Arrestato in Turchia grazie all'attività di intelligence della Polizia italiana un “Signore della droga” albanese
Si tratta di un ben noto “Signore della Droga” albanese, ed è stato localizzato ed arrestato ad Instambul in Turchia a seguito di una serrata attività di intelligence svolta dalla Polizia di Stato italiana (Servizio centrale operativo e sua Sezione Investigativa di Firenze) sotto la regia di Interpol e Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica sicurezza.
Il 40enne Dritan Rexhepi, di origini albanesi, era considerato dalla Giustizia italiana latitante, poiché colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Firenze, nell’ambito dell’operazione LOS BLANCOS effettuata dalla Squadra Mobile, e condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Era ricercato ambito Interpol ed inseguito da un avviso rosso.
Arrestato a suo tempo in Italia e condannato a 16 anni dal Tribunale di Firenze, nel 2011 era evaso dal carcere di Voghera (Pavia). Successivamente arrestato in Belgio per aver commesso diverse rapine era evaso anche dal carcere belga. Nel 2014 è stato nuovamente catturato in Ecuador per traffico internazionale di stupefacenti e, durante il suo periodo di detenzione nel carcere di Guayaquil, era riuscito, con l’utilizzo di chat criptate, a costituire un cartello di narcotraffico albanese dedito alla produzione, trasporto e distribuzione di quantitativi di cocaina, prodotti in Colombia e distribuiti poi in Europa. Era stato condannato a 13 anni di reclusione, si era reso nuovamente irreperibile nel 2021
È uno dei più importanti criminali albanesi, noto in tutto il mondo tanto da essere inserito nella lista dei più ricercati di Scotland Yard a causa dei suoi stretti legami con l'Inghilterra. È ritenuto infatti il leader del cartello criminale denominato “ “Kompania Bello” dedito alla produzione, trasporto e distribuzione di ingenti quantitativi di cocaina, prodotti in Colombia, trasferiti in Europa e distribuiti con il marchio esclusivo “BELLO”.
Funzionari turchi hanno affermato che l'uomo soprannominato il “re della cocaina” è entrato nel paese tramite l'aeroporto di Istanbul con un passaporto colombiano registrato a nome di “Benjamin Omar Perez Garcia”.
Interessante notare che l’operazione si è compiuta dopo breve tempo da un vertice Italia-Turchia in materia di sicurezza (3° tavolo tecnico), ad Ankara tra il vice direttore generale della Pubblica Sicurezza - vice capo della Polizia preposto al coordinamento delle Forze di polizia, Stefano Gambacurta, e il capo della Polizia nazionale turca Erol Ayyildiz.
Nella circostanza la delegazione italiana era composta da rappresentanti del Dipartimento della Pubblica sicurezza, dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, nonché dagli Esperti per la sicurezza e per l'Immigrazione presenti in quella area geografica, ed ha incontrato i vertici delle strutture di law enforcement turche, analizzando i risultati conseguiti nei settori dell'antiterrorismo, della lotta alla criminalità organizzata, dell'attività antidroga, del contrasto all'immigrazione irregolare e al traffico di esseri umani.
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