Bymarty

✍️ Pensieri... Tempo fa, in un gioco simpatico e sicuramente importante per il mio spirito e la mente, uno scambio di pensieri, idee e punti di vista , mi fu chiesto di definire e raccontare il coraggio...ovviamente a distanza di un anno il mio pensiero è cambiato, si è evoluto, non credo sia per questo più o meno condivisibile o accettabile! Il coraggio, per definizione, per sentito dire, per esperienza anche personale, è amare senza misura, senza protezioni, senza aspettarsi garanzie, Insomma una sorta di punti interrogativi..Ma dopo gli ultimi eventi, dopo aver scoperto una malattia, ho capito che avere coraggio è sapere che tutto passa, e avere la forza di resistere di aspettare, di credere che l' alba seguirà sempre il tramonto, nonostante ci si ritrovi nel buio più assoluto.

Il coraggio è piangere senza paura di mostrarsi, è sapere che ogni lacrima è un antidoto al dolore, una liberazione da ciò che angoscia e scalfisce pensieri, anima e cuore!

Il coraggio è ascoltare il battito più profondo, lontano e insicuro, riuscire a farsi silenziosi, nonostante intorno ci sia rumore! lasciando che il silenzio parli, che le cose accadano senza necessariamente riempirle di parole, immagini e pensieri!

Il coraggio è saper rimanere piccoli, umili senza voler dominare, primeggiare, ma essere un sottile filo d’erba, un seme pronto a germogliare, dentro la terra arsa e compatta!

Il coraggio è perdonarsi, accettarsi anche con le mani sporche di terra, di colore, di farina , e sorridere nelle proprie imperfezioni! È difficile quando si è provati, delusi, feriti farsi attraversare dalla gioia, dalla speranza e dall’amore, ma più semplice chiudersi e non fare entrare niente e nessuno nel proprio cuore!

Il coraggio è sedersi accanto al proprio dolore, accettarlo, senza fuggire, senza disperarsi, considerarlo quasi un amico stanco. Il coraggio è lasciare andare ciò che pesa, chi non ci accetta , o chi teniamo inutilmente noi incatenati , le attese, i rimpianti, i sogni che non ci appartengono più.

Il coraggio è fare un passo indietro se necessario...

Il coraggio è scegliere ogni giorno, sorridere di una carezza che arriva inaspettata...

Il coraggio è anche solitudine, è abbracciare più forte il buio, la paura, il dolore e ricavarne luce, forza e speranza! Per essere coraggiosi non servono le parole, o libri, o tesori preziosi....basta solo essere liberi di essere sempre stessi, seppur diversi in mezzo a tanti uguali!

✍️Cara Me,

Eccomi qui è passato un anno! A quest'ora ero già per strada, pronta, per affrontare il mio intervento, sapevo a cosa andavo incontro e nonostante nn fosse un intervento difficile, ho conosciuto l'ansia, la paura, una serie di sentimenti contrastanti..se ci penso rivedo tutto, basta avvolgere il nastro! La stanza , i fiori sulle pareti, l'infermiera, le raccomandazioni, il camice , ogni singolo attimo ritorna, come se spingessi un pulsante! L'attesa, gli esami prima, il nn riuscire ad identificare il punto, apparentemente sembrava non esserci nulla, altri esami finché alle 10 mi sono svestita, ho indossato camice, e poi ricordo solo pochi attimi in sala operatoria, il freddo, le domande, volti sorridenti, il medico, qualche sorriso, poi freddo, tanto freddo, mi tremavano le gambe , poi più nulla, ...ricordo un attimo il volto del dottore che mi rassicurava sull'esito di un primo esame e poi sulla riuscita dell'intervento ...forse poi lo spostamento in ascensore, in camera, poi più nulla, ricordo poco , mi svegliavo, ma mi riaddormentavo subito, anche mio marito nn lo ricordo Eppure era lì in camera ad aspettare, poi stette con me fino a sera, ma io continuavo a dormire e quindi ricordo poco..ma nn ho avuto dolori, fastidi col drenaggio, mi infastidiva non potermi alzare , però già dal mattino seguente ero in piedi, poi insomma il venerdì ho visto la ferita, se ci penso, sento quasi dolore, oggi è diversa, c'è una cicatrice, leggera, precisa, ci sono io che pomeriggio faccio l'iniezione per una delle due terapie ormonali, a gennaio il 7 ho terminato il ciclo di radioterapia! Adesso sono qui un po' malinconica, non triste o preoccupata o impaurita! Credo che cmq l'esperienza ti cambia, ti fortifica, ti costringe a fingere, qndo non puoi e non devi mostrarti fragile o dolorante o impaurita! Le ho versate le lacrime il giorno del verdetto, ho pianto in solitudine nei giorni successivi, ho reagito, ho sorriso, ho ricevuto pochi, ma importanti abbracci! Ho allontanato io parenti e amici, altri lo hanno fatto spontaneamente, perché so quanto possa essere difficile stare accanto ad un malato oncologico! Oggi sono questa, fortunatamente mi hanno riconosciuto l'esenzione per le terapie, che cmq hanno un costo! Ogni mattina prendo la mia compressa e così per i prossimi 5 anni...e poi ovviamente spero solo che i prossimi controlli vadano bene, che il mio percorso abbia un senso, che io riesca veramente ad affrontare e combattere questo male, che affligge ormai l'umanità! Non sono sola, c'è chi sta peggio, ci sono bambini oncologici, ecc, ma il mio pensiero oggi va alla mia me, a colei che oggi può parlarne con serenità, senza piangere, ma consapevole di essere su un percorso difficile, in salita, ma che mi porterà ad essere forse normale, non la stessa di prima, ma almeno migliore più forte e senza dover convivere con la paura che possa cmq ritornare! Spesso mi è stato detto di ritenermi fortunata! Inizialmente mi infastidiva la cosa, oggi l'accetto e mi ritengo grata per tutto e ringrazio per ogni singolo istante, per ogni messaggio, ricevuto, per i silenzi, gli abbracci e i sorrisi, i piccoli gesti , pochi amici, la mia famiglia, mio figlio, sono stati la mia forza, sempre...e sono proprio questi piccoli frammenti preziosi, ad essere ormai custoditi nel mio cuore...

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✍️Il 4 ottobre esattamente dopo un mese dalla diagnosi, ho fatto il prericovero, esami e mi sono preparata psicologicamente e fisicamente all'intervento! È il giorno di S.Francesco ed io proprio in questo giorno ho ricordi belli, come la scoperta di una nuova vita, e poi man mano, questo numero si è ripetuto nel bene, nel male, nel quotidiano, ecc. A volte ancora mi sembra un sogno! Apparentemente tutto sembra non essere cambiato, un anno è appena trascorso, si sono susseguiti come sempre, giorni, mesi, emozioni, momenti di sconforto a momenti di forza. Non è stato un anno semplice, ma credo che abbia avuto il suo perché, la sua importanza, proprio perché io l'ho vissuto, l'ho affrontato con forza, coraggio, a volte con tristezza, rabbia, paura e tanta solitudine! Perché quando ti crolla il mondo addosso, non puoi e non vuoi per forza relazionarti, non hanno importanza la routine, le feste, il quotidiano, tutto ciò che la vita ci offre giornalmente! Chi come me si è trovato in poco tempo a dover affrontare un carcinoma, a doverlo accettare e combattere, credo possa darmi ragione ..ci si perde e ci si chiude in questa bolla dolorosa, triste e impenetrabile, dove ci si rifugia, dove si pensa di trovare conforto, aiuto e un immaginario abbraccio! Perché in poco tempo ti scopri diversa, malata, fragile e con un percorso da affrontare non indifferente e mai immaginato prima! C'è anche un po' di timore, di vergogna, di paura a mostrarsi così, ad ammettere di avere un tumore! Solo col tempo ho imparato a chiamarlo col suo nome, perchè quel termine da quando mi è stato pronunciato per la prima volta, mi ha mandato in confusione, e per diverso tempo ho fatto fatica ad accettarlo! Da allora pochi sanno, molti lo hanno saputo, con alcuni ho condiviso con altri ho evitato! Oggi lo posso raccontare, sto seguendo varie terapie, un percorso , non sempre facile , ma che mi accompagnerà per i prossimi anni, un cammino insidioso, solitario e in salita, ma che devo e posso superare con forza, coraggio, speranza e amore!

✍️Vorrei ripercorrere, anche se con animo diverso e esattamente a distanza di un anno, questi giorni che hanno preceduto il mio intervento e la rimozione del mio Carcinoma! Perché scrivo? Per non dimenticare e per ricordare alla nuova “Me”, che ci sono , che possiamo e dobbiamo continuare in questo percorso, ok siamo agli inizi, però il mio piccolo ospite lo abbiamo sfrattato ed ora ci occuperemo di noi , della nostra nuova vita insieme non a lui, ma a ciò che la sua presenza ha comportato. Inevitabilmente in un anno sono cambiate tante cose, io sono cambiata, spesso mi sono ritrovata sola, fragile e molto stanca, sia psicologicamente che fisicamente! Ma sono qui a lottare, dopo aver accettato , pur con difficoltà, i cambiamenti fisici e non solo, le terapie, i controlli, tutto! Si cambia, si piange, a volte si ride, si ricorda.. Un anno fa la mia prima risonanza magnetica con contrasto, la preparazione, per essere un soggetto allergico e poi tutto ciò che ho affrontato giorno per giorno, sempre supportata dalla mia famiglia, da medici ottimi, ma soprattutto umani, pochi amici e un paio di amiche , che mi hanno aiutata , a gestire il dopo, mi hanno aiutata con mio figlio e soprattutto un pensiero va a chi mi è stato di esempio e forza! Il mio sole, ( Ivan ) il mio faro, la mia roccia , la mia ancora di salvezza, nonostante non sia stato fisicamente con me, ma credo e spero ci sia ancora l'empatia che ci ha avvicinati e che ci ha permesso di diventare quello che col tempo è diventata una bella amicizia! Credo che ognuno possa ritrovarsi in queste parole, perchè sa, c'è stato o ha vissuto insieme a me! Un pensiero va a chi mi ha abbracciato in tutti i sensi, ad Antonella, forse l'unica cara Amica, alla famiglia, mio marito, figlio, i miei genitori e mia sorella , che cmq hanno condiviso, ognuno a modo proprio, questi momenti e che sono stati la mia forza! Ringrazio Alviro, i nostri caffè, una menzione va anche a Fabio, se un giorno dovesse leggere, anche lui mi è stato vicino, e nonostante adesso si sia perso allontanato e abbia quasi rinnegato quel periodo, non posso non augurargli ogni bene! Il mio senologo, alla sua empatia e a quel sorriso di un anno fa e le parole di conforto e forza nel preannunciarmi uno spiraglio ... Grazie a chi si è allontanato, a chi ho allontanato io, non è semplice accettare di avere un tumore, affrontarlo o stare vicino a chi lo sta affrontando. Si ha paura di sbagliare, di non essere in grado di aiutare e da parte del malato c'è la paura di chiedere aiuto, c'è la vergogna quasi a parlarne e non si ha la forza per farsi vedere così, deboli, fragili, insicuri e a volte anche con le lacrime agli occhi! Un grazie anche a chi è entrato recentemente nella mia vita, e che mi ha portato e supportato con la sua esperienza, fede e con la sua leggerezza, facendomi sentire capita e meno sola in quei momenti di fragilità, solitudine e confusione! Se ho dimenticato qualcuno, chiedo scusa, spero di avere ancora tempo da dedicare, scrivere, occasione per un abbraccio, un caffè, una stretta di mano o ancora un semplice saluto! Perché oggi vivo di e per le piccole cose, non pretendo nulla, ma ben volentieri ho bisogno di circondarmi di serenità, amore, lealtà e forza e speranza.....

✍️La leonessa e l'avvoltoio

Era un giorno come tanti... Il morso fu breve… ma il dolore rimase per giorni. Una giovane leonessa era stata attaccata da un serpente velenoso mentre cercava di proteggere i suoi cuccioli. Tornò ferita, zoppicante, con la febbre negli occhi e l’anima a pezzi.

Ma invece di accoglierla, il branco la respinse. — “Non vogliamo essere contagiati,” dissero alcuni. — “Sarebbe meglio che si allontanasse,” mormorarono altri, evitando il suo sguardo.

Così la leonessa se ne andò. Sola. Smarrita. Non per il veleno. Ma per l’abbandono.

Il morso aveva lacerato la carne. Ma fu il rifiuto a spezzarle il cuore.

Trovò rifugio in una grotta lontana, dove ogni notte tremava, non solo per la febbre… ma per la solitudine.

Col tempo, la zampa si infettò. Mangiava a fatica. Dormiva a stento. Il suo ruggito si affievolì. Solo un avvoltoio ogni tanto la raggiungeva.

Un giorno, quell’avvoltoio tornò al branco e disse: — “Respira ancora… ma è debole. Non riesce più a cacciare, né a muoversi. Ha bisogno d’aiuto.”

Lo ascoltarono tutti. E ognuno trovò una scusa. — “Devo nutrire i miei cuccioli…” — “È troppo lontano…” — “Non ho tempo…”

L’avvoltoio tornò, con le ali vuote. E il cuore in frantumi.

Passarono le settimane. Finché, in una sera grigia, riapparve con la notizia che nessuno voleva udire: — “La leonessa… è morta.”

Silenzio. Chi cacciava, si fermò. Chi dormiva, si svegliò con il cuore contratto. Chi allevava i piccoli, abbassò lo sguardo senza parole.

E allora sì… Corsero tutti verso la grotta.

Piangendo. Gridando il suo nome. Implorando di essere arrivati in tempo.

Ma della leonessa non c’era più traccia. Solo un’eco fredda.

E una frase incisa con un artiglio tremante sulla roccia:

“Quando sei viva, nessuno attraversa la giungla per aiutarti… Ma quando muori, scalano le montagne per piangerti. La maggior parte delle lacrime versate su una tomba… non nascono dall’amore. Nascono dalla colpa.” (Anonimo)

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✍️ La mia formula magica (By Nadia)

Prendete un Cuore, né grande e né piccolo, lo aprite e ci mettete dentro due rami di Felicità, un pizzico di Gioia e due foglie di Sorriso. Aggiungete uno spruzzo di Sincerità e uno di Onestà e poi mescolate per un minuto. Fatto questo aggiungete due gocce di Fiducia e una goccia di Sensibilità.. Infine aggiungete l'Elisir d'Amore per voi, ma soprattutto per gli altri, non risparmiatevi in questo..abbondate pure! Ecco, la formula per avere un' anima candida e serena!

( Ho postato con piacere questa formula, condivisa con me da una nuova amica, che ringrazio per la fiducia e la stima riposta! Sono semplicemente me stessa, e spesso ho applicato questa formula per gli altri ...ma viviamo in un mondo sempre più arido e poco propenso, ai sentimenti, alle relazioni vere e sincere, alla semplicità e sensibilità! Ma io non mi arrendo e continuo ad essere la Marty di sempre sognatrice, combattente e vera ..)

✍️ Accettare...

Si deve accettare, ciò che non si può cambiare, capire e migliorare, come fiumi impetuosi che non si possono arginare, parole che restano sospese, strade che si dividono all’improvviso e cuori che senza alcun motivo scelgono di non restare e di farci soffrire. Ci sono piogge rigeneranti, violente, nuvole che coprono il sole, giorni che volano veloci senza un perché, e sogni che si sciolgono appena l'alba si colora. E come non posso convincere la luna a restare ogni sera con me e il mare a non infrangere le sue onde sugli scogli, così non dobbiamo trattenere chi ha deciso di andare via, né correggere o cancellare il passato come fosse un foglio sgualcito. E così accetto il dolore, le ferite , l'ansia, l'insicurezza, le ombre..e combatto per le mie battaglie, per la mia guerra.. così mi piego, ma non mi spezzo, sorrido e mi rialzo anche se cado e abbraccio il cielo anche se non è sempre azzurro. Accettare è liberare il cuore dal peso di catene invisibili e pesanti, è fare pace con il passato, accarezzando ogni attimo del presente...

Perché un leone anche se ferito ruggisce, si difende, non si arrende e combatte, e col suo ardore dipinge il cielo e la terra arsa e spenta fa rifiorire... By Marty

✍️ Attese.. La mia vita ultimamente, ma da sempre è stata una corsa: partire, inseguire, arrivare, correre per raggiungere qualcosa o qualcuno! Ma poi in mezzo a questo correre continuo, ci sono le attese, che seguono a volte cadute, vuoti, quasi fossero stazioni silenziose e abbandonate dove non accade nulla, nessuno sale, nessuno scende e i binari restano immobili.. Ma l'attesa non è semplice, inutile, non è uno spreco di tempo ed energie, anzi è un promemoria che ci ricorda che tutto intorno a noi ha un suo ritmo e un tempo da rispettare. Eppure tante le mie attese, l'attesa della guarigione dopo una ferita, un messaggio che tarda ad arrivare, un volto amico da accarezzare, un sorriso, un abbraccio. Le attese non fanno altro che riempire silenzi, di significato. E allora quante attese dinanzi a treni che non arrivano, a quelli persi, a stazioni deserte...Significa che forse ciò che stavo aspettando non era pronto per me o forse ero io ad aver bisogno di più tempo per raggiungere quel treno. Aspettare richiede coraggio, significa credere nell'arrivo di un altro treno anche quando sai che quello appena passato era l'ultimo. È un modo nuovo di viaggiare, stando fermi, aspettando, sperando. Perciò sto imparando che ogni tanto bisogna rallentare, imparare a fermarsi, respirare e aspettare con pazienza, perché prima o poi il nostro tanto atteso treno arriverà e ci porterà al di là dei nostri sogni, per sempre! DSCN6561-1.jpg

✍️ Ci sono momenti in cui sembra che il terreno sotto i piedi si apre e tu ti ritrovi giù senza capire, a volte la caduta è lenta, altre volte è uno schianto improvviso. Può essere un sogno non realizzato, un’amicizia che si è incrinata, un' attesa che continua e ti logora! Ma cadere fa parte del viaggio, non significa non valere abbastanza, o non essere forte, bensì che ci stai provando, tra alti e bassi salite, discese e momenti in cui serve fermarsi a riprendere fiato, ciò che conta è il dopo, restare lì a guardare le macerie… oppure iniziare a costruire qualcosa di nuovo, da capo..Le sconfitte fanno male, ma nascondono piccoli semi, che se curati, innaffiati, germoglieranno e daranno nuovi frutti col tempo!Così nasce una nuova consapevolezza, si cambia, si cresce, la donna di oggi, accompagna quella che sarà domani, un passo, poi un altro, finché il paesaggio dall’altra parte comincia ad essere più chiaro, definito e bello! A volte capita di sentirsi giù, stanchi, soli, tristi, e vorresti tornare indietro, essere migliore, più forte, insomma di più di quello che si è, ma bisogna pensare a costruire una versione diversa, nuova, trasparente, che prima non c’era, perché nascosta per paura, timore o insicurezza! Ecco manca poco, tra un po' un nuovo anno, un giorno come tanti, la musica di Vasco come sottofondo, mentre gli ultimi minuti, scorrono veloci, in una serata come tante, per me diversa, chissà e allora che sia un giorno da colorare, emozionare, respirare e vivere come sempre, più di sempre...

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✍️ È una domenica di Luglio, pensieri, attese, conferme, speranze, illusioni e delusioni! Vorrei scrivere, raccontare, ma poi come adesso, le parole ci sono, ma arrivano e scappano via, i pensieri corrono veloci, confusi e a volte strani! Il tempo passa, scorre, vedo e catturo albe, tramonti, la mia luna, ne faccio immagini mie, riempio memoria, cuore, e quella voglia di fermare o rallentare il tempo, il mio tempo.. Aspetto conferme, speranze, parole che appaiono lontano, ma che darebbero pace ai miei pensieri e un po' di respiro al mio cuore! Così aspetto, lascio che questo tempo passi e quel giorno tanto atteso, quando arriverà, sarà uguale ad altri, diverso, ma forse nuovo, sarà un nuovo inizio comunque, nel bene, nel male, in una nuova attesa o percorso! In questo tempo di attesa, devo essere io a rallentare, ad isolare pensieri, a colmare vuoti, assenze, ma soprattutto devo ascoltare me stessa, la mia voce, il mio cuore, le mie ferite e pensare che quella cicatrice, rappresenta e mi rappresenta e sarà sempre un punto di partenza, una rinascita e forza, per continuare ad affrontare ogni giorno paure, dubbi, fragilità, che questa lotta al mio piccolo, grande ospite, ha lasciato! Così rallento, metto in pausa quella me, che nonostante tutto cerca conforto, presenza e normalità e aspetto di ritrovarmi, di ritrovare quella serenità, quella normalità, che spesso, volutamente, metto in pausa, per inseguire, cercare, chi forse, in questo momento non crede, in me, in noi.. Aspetto e osservando la luna, mi concedo un respiro diverso, silenzioso, lascio che il cinguettio si diffonda tra i miei pensieri e che il vento li porti via lontano, lontano...