Canzoni particolari 1) Sinéad O'Connor & The Edge – Heroine
Rilasciata nel 1986, Heroine fu il primo singolo da solista sia per David Evans (in arte The Edge) che per Sinéad O'Connor, ma se il primo allora già godeva di una certa fama, per O'Connor, all'epoca appena 19enne, si trattò invece del suo primissimo debutto (sul retro del singolo c'era anche la sua prima foto “pubblica”). Il brano fu realizzato per la colonna sonora del film anglo-francese The Captive, pellicola che deve la sua notorietà unicamente alla qualità del suo accompagnamento musicale.
Per me è estremamente difficile parlare in maniera oggettiva ed esaustiva del brano visto come oramai sia impregnato totalmente da ricordi ed esperienze personali, senza contare l'enorme valore affettivo che, nell'anno appena finito, aveva assunto per me Sinéad O'Connor.
Non c'è nulla però che possa evitarmi dal farmi sottolineare come Heroine si apra con un quasi accennato e sussurrato
Afraid
che suona sconvolgente se rapportato a tutta la carriera futura di Sinéad O'Connor da lì a poco. Quel afraid, quel spaventata, racchiude tutti i timori, gli affanni e le sofferenze sia della protagonista di The Captive (che, come suggerisce il titolo, è stata sequestrata) che della stessa O'Connor. All'epoca dei fatti la cantante si era trasferita a Londra da Dublino, dopo aver convissuto prima con la violenza della madre (deceduta l'anno precedente, nel 1985) che del collegio per suore dove era stata rinchiusa, due esperienze di vita che hanno avuto influenza sulla sua poetica fino alla fine della sua carriera.
Heroine, Heroine, Heroine, Heroine.
Lo stesso titolo del brano, eroina (attenzione, in inglese la pronuncia è la medesima, ma graficamente la droga si scrive heroin senza la -e finale!) può essere anche lui interpretato con un valore quasi profetico: già pochi anni dopo Sinéad sarebbe stata definita una paladina dei diritti umani, in prima linea contro la violenza sui bambini e per i diritti delle donne, senza contare tutta la rivalutazione e, in un certo senso, riscoperta che si è svolta negli ultimi due anni, dove anche se le sue gesta anti-clericali, all'epoca dei fatti equiparate a vera e propria blasfemia, sono state finalmente viste finalmente per quello che erano veramente.
The night is long But the day will come
La strofa conclusiva del brano, che si apre accompagnata dal colpo di batteria di Larry Mullen Jr. (anche lui, come The Edge, membro degli U2), è una delle massime più positive e ottimistiche di tutta la discografia di Sinéad, ricolma fin dai primissimi albori di compianto, morte e sofferenza. Anche qui si potrebbe leggere un altro atto profetico: dopo appena un anno, Sinéad avrebbe rilasciato The Lion and The Cobra, ottenendo il successo commerciale e la fama, due elementi ai quali, per sua stessa ammissione, lei era interessata, più che per la pecunia, per la possibilità di potersi finalmente esprimere e avere la soddisfazione di aver prodotto e realizzato qualcosa.
In sostanza, Heroine aprì la carriera “commerciale” di Sinéad O'Connor, che si sarebbe consumata in appena cinque anni, ma già solo in questo brano si poteva intravedere tutta la sua debolezza, la sua forza, il suo sconforto, la sua speranza e la sua incredibile umanità.
Purtroppo del brano non esiste alcuna registrazione di un'esibizione dal vivo (ma ad occhio credo che forse non sia mai stato portato in live né da Sinéad e né da The Edge), e se non fosse stato per due raccolte pubblicate nel 1998 e nel 2006, addirittura sarebbe rimasto per sempre perduto come pezzo della colonna sonora di un film semi-sconosciuto.
Posso solo aggiungere che Heroine mi ha accompagnato in due momenti speculari della mia vita, uno di estrema tristezza e l'altro di estrema gioia, ad un anno esatto di distanza dal suo primo ascolto, e credo che continuerà ad accompagnarmi, fino a quando la notte sarà lunga, ma il giorno non smetterà mai di arrivare.