filippodb

It has to start somewhere! It has to start sometime! What better place than here? What better time than now? All hell can't stop us now!

Abbiamo superato il primo giorno e tutto va bene.

Possiamo tutti fare un respiro profondo. Il primo giorno è passato. Credo che sia il fediverso che #Threads si siano comportati bene nel primo giorno della loro fusione. Non ci sono state invasioni di cavallette e gli amministratori e i proprietari dei server di Mastodon non sono stati sopraffatti dal traffico, nonostante l'aumento di nuovi utenti di fatto ribaltando le previsioni catastrofiche di questi ultimi mesi.

Ma cos'è scuccesso in sintesi?

Dal 21 marzo un utente su un qualsiasi server mastodon o del fediverso potrà seguire gli utenti di threads USA, Canadesi e Giapponesi che hanno scelto nelle proprie opzioni di interagire con il fediverso.

Quindi nessuna discesa di barbari ma l'arrivo di una piccola percentuale di utenti threads che desiderano essere collegati con piattaforme libere.

Ricordo che per avere un profilo Threads serve avere un account Instagram, non è quindi collegato agli utenti facebook come molti ripetono sbagliando.

Perchè threads entra nel fediverso? Vuole estinguerci?

Questo pare essere solo un tentativo di far vedere ai governi la volontà di essere un social “aperto” che supporta l'interoperabilità, ricordo che Meta è già considerato come “Gatekeeper” dalla commissione europea e dovrà garantire anche l'apertura di whatsapp verso la concorrenza, pena pesanti multe.

Inoltre Meta fa un po' come google che finanzia mozilla per mantenere viva la concorrenza, in questo caso supportare “concorrenti” serve a Meta per sfuggire alle tagliole antitrust e alle recenti leggi europee DMA e DSA.

Su mastodon.uno per evitare lo “shock” di trovarsi threads federato abbiamo attivato un silenziamento precauzionale, quindi una mezza federazione dato che anche meta non è ancora federata completamente (i loro utenti italiani non possono vedere il #fediverso). Il silenziamento però consente a tutti gli iscritti di vedere e seguire qualsiasi utente di threads e partecipare alle discussioni, la decisione di collegarsi a Threads e seguire i suoi utenti rimane nelle mani delle persone e non degli admin e solo gli utenti possono bloccare l'intera istanza se lo desiderano.

Questo è un argomento molto delicato e abbiamo fatto del nostro meglio per soddisfare tutte le parti rimanendo neutrali. Intendiamo rispettare la neutralità fintanto che threads si comporterà correttamente e non si verificheranno problemi o abusi.

Nell'ultimo giorno non abbiamo riscontrato un aumento di abusi o molestie. Anzi, è stata una giornata normale e tranquilla, senza alcun tipo di problema nei confronti dei nostri 71000 iscritti.

Non solo non si sono verificati disastri, come molte persone prevedevano, ma abbiamo visto uno scorcio del futuro dei social aperti. In pratica per la prima volta si sono visti numerosi nuovi utenti di Threads entusiasti di scoprire il Fediverso, e questa espansione del fediverso è nello spirito originale di una rete nata per unire le persone e non per dividerle.

Oggi è stata fatta una parte della storia di Internet, congratulazioni agli utenti di #Mastodon e del Fediverso che non si sono fatti terrorizzare o prendere dal panico e hanno liberamente deciso di accogliere i nuovi arrivati oppure scelto liberamente di bloccarli. Sono sicuro che ci saranno ostacoli e problemi da affrontare in futuro. Tuttavia, oggi è stata una buona giornata. Complimenti a tutti.

Ora passiamo al lavoro e a monitorare che tutto continui ad essere così.

@Filippodb@mastodon.uno admin, fondatore mastodon.uno

Una volta i 5 anni erano per me uno spartiacque, se qualcosa mi appassionava e mi trascinava più di ogni altra cosa poi dopo 5 anni l'amore spariva. E questo su tutto, i miei primi passi nell'informatica li feci con il Commodore 64 e furono 5 anni intensi, ma che si conclusero, poi ci fu l'Amiga, anche qua dopo 5 anni la vendetti per passare a un PC collegabile alla rete e anche su internet i molti progetti creati negli anni, prima a livello amatoriale e poi a livello professionale non superavano quella soglia. Feci pure un bel progettino di retrogaming, per rinvigorire i fasti passati dei miei computer Commodore e anche qua si arrivò al capolinea dopo i 5 anni... E non mi addentro nella mia vita extra-informatica, gli amori, i lavori, la passione iniziale si spegneva quasi sempre alla soglia dei 5 anni quasi avessi una sorta di missione quinquennale, diretta all'esplorazione di strani, nuovi mondi come l'Enterprise del Capitano Kirk.

Quindi sorrido ripensando alla mia regoletta “dei 5 anni” o forse alla mia costante ricerca di qualcosa di nuovo e da scoprire perchè proprio oggi, 5 anni fa, partiva il progetto mastodon.uno.

Un anno prima, nel 2018, non usavo i social da tempo, facebook era una storia chiusa, twitter era abbandonato, instagram mai usato, alla fine anche qui la regola dei 5 anni era stata confermata, usai molto sia twitter che facebook ma durarono meno dei cinque anni. In momenti differenti (entrai in facebook qualche anno dopo twitter) successe una cosa che mi cambiò definitivamente, tutto quanto avevo creato, i miei account, le mie pagine, da un giorno all'altro con un cambio di algoritmo crollarono e diventarono invisibili, il mio account su twitter rimase addirittura bloccato per mesi prima della riattivazione!

Semplicemente un algoritmo aveva deciso che quello che facevo non andava bene agli investitori e ai profitti dell'azienda e quindi dovevo essere depotenziato, era iniziata la enshittification dei social e colpì sopratutto chi come me usava twitter solo per dare visibilità a siti e progetti esterni al social e non usava il social per meme, video, selfie, e foto pucciose o frasi paracule. Praticamente ricevetti un grande calcio in c.

Fu la mia fortuna.

Smisi di perdere tempo con i social e mi dedicai a progetti indipendenti e noprofit, alcuni di essi ebbero un grande impatto mediatico, come il progetto noprofit di bacheca per freelance cinquee (senza pubblicità, senza taglieggiare i freelance con commissioni) fui intervistato da giornalisti di quotidiani, televisioni, radio, andai a Uno Mattina, radio Deejay, pure su Studio Aperto!

Il progetto si arenò perchè c'erano una decina di siti identici italiani che facevano sostanzialmente le stesse cose e un enorme sito (fivver) centralizzato che si mangiò tutta la piccola concorrenza.

Eravamo in tanti, piccoli e tutti divisi e isolati fra loro e non potevamo che essere mangiati dal pesce grande, non avevamo nemmeno i mezzi per creare un'app per smartphone, non avevamo un progetto open di riferimento, non avevamo un team di sviluppo che ci coordinasse.

Fu la mia seconda botta di c.

Perchè capii che non potevamo mai fare nulla contro i colossi dellla silicon valley, e nessun progetto indipendente avrebbe mai potuto sopravvivere allo schiacciante potere economico e mediatico delle big tech.

Per questo quando nel 2018 quando lessi un articolo sul quale si parlava dei social che potevano avere un impatto nel futuro feci un salto quando citarono Mastodon che non solo era federato (lo era anche laconica/identica che provai anni prima) ma usava un protocollo Activitypub supportato dal W3C e quindi di fatto era uno standard di internet!

Quindi tante piccole realtà potevano unire le forze e creare un enorme network da milioni di iscritti e c'erano già disponibili le app! Mi sembrava incredibile che un progetto così non fosse già popolare, ma la spiegazione era facile: il mondo era tutto anestetizzato dai grandi social e dai grandi numeri, io ero uno dei pochi reietti che ne era uscito e cercava alternative.

Detto francamente ero convinto che un progetto del genere non avrebbe potuto esplodere ma sarebbe stata comunque una simpatica nicchia dove coltivare nuovi e vecchi amici, internet doveva tornare in mano alle persone in qualche modo e io avevo un gruppo di amici che avevano partecipato al progetto precedente e belli incazzati con le big tech che non aspettavano che l'occasione giusta! Avevamo un bel po' di dimestichezza nel creare community e già una bella rete di amici con cui lanciare mastodon in Italia.

Il resto è storia, creammo finalmente l'embrione dei @devol@mastodon.uno, progetto nato a Milano 15 anni prima e che finalmente poteva vedere la luce con il #fediverso (ma questa è un'altra storia...) e l'8 gennaio 2019 ci fu l'acquisto di mastodon.uno che sancì l'inizio della nuova missione alla ricerca dei nuovi mondi del fediverso.

Noblogo.org arrivò subito dopo nel fediverso, era un progetto nato nel 2007 e frenato dal crollo di interesse dei blog causato dal dominio dei social, noblogo era un sito di blogging collettivo in wordpress che fu riconvertito a #writefreely nel 2019 e che ora contiene centinaia di blog attivi ed è rinato come uno dei più grandi portali blog del fediverso.

Il sito dei devol venne creato subito dopo, ispirati da associazioni e gruppi come framasoft e disroot e fu così che nacque il primo gruppo Italiano attivo per la #degooglizzazione e l'indipendenza dai #GAFAM.

5 anni dopo mastodon.uno con 71000 iscritti è il social network indipendente più grande d'Italia, fra i 15 siti #mastodon più grandi al mondo.

Di fatto mastodon.uno rimane l'unica grande istanza generalista italiana, il resto delle istanze sono ferme a tematiche limitate a interessi ben precisi, anche per una scelta di chiudersi e limitare le iscrizioni, una scelta rispettabile di rimanere piccole community più simili ai vecchi forum o a una familiare chat di whatsapp/telegram più che a un social articolato e complesso da gestire come mastodon.

Credo che la fortuna di mastodon.uno sia stata anche questa, entrare nella grande rete del fediverso con un identità ben precisa, essere un social sfacettato ma con un'anima locale per italiani, generalista e quindi lontano da pericolose derive da echo chamber, una sorta di grande bazar dove puoi trovare di tutto e puoi parlare con tutti.

Che cosa ne è stata della regola dei 5 anni?

Il me stesso del 2019 non avrebbe mai creduto che dopo 5 anni il progetto del fediverso sarebbe potuto entrare nelle istituzioni europee fino a costringere Meta a creare uno spin-off di instagram federato per dimostrare quanto siano “aperti” ai vari governi che li accusano di abuso di monopolio e di essere dei gatekeeper. Di sicuro dopo 5 anni questa è una ripartenza, dopo il 2024 mastodon.uno e il fediverso non saranno più gli stess1, il 97% delle istanze del fediverso pare abbia già deciso di federarsi con threads.net, si dice abbia 15-20 milioni di utenti attivi, sarà il secondo grande scossone dopo la migrazione di utenti da twitter a Mastodon nel 2022, solo che al tempo ne arrivarono solo 2 milioni, l'impatto sarà notevole anche se si federerà solo chi attiverà l'opzione per connettersi al fediverso. Poter seguire greenpeace o altre grandi associazioni che finora avevano snobbato il fediverso sarà un salto enorme di qualità e questo è un plus, ma sarà importante vigilare e arginare la tossicità, e per questo mastodon.uno è già pronto per la sfida.

Ci si vede fra 5 anni! :)

Cosa faccio per mastodon

Mi impegno a spiegare e diffondere mastodon dal 2019, anno in cui ho contribuito a fondare mastodon.uno, un social generalista, indipendente, e sostenuto dai propri iscritti. Ci lavoro ogni giorno da 5 anni per mantenerlo online, attivo, veloce, pulito dagli eccessi social.

Il carburante preferito di mastodon è il caffè, quindi se mastodon.uno vi è stato utile in qualche modo, apprezzo un rabbocco. ❤️

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Mastodon · CC BY-SA 4.0

Molte persone su Mastodon hanno perso la testa per l'ingresso di Threads nel fediverso, così ho voluto dare la mia opinione su questo spettacolo.

Nel fediverso alcune istanze hanno iniziato a bloccare Threads. Come amministratore di Mastodon.uno, mi è stato chiesto in molte occasioni se vieteremo threads.net a livello di istanza.

Non lo faremo, perchè è sufficiente silenziarlo e se gli utenti credono non sia sufficiente potranno bloccarlo e isolarsi al 100% da threads.

Privacy: Meta non ha bisogno di ActivityPub per assorbire i vostri dati o metadati

L'argomentazione secondo cui l'adesione di Threads al fediverso è negativa per la nostra privacy è una cazzata.

Il punto è che Mastodon ha un'API aperta e quasi tutte le cose pubblicate sono pubbliche. Perciò sarebbe ridicolmente facile per Meta (o per chiunque altro Big Tech) appropriarsi di tutto quanto viene pubblicato senza tanto clamore mediatico. In effetti, c'è già chi può farlo e lo sta facendo, primi fra tutti i motori di ricerca e le società di Intelligenza Artificiale.

Prendiamo ad esempio il mio profilo: https://mastodon.uno/@filippodb. È tutto lì, scaricabile, c'è pure l'RSS: https://mastodon.uno/@filippodb.rss. La timeline locale di qualsiasi istanza è pronta per essere inghiottita in qualsiasi centro dati.

Mastodon ha un'API che chiunque può usare per estrarre dati. Potrebbero seguire le timeline locali di tutti i server Mastodon e nessun blocco potrebbe impedirglielo, probabilmente otterrebbero il 90% dei dati che vogliono, ammesso che ne vogliano qualcuno. Oppure creare un account su qualche centinaio di istanze e ottenere maggiori dati. Ma non lo faranno perché non è per questo l'obiettivo.

Lo fanno perché devono farlo. L'UE sta imponendo a tutte le grandi aziende tecnologiche di essere più aperte e interoperabili. Hanno lanciato Threads nell'UE dopo mesi e ci è voluto così tanto perché la Commissione Europea li avrebbe multati immediatamente.

A mio parere chi defedera threads è come chi crea un servizio email, lo rende disponibile a tutti e poi all'improvviso blocca tutti gli indirizzi gmail perché non gli piace cosa fa Google con tutte le motivazioni etiche e morali e di privacy del mondo! È ovvio che è facile dipingere meta e gmail come il male in terra. Ma un operatore email non blocca una email perchè il proprietario è un capitalista della sorveglianza, lo blocca perchè è una grande fonte di spam e di truffe.

Ok, ora il protocollo activitypub non è rispettato da threads ma se threads rispetterà il protocollo darà la possibilità ai suoi utenti di seguire gli utenti mastodon e magari un giorno di migrare su mastodon con tutti i propri follower, perchè impedirlo? Alla fine avere mastodon è come avere una email tutanota o protonmail, una email sicura con cui si può comunicare anche con gmail. Ora su M1 le comunicazioni con threads vengono segnalate come “sospette” ma spetta ad ogni persona decidere se è spam da bloccare o se ricevere comunicazioni solo da una propria selezione di account sicuri e autorevoli, non ci deve essere una persona che decida per voi.

Cosa si guadagna a impedire agli utenti della propria istanza di seguire amici e familiari su Threads? Persone che avrebbero potuto continuare ad usare mastodon per tenersi in contatto con account che mai entreranno in un'istanza autogestita. Semplicemente si regalano più persone iscritte a Threads e Zuck ringrazia. Un singolo utente può già bloccare un'istanza da solo, ed è il bello di Mastodon: gli utenti possono scegliere di bloccare o non bloccare ciò che vogliono. In questo modo possono anche scegliere di seguire gli account threads senza usare l'app proprietaria di meta che succhia tutti i dati dal proprio smartphone.

Ma ora ci forka activitypub e ci butta fuori tutti

Questa scemenza gira ancora, se meta volesse toglierci di mezzo l'avrebbe fatto già da tempo, come tentò Twitter & il suo founder Jack Dorsey con Bluesky: creare una rete federata non compatibile con il fediverso e usare il proprio potere per creare una rete sotto controllo centralizzato. Perchè Meta non ha fatto come bluesky quindi? Semplice, perchè è considerato un “gatekeeper” dalla comunità europea e quindi non può abusare della sua posizione dominante e sarà costretto ad aprire le proprie piattaforme (in primis Whatsapp) pena pesanti multe.

Ma la disiformazione, l'odio, i genocidi

Anche qua il il nuovo DSA (Digital Service Act) arriverà proprio a punire tutto il contenuto di disinformazione che ha rovinato quei social, partito ad Agosto ha già colpito twitter che è attualmente sotto procedura di infrazione proprio per questi motivi. La comunità Europea ha il dente avvelenato con i social Americani e non gli si può dar torto vista la responsabilità nella brexit.

Ma quando mai i politicanti faranno qualcosa contro i big tech? E' tutto un magna magna, Siamo perdutiii

La storia cambia, Twitter è già sotto inchiesta, la nuova legge DSA e DMA piccchia duro contro i gatekeeper e oltre ad aver obbligato Apple a usare standard USB-C nel 2024 obbligherà la stessa Meta ad aprire whatsapp ad altre app pena pesantissime sanzioni o anche l'esclusione dalla UE. Non dimentichiamo che Threads ha dovuto attendere 5 mesi per sbarcare in europa a causa delle nuove direttive. La DSA (Digital service act) è in particolar modo molto severa e può portare a sanzioni pesanti fino all'esclusione del servizio in Europa.

Qui non sono i benvenuti!

Un'altra argomentazione che ho letto qualche volta. Questo mi lascia perplesso.

Il fatto è che come admin non abbiamo il diritto di dire chi è o non è il benvenuto ma solo verificare se viola o meno le regole della propria istanza.

Non vogliamo pubblicità e la monetizzazione

Questo posso accettarlo. Nessuno vuole vedere pubblicità nel fediverso.

Non sono però convinto che sia l'obiettivo di Meta, in fin dei conti anche whatsapp gira senza pubblicità. Il guadagno arriva da tutti i dati estratti dall'app. Infatti l'app di threads consente di estrarre un numero enorme di dati, compresi quelli sulla salute, avere milioni di nuovi utenti su questa app è di sicuro una fonte di guadagno enorme sopratutto perchè “rubati” alla concorrenza di twitter.

Inoltre a differenza di quanto si dice stanno già monetizzando il vostro profilo, non c'è bisogno che arrivi #threads: #google e #microsoft sanno tutto di noi, ci controllano e archiviano tutte le nostre discussioni con i loro motori di ricerca e archiviano tutto per darlo in pasto alle AI. Per evitarlo serve cancellare tutti i vecchi messaggi: https://mastodon.uno/statuses_cleanup

La federazione è unidirezionale, gli utneti threads non ci vedranno!

La storiella della federazione unidirezionale è un’altra cazzata che gira e mi fa tanto intristire rivederla su mastodon, anche perché per colpa di pochi facciamo tutti una misera figura, evidentemente la gente la ripete senza manco capire che sta dicendo.
Tutti sanno che ci sono solo pochi dirigenti di Instagram che stanno provando la federazione su threads e come test iniziale possiamo solo seguirli. Questo ovviamente è una fase iniziale e la federazione arriverà solo nel 2024 e sarà completa, gli account threads potranno seguire quelli mastodon e viceversa e non solo da threads sarà possibile migrare a mastodon (e viceversa).

Perché Mastodon.uno silenzia Threads

Il fediverso si federa con un'enormità di server e di persone, rendendo così il tutto più vario e popolare e sicuramente è una buona cosa aggiungere molte nuove persone. Potremo aprire le porte a persone che prima non erano a conoscenza del Fediverso e successivamente potrebbero essere in grado di spostarsi su piattaforme libere come Mastodon.

Abbiamo però deciso di essere cauti. E non mostrare i messaggi di threads nelle timeline pubbliche e il silenziamento è una misura necessaria e sufficiente a non inquinare mastodon.

Rimane sempre la possibilità di bloccare interi domini a livello di utente. Quindi, se siete così preoccupati, sentitevi liberi di bloccare threads.net sul vostro account. Questo impedirà agli utenti di Threads di vedere il vostro account ed è veramente facile bloccarlo da soli con un paio di click. Basta cercare @mosseri@threads.net, aprire il profilo, cliccare i 3 puntini e bloccare threads.net.

Ma Threads porterà un carico enorme e i poveri server del fediverso collasseranno.

Anche questa è una bufala, da quanto dichiarato da @mosseri@threads.net la federazione con il fediverso sarà opt-in quindi gli utenti di threads non saranno federati in automatico, solo chi vorrà potrà federarsi dalle opzioni. Verosimilmente ci sarà una piccola percentuale visibile da mastodon. Quindi dei 15mln di utenti attivi avremo qualche centinaia di migliaia di utenti federati al fediverso, non pochi ma nemmeno uno tsunami ingestibile.

Ma tutto il fediverso sta bloccando threads!!

Altra scemenza che gira incontrollata, il 97,5% delle istanze mastodon non blocca treads:

https://fedidb.org/current-events/anti-meta-fedi-pact

In generale circa l'80% delle istanze italiane ha scelto di lasciare la scelta agli utenti e non blocca threads:

https://mastodon.it/it/istanze-mastodon-italiane

Ma andatevene su threads

Non mi iscrivo a Threads perché è un servizio proprietario che obbliga a usare un'applicazione proprietaria che ti spia con tutto ciò che ne consegue. Però desiderare di comunicare con persone su un'altra istanza senza doversi iscrivere a un nuovo servizio è proprio la vera essenza del #fediverso. Chiedere di creare nuovi account per ogni istanza è un passo indietro verso i social recintati. Su #MastodonUno, abbiamo solamente silenziato Threads, è una soluzione più equilibrata che lascia la libertà degli utenti di seguire o bloccare chi vogliono.

È il fediverso baby, il fediverso e non ci puoi fare niente, niente (semicit)

Quando Adam Mosseri pubblica un post su #Threads e lo vedi su Mastodon, è il fediverso al lavoro. Se pubblichi su Mastodon e si vede su Pixelfed, anche questo è fediverso. Quando commento un tuo post su #Flipboard e viene visualizzato come risposta nel feed di Mastodon che controlli tramite l'app Mammoth? Puro fediverso, baby.

A scanso di equivoci se ci sono istanze che decidono di avere un approccio da difesa delll'isoletta, negando ogni collegamento con threads, è una scelta legittima perchè per i propri iscritti è sempre possibile migrare su server più aperti. Probabilmente quelli che spingono per la defederazione di threads sono gli stessi che pressano i vertici di ProtonMail, intimando loro di bloccare la posta in entrata e in uscita da indirizzi Gmail. Il fenomeno di blocco per fortuna è marginale, le posizioni ultra protettive, sovraniste e autartiche per la propria community possono però coesistere con chi è nel fediverso e questo è positivo, non ci sarà una scissione del fediverso ma tutti rimarranno all'interno della federazione. Inutile nascondersi, conosciamo tutti i possibili problemi legati all'arrivo di threads. Ma nonostante tutto è una notizia spettacolare. L'obiettivo del fediverso è connettere le persone e distruggere i giardini recintati. E il fatto che aziende come instagram e Flipboard stiano seguendo il fediverso è già di per sé rivoluzionario, anche se non si condivide la politica di queste aziende. Ma è questo il bello del fediverso, baby e non puoi fermarlo.

Pensieri finali

Non sono su mastodon per dare lezioni di morale o etica e tantomeno imporre scelte ideologiche. Ogni persona ha la facoltà di scegliere se bloccare o meno threads o flipboard e avrà tutto il tempo per farlo in quanto ci vorranno mesi prima di una federazione completa. Chi vorrà potrà seguire gli account che riterrà utili. Di certo non toglieremo questa libertà di scelta, dobbiamo però avvertire anche dei (potenziali) rischi, serve tenere la guardia alta in questi casi.

Vigileremo su come si comporterà Threads. Ma per ora Mastodon.uno in via cautelativa lo ha silenziato, questo impedirà di vedere utenti threads nelle timeline pubbliche ma potrete sempre decidere di seguire qualche amico o qualche account utile che ancora non si decide a trasferirsi su mastodon.

Interoperabilità non significa diventare il nuovo Instagram o il nuovo Twitter. Se hai una mail vorresti poter comunicare con Gmail, quindi puntare ad isolarsi è sicuramente un'occasione persa.

Sì, è Meta, fa schifo, così come fa schifo google, gmail, android e altro con cui siamo costretti a convivere, ma il villaggio dei galli non sopravvive alzando gli steccati ma affrontando i Romani, e la nostra pozione magica è mastodon e il druido Eugen in 7 anni è riuscito da zero ad allargare il villaggio a milioni di persone e a trasformarlo in una città senza usare bloccchi e posizioni ideologiche, mantenendo il Fediverso aperto per tutti.

Vi è piaciuto questo post?

Mi impegno a spiegare mastodon dal 2019, anno in cui ho contribuito a fondare mastodon.uno, un social generalista, indipendente, e sostenuto dai propri iscritti.

Il carburante preferito di mastodon è il caffè, quindi se questo post e se mastodon.uno vi è stato utile in qualche modo, apprezzo un rabbocco. ❤️

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Mastodon.uno è un'istanza no-profit italofona completamente finanziata dalle donazioni. Se vi piace usare mastodon.uno e se volete sapere i servizi attivi nel nostro progetto c'è un elenco su Liberapay.

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liberamente tradotto da @filippodb@mastodon.uno da qui

Mastodon · CC BY-SA 4.0

stop chat control

Oggi ci troviamo qui uniti dalla preoccupazione per la nostra libertà e la nostra privacy. Stiamo assistendo a un momento cruciale nella storia dell'Europa, un momento in cui dobbiamo alzarci e difendere i nostri diritti fondamentali. Stiamo parlando della legge su #chatControl, una legge che minaccia la nostra libertà di espressione e la nostra privacy.

La legge su chatControl è stata presentata con la promessa di proteggerci dai pericoli online, ma a quale costo? Ciò che sembra una misura di sicurezza può facilmente trasformarsi in uno strumento di #sorveglianza massiva e controllo governativo. Non possiamo permettere che il governo abbia accesso indiscriminato alle nostre comunicazioni private, alle nostre conversazioni e ai nostri pensieri.

La nostra #privacy è un diritto fondamentale. È il fondamento su cui si basa una società libera e democratica. Senza privacy, non possiamo esprimere le nostre opinioni liberamente senza timore di ritorsioni o persecuzioni. Senza privacy, non possiamo essere noi stessi, ma siamo costantemente osservati e giudicati.

La legge su chatControl minaccia anche la nostra libertà di espressione. Quando sappiamo che le nostre conversazioni sono monitorate, siamo meno propensi a condividere le nostre idee, a esprimere le nostre preoccupazioni e a partecipare ai dibattiti pubblici. La paura della censura e delle conseguenze legali ci costringe al silenzio.

Ma oggi, qui, in questa piazza, stiamo alzando la voce. Stiamo dicendo ai governi europei che non possiamo e non vogliamo rinunciare alla nostra privacy e alla nostra libertà di espressione. Stiamo chiedendo al governo di rivedere questa legge e garantire che sia bilanciata e rispettosa dei nostri diritti costituzionali.

Non si tratta di essere contro la sicurezza online; si tratta di essere a favore della sicurezza senza compromettere la nostra libertà. Esistono modi migliori per affrontare le minacce online senza violare i diritti dei cittadini. Dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni che proteggano sia la nostra sicurezza che i nostri #diritti.

Chiediamo al governo di ascoltarci, di ascoltare la nostra preoccupazione per la legge su chatControl. Chiediamo una revisione aperta e trasparente della legge, coinvolgendo esperti, la società civile e il pubblico. Chiediamo un bilanciamento tra la sicurezza e la privacy.

Oggi siamo qui per difendere i nostri diritti, per difendere la nostra libertà e la nostra privacy. Non possiamo permettere che la paura ci faccia rinunciare a ciò che ci rende veramente liberi. Uniamoci, parliamo ad alta voce e facciamo sentire la nostra voce. Insieme siamo più forti!

FIlippo Della Bianca Milano, Piazza 24 Maggio, 23 Settembre 2023

Privacy Pride https://privacypride.org

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.

Meta ha lanciato la sua nuova piattaforma di microblogging chiamata Threads. L'aspetto degno di nota di questo lancio è che Threads intende diventare parte del social web decentralizzato utilizzando lo stesso protocollo standard di Mastodon, #ActivityPub. Ci sono state molte speculazioni su cosa sarà Threads e cosa significa per Mastodon. Abbiamo raccolto alcune delle domande più comuni e le nostre risposte in base al lancio di oggi.

Cosa sappiamo

Threads è un'applicazione separata da Facebook, WhatsApp e Instagram. Ciò significa che la base di utenti di Threads sarà separata dalle piattaforme esistenti. Gli utenti di Instagram, tuttavia, possono accedere utilizzando i loro account #Instagram. Non sarà disponibile nell'UE e non supporterà la federazione al momento del lancio.

Ora vi chiederete

Meta otterrà i miei dati o sarà in grado di rintracciarmi?

#Mastodon non trasmette dati privati come l'e-mail o l'indirizzo IP al di fuori del server su cui è ospitato l'account. Il nostro software è costruito partendo dal presupposto ragionevole che non ci si può fidare dei server di terze parti. Ad esempio, memorizziamo nella cache e rielaboriamo le immagini e i video da visualizzare, in modo che il server di origine non possa ottenere il vostro indirizzo IP, il nome del browser o l'ora di accesso. Un server a cui non siete iscritti e a cui non avete effettuato l'accesso non può ottenere i vostri dati privati o tracciarvi attraverso il web. Ciò che può ottenere sono il vostro profilo pubblico e i vostri post pubblici, che sono accessibili pubblicamente.

Meta potrà mostrarmi annunci pubblicitari?

Nessuno su Mastodon può inserire pubblicità nella vostra interfaccia utente, tranne il server con cui siete registrati e a cui avete effettuato l'accesso. Per impostazione predefinita, Mastodon non include alcuna funzionalità di visualizzazione degli annunci. A meno che non si utilizzi #Threads, non si vedrà alcuna pubblicità da Threads. Inoltre, non è possibile per nessun server di terze parti inserire post simili ad annunci nel vostro feed iniziale, poiché il vostro feed iniziale è calcolato dal vostro stesso server a partire dalle persone (e dagli hashtag) che avete scelto di seguire. Se qualcuno che seguite pubblica un annuncio pubblicitario e non volete vederlo, potete unfolloware o silenziare quella persona.

Una piattaforma di grandi dimensioni come Meta che si unisce a Mastodon rischia di sovraccaricare i server più piccoli?

Mastodon funziona principalmente attraverso le relazioni di follow. Quando si segue per la prima volta un utente su un altro server, il server si iscrive specificamente a quell'utente. Ciò significa che anche se c'è un server con milioni di persone nella rete, a meno che non si seguano milioni di persone, non si riceveranno gli aggiornamenti di milioni di persone. In questo modo, il traffico e lo spazio di archiviazione vengono gestiti in tutta la rete. I piccoli server non ne risentiranno e potrebbero anche non accorgersi della presenza di Threads, se non quando decidono di seguire utenti specifici.

Meta abbraccerà-estenderà-estinguerà il protocollo ActivityPub?

Si possono fare paragoni tra l'adozione di ActivityPub da parte di Meta per la sua nuova piattaforma di social media e l'adozione di #XMPP da parte di Meta per il suo servizio di messaggistica una decina di anni fa. C'è stato un tempo in cui gli utenti di Facebook e quelli di Google Talk potevano chattare tra loro e con persone provenienti da server XMPP auto-ospitati, prima che ogni piattaforma venisse chiusa nei silos che conosciamo oggi. Cosa impedirebbe che ciò si ripeta? Beh, anche se Threads abbandonasse ActivityPub, il punto di arrivo sarebbe esattamente quello attuale. XMPP non esisteva da solo al di fuori degli ambienti nerd, mentre ActivityPub gode del supporto e del riconoscimento del marchio di Mastodon.

In base all'elenco dell'App Store, Threads raccoglie molti dati. Che effetto ha su di me?

Secondo l'elenco dell'App Store, l'applicazione Threads raccoglie una serie di dati, il che spicca rispetto all'applicazione Mastodon, che non ne raccoglie alcuno. Tuttavia, questo riguarda solo coloro che scaricano e utilizzano l'app Threads o che diventano utenti di Threads direttamente attraverso altri mezzi. Anche se seguite o inviate un messaggio a un utente di Threads dal vostro account Mastodon, Threads non sarà in grado di raccogliere nessuna delle vostre informazioni private, tranne il messaggio che avete inviato.

Quando Threads aggiungerà la federazione, sarò in grado di comunicare con gli altri utenti?

Prevediamo che alla fine Mastodon e Threads saranno interoperabili e, da un punto di vista tecnico, gli utenti potranno seguirsi a vicenda e scambiarsi messaggi. Tuttavia, spetta all'operatore del server Mastodon in uso decidere se consentire o meno la comunicazione con Threads. Se non siete soddisfatti della decisione, potete spostare il vostro account su un altro server Mastodon, mantenendo tutti i vostri follower. Poiché Mastodon è open-source, potete anche ospitare il vostro server ed essere completamente responsabili. Inoltre se il vostro server accetta la comunicazione con threads potrete sempre bloccare ogni contatto con threads.net dal vostro account.

Meta applicherà le politiche di moderazione dei contenuti su altri server?

Proprio come ogni server Mastodon, Threads avrà le proprie politiche e i propri strumenti di moderazione e, proprio come ogni server Mastodon, potrà scegliere quali contenuti bloccare sulla propria piattaforma. Tuttavia, le loro decisioni possono riguardare solo la loro piattaforma. Le uniche persone che possono stabilire regole e moderare il vostro server Mastodon sono i moderatori del server stesso, e se vi auto-ospitate, continuate a essere solo voi. I diversi server Mastodon non devono essere d'accordo su tutte le politiche di moderazione per interagire, in quanto possono semplicemente bloccare in modo granulare contenuti specifici, e non c'è alcuna indicazione che Threads sarà diverso in questo senso.

La nostra posizione

Da anni sosteniamo l'interoperabilità tra le piattaforme. L'ostacolo più grande che impedisce agli utenti di cambiare piattaforma quando questa diventa sfruttata è il blocco del grafo sociale, il fatto che cambiare piattaforma significa abbandonare tutti quelli che conosci e che ti conoscono. Il fatto che le grandi piattaforme stiano adottando ActivityPub non è solo una convalida del movimento verso la decentralizzazione dei social media, ma anche un modo per far sì che le persone bloccate in queste piattaforme passino a fornitori migliori. Il che, a sua volta, fa pressione su tali piattaforme affinché forniscano servizi migliori e meno sfruttati. Questa è una chiara vittoria per la nostra causa, che speriamo sia una delle tante a venire. Mastodon.uno ha rilasciato un comunicato sulle misure che intraprenderà qui.

di Eugen Rocko, libera traduzione di @filippodb@mastodon.uno da qui

Mastodon.uno è un'istanza no-profit italofona completamente finanziata dalle donazioni. Se vi piace usare mastodon.uno e se volete sostenere le spese dei server potete donare al nostro progetto su Liberapay.

Mastodon · CC BY-SA 4.0

da twitter a mastodon è un attimo

Un consiglio per i nuovi rifugiati su Mastodon provenienti da Twitter: le persone che sono venute qui prima che #Musk esprimesse interesse per l'acquisizione di Twitter vi erano approdate a causa della cultura tossica dominante sul social dell'uccellino. Se cercate di replicarla qui sono sicuro che troverete dei compagni fra gli altri rifugiati ma non sarete particolarmente ben accolti da quelli di noi che sono venuti a cercare un'alternativa rispettosa e gentile.

Farò del mio meglio, ma non posso promettere di essere paziente.

Prima che ciò accada, è tempo di parlare del mio viaggio nel Fediverso dato che a questo punto sono diventato un veterano.

Mastodon

Ok, chi arriva per la prima volta su mastodon avrà bisogno di un po' di tempo per abituarsi. Come per Twitter è possibile creare un profilo, pubblicare messaggi e seguire altri utenti ma non c'è un'azienda che gestisce il tutto, raccoglie i tuoi dati e li rivende a chi fa pubblicità. Mastodon è un'organizzazione senza scopo di lucro che rende disponibile un software open source che può essere utilizzato da tutti per creare un social network su server gestiti da differenti amministratori che possono stabilire le proprie regole.

Dopo aver visto il video “Cos'è Mastodon”, ci si può scontrare con con un muro. Per iscriversi a Mastodon, è necessario unirsi a un server. Ma come si fa a sceglierne uno? Se siete qua forse cercando su Google potreste aver scoperto che Mastodon.uno è il server generico adatto ai neofiti, gestito da italiani solo per utenti italofoni tanto da diventare la community italiana più grande del fediverso.

L'aspetto è quello familiare di Twitter, con una casella in cui scrivere e i suggerimenti di account da seguire. La timeline mostra un flusso di battute e commenti su fatti personali e di cronaca, difficilmente vedrai tutti i nomi che segui su altri social, l'atmosfera è però più amichevole e familiare. È anche possibile seguire utenti su altri server e volendo si può creare o spostare spostare il proprio account su un nuovo server.

Vi sembra complicato? Dopo anni in cui si è stati tenuti per manina da #Twitter e #Facebook, un po' lo è. In un'intervista dell'anno scorso, Eugen Rochko, lo sviluppatore di Mastodon, lo ha descritto come un ritorno a quello che era Internet una volta, quando i forum e i blog erano popolari.

Ma volte la complessità può anche essere un punto di forza. Snapchat ad esempio si è guadagnato i favori dei giovani utenti perché gli adulti lo trovavano confuso e complicato. Ma per padroneggiare una nuova piattaforma è necessario un incentivo: su Snapchat è vedere i contenuti dei propri amici. Su Twitter o Instagram c'è anche la possibilità di vedere i post di personaggi noti o di un argomento che interessa. Mastodon ha come maggiore attrattiva lo spirito libero e il rispetto generale per le persone e la privacy.

Premessa

pur non avendo mai lavorato per Twitter, ho lavorato in un'azienda a stretto contatto con twitter fin dal 2008 e che è stata determinante per la mia crescita.

La fortuna di Twitter è stata legata anche alla mia fortuna.

Non voglio che Twitter fallisca, però...

Non posso ignorare come Twitter abbia tradito i suoi utenti.

Ha tratto profitto direttamente dall'odio e dall'ascesa dei movimenti più estremisti.

Nel 2018 ho scoperto la nascita del protocollo ActivityPub come standard del consorzio W3C

Da tempo seguivo i server federati, avevo degli account su identi.ca dal 2009 e ritenevo che anche Twitter avrebbe dovuto aprire le sue API e creare un network federato. Fino al 2010 Twitter era una piattaforma in qualche modo “aperta” poi sono andati nella direzione opposta.

Ho iniziato ad usare Mastodon nel 2018, nel 2019 ho fondato la prima istanza italiana Generalista per italofoni.

All'epoca era un posto molto diverso. La maggior parte del Fediverso era un posto un po' naif: un piccolo numero di persone che rifiutavano i grandi social network e che esploravano il nuovo mezzo muovendo i primi passi. Su questo scenario mancava un'istanza ristretta a soli utenti italofoni di natura generalista che potesse essere un approdo sicuro e gentile per tutti ed ospitare i transfughi da twitter che volessero un posto libero da ideologie identitarie. Per questo nacque Mastodon.uno un'istanza apartitica e aconfessionale, libera da ideologie e ristretta ai soli utenti italofoni, la prima a presentarsi come un social generalista aperto ad una socialità positiva e non un'ennesimo megafono usato per catturare attenzione.

Negli ultimi 5 anni Mastodon (e il Fediverso italiano) si è gradualmente orientato verso tre gruppi principali

  1. Appassionati di Open Source/Privacy
  2. Geek/Nerd
  3. Attivisti

Ogni gruppo è diventato molto protettivo nei confronti del proprio spazio, tanto da creare delle bolle all'interno degli spazi del fediverso tali e quali a quelle che avevano lasciato su Twitter e Facebook. Una delle ragioni per cui aprii una istanza generalista fu proprio il rifiuto di rintanarsi in un'ennesimo giardino recintato guidato da un'appartenenza identitaria, seppur tali istanze erano iniziative lodevoli non ero certo approdato nel fediverso per replicare la stessa esperienza dei grandi social dove c'è il rifiuto degli altri e la messa in discussione delle opinioni diverse fino anche all’attacco personale. Nei social l’affermazione del sé implica necessariamente lo svilire l’altro, infatti la sovrastima del proprio io porta a imporre il proprio stile di vita su tutti gli altrui per cui chi vive diversamente, chi auspica un diverso modo di vivere diventa un nemico da abbattere perché mette in discussione la propria sfera individuale.[La disinformazione come fenomeno sociale e l’emersione delle logiche da “branco” di @brunosaetta@mastodon.uno]

Ogni volta che c'è una crisi su Twitter o Facebook c'è una nuova ondata di iscrizioni a Mastodon

La maggior parte di questi utenti però non rimane perché Mastodon non è un clone di quei servizi. Ma alcuni restano e il #fediverso cresce, lentamente ma cresce.

tre anni fa ho deciso di fare del Fediverso la mia unica residenza social

Pur rimanendo su mastodon.uno, ho anche creato grazie a un gruppo di appassionati l'istanza Pixelfed su pixelfed.uno, e l'istanza Peertube Peertube.uno che coordino ogni giorno.

Grazie al fediverso ho anche recuperato un mio vecchio progetto nonprofit del 2007, noblogo.org che credevo arrivato al capolinea

Noblogo era un progetto collettivo noprofit creato con Wordpress mu (multi utente) in cui dare uno spazio gratuito a chi volesse creare un proprio blog, progetto che come tutti i blog ha subito la crisi con la fuga verso i grandi social ma che ora grazie al fediverso e a #Writefreely ha ripreso nuova vita grazie alla possibilità di seguire i blog anche da un account mastodon.

Come utilizzatore dei progetti Mastodon, Peertube e Pixelfed, Writefreely è importante fare donazioni ricorrenti ai progetti

Se l'intenzione è di continuare a coltivare il fediverso ed utilizzare queste istanze, è bene pensare a iniziare delle donazioni ricorrenti, alla fine bastano pochi centesimi alla settimana o un caffè al mese per mantenere attive importanti spazi forniti gratuitamente alla collettività.

È importante ricordare che il Fediverso non è fatto da aziende multimiliardarie.

Mastodon è una non-profit il cui CEO è lo stesso fondatore.

Pixelfed è realizzato part-time da @dansup@mastodon.social.

Peertube è sviluppato da un solo dipendente pagato a tempo pieno grazie a Framasoft, una noprofit francese.

Writefreely è di una piccola società gestita dal proprio fondatore e che si sostiene vendendo pacchetti di hosting.

Oltre a questi ci sono molti altri progetti, alcuni dei quali hanno un'istanza italiana gestita dai devol: * funkwhale – podcst e musica * mobilizon – eventi * gitea – repository di progetti open

Al momento ci sono oltre 5 milioni di utenti nel Fediverso.

E' una cifra irrisoria rispetto a Twitter. Tuttavia, riesco ad avere più interazioni social su Mastodon che su Twitter a parità di follower. Questo accade perchè gli algoritmi su twitter avvantaggiano gli influencer o chi paga per acquisire visibilità lasciando tutti gli altri ai margini come spettatori, solo una minima parte dei propri followers potrà mai vedere i messaggi che pubblichiamo. Questo perchè i social avvantaggiano solo chi riesce a monetizzare il proprio account e di conseguenza investe sui social in un circolo vizioso che porta tutti gli utenti normali a costituire una massa di consumatori da imbonire.

Anche il Fediverso ha bisogno di investimenti.

Non tutti sono d'accordo con questa idea, perché alcuni preferiscono che sia un'enclave di hobbisti gestita amatorialmente da appassionati. Ma per la sua stessa sopravvivenza a lungo termine ha bisogno di un'infrastruttura che sia facilmente scalabile per gestirne la crescita e di sviluppatori che possano lavorare retribuiti a tempo pieno. E' recente infatti la notizia che una delle più grandi istanze mastodon, mastodon.technology, deve chiudere perchè gestita amatorialmente nel tempo libero e non può più sostenere gli oltre 20mila iscritti. Per questo ci sono fondi europei che già finanziano i progetti del fediverso, fra tutti la fondazione NLnet che permette a molti gestori di progetti del fediverso di poter sostenere economicamente.

Negli ultimi 4 anni sono passato da semplice utente a gestire 30000 utenti del fediverso

Ho capito che il modo migliore per far crescere il #Fediverso è creare un'istanza. Non sono mai stato un sistemista, ma ho imparato a farlo. Cominciare con una propria istanza potrebbe essere più facile di quello che si crede, ad esempio ci sono servizi come Mastohost che permettono di partire subito con solo 6€/mese lasciando ad altri la parte di gestione tecnica.

Con l'acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, il governo e i media DEVONO adottare il Fediverso.

Ma lo faranno?

Non fino a quando ci sarà una crisi che li costringerà a farlo. Creisi che ci sarà, è solo questione di quando accadrà.

Elon Musk sta inviando tweet pro-russia

Pensate che il governo ucraino voglia essere su Twitter in questo momento?

E l'UE?

Stanno già guardando al Fediverso come alternativa. Il garante della Privacy Europeo ha già avviato le sue istanze Mastodon e Peertube per quello che dovrebbe essere il primo test verso l'adozione del fediverso come alternativa Europea ai social americani.

In questo momento c'è la calma prima della tempesta.

Le persone non lasceranno Twitter finché non saranno costrette a farlo. Ma alla fine lo faranno.

Come possiamo prepararci a questa eventualità?

Consigli per preparare il Fediverso alla prossima migrazione di massa

  1. COSTRUIRE istanze, molte istanze
  2. DONARE ai progetti del Fediverso come quello italiano dei devol.
  3. Se dovete continuare ad usare Twitter, usate un cross-posting automatico come moa.party.

Costruire il Fediverso non è solo una questione di creare un'alternativa software a Twitter o Facebook.

Si tratta di costruire un'infrastruttura di social ROBUSTA, ben supportata e protetta da multinazionali e governi.

Sarà triste per il Fediverso abbandonare un'atmosfera così intima?

A nessuno piace cambiare, ma il cambiamento nei social network sta finalmente arrivando.

Il bello di #ActivityPub è che non siamo più schiavi di algoritmi imposti dall'alto da aziende Big Tech. Possiamo costruire social migliori perchè è tutto nelle nostre mani.

È arrivato il momento

L'acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk è imminente. Gli costerà 44 miliardi di dollari.

Per una frazione del costo, si può costruire l'alternativa. E funziona già.

Come seguirci

Abbiamo 3 servizi per rimanere aggiornati sulle evoluzioni del fediverso e sui social media in generale:

Chi Siamo

articolo ispirato da atomicpoet

Il documentario della BBC disponibile in streaming racconta l'ascesa dei Nirvana e i retroscena dei tour con i protagonisti dell'epoca.

In occasione del 30° anniversario dell'uscita di Nevermind, il documentario della BBC When Nirvana Came To Britain esplora il rapporto speciale che si è sviluppato tra quest'isola e un gruppo di trasandati #punk di #Seattle che hanno girato il paese in tour prima di diventare in qualche modo la più grande band del mondo.

Il Regno Unito è stato la patria di alcuni dei gruppi preferiti dai Nirvana – da grandi nomi come i #Beatles e i Led Zeppelin a eroi di culto largamente ignorati come i #Raincoats e i #Vaselines – e il Regno Unito ha risposto ricambiando l'amore, abbracciando il trio prima e con maggiore entusiasmo della loro stessa nazione. “Siete stati i primi a fare tutto”, dice #DaveGrohl. “È davvero come una seconda casa”.

Il documentario segue i Nirvana un paio di anni prima dell'uscita di Nevermind, quando la band era in visita nel Regno Unito con il tour Bleach nel 1989. Sebbene questo possa essere il punto di partenza, When Nirvana Came to Britain ripercorre le vicende della band fino al 1994, seguendo il modo in cui “hanno introdotto un nuovo ed eccitante marchio di musica rock nel Regno Unito, cambiando il panorama musicale dell'epoca e influenzando una generazione di giovani britannici”.

Come ogni buon documentario che si rispetti, ci verranno mostrati anche filmati d'archivio inediti e filmati amatoriali realizzati dagli stessi membri della band, oltre a visitare “località britanniche poco conosciute” che hanno avuto un ruolo cruciale nell'ascesa della band verso la fama. I filmati saranno accompagnati da interviste esclusive al personale di strada dei Nirvana e ai membri superstiti, Dave Grohl e Krist Novoselic, che racconteranno in prima persona il viaggio e il legame della band con il Regno Unito.

“Il Regno Unito ha sicuramente risposto ai Nirvana molto di più, prima dell'America. Siete stati i primi a fare tutto... ci siamo formati lì. Dopo il tour nel Regno Unito ricordo di essere tornato in America negli stessi bar e club dove suonavamo per 99 persone... 150 persone... non era certo come nel Regno Unito. È davvero come una seconda casa”, afferma Grohl nella sinossi ufficiale.

Raccontata con filmati d'archivio e con l'aiuto di giornalisti, organizzatori, compagni di tournée, colleghi musicisti e fan, la storia inizia con Russell Warby, promoter di Nottingham in difficoltà, che stringe contatti fortuiti con band ed etichette statunitensi e successivamente trova una copia del singolo di debutto dei Nirvana del 1988 sul suo zerbino. Rimasto folgorato dalla loro interpretazione di Love Buzz dei rocker olandesi Shocking Blue, Warby si impegnò a portare #KurtCobain e compagnia oltreoceano per alcuni spettacoli dal vivo. Seguì un tour del 1989 a sostegno dei Tad, compagni di etichetta della Sub Pop, e poi, un anno dopo, una tournée di sei serate come headliner che Grohl confessa “è stata la mia fantasia rock'n'roll che si è avverata”. #KristNovoselic è d'accordo: “Tutto quello che dovevamo fare era suonare la musica. Nessun salvatore o portavoce di una generazione”.

Tutto questo sarebbe cambiato con #Nevermind. “Hanno fatto sì che fosse giusto essere un outsider; hanno fatto sì che fosse giusto non adattarsi”, dice Simon Neil dei Biffy Clyro, un superfan dei Nirvana durante l'adolescenza – ma improvvisamente il grunge era andato oltre i confini e la band non era più un outsider, costretta ad acclimatarsi in un ambiente nuovo e sconosciuto. Il loro debutto televisivo a The Word – organizzato da Jo Whiley e preceduto da una memorabile dedica romantica di Cobain a Courtney Love – fu un caos glorioso, ma la successiva apparizione a Top Of The Pops fu ancora più notevole.

A disagio con l'idea di mimare la versione preregistrata di Smells Like Teen Spirit, raggiunsero un compromesso consentendo loro di cantare dal vivo, e Cobain colse l'occasione per cantare “Load up on drugs, kill your friends” in un assurdo tono baritonale. “Se la sono cercata”, sorride Grohl, da sempre uno scolaretto birichino, ma Alex Weston, l'acerrimo promotore del loro tour nel Regno Unito, evidentemente non si è divertito nemmeno 30 anni dopo. “Era il loro grande momento e lui l'ha completamente sabotato”. Questo sarebbe il motivo per cui i Nirvana sono poi affondati senza lasciare traccia. (Presumibilmente è ancora arrabbiata per quello che hanno fatto quando hanno avuto il permesso di esibirsi dal vivo: terrorizzare i timpani del pubblico di Jonathan Ross con una canzone completamente diversa da quella prevista).

Se si aggiungono queste performance televisive ai ricordi delle buffonate del tour, alle riprese con videocamera della band che si diverte durante il viaggio verso e a Londra e al resoconto di Steve Lamacq della loro prima intervista a NME (che includeva una lunga conversazione sull'animale domestico ideale), il documentario contribuisce a sfatare uno dei miti duraturi sui Nirvana: che fossero dei miserabilisti privi di umorismo. Al Reading Festival dell'agosto 1992, dopo un anno di intense pressioni e problemi personali, Cobain satireggiò le voci sul suo stato di salute presentandosi con un camice medico, simbolicamente portato sul palco da Everett True (il primo giornalista britannico ad evangelizzare la scena di Seattle).

Grohl ricorda di aver avuto la sensazione di dover dimostrare ancora una volta il proprio valore e di aver dubitato di poterlo fare, ma di aver provato un enorme sollievo quando la catastrofe fu evitata. Cobain si era slogato una spalla lanciandosi contro la batteria l'anno precedente (tra il divertimento degli astanti membri dei #Mudhoney e dei #SonicYouth, ma tra lo shock e la preoccupazione di Eugene Kelly dei Vaselines), ma questa volta fu il “ballerino interpretativo” della band Tony Hodgkinson a farsi male, sbattendo la testa così forte da subire un colpo di frusta e finire per indossare un collare.

Tragicamente, quello spettacolo trionfale sarebbe stato l'ultimo dei Nirvana nel Regno Unito. L'esibizione di Cobain a Reading fu proprio questo, mascherare le sue crescenti lotte con la dipendenza e la depressione. La band si muove pericolosamente per tutto il 1993 e l'inizio del 1994 fino a quando, l'8 aprile, Cobain viene trovato morto all'età di soli 27 anni. Questo documentario suggerisce che lui e la sua band sono stati probabilmente i più brillanti in Gran Bretagna prima di spegnersi, e che il loro ricordo è ben lungi dallo svanire.

aggiornata 11 novembre 2023

Breve guida per navigare più sicuri e veloci con Librewolf, Brave e Mullvad Browser

librewolf vs Firefox

I Browser hanno bisogno di essere messi in sicurezza. I nostri browser sono diventati forse il più critico degli strumenti da cui dipendiamo, eppure l'ambiente dei browser è tutt'altro che sano. Alcuni browser sono sicuri, mentre altri sono senza speranza.

Il comportamento di pochi attori dominanti ha rimodellato in modo aggressivo l'evoluzione del Web e questo sta iniziando a creare problemi di privacy. Noi come utenti abbiamo pochissimo controllo su ciò che i browser permettono e condividono, dato che i #Browser sono essenzialmente lasciati non protetti e ogni sito web è libero di abusarne.

Inoltre i siti web moderni richiedono molte risorse, appesantendo sia i browser che i server, questa guida serve anche a rendere la navigazione enormemente più veloce limitando o bloccando tutti i contenuti inutili di terze parti e i numerosi javascript che allentano il Computer o lo Smartphone. Queste soluzioni comporteranno oltre a un miglioramento della privacy e a una velocizzazione della navigazione anche un notevole risparmio di energia che corrisponderà a maggior autonomia delle batterie e minor energia dissipata dai datacenter con conseguente minor produzione di CO2 nell'ambiente.

Tutti questi vantaggi saranno però raggiunti senza dover impazzire in settaggi difficili da ricordare e senza sacrificare il funzionamento dei siti su cui si garantisce il funzionamento nel 99% dei siti. In questo modo sarà molto facile replicare la configurazione su tutti i dispositivi posseduti e auspico anche su quelli di amici e famigliari.

Questa guida verrà costantemente migliorata e aggiornata, servirà ad aiutare a responsabilizzare ed ad ottenere una migliore comprensione dei rischi nell'utilizzo dei Browser.

3 browser sicuri e veloci: Librewolf, Brave e Mullvad

Perche solo Librewolf, Brave e Mullvad? Perchè sono i browser che proteggono meglio la privacy di default, lo dice Privacy Guide e per un confronto dettagliato date un'occhiata alla tabella di Privacy test che effettua test giornalmente su tutte le ultime versioni dei principali browser oppure la recensione di Restore Privacy che elegge Brave “The most secure and private browser (for both desktop and mobile)”.

Il mio attuale browser preferito è “Brave”, che si può concepire come una versione molto più sicura di Chrome, mentre LibreWolf e Mullvad sono una versione MOLTO MOLTO più sicura di Firefox. LibreWolf per impostazione predefinita disattiva un sacco di roba di fingerprinting mentre Mullvad utilizza tutte le impostazioni di sicurezza di Tor Browser. Personalmente non amo perdere tempo per configurare un browser e odio applicare delle modifiche che dovrebbero già essere applicate di default. Perché non usare Firefox? Si potrebbe dire che con le dovute modifiche , ma i ragazzi di LibreWolf e il team di Mullvad Browser in realtà fanno già questo lavoro e perchè alcune delle opzioni non possono essere cambiate attraverso la configurazione.

Mozilla è un'azienda tecnologica della Silicon Valley che esiste grazie al mezzo miliardo di dollari o giù di lì che ottiene ogni anno consentendo a capitalisti della sorveglianza come Google di tracciare le persone nel loro browser. Firefox è in definitiva il cavallo di troia di Google, un'espediente per accedere al 100% dei browser, l'unica via di uscita per sfuggire al controllo di Google è sostenere lo sviluppo di un browser indipendente come #Librewolf o di una società come Mullvad che lavora per migliorare la privacy.

Lo scopo di questa guida è quindi quello di avere un browser più sicuro, ma anche più veloce, facile da usare e che ti protegga dalla sorveglianza commerciale mantenendo la possibilità di navigare nel 99% dei siti senza problemi. Insomma un browser più sicuro e veloce e che potete installare in 5 minuti nel PC di vostra madre, senza dover impazzire per configurarlo e senza farla impazzire quando lo userà.

Detto questo seppur apprezzi gli sforzi su librewolf e Mullvad, ho scelto di usare Brave come browser predefinito, semplicemente perchè ha una modalità privata che non è una barzelletta, posso aprire con un click un sito nascondendo il mio IP e navigando più protetto all'interno della rete Onion/TOR ed in più è presente su tutti i dispositivi mobili il che rende molto comoda la sincronizzazione fra dispositivi diversi. C'è da dire però che Mullvad e Librewolf oltre a non avere una versione mobile non hanno l'aggiornamento automatico il che potrebbe comportare molti rischi di sicurezza se non viene aggiornato manualmente. Una cosa che ho notato è che Librewolf, Mullvad e Firefox occupano più risorse di sistema di Brave, che può essere un problema su vecchi PC e laptop.

Brave, utilizzando molte meno risorse di Librewolf e Mullvad, permette di aumentare l'autonomia dei laptop, riduce la necessità di caricare le batterie e quindi permette di risparmiare cicli di ricarica e aumentarne la vita.

In ogni caso sia Librewolf, mullvad che Brave sono nettamente più veloci rispetto agli altri browser in quanto l'eliminazione della pubblicità aumenta enormemente la velocità di navigazione e riduce drasticamente l'utilizzo di risorse con tutto vantaggio nell'autonomia dei dispositivi mobili.

E su smartphone?

Come detto anche su smartphone preferisco brave, per il fatto di avere lo stesso browser su tutte le piattaforme che costituisce un grande vantaggio e ti semplifica la vita: puoi sincronizzare con un click molte impostazioni oltre a cronologia, preferiti, schede aperte, ecc. Brave fra i browser che meglio protegge la privacy sia su iOS che su Android secondo privacytest.org ma anche Privacy Guides lo considera il miglior browser per android.

Il fatto di non avere un'app mobile è un'altra pecca per librewolf e Mullvad. #Brave ha il codice sorgente sviluppato da #Cromium, un progetto di Google, e potrebbe risultare antipatico a molti (a mio parere chi è senza un cellulare con un sistema basato su Android scagli la prima pietra ;) ) inoltre Brave su smartphone perde la navigazione su rete TOR e IPFS, ed è presente solo sul Play Store. Se non volete scaricare Brave dal #PlayStore potete installarlo direttamente dal codice sorgente usando l’applicazione FFUpdater.

Aggiungo per completezza tutti i magheggi per avere dei browser sicuri e veloci basati su Firefox mantenendoli sincronizzati su tutti i dispositivi fissi & mobili: Su Android si può usare fennec disponibile solo su fdroid, è la versione ripulita di Firefox con Sync attivabile ed estensioni essenziali disponibili. Per dispositivi mobili Apple si può usare l'app ufficiale firefox dove è possibile attivare la sincronizzazione con Firefox Sync. Serve però attivare le opzioni di protezione antitracciamento avanzata con protezione massima. Purtroppo non è possibile installare alcuna estensione. C'è da aggiungere che anche su Librewolf serve attivare manualmente la sincronizzazione mettendo mano ai settaggi, questa è la guida.

Firefox: critiche

Ci sono molte cose che non mi piacciono di Firefox come i pagamenti in costante aumento al CEO e ai dirigenti di Mozilla e i licenziamenti “per risparmiare sui costi”.

Mozilla continua a dipingere Firefox come un browser che privilegia la privacy. Se si esamina questa affermazione, ci si rende subito conto che non è del tutto vera. Sebbene Firefox sia dotato di strumenti per la privacy, raccoglie e invia Telemetria per impostazione predefinita. Non ha aiutato Mozilla il fatto che abbia condotto alcuni esperimenti del tipo “come avete potuto fare questo” con Firefox, come l'incidente di Mr Robot. Nel 2017 Mozilla installò automaticamente un componente aggiuntivo, Looking Glass, in Firefox. In seguito si scoprì che questa estensione era frutto di una collaborazione con i creatori della serie TV Mr. Robot.

Questo incidente e molti altri sono ancora all'ordine del giorno nelle discussioni su Firefox e la privacy.

È possibile trasformare Firefox in una fortezza della privacy, ma è necessario farlo da soli. Disattivate la Telemetria e fare decine di altre modifiche. È ancora eccellente per questo, ma l'installazione predefinita dei sistemi di sicurezza su Brave, Mullvad e Librewolf sono un compromesso tra la privacy e la semplicità d'uso.

Ricompense Brave

Brave ha scelto di autofinanziarsi attraverso un proprio sistema di ricompense completamente indipendente e rispettoso della privacy, non raccoglie dati ed è disabilitato di default. Infatti per usare le “Ricompense Brave” è necessario attivarle manualmente. Il sistema permette di premiare chi utilizza Brave ma si può scegliere di donare tutto ai siti web che si visitano in modo automatico. In questo modo i siti riceveranno una percentualie proporzionale al tempo passato all'intenro del sito. Brave permette anche di accumulare i BAT e farne poi quello che si vuole (donarli tutti a un solo sito ad esempio) ma è necessario iscriversi ad Uphold e sincronizzarlo con brave. Questo deli BAT è il sistema di finanziamento indipendente che permette di sviluppare il browser e mantenerlo aggiornato, l'utilizzatore può a sua discrezione accumulare i BAT su Uphold ma può anche donarli a siti come Wikipedia, Tor Project e a tutti i progetti ospitati dai devol come mastodon.uno, noblogo.org, pixelfed.uno, peertube.uno e molti altri: devol.it.

Motore di ricerca: LibreY e Presearch

Purtroppo sia Brave che Firefox utilizzano Google come motore di ricerca di default, con Mullvad va meglio con DuckDuckGo. In un mondo in cui Google controlla oltre l'80% di tutte le ricerche, influenzando miliardi di persone, plasmando le percezioni e agendo di fatto come il principale guardiano di Internet, un nuovo motore di ricerca aperto e guidato dalla comunità è una necessità.

Inutile sottolineare che i motori di default dovrnno essere prontamente sostituito con un motore open che rispetti la privacy come LibreY e Presearch.

L'ottimo meta motore LibreY utilizza i risultati di ricerca Google, Brave e Qwant (quindi Bing) ed è ospitato nei server devol in Europa. LibreY è totalmente privo di pubblicità, non ha traccianti di nessun tipo, non memorizza le ricerche, potete usarlo in totale anonimato via TOR in quanto non c'è alcun javascript e quindi nessuno che spia con metodi di fingerprinting. Ha un'altro importante vantaggio rispetto ai soliti motori di ricerca, si possono trovare contenuti nei siti della rete #tor #onion, ovviamente apribili solo con Brave o con tor browser. Questo viene fatto grazie ai risultati estratti dal motore di ricerca #Ahmia.

Per aggiungere LibreX ai motori di ricerca di Brave serve usare questa URL: https://librex.devol.it/search.php?q=%s nei settaggi.

Su Librewolf e Mullvad serve però aggiungere l'estensione dedicata LibreY Devol per attivare LibreY come motore di ricerca di default.

Al momento LibreY dei devol permette ricerche localizzate in italiano di default.

Presearch invece è un vero motore di ricerca open e decentralizzato, gestito dai membri della comunità, chiunque può creare un nodo Presearch nel proprio server e aiutare ad avere ottime ricerche in Italiano nel rispetto della privacy. Potete aggiungere Presearch a Brave con questa estensione: Presearch. Per Librewolf sarà sufficiente installare questa estensione per aggiungere presearch come motore di ricerca: Presearch.

Ricompense Presearch

Per incentivare l'utilizzo Presearch, come accade con Brave, si ha un sistema di ricompense che ripaga i propri utenti in criptovaluta (PRE) per ogni ricerca effettuata. Iscrivendosi da qui si potrà ricevere 25 PRE dopo 1 mese di utilizzo e donerete 25 PRE al gruppo devol una volta accumulati 50 PRE (circa 500 ricerche).

Come aggirare i paywall e i cookiewall

La soluzione definitiva è attivare lo “speedreader” su tutti gli articoli con Brave, ma se volete una soluzione meno drastica andate nella impostazioni, poi nella sezione “Protezione” e poi su “Filtri dei contenuti” e attivate le annoyance, anti-newsletter e bypass paywall clean filters

In alcuni siti sarà necessario disabilitare tutti gli script dal menu che esce cliccando il leone nella barra indirizzi.

Altra soluzione utilizzabile anche su Librewolf e Mullvad è usare l'estensione Bypass Paywalls di Magnolia 1234, se però sono articoli riservati agli abbonati, non c'è verso di recuperarli.

4 Estensioni per rendere più sicuro e veloce il Browser

Ecco le estensioni che permetteranno di ripulire i siti da pubblicità, javascript ficcanaso e altri comportamenti intrusivi.

LocalCDN

Il nome dell'estensione è l'acronimo di Local Content Delivery Networks, viene fornito con un mucchio di librerie che vengono utilizzate per caricare le pagine.

Quando il vostro browser carica una pagina web, invia richieste al server per recuperare il contenuto necessario per visualizzare la pagina. #LocalCDN intercetta la richiesta e invece di scaricarle da internet carica le risorse già presenti in locale, migliorando così la velocità di caricamento della pagina. Usare il contenuto locale è anche un bene per la vostra privacy, perché le richieste non vengono inviate al server originale.

LocalCDN è un fork dell'estensione Decentraleyes.

Bitwarden – Vaultwarden

Il nostro uso quotidiano di internet implica l'utilizzo di vari servizi come il banking, il lavoro, la posta elettronica, i social media, lo streaming di video e musica, i giochi, ecc. Questi account rappresentano la tua identità online e hanno un valore inestimabile, ma ricordare la password per ognuno di essi può essere una sfida. Questo è il motivo per cui molte persone si affidano ai gestori di password in quanto sono facili da usare e aiutano anche a proteggere i tuoi account generando password sicure.

Salvare le password sul vostro Browser è davvero una pessima idea per quel che riguarda la sicurezza online. Salvare le password su Browser e poi magari automaticamente sincronizzate non è una buona idea, sono facilmente accessibili ed esportabili con un semplice click da chi avesse accesso al PC/Smartphone. Meglio usare un vero Password Manager con le password criptate ma rimanga comunque semplice nell’utilizzo quotidiano.

L'estensione per browser #Bitwarden è un modo eccellente per gestire le tue password direttamente da Librewolf e Brave. Grazie all'opzione di riempimento automatico incorporata nell'estensione, non dovrai digitare o copiare e incollare le tue informazioni di accesso, l'add-on lo gestisce per te. Installate l'add-on per Brave o Librewolf, registrate un account gratuito sull'istanza Vaultwarden dei devol. Valtwarden è un progetto open source al 100% compatibile con Bitwarden. Il progetto #Vaultwarden è attivo da anni, precedentemente si chiamava Bitwarden_rs e permette di gestire un server bitwarden anche in piccoli server, infatti il server Bitwarden ufficiale è molto pesante e utilizza il cloud azure di microsoft. Non mi pare una grande idea utilizzare server di microsoft e quindi supportare questa soluzione proprietaria. Molto meglio usare un progetto open indipendente e nel caso del servizio dei devol con server in Europa invece degli USA.

Bitwarden ha un'applicazione ufficiale per Windows, Linux, macOS, Android e iOS, rendendolo un gestore di password multipiattaforma. Il database delle password è sincronizzato online permettendovi di accedervi da qualsiasi dispositivo.

Estensioni avanzate

Seppure Brave e Librewolf offrano un'ottima protezione della privacy di default per i più esigenti consiglio Privacy redirect/libredirect e Jshelter. Queste sono estensioni che potrebbero bloccare il funzionamento di alcuni siti e quindi sono consigliati solo agli utenti più smanettoni in quanto sarà necessario configurare qualche sito in caso di malfunzionamento.

Privacy redirect

Privacy Redirect è un'estensione open source per il browser che reindirizza i link e le richieste a siti molto popolari verso alternative rispettose della privacy.

Una volta installata, la maggior parte dei reindirizzamenti avviene automaticamente. Per darvi un esempio: se aprite un account Twitter in un browser che ha installato l'estensione, sarete reindirizzati a un'istanza di #Nitter per accedere al contenuto.

#PrivacyRedirects supporta i seguenti servizi:

Twitter => Nitter Youtube => Invidious Instagram => Bibliogram Ricerca Google => SearY, SearX, Whoogle Reddit => Libreddit, Teddit, Old Reddit Google Translate => SimplyTranslate, LingvaTranslate Google Maps => OpenStreetMap Wikipedia => Wikiless

L'estensione Privacy Redirects sceglie un'istanza casuale di una delle alternative disponibili ogni volta si digita l'indirizzo o si clicca un link.

Alcune alternative visualizzano contenuti diversi, ad esempio OpenStreetsMap visualizza la stessa località ma le informazioni e le funzionalità possono essere diverse.

Alcune istanze potrebbero non funzionare più. Meglio impostare un'istanza specifica funzionante come destinazione predefinita.

Sembra che esita un fork molto ben fatto: Libredirect. Lo sviluppo è molto più attivo e permette di usare in più:

YT Music => Beatbump TikTok => ProxiTok Imgur => Rimgo Pixiv => pixiv萌え Medium => Scribe Peertube => SimpleerTube LBRY/Odysee => Librarian Spotify => Soju Send Files => Send

l'estensione Libredirect non è però inserita nel Chrome webstore e quindi per Brave serve installarla manualmente.

Jshelter

Il progetto JShelter è un'estensione del browser con licenza libera, serve per mitigare le minacce potenziali da JavaScript. Il sito web del progetto è all'indirizzo https://jshelter.org/.

JShelter può essere pensato come un firewall per i JavaScript e fornisce quattro livelli di protezione. Il livello zero permette l'accesso a tutto, il primo include blocchi minimi che non interrompono il lavoro delle pagine, il secondo livello bilancia tra blocchi e compatibilità, e il quarto livello include il blocco rigoroso di tutto ciò che non è necessario.

Le impostazioni di blocco possono essere collegate ai singoli siti, per esempio, per un sito è possibile rafforzare la protezione e per un altro disabilitarla.

per commenti, suggerimenti e correzioni mi trovate su mastodon: @filippodb@mastodon.uno

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