I 5 anni di Mastodon.uno

Una volta i 5 anni erano per me uno spartiacque, se qualcosa mi appassionava e mi trascinava più di ogni altra cosa poi dopo 5 anni l'amore spariva. E questo su tutto, i miei primi passi nell'informatica li feci con il Commodore 64 e furono 5 anni intensi, ma che si conclusero, poi ci fu l'Amiga, anche qua dopo 5 anni la vendetti per passare a un PC collegabile alla rete e anche su internet i molti progetti creati negli anni, prima a livello amatoriale e poi a livello professionale non superavano quella soglia. Feci pure un bel progettino di retrogaming, per rinvigorire i fasti passati dei miei computer Commodore e anche qua si arrivò al capolinea dopo i 5 anni... E non mi addentro nella mia vita extra-informatica, gli amori, i lavori, la passione iniziale si spegneva quasi sempre alla soglia dei 5 anni quasi avessi una sorta di missione quinquennale, diretta all'esplorazione di strani, nuovi mondi come l'Enterprise del Capitano Kirk.

Quindi sorrido ripensando alla mia regoletta “dei 5 anni” o forse alla mia costante ricerca di qualcosa di nuovo e da scoprire perchè proprio oggi, 5 anni fa, partiva il progetto mastodon.uno.

Un anno prima, nel 2018, non usavo i social da tempo, facebook era una storia chiusa, twitter era abbandonato, instagram mai usato, alla fine anche qui la regola dei 5 anni era stata confermata, usai molto sia twitter che facebook ma durarono meno dei cinque anni. In momenti differenti (entrai in facebook qualche anno dopo twitter) successe una cosa che mi cambiò definitivamente, tutto quanto avevo creato, i miei account, le mie pagine, da un giorno all'altro con un cambio di algoritmo crollarono e diventarono invisibili, il mio account su twitter rimase addirittura bloccato per mesi prima della riattivazione!

Semplicemente un algoritmo aveva deciso che quello che facevo non andava bene agli investitori e ai profitti dell'azienda e quindi dovevo essere depotenziato, era iniziata la enshittification dei social e colpì sopratutto chi come me usava twitter solo per dare visibilità a siti e progetti esterni al social e non usava il social per meme, video, selfie, e foto pucciose o frasi paracule. Praticamente ricevetti un grande calcio in c.

Fu la mia fortuna.

Smisi di perdere tempo con i social e mi dedicai a progetti indipendenti e noprofit, alcuni di essi ebbero un grande impatto mediatico, come il progetto noprofit di bacheca per freelance cinquee (senza pubblicità, senza taglieggiare i freelance con commissioni) fui intervistato da giornalisti di quotidiani, televisioni, radio, andai a Uno Mattina, radio Deejay, pure su Studio Aperto!

Il progetto si arenò perchè c'erano una decina di siti identici italiani che facevano sostanzialmente le stesse cose e un enorme sito (fivver) centralizzato che si mangiò tutta la piccola concorrenza.

Eravamo in tanti, piccoli e tutti divisi e isolati fra loro e non potevamo che essere mangiati dal pesce grande, non avevamo nemmeno i mezzi per creare un'app per smartphone, non avevamo un progetto open di riferimento, non avevamo un team di sviluppo che ci coordinasse.

Fu la mia seconda botta di c.

Perchè capii che non potevamo mai fare nulla contro i colossi dellla silicon valley, e nessun progetto indipendente avrebbe mai potuto sopravvivere allo schiacciante potere economico e mediatico delle big tech.

Per questo quando nel 2018 quando lessi un articolo sul quale si parlava dei social che potevano avere un impatto nel futuro feci un salto quando citarono Mastodon che non solo era federato (lo era anche laconica/identica che provai anni prima) ma usava un protocollo Activitypub supportato dal W3C e quindi di fatto era uno standard di internet!

Quindi tante piccole realtà potevano unire le forze e creare un enorme network da milioni di iscritti e c'erano già disponibili le app! Mi sembrava incredibile che un progetto così non fosse già popolare, ma la spiegazione era facile: il mondo era tutto anestetizzato dai grandi social e dai grandi numeri, io ero uno dei pochi reietti che ne era uscito e cercava alternative.

Detto francamente ero convinto che un progetto del genere non avrebbe potuto esplodere ma sarebbe stata comunque una simpatica nicchia dove coltivare nuovi e vecchi amici, internet doveva tornare in mano alle persone in qualche modo e io avevo un gruppo di amici che avevano partecipato al progetto precedente e belli incazzati con le big tech che non aspettavano che l'occasione giusta! Avevamo un bel po' di dimestichezza nel creare community e già una bella rete di amici con cui lanciare mastodon in Italia.

Il resto è storia, creammo finalmente l'embrione dei @devol@mastodon.uno, progetto nato a Milano 15 anni prima e che finalmente poteva vedere la luce con il #fediverso (ma questa è un'altra storia...) e l'8 gennaio 2019 ci fu l'acquisto di mastodon.uno che sancì l'inizio della nuova missione alla ricerca dei nuovi mondi del fediverso.

Noblogo.org arrivò subito dopo nel fediverso, era un progetto nato nel 2007 e frenato dal crollo di interesse dei blog causato dal dominio dei social, noblogo era un sito di blogging collettivo in wordpress che fu riconvertito a #writefreely nel 2019 e che ora contiene centinaia di blog attivi ed è rinato come uno dei più grandi portali blog del fediverso.

Il sito dei devol venne creato subito dopo, ispirati da associazioni e gruppi come framasoft e disroot e fu così che nacque il primo gruppo Italiano attivo per la #degooglizzazione e l'indipendenza dai #GAFAM.

5 anni dopo mastodon.uno con 71000 iscritti è il social network indipendente più grande d'Italia, fra i 15 siti #mastodon più grandi al mondo.

Di fatto mastodon.uno rimane l'unica grande istanza generalista italiana, il resto delle istanze sono ferme a tematiche limitate a interessi ben precisi, anche per una scelta di chiudersi e limitare le iscrizioni, una scelta rispettabile di rimanere piccole community più simili ai vecchi forum o a una familiare chat di whatsapp/telegram più che a un social articolato e complesso da gestire come mastodon.

Credo che la fortuna di mastodon.uno sia stata anche questa, entrare nella grande rete del fediverso con un identità ben precisa, essere un social sfacettato ma con un'anima locale per italiani, generalista e quindi lontano da pericolose derive da echo chamber, una sorta di grande bazar dove puoi trovare di tutto e puoi parlare con tutti.

Che cosa ne è stata della regola dei 5 anni?

Il me stesso del 2019 non avrebbe mai creduto che dopo 5 anni il progetto del fediverso sarebbe potuto entrare nelle istituzioni europee fino a costringere Meta a creare uno spin-off di instagram federato per dimostrare quanto siano “aperti” ai vari governi che li accusano di abuso di monopolio e di essere dei gatekeeper. Di sicuro dopo 5 anni questa è una ripartenza, dopo il 2024 mastodon.uno e il fediverso non saranno più gli stess1, il 97% delle istanze del fediverso pare abbia già deciso di federarsi con threads.net, si dice abbia 15-20 milioni di utenti attivi, sarà il secondo grande scossone dopo la migrazione di utenti da twitter a Mastodon nel 2022, solo che al tempo ne arrivarono solo 2 milioni, l'impatto sarà notevole anche se si federerà solo chi attiverà l'opzione per connettersi al fediverso. Poter seguire greenpeace o altre grandi associazioni che finora avevano snobbato il fediverso sarà un salto enorme di qualità e questo è un plus, ma sarà importante vigilare e arginare la tossicità, e per questo mastodon.uno è già pronto per la sfida.

Ci si vede fra 5 anni! :)

Cosa faccio per mastodon

Mi impegno a spiegare e diffondere mastodon dal 2019, anno in cui ho contribuito a fondare mastodon.uno, un social generalista, indipendente, e sostenuto dai propri iscritti. Ci lavoro ogni giorno da 5 anni per mantenerlo online, attivo, veloce, pulito dagli eccessi social.

Il carburante preferito di mastodon è il caffè, quindi se mastodon.uno vi è stato utile in qualche modo, apprezzo un rabbocco. ❤️

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Mastodon · CC BY-SA 4.0