Dedicato ad Azzurra

Azzurra in “CheDioCiAiuti”

Oggi sono felice. Solo rivedere una persona dopo tantissimo tempo e sapere che sta bene mi ha reso felice. E' stato così inaspettato e inatteso e forse anche per questo così bello. Ma la cosa strana è che questa persona ha attirato la mia attenzione, ma in un certo senso non ero più in grado di riconoscerla. E se non fosse stata lei a chiamarmi per prima, non ci saremmo incontrati. Solo dopo che mi ha salutato il mio cuore ha provato una gioia sincera e a quel punto sarei potuto rimanere lì per sempre, senza parole, perché nessuna parola mi sembrava adatta in quel momento. Ma non c'è stato imbarazzo, perché ero troppo felice di averla rivista. Si, in quel momento, così sereno e felice, sapendo stare, anche se per pochi istanti, uno di fronte all'altro senza filtri, così veri e così sinceri. E poi per tutto il resto della giornata la gioia è rimasta. Ci sono dei legami che rimangono, nonostante tutto. Nonostante le parole non dette. Oggi penso di aver fatto esperienza di una delle gioie più vere che abbia mai provato. Grazie!

Bellissimi ricordi d'infanzia, di giornate interminabili, dove ogni cosa si trasformava in una incredibile avventura. A tarda sera le mamme venivano a cercarci per rientrare a casa, e noi a supplicarle di concederci ancora un po' di tempo, per stare con gli amici, perché non avremmo mai voluto perdere un solo istante di quei momenti. E i sogni ci mettevano le ali ...

E ciò che ti fa sentire delle vibrazioni, che ti sveglia dal tuo torpore, che ti urta e non ti lascia tranquillo, che ti smuove dalle tue sicurezze. E' tutte le volte che incontri veramente qualcuno e non rimani indifferente. È quello con cui si scontra il tuo “io” che quasi sempre viene prima di tutto il resto. È quel richiamo ad uscire dal tuo mondo, per avere uno sguardo che riesce a vedere oltre te stesso. È quella tensione continua tra voler essere solo ed il bisogno che hai dell'altro.

Il rumore ci chiama alla vita.

È un verbo che mi affascina molto.

Mi rendo conto che quando provo a spiegare, la mia comunicazione invece di arricchirsi si impoverisce...ma nonostante tutto ne sento il bisogno.

Rimanere sembra un verbo con una connotazione negativa. Sembra non avere dinamicità. Sembra l'azione di chi subisce passivamente le cose.

Invece io vedo questa azione sotto un'altra luce: quella di chi crede che tutto è prezioso e importante e che per capire, è necessario rimanere, provare e riprovare, affinché nulla vada perduto. Rimanere è desiderare di essere “qui ed ora” invece di essere altrove, in un altro luogo o in un altro tempo.

Troppo spesso ce lo dimentichiamo. Troppo spesso ci inganniamo, credendoci invincibili. Troppo spesso crediamo di avere tutte le risposte, e così abbiamo perso quel “senso di sacralità”, perché pensiamo di poter dare una spiegazione a tutto.

La vita come una corsa: breve, intensa, inafferrabile, inarrestabile. Ti passano il testimone: è il tuo turno, non sai esattamente cosa fare, e tremi, ma senti che sei parte di qualcosa di importante e che, per essere vero, devi dare tutto!

C'è forse qualcosa di più ? C'è forse un amore più grande di quello che sa perdonare? Ma una cosa chiede il perdono: verità. Quando siamo veri allora siamo anche perdonati. Per essere perdonati non dobbiamo nascondere nulla: dobbiamo solo mettere tutta la nostra miseria nelle mani di Dio. Credere che l'amore di Dio tutto può perdonare, tutto può accogliere.

#Leonardo sa chiedere perdono ad una donna e, per il tempo, non era così scontato. E' quasi tormentato dalla presa di coscienza del suo limite e della sua inadeguatezza. Si assume la responsabilità delle proprie scelte e non cerca giustificazioni. Sa che le persone sono un mistero: non solo gli altri ma anche noi siamo un enigma per noi stessi. In quel momento rifiuta Caterina perché vede la nostra imperfezione ad amare e quindi dice “non posso amare perfettamente” e si sente inadeguato. Non scende a compromessi. Ha una sensibilità tale che lo muove a compassione, come quando aiuta il suo maestro. È umile, perché non cerca la propria gloria, ma vuole solo trasmettere bellezza agli altri. Ecco forse è proprio con sé stesso che manca di compassione, manca un po' di amor proprio. Non si sente amato, ma l'amore non possiamo darcelo da noi stessi: abbiamo bisogno di sentirci amati!

Torneremo mai a scambiarci baci e abbracci? E' tutto così virtuale e asettico. Avremo ancora il coraggio di rischiare? O ci saremo abituati ad una noia tremenda? Ora ci possiamo nascondere ancora meglio dietro le mascherine! Ho bisogno del contatto fisico per sapere che il mio corpo esiste ancora!

Finding Nemo Disney • Pixar

PMarlin: È finita Dory, siamo arrivati tardi... Nemo non c'è più... e io me ne torno a casa. Dory: No! No, non puoi... Fermati! Non te ne andare, ti prego! Nessuno finora è rimasto così a lungo con me... e se tu te ne vai... Se tu te ne vai... Con te io mi ricordo le cose, è vero! Sta' a sentire: P. Sherman, quarantadue... eh... quaranta... due... Ah! Me lo ricordo, lo giuro! È qui, lo so perché... perché quando ti vedo, lo sento... e quando... quando ti vedo... mi sento a casa. Ti prego... non voglio perdere tutto questo... non voglio dimenticare...