Arista
dice la leggenda (e lo riporta anche l'Artusi) che il nome dell'àrista (con l'accento sulla a iniziale: ho sentito più di una persona dire arìsta, ahinoi) deriva da un malinteso. chissà se è vero: quello che è vero è che si tratta di un taglio di carne, e di un piatto realizzato con quello, che si presta a non sfigurare comunque lo si cucini. io, rielaborando un po' una ricetta avuta da un'amica, la faccio così.
Ingredienti: 1 cipolla rossa 2 mele (preferibilmente renette; anche le golden vanno bene, ma non le deliziose o altri tipi a polpa dura) 1 arista di maiale (800-900 g) aceto balsamico (quello commerciale, data la quantità; o se volete usare quello vero, allungatelo con l'acqua; se a qualcuno non piace l'aceto, si può usare l'acqua con granulare per brodo e salsa di soia)
sbucciare, pulire e tagliare a pezzi la cipolla rossa e la mela. mettere il tutto in pentola a pressione, coprire a filo i pezzi di mele e cipolla con aceto balsamico, e mettere sopra l'arista. un poco di sale e pepe su entrambi i lati, e chiudere; dal sibilo far cuocere 30 minuti per ogni Kg (quindi ad esempio circa 25 minuti per 800 grammi – e meglio un po' di più che un po' di meno), poi far svaporare. togliere la carne, frullare cipolla e mela col frullatore a immersione, e far addensare la salsa a pentola scoperta. affettare la carne quando è a temperatura ambiente, e servire con la sua salsa (che deve essere calda).