John Hiatt – The Open Road (2010)

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Registrato nel suo garage-studio con l’attuale band che lo segue on stage (il chitarrista Doug Lancio, il bassista Patrick O' Hearn e il batterista Kenneth Blevins) il 18esimo disco del 57enne John Hiatt è una mitizzazione della ‘highway’, a ridosso di fratture, di sbilanciamenti, di vertigini contenute nelle disperate road songs di The Open Road, consapevole di vivere quella sensazione di alienazione in un immaginario della strada accresciuto tra i ricordi dei Nativi Americani di Homeland: “I call this place my homeland and I claim this land I own / It belongs to another people, they possess it in their bones” incamminandosi verso il Sud, da Memphis intravedendo il Tennessee. Non c’è molto humor in questo nuovo disco, perfette per ballate introspettive ma anche per il rock-blues scelto per descrivere se stesso e la sua famiglia anche attraverso il contributo delle due figlie, Lilly e Georgia, che lo hanno ispirato nella stesura dei brani di The Open Road.


Ascolta: https://album.link/i/1436914856


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