differxdiario

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è un periodo in cui le scadenze di consegna di lavori (non pagati o pagati pochissimo) si fanno assillanti. in verità la situazione è sempre questa, però va detto che tra settembre e dicembre... “escàla”, diciamo. in questi tratti di tempo iperdenso mi succedono due cose: da una parte – nel bel mezzo di un lavoro di editing o della strutturazione di un post, per esempio – vengo letteralmente travolto da idee improvvise di connessione tra quello che sto facendo e (solitamente) scene o lunghe sequenze e momenti di film; mentre, dall'altra, ed è forse la parte che preferisco, l'immaginazione e la mano che scrive corrono & costruiscono una o più linee di fuga strutturate come materiali asemici, testualità irregolari, dispendio di foglietti, di file, di nessi, micropost, brevi audio, videetti dada – – – eccetera. una prassi, questa del dispendio, della disseminazione, che a distanza e in dialogo (e scambio postale – via mail o snailmail) condividevo in pieno e con grande amicizia con Jim Leftwich, che non c'è più e a me come a molti manca assai.



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nazisti ieri nazisti oggi https://www.instagram.com/p/DSDDO9jjWHH



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mi è capitato sotto gli occhi un post con alcuni materiali asemici miei donati all'Accademia di Belle Arti di Palermo sei anni fa.

libri e microlibri su carta rizla, carta da lucido, velina, plastica trasparente. tre opere, del 2013, 2016-17, 2019:

https://slowforward.net/2019/10/14/foto-da-libri-e-microlibri-differx-2013-2016-17-2019/

#asemic #asemicwriting #scritturaasemica



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it's weeks since they unleashed Mariah Carey



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Lavinia Marchetti su fb cita dal libro di Iain Chambers:

“Forse, di fronte a uno Stato canaglia che persegue la pulizia etnica con intento di genocidio, rifiuta il diritto internazionale e si considera al di sopra delle risoluzioni delle Nazioni Unite, è giunto il momento di parlare seriamente di come affrontare direttamente Israele. Se appartiene all’Occidente moderno e democratico, come sostiene, ha bisogno di una seria riforma o, altrimenti, di essere messo in quarantena. E se la questione non deve essere semplicemente dominata dalle relazioni internazionali, richiede una risposta etica e democratica. Siamo chiari: il sionismo, in quanto impresa esplicitamente coloniale – e i suoi fondatori non hanno avuto remore a riconoscerlo – non può essere democratico nelle sue intenzioni. La protezione del suo dominio etnocratico richiede la purezza razziale e l’apartheid, ora incarnati nel suo apparato giuridico e nella sua costituzione. L’opposizione a questa critica di Israele, invariabilmente etichettata come antisemitismo, è essa stessa un attacco alla democrazia e alla ricerca della giustizia storica. In questo momento, l’ideologia sionista e la sua occupazione militare della Palestina stanno perseguendo, come in tutti i colonialismi, l’eliminazione dei nativi, proprio come in precedenza nell’imperium anglofono del Nord America e dell’Australia. La formazione violenta delle identità occidentali produce storie taciute e geografie dimenticate. Tuttavia, come ci insegnano i palestinesi, queste storie resistono e persistono”.

[Da Lampedusa/Gaza. L'orologio coloniale e i linguaggi interrotti, Orthotes, Napoli 2025, pp. 109-110]

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credo non ci siano parole più giuste da dire, dopo ottant'anni di pulizia etnica, razzismo, devastazioni, torture, e genocidio. israele deve essere giudicato per quello che ha fatto e fa, e per l'entità coloniale e genocida che è. la condanna è il minimo. è necessario un embargo radicale e totale, e – se necessario – un intervento militare congiunto di paesi non solo europei, per difendere gli abitanti di Cisgiordania e Gerusalemme, oltre che quelli (ancora vivi) a Gaza, dalla distruzione completa.

come l'Europa avrebbe dovuto fare fin dal 1933 con la Germania nazista.



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la lettura del 29 allo Spazio Pagliarani, grazie al dialogo con Massimiliano Manganelli, mi ha permesso di chiarire parecchi elementi non soltanto di Oggettistica e della prosa in prosa (che in quel libro fa scarsissimo uso di googlism o eavesdropping) ma proprio del discorso più ampio della ricerca letteraria, anche a prescindere da quello che faccio io, intendo. credo che alcune annotazioni sulla natura dei 'testi installativi' siano state, per fare un esempio, utili. o non troppo inutili... l'audio completo è all'indirizzo https://t.ly/qP805



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se si pensa al quadro che De Magistris disegna (https://differx.noblogs.org/2025/12/01/luigi-de-magistris-italia-democrazia-apparente/) ci si spegne come un fiammifero. per quanto lui esorti e metta energia nell'esortazione.

sul fronte meramente letterario (che miseria!) il desktop si infittisce di icone che aspettano di essere cliccate, le cartelle scoppiano di cose. non ci si sta dietro. tristissima sovrastruttura che finisce per essere una specie di “tutto”.

intanto i servizi e gli americani, e i loro amici sionisti, sincronizzano gli orologi.

affilare prose piccole o grandi è una pena e fa pena.



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'seize the time' dedica attenzione doppia a Oggettistica e Prima dell'oggetto. grazie a Elisa Barbisan! https://www.seizethetime.it/attorno-agli-oggetti-di-marco-giovenale/ anche ig: https://www.instagram.com/p/DRpFIv8CFWS/



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ci sono autori straordinari, di ricerca, ottimi sperimentatori, e intendo dire pure – ovviamente – autrici, sperimentatrici. autori e autrici che però, inevitabilmente, nella loro più o meno lunga produzione, scrivono (nessuno esente) cose meno interessanti, a volte fonte proprio di imbarazzo. a volte perfino perdibili, se non orribili. e: ascolto e leggo o vedo di tanto in tanto presentazioni e storicizzazioni, studi e tomi e ristampe di/su tutta la produzione del tale o della talaltra. cosa encomiabile se viene dall'accademia, che altrimenti sarebbe – lo sappiamo – sorda cieca muta. ma cosa riprovevole se viene da una qualche militanza letteraria/politica, quando i materiali citati, riletti, performati & portati in palmo di mano sono appunto perdibili, se non orribili. rendiamoci conto che esaltare qualsiasi cosa un_ autor_ scriva (per il solo fatto che viene dalla sua penna) fa infine il gioco del mainstream e della critica demolitrice di avanguardie e sperimentazioni. bisogna francamente saper ammettere scivolate e cadute, e anzi segnalarle in totale sincerità.

trovo terrificante oltre che controproducente l'accettazione acritica di qualsiasi baggianata scritta sotto l'insegna della ricerca letteraria: robe che farebbero saltare i nervi se lette in qualunque libro assertivo, se nascono da autori o autrici storicizzat_ vengono miracolosamente messe in salvo sul vascello del futuro. non so se è una pratica più autolesionistica o più demenziale. diciamo: entrambe le cose.

__________________ p.s.: poi sembra che non voglio fare nomi, allora dico che ho ritrovato recentemente alcune cose veramente brutte di Vicinelli, di Beltrametti, di Porta stesso. niente è intoccabile e non-criticabile. nessun autore è “perfetto”, nessuno lo è mai stato.



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la canzone del Sand Creek di De André, intendo il testo, è qui: https://pedia.deand.re/testi-canzoni/fiume-sand-creek/

è stato l'anniversario della strage. uno dei tanti punti di nascita dello stato coloniale americano, che nel secolo successivo, e anche in questo, si sarebbe distinto per massacri e genocidi (e appoggio fattivo a massacri e genocidi) su territori altrui. e colpi di stato. e terrorismo.

non so come sia venuto in mente a chicchessia di glorificare questa immane macchina di morte che da quasi due secoli schiaccia popoli e identità. tutte le saghe, i cowboy, i film, le produzioni marvel che replicano in tutto il suprematismo di fondo e il colonialismo assoluto di questo tumore polimaterico e multicodice che è stato ed è l'aquila col suo dollaro.

* [p.s.: si può anche dare uno sguardo a questo video per capire il 'contributo' dato da servizi segreti piegati al volere della Cia in Italia: https://differx.noblogs.org/2025/12/01/luigi-de-magistris-italia-democrazia-apparente/]



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