Matthew And The Atlas – Temple (2016)

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Era forse inevitabile che il “Bon Iver d'Inghilterra” (etichetta scomoda e brutta, comunque) si unisse agli americani Foreign Fields, nome poco conosciuto se non, appunto, tra chi ha voluto trovare le orme di Vernon nella musica che lo ha seguito. Le interpretazioni espressive di Matthew Hegarty, forse sprovviste del fascino irsuto e della profondità del suo presunto alter ego, trovano così un'ambientazione elettronico-sintetica tipica del duo di Nashville, che avevano già tentato con la loro musica di trascendere le sonorità scarne di “For Emma, Forever Ago”. Il risultato, al contrario, contiene in qualche modo la pienezza emotiva, quasi operistica della vocalità di Hegarty (arriva a ricordare l'omonimo in “Glacier”), dandole spazio e colore (“Graveyard Parade”)... https://artesuono.blogspot.com/2016/05/matthew-and-atlas-temple-2016.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/7FAc0Om3wUx1X87f01EFvW


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