Accordo di Schengen e cooperazione di polizia transfrontaliera. Sospensione temporanea per Italia, Slovenia e Croazia.

La mappa dei Paesi dello Spazio Schengen Italia, Slovenia e Croazia hanno concordato di rafforzare la cooperazione nella gestione dell’immigrazione irregolare dopo il recente incontro dei tre ministri dell’Interno a Trieste, a seguito del ripristino dei controlli alle frontiere dello scorso ottobre.

Matteo Piantedosi, Boštjan Poklukar e Davor Božinović hanno concordato di avviare pattugliamenti congiunti delle frontiere, di istituire centri di accoglienza comuni per gli stranieri e di tenere regolari riunioni ministeriali per lo scambio di informazioni.

Il 21 ottobre scorso la Slovenia aveva reintrodotto i controlli di polizia ai confini con la Croazia e l’Ungheria, nonostante tutti e tre i Paesi siano membri dell’area Schengen.

L’Italia ha fatto lo stesso lungo il confine con la Slovenia, sulla base di valutazioni della minaccia terroristica ( leggi qui).

Ma sulla base dell'Accordo di #Schengen i controlli alla frontiera degli Stati aderenti non sono aboliti?

In realtà Il trattato di Schengen è stato sospeso dai Paesi membri dell'Unione Europea ben 387 volte dal 2006 a oggi. L'Italia lo aveva fatto altre volte per grandi eventi: l'ultima volta in occasione del G20 nel 2021 ma anche nel 2017 per il G7 a Taormina e nel 2009 per il G8 all'Aquila.

Originaria firma dell'Accordo Rileggiamo un po' la storia: l'Accordo di Schengen è un trattato internazionale firmato il 14 giugno 1985 tra Benelux, Germania Ovest e Francia, che prevedeva la creazione di uno spazio comune, tramite una progressiva eliminazione dei controlli alle frontiere comuni tra i cinque Stati interessati, sia delle merci sia delle persone. L'Accordo è stato il primo passo del cosiddetto acquis di Schengen, che dal 1999 è stato integrato nel quadro istituzionale e giuridico dell'Unione europea. L'Accordo ha diversi vantaggi, tra gli altri: libertà di circolazione (i cittadini dei paesi aderenti possono viaggiare liberamente all'interno dello “spazio Schengen” senza dover sottoporsi a controlli alle frontiere interne); cooperazione transfrontaliera (l'Accordo ha permesso una maggiore cooperazione tra le autorità di contrasto dei paesi aderenti, migliorando la sicurezza interna e la lotta alla criminalità). La cooperazione transfrontaliera nell'attività di contrasto è essenziale per affrontare le minacce alla sicurezza e garantire il corretto funzionamento dello spazio Schengen.

Controlli diversificati alle frontiere I termini dell'Accordo di Schengen possono però essere sospesi in circostanze eccezionali, come una minaccia per la sicurezza, il pericolo per l'ordine pubblico interno o in caso che le frontiere esterne non garantiscano i dovuti controlli mettendo a rischio l'area Schengen.

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