Lettera aperta a Borioni circa l'allunaggio del Camerun

Caro Borioni, innanzitutto so benissimo come si scrive il tuo cognome, ma decido di storpiarlo lo stesso. Il motivo? La tua pettinatura. I tuoi capelli mi stanno cordialmente antipatici. Tu mi dirai: non è questo il modo migliore per cominciare una lettera in amicizia, invece è proprio questo. Mettendo le cose in chiaro, così come si fa tra amici. I tuoi capelli mi stanno antipatici. Così arriviamo al punto della lettera. Come ben sai sono un presuntuoso di mia natura e credo di poter parlare a tutti con quell'irritante modo paternalistico che io e te condividiamo. Sì, amico mio, abbiamo qualcosa in comune. Mi ha stupito che tu ti sia stupito che la gente si sia messa a fare i Covid party, che pensavi che questa esperienza ci lasciasse una eredità di saggezza e altre stronzate simili. Spero davvero che tu non ci creda veramente a quello che dici. In tal modo dimostri di non ricordare. E, come si dice, chi dimentica la propria storia è destinata a riviverla. Ricordare cosa? L'episodio dell'allunaggio del Camerun. Ok, so che sei appena andato su Google e Wikipedia a cercarlo ma immagino che tu non l'abbia trovato, perché non esiste. Non ufficialmente. E' una forma pensiero presente nella nostra memoria collettiva, tipo il mostro squamato della Fattoria Mallory. No, l'effetto Mandela non c'entra nulla. Almeno credo, ma noi scienziati dobbiamo conservare il dubbio. Allora te lo racconto.

L'allunaggio del Camerun

Era il 2012 e Paul Biya, il dittatore del Camerun, voleva festeggiare i suoi trent'anni di governo ininterrotto con una impresa spettacolare: un allunaggio trasmesso in diretta e organizzato interamente dalla sua nazione. Per questo chiama un suo fidato consigliere per esprimere le sue velleità spaziali. «Fedele suddito» dice «stavo su internet l'altro giorno e ho letto un articolo su Medium in cui si spiegava che oggigiorno gli aerei, nonostante il progresso vada sempre avanti, viaggiano alle stesse velocità di quarant'anni fa, se non di meno. Infatti hanno rimosso dal servizio il Concorde, che andava più veloce di tutti.» «Interessante Eccellenza» risponde educatamente il consigliere «Quale sua elevata riflessione ha prodotto tutto ciò?» «Il punto è che, secondo l'autore dell'articolo, oggi siamo molto più attenti alla sicurezza e questo ci impedisce di prendere gli stessi rischi che ci prendevamo quarant'anni fa. Un po' per lo stesso motivo non si è più trasmesso un allunaggio in diretta Tv». «Capisco Eccellenza... quindi?» «Quindi, noi che non abbiamo tutte queste fisime da decadente società occidentale possiamo tranquillamente mandare due negri dei nostri sulla luna!» «Neri, Eccellenza» «Se mi introduci il dibattito sul politically correct nella nazione, finiremo come le deboli e perverse democrazie anglosassoni ed europee, affogati dalla burocrazia e dai dibattiti politici in TV...» «Giusto Eccellenza, potremo mandare due negri dei nostri la cui vita vale meno di un cazzo.» «Così si parla!» «Ma abbiamo un livello tecnologico sufficiente per un'impresa simile?» «Certo, ho letto sul sito di un tale Paolo Attivissimo che potremmo addirittura scaricare le istruzioni per il 'lunar lander' dal sito della Nasa.» «Bene!» «Andate alla biblioteca nazionale che c'hanno la connessione più veloce per scaricare.» «Quanto ai calcolatori necessari per effettuare tutti i calcoli e gestire l'operazione?» «Prendete quelli del dipartimento statistico. Non fanno una beataminchia dalla mattina alla sera, quella gente là.» «Ma, Eccellenza, sono calcolatori dello scorso decennio! Saranno tutti dei mediocri Pentium single core! Anzi, no, sono AMD...» «Non parlarmi difficile o tecnico per farmi sentire inferiore!» sbotta Paul Biya arrabbiato «Sono computer del 2000, sono comunque più aggiornati di quelli che gli americani hanno usato nel 1969!» «Come vuole Eccellenza. E per i volontari?» «Li prendi dal carcere, dai miei ex avversari politici. Un'occasione di riscatto per loro e di magnanimità per me. Ah, John, con questa impresa entreremo nel salotto buono dell'intellighenzia mondiale! Andremo a cena con Soros e tutto il Deep State!» «Certamente Eccellenza!»

Ma poi l'impresa non andò in porto. Perché? Nessuno lo ricorda. Questo è il problema delle forme pensiero vaganti che infestano i nostri ricordi. Nessuno è sicuro che i ricordi connessi siano mai avvenuti e, oltretutto, le vicende sono frammentarie, talvolta incoerenti. Ma esistono e rimangono. E tutti noi pensiamo, sotto l'influsso di quell'elemento incongruo che si agita nella memoria: «Se non ce l'ha fatta Paul Biya nel 2012, perché dovremmo credere che l'allunaggio del 1969 sia mai avvenuto?» E poi, siccome sai che finisci col passare per complottista, dici a te stesso: sì ma 'sta cosa me la tengo per me, nell'agenda dei miei pensieri ci tengo solo le bollette di fine mese, poi come con la faccenda degli aerei, quando avrete fatto una biglietteria dove si può prenotare un volo, affronteremo la questione se credere o meno agli aerei. Oppure, come con le automobili, quando avrete creato una concessionaria dove acquistarle, andrò a informarmi e a farmi fare un preventivo. Per ora che ci pensi quel cazzone sovvenzionato dallo stato americano rispondente al nome di Elon Musk che dice che viaggeremo nello spazio e che ci porterà lui e il massimo che è riuscito a fare è un'auto elettrica dal prezzo improponibile. Perché, se ci si fa caso, tutto il progresso tecnologico degli ultimi anni non si è diffuso fra la gente ad allargare concretamente le nostre possibilità come aveva fatto quello dell'inizio del secolo scorso. Quindi amico mio Borioni, concludendo, quando ad esempio parli di progresso medico, sappi che stai nella stessa categoria di Elon Musk: gente che dice faremo, vedremo, utilizzeremo ma ancora pagano tutti la bolletta della luce e quasi nessuno c'ha uno straccio di pannello fotovoltaico sopra il tetto per ottenere energia autonoma grazie a cui ignorare bellamente l'Enel. E meno male che il pannello non ce l'hanno: che ci si paga pure l'IMU, oltretutto.

Cordiali saluti. Tuo Gippo.

Gippo for Comitato Yamashita