Bymarty

✍️Il 4 ottobre esattamente dopo un mese dalla diagnosi, ho fatto il prericovero, esami e mi sono preparata psicologicamente e fisicamente all'intervento! È il giorno di S.Francesco ed io proprio in questo giorno ho ricordi belli, come la scoperta di una nuova vita, e poi man mano, questo numero si è ripetuto nel bene, nel male, nel quotidiano, ecc. A volte ancora mi sembra un sogno! Apparentemente tutto sembra non essere cambiato, un anno è appena trascorso, si sono susseguiti come sempre, giorni, mesi, emozioni, momenti di sconforto a momenti di forza. Non è stato un anno semplice, ma credo che abbia avuto il suo perché, la sua importanza, proprio perché io l'ho vissuto, l'ho affrontato con forza, coraggio, a volte con tristezza, rabbia, paura e tanta solitudine! Perché quando ti crolla il mondo addosso, non puoi e non vuoi per forza relazionarti, non hanno importanza la routine, le feste, il quotidiano, tutto ciò che la vita ci offre giornalmente! Chi come me si è trovato in poco tempo a dover affrontare un carcinoma, a doverlo accettare e combattere, credo possa darmi ragione ..ci si perde e ci si chiude in questa bolla dolorosa, triste e impenetrabile, dove ci si rifugia, dove si pensa di trovare conforto, aiuto e un immaginario abbraccio! Perché in poco tempo ti scopri diversa, malata, fragile e con un percorso da affrontare non indifferente e mai immaginato prima! C'è anche un po' di timore, di vergogna, di paura a mostrarsi così, ad ammettere di avere un tumore! Solo col tempo ho imparato a chiamarlo col suo nome, perchè quel termine da quando mi è stato pronunciato per la prima volta, mi ha mandato in confusione, e per diverso tempo ho fatto fatica ad accettarlo! Da allora pochi sanno, molti lo hanno saputo, con alcuni ho condiviso con altri ho evitato! Oggi lo posso raccontare, sto seguendo varie terapie, un percorso , non sempre facile , ma che mi accompagnerà per i prossimi anni, un cammino insidioso, solitario e in salita, ma che devo e posso superare con forza, coraggio, speranza e amore!

✍️Vorrei ripercorrere, anche se con animo diverso e esattamente a distanza di un anno, questi giorni che hanno preceduto il mio intervento e la rimozione del mio Carcinoma! Perché scrivo? Per non dimenticare e per ricordare alla nuova “Me”, che ci sono , che possiamo e dobbiamo continuare in questo percorso, ok siamo agli inizi, però il mio piccolo ospite lo abbiamo sfrattato ed ora ci occuperemo di noi , della nostra nuova vita insieme non a lui, ma a ciò che la sua presenza ha comportato. Inevitabilmente in un anno sono cambiate tante cose, io sono cambiata, spesso mi sono ritrovata sola, fragile e molto stanca, sia psicologicamente che fisicamente! Ma sono qui a lottare, dopo aver accettato , pur con difficoltà, i cambiamenti fisici e non solo, le terapie, i controlli, tutto! Si cambia, si piange, a volte si ride, si ricorda.. Un anno fa la mia prima risonanza magnetica con contrasto, la preparazione, per essere un soggetto allergico e poi tutto ciò che ho affrontato giorno per giorno, sempre supportata dalla mia famiglia, da medici ottimi, ma soprattutto umani, pochi amici e un paio di amiche , che mi hanno aiutata , a gestire il dopo, mi hanno aiutata con mio figlio e soprattutto un pensiero va a chi mi è stato di esempio e forza! Il mio sole, ( Ivan ) il mio faro, la mia roccia , la mia ancora di salvezza, nonostante non sia stato fisicamente con me, ma credo e spero ci sia ancora l'empatia che ci ha avvicinati e che ci ha permesso di diventare quello che col tempo è diventata una bella amicizia! Credo che ognuno possa ritrovarsi in queste parole, perchè sa, c'è stato o ha vissuto insieme a me! Un pensiero va a chi mi ha abbracciato in tutti i sensi, ad Antonella, forse l'unica cara Amica, alla famiglia, mio marito, figlio, i miei genitori e mia sorella , che cmq hanno condiviso, ognuno a modo proprio, questi momenti e che sono stati la mia forza! Ringrazio Alviro, i nostri caffè, una menzione va anche a Fabio, se un giorno dovesse leggere, anche lui mi è stato vicino, e nonostante adesso si sia perso allontanato e abbia quasi rinnegato quel periodo, non posso non augurargli ogni bene! Il mio senologo, alla sua empatia e a quel sorriso di un anno fa e le parole di conforto e forza nel preannunciarmi uno spiraglio ... Grazie a chi si è allontanato, a chi ho allontanato io, non è semplice accettare di avere un tumore, affrontarlo o stare vicino a chi lo sta affrontando. Si ha paura di sbagliare, di non essere in grado di aiutare e da parte del malato c'è la paura di chiedere aiuto, c'è la vergogna quasi a parlarne e non si ha la forza per farsi vedere così, deboli, fragili, insicuri e a volte anche con le lacrime agli occhi! Un grazie anche a chi è entrato recentemente nella mia vita, e che mi ha portato e supportato con la sua esperienza, fede e con la sua leggerezza, facendomi sentire capita e meno sola in quei momenti di fragilità, solitudine e confusione! Se ho dimenticato qualcuno, chiedo scusa, spero di avere ancora tempo da dedicare, scrivere, occasione per un abbraccio, un caffè, una stretta di mano o ancora un semplice saluto! Perché oggi vivo di e per le piccole cose, non pretendo nulla, ma ben volentieri ho bisogno di circondarmi di serenità, amore, lealtà e forza e speranza.....

✍️La leonessa e l'avvoltoio

Era un giorno come tanti... Il morso fu breve… ma il dolore rimase per giorni. Una giovane leonessa era stata attaccata da un serpente velenoso mentre cercava di proteggere i suoi cuccioli. Tornò ferita, zoppicante, con la febbre negli occhi e l’anima a pezzi.

Ma invece di accoglierla, il branco la respinse. — “Non vogliamo essere contagiati,” dissero alcuni. — “Sarebbe meglio che si allontanasse,” mormorarono altri, evitando il suo sguardo.

Così la leonessa se ne andò. Sola. Smarrita. Non per il veleno. Ma per l’abbandono.

Il morso aveva lacerato la carne. Ma fu il rifiuto a spezzarle il cuore.

Trovò rifugio in una grotta lontana, dove ogni notte tremava, non solo per la febbre… ma per la solitudine.

Col tempo, la zampa si infettò. Mangiava a fatica. Dormiva a stento. Il suo ruggito si affievolì. Solo un avvoltoio ogni tanto la raggiungeva.

Un giorno, quell’avvoltoio tornò al branco e disse: — “Respira ancora… ma è debole. Non riesce più a cacciare, né a muoversi. Ha bisogno d’aiuto.”

Lo ascoltarono tutti. E ognuno trovò una scusa. — “Devo nutrire i miei cuccioli…” — “È troppo lontano…” — “Non ho tempo…”

L’avvoltoio tornò, con le ali vuote. E il cuore in frantumi.

Passarono le settimane. Finché, in una sera grigia, riapparve con la notizia che nessuno voleva udire: — “La leonessa… è morta.”

Silenzio. Chi cacciava, si fermò. Chi dormiva, si svegliò con il cuore contratto. Chi allevava i piccoli, abbassò lo sguardo senza parole.

E allora sì… Corsero tutti verso la grotta.

Piangendo. Gridando il suo nome. Implorando di essere arrivati in tempo.

Ma della leonessa non c’era più traccia. Solo un’eco fredda.

E una frase incisa con un artiglio tremante sulla roccia:

“Quando sei viva, nessuno attraversa la giungla per aiutarti… Ma quando muori, scalano le montagne per piangerti. La maggior parte delle lacrime versate su una tomba… non nascono dall’amore. Nascono dalla colpa.” (Anonimo)

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✍️ La mia formula magica (By Nadia)

Prendete un Cuore, né grande e né piccolo, lo aprite e ci mettete dentro due rami di Felicità, un pizzico di Gioia e due foglie di Sorriso. Aggiungete uno spruzzo di Sincerità e uno di Onestà e poi mescolate per un minuto. Fatto questo aggiungete due gocce di Fiducia e una goccia di Sensibilità.. Infine aggiungete l'Elisir d'Amore per voi, ma soprattutto per gli altri, non risparmiatevi in questo..abbondate pure! Ecco, la formula per avere un' anima candida e serena!

( Ho postato con piacere questa formula, condivisa con me da una nuova amica, che ringrazio per la fiducia e la stima riposta! Sono semplicemente me stessa, e spesso ho applicato questa formula per gli altri ...ma viviamo in un mondo sempre più arido e poco propenso, ai sentimenti, alle relazioni vere e sincere, alla semplicità e sensibilità! Ma io non mi arrendo e continuo ad essere la Marty di sempre sognatrice, combattente e vera ..)

✍️ Accettare...

Si deve accettare, ciò che non si può cambiare, capire e migliorare, come fiumi impetuosi che non si possono arginare, parole che restano sospese, strade che si dividono all’improvviso e cuori che senza alcun motivo scelgono di non restare e di farci soffrire. Ci sono piogge rigeneranti, violente, nuvole che coprono il sole, giorni che volano veloci senza un perché, e sogni che si sciolgono appena l'alba si colora. E come non posso convincere la luna a restare ogni sera con me e il mare a non infrangere le sue onde sugli scogli, così non dobbiamo trattenere chi ha deciso di andare via, né correggere o cancellare il passato come fosse un foglio sgualcito. E così accetto il dolore, le ferite , l'ansia, l'insicurezza, le ombre..e combatto per le mie battaglie, per la mia guerra.. così mi piego, ma non mi spezzo, sorrido e mi rialzo anche se cado e abbraccio il cielo anche se non è sempre azzurro. Accettare è liberare il cuore dal peso di catene invisibili e pesanti, è fare pace con il passato, accarezzando ogni attimo del presente...

Perché un leone anche se ferito ruggisce, si difende, non si arrende e combatte, e col suo ardore dipinge il cielo e la terra arsa e spenta fa rifiorire... By Marty

✍️ Attese.. La mia vita ultimamente, ma da sempre è stata una corsa: partire, inseguire, arrivare, correre per raggiungere qualcosa o qualcuno! Ma poi in mezzo a questo correre continuo, ci sono le attese, che seguono a volte cadute, vuoti, quasi fossero stazioni silenziose e abbandonate dove non accade nulla, nessuno sale, nessuno scende e i binari restano immobili.. Ma l'attesa non è semplice, inutile, non è uno spreco di tempo ed energie, anzi è un promemoria che ci ricorda che tutto intorno a noi ha un suo ritmo e un tempo da rispettare. Eppure tante le mie attese, l'attesa della guarigione dopo una ferita, un messaggio che tarda ad arrivare, un volto amico da accarezzare, un sorriso, un abbraccio. Le attese non fanno altro che riempire silenzi, di significato. E allora quante attese dinanzi a treni che non arrivano, a quelli persi, a stazioni deserte...Significa che forse ciò che stavo aspettando non era pronto per me o forse ero io ad aver bisogno di più tempo per raggiungere quel treno. Aspettare richiede coraggio, significa credere nell'arrivo di un altro treno anche quando sai che quello appena passato era l'ultimo. È un modo nuovo di viaggiare, stando fermi, aspettando, sperando. Perciò sto imparando che ogni tanto bisogna rallentare, imparare a fermarsi, respirare e aspettare con pazienza, perché prima o poi il nostro tanto atteso treno arriverà e ci porterà al di là dei nostri sogni, per sempre! DSCN6561-1.jpg

✍️ Ci sono momenti in cui sembra che il terreno sotto i piedi si apre e tu ti ritrovi giù senza capire, a volte la caduta è lenta, altre volte è uno schianto improvviso. Può essere un sogno non realizzato, un’amicizia che si è incrinata, un' attesa che continua e ti logora! Ma cadere fa parte del viaggio, non significa non valere abbastanza, o non essere forte, bensì che ci stai provando, tra alti e bassi salite, discese e momenti in cui serve fermarsi a riprendere fiato, ciò che conta è il dopo, restare lì a guardare le macerie… oppure iniziare a costruire qualcosa di nuovo, da capo..Le sconfitte fanno male, ma nascondono piccoli semi, che se curati, innaffiati, germoglieranno e daranno nuovi frutti col tempo!Così nasce una nuova consapevolezza, si cambia, si cresce, la donna di oggi, accompagna quella che sarà domani, un passo, poi un altro, finché il paesaggio dall’altra parte comincia ad essere più chiaro, definito e bello! A volte capita di sentirsi giù, stanchi, soli, tristi, e vorresti tornare indietro, essere migliore, più forte, insomma di più di quello che si è, ma bisogna pensare a costruire una versione diversa, nuova, trasparente, che prima non c’era, perché nascosta per paura, timore o insicurezza! Ecco manca poco, tra un po' un nuovo anno, un giorno come tanti, la musica di Vasco come sottofondo, mentre gli ultimi minuti, scorrono veloci, in una serata come tante, per me diversa, chissà e allora che sia un giorno da colorare, emozionare, respirare e vivere come sempre, più di sempre...

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✍️ È una domenica di Luglio, pensieri, attese, conferme, speranze, illusioni e delusioni! Vorrei scrivere, raccontare, ma poi come adesso, le parole ci sono, ma arrivano e scappano via, i pensieri corrono veloci, confusi e a volte strani! Il tempo passa, scorre, vedo e catturo albe, tramonti, la mia luna, ne faccio immagini mie, riempio memoria, cuore, e quella voglia di fermare o rallentare il tempo, il mio tempo.. Aspetto conferme, speranze, parole che appaiono lontano, ma che darebbero pace ai miei pensieri e un po' di respiro al mio cuore! Così aspetto, lascio che questo tempo passi e quel giorno tanto atteso, quando arriverà, sarà uguale ad altri, diverso, ma forse nuovo, sarà un nuovo inizio comunque, nel bene, nel male, in una nuova attesa o percorso! In questo tempo di attesa, devo essere io a rallentare, ad isolare pensieri, a colmare vuoti, assenze, ma soprattutto devo ascoltare me stessa, la mia voce, il mio cuore, le mie ferite e pensare che quella cicatrice, rappresenta e mi rappresenta e sarà sempre un punto di partenza, una rinascita e forza, per continuare ad affrontare ogni giorno paure, dubbi, fragilità, che questa lotta al mio piccolo, grande ospite, ha lasciato! Così rallento, metto in pausa quella me, che nonostante tutto cerca conforto, presenza e normalità e aspetto di ritrovarmi, di ritrovare quella serenità, quella normalità, che spesso, volutamente, metto in pausa, per inseguire, cercare, chi forse, in questo momento non crede, in me, in noi.. Aspetto e osservando la luna, mi concedo un respiro diverso, silenzioso, lascio che il cinguettio si diffonda tra i miei pensieri e che il vento li porti via lontano, lontano...

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✍️Se potessi fermare il tempo, solo un attimo, portarmi via il rumore delle onde, la melodia che si genera quando l'acqua bacia la sabbia e soprattutto questo silenzio meraviglioso, che solo il mare sa regalare, una sensazione di pace, di appagamento e di amore! E allora mi siedo e osservo il mare, aspetto che questa meravigliosa tela che ho dinanzi a me prenda altri colori, profumi e rumori! E se non posso catturare questi lunghi attimi , se posso solamente conservare qualche immagine, e far si che nascano dei ricordi, allora ho ritrovato la mia cura, il vento, le onde hanno delicatamente sfiorato le mie cicatrici.. Ma hanno anche addolcito quelle del mio cuore e della mente! In un giorno come tanti, il mare può renderlo speciale, può infondere forza e poi coraggio, dare la spinta nell'affrontare questo nuovo cammino, verso un orizzonte, ancora lontano,
ma forse un po' più vicino... perché c'è di mezzo il mare!

✍️Pensieri smarriti..

Ho letto qui qualcosa di interessante, si parlava di conoscenza, di necessità di colmare vuoti, ecc, del bisogno di ritrovare, coltivare, pensieri, empatia e di allargare orizzonti! Un po' quello che ho sempre cercato io nel reale, come qui in questa realtà dove si ha modo di conoscere, condividere, esprimere pensieri, ideologie, gente diversa, sconosciuta, da ogni parte, a volte, raramente, si fanno incontri interessanti, altre volte, come nel mio caso, spesso ci si perde, perché per natura sono diventata così, solitaria e diffidente. Sono molto empatica, emotiva e tendo spesso a mostrare queste mie insicurezze, questo mio bisogno di essere ascoltata o semplicemente essere considerata un' amica, qualcuno cui poter confidare, chiedere, chiacchierare del più e del meno. Mi faccio sempre mille problemi, è la mia indole, ma chi mi conosce, lo sa, tendo quasi a tutelarmi così, mi allontano e ci si allontana da me quasi sempre, in mille modi e con il tempo. Faccio monoghi infiniti, continuo ad essere me stessa, a coltivare, emozioni, costruire ricordi e ovviamente nel frattempo vivo la mia vita, che sia reale, virtuale, affronto, combatto, la mia malattia, questo evento straordinario e inaspettato che mi ha cambiata, mi ha inevitabilmente stravolta e portata a dei cambiamenti, ad un cammino nuovo, diverso e non sempre semplice ! A breve dovrei avere risposte, rassicurazioni e capire a che punto è questo mio cammino, se le terapie funzionano e mi stanno aiutando in questa battaglia, dove non sono sola, lo so, ma dove spesso ci si sente soli, diversi, stanchi , a volte vuoti, tristi, lontani anni luce dalla realtà, dal quotidiano, dal normale ecc. E poi c'è lei la paura, il timore, quella sensazione di non essere mai abbastanza forte, di non essere chi vorresti essere, cioè semplicemente te stessa , così, senza filtri, senza troppe domande, problemi, seppur con le tue fragilità, ma non è così, troppo spesso mi ritrovo a parlare da sola a scrivere di cose, che non trovano collocazione, interesse, dimensione o strade, sembra che io rincorra disperatamente mete irraggiungibili e strade diverse, sconnesse e solitarie..Mi sento ancora fieramente, quella pecorella nera, smarrita, ma forte a suo modo, sicura di sé e cmq , presente, seppur tra alti e bassi, nella propria vita, in quella di suo figlio, della famiglia e di coloro che mi vogliono bene, a cui voglio bene e che amo senza riserve, sempre, anche quando non dovrei ...Ecco mi manca quella connessione empatica che tanto mi aveva motivata, un po' cambiata, fatto riscoprire la voglia di scrivere, condividere, ascoltare e coltivare e così mentre sento fuori i cani abbaiare, mentre la luna mi aspetta, libero questi miei pensieri, i soliti, scontati, ma reali, veri, aspettando che in qualche modo, possa ritrovare quella connessione, quella empatia, che nutrimento sono, per il cuore, mente, anima e pensieri..