Jack Bruce โ€” Out Of The Storm (1974)

immagine

Capita di tanto in tanto di ascoltare vecchi album di cui si aveva perso le tracce. Quando succede e quando il disco comunica qualcosa non appena comincia a suonare, quando uno si sente partecipe delle emozioni dellโ€™artista, anche dopo aver ascoltato un solo brano hai la certezza che tutto il resto del disco sarร  buono. Ho ascoltato per la prima volta Out Of The Storm di Jack Bruce e mentre la sua voce intonava le prime note di Pieces of Mind mi sono reso conto di fare la conoscenza dei piรน bei dischi di una certa vena del rock blues inglese al pari di Rock Bottom di Wyatt. Le esperienze, lโ€™ispirazione, la scelta intelligente di certe note, la voce robusta e ricca di soul, rivela che Jack รจ un musicista di una categoria a parte, quella che Bob Fripp chiamรฒ dei โ€œmaestriโ€. Dopo lโ€™esperienza abbastanza monolitica di Wes, Bruce e Laing, Jack ha lavorato per un anno alla realizzazione di questo album con il solo aiuto di Steve Hunter (abilmente a tutte le chitarre) e Jim Keltner alla batteria meno in tre brani dove suona Jim Gordon. Il resto degli strumenti li suona tutti lui come tutte sue sono le voci e qui si potrebbe aprire un discorso sul cantante perchรฉ Bruce dimostra di essere in possesso di una tecnica fuori dal comune trovando timbri diversi per i diversi stati di animo e organizzando cori con armonie inconsuete. Le parole sono di Pete Brown il poeta cantante che aveva giร  collaborato coi Cream e la sua poesia sensoriale fatta di allusioni malinconiche si sposa benissimo con la musica che, ora รจ ritmata con anticipazioni jazzistiche, ora va oltre lโ€™esperienza dei suoni contemporanei. Scozzese, connazionale di Van Morrison e come lui con unโ€™anima piena di soul da cantare, Bruce รจ un musicista profondo e Out Of The Storm ne รจ la prova evidente.

#millenovecentosettantaquattro

Home โ€“ Identitร  Digitale Sono su:ย Mastodon.unoย -ย Pixelfedย -ย Feddit