Che succederebbe

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Che succederebbe se un giorno risvegliandoci scoprissimo di essere in maggioranza?

Che succederebbe se all’improvviso un’ingiustizia, una qualsiasi, venisse ripudiata da tutti, da tutti noi, da tutti non da alcuni, da pochi, ma da tutti?

Che succederebbe se invece di essere così divisi ci moltiplicassimo, sommandoci tra noi sottraendoci al nemico che ci sbarra la strada.

Che accadrebbe se ci organizzassimo e allo stesso tempo affrontassimo senz’armi, in silenzio in moltitudini, in milioni di sguardi, la faccia degli oppressori, senza lodi né plausi, né sorrisi, senza pacche sulle spalle, senza sigle di partito, senza slogan?

Che succederebbe se io chiedessi di te che sei lontano, e tu di me che sono lontano, e entrambi degli altri che sono molto ma molto lontani e gli altri di noi anche se siamo lontani?

Che succederebbe se il grido di un continente fosse il grido di tutti i continenti?

Che accadrebbe se abbattessimo le frontiere e marciassimo e marciassimo e marciassimo e continuassimo a marciare?

Che accadrebbe se bruciassimo tutte le bandiere per conservare soltanto una, la nostra, quella di tutti, o meglio nessuna perché non ne sentiamo il bisogno?

Che accadrebbe se per un istante smettessimo di essere patrioti per diventare esseri umani?

[Mario Benedetti (Paso de los Toros, 14 settembre 1920 – Montevideo, 17 maggio 2009)]

(Trad. Milton Fernandez) #Divita

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