Riepilogo sulla Fattoria Mallory

Per evitare duplicazioni e spargimento di link, racchiudo in un unico post riepilogativo tutto quanto riguarda la Fattoria Mallory, per lo più a scopo di archiviazione.

La Fattoria Mallory è un gioco, una vecchia vicenda narrata attraverso vari post e un piccolo sito il cui contenuto viene riproposto di seguito.

Il gioco

Gioco Il link è il seguente: Link al gioco

Come indico in questo link il gioco verrà rivisto per renderlo un solitario di carte a tutti gli effetti. Tuttavia (questo l'unica comunicazione inedita di questo post) il gioco che originerà da questa revisione non si chiamarà più Fattoria Mallory: avrà infatti una ambientazione diversa.

Vecchi post che parlano della Fattoria Mallory

Di seguito tutti i post in ordine cronologico che parlano della Fattoria:

La barbara Fase 2 del mostro apocalittico Seguiti Fattoria Mallory game design: visual novel vs altra roba Fattoria Mallory Game Design: il solitario Errori da correggere in fattoria

Il sito

Di seguito ripropongo il materiale del sito.

Introduzione

Conoscete questa storia. Quindici anni fa, in una fattoria nel cuore dell’Illinois, un gruppo di persone vide stagliarsi in lontananza una figura enorme e silenziosa. Apparsa improvvisamente all’orizzonte del grande altopiano, arrivò a coprire addirittura il sole. A costui gli sventurati diedero un nome infantile: “mostro squamato”. La cute irregolare che ricopriva quell’immondo corpo ricordava infatti le squame di una creatura acquatica, pur nell’indefinitezza del mastodontico profilo.

Circondato da una nebbia innaturale, il suo avvento venne accompagnato da altri fenomeni tremendi e inspiegabili. Folli testimonianze narrano che le squame che perdeva, una volta giunte al suolo si trasformassero in disarticolati esseri, frenetici e rotolanti, chiamati sho-shep. Altre testimonianze sembrano evidenziare invece una strana, morbosa influenza sulle menti degli abitanti della fattoria. Il mostro era in grado di esercitare una irresistibile malia sugli esseri umani, diffondendo sentimenti di attrazione nei suoi confronti oltre ad un malsano, osceno effetto eccitante sulla libido maschile e femminile. Coloro che non impazzirono e non caddero vittime della soprannaturale fascinazione riuscirono in qualche modo a comunicare quanto stava accadendo in modo telepatico o, più probabilmente, onirico. Nella nascente blogsfera italiana dell’anno 2005, un manipolo di blogger raccolse senza motivo apparente questi messaggi incoerenti dei quali si fecero catalizzatori ed emittenti. Dal loro incongruo impulso creativo nacque un sito la cui genesi ha tutt’ora una nascita e un decorso misteriosi. Questa è l’unica immagine ad oggi esistente, rintracciabile sulla Wayback Machine di archive.org.

Schermata della fattoria

Questo è invece il logo che sembra essersi affermato in seguito per identificare il sito:

Logo della fattoria

E questo è il piccolo banner che molti blogger misero in bella mostra sui loro template:

Banner della fattoria

Come si può vedere, una interpretazione accreditata rispetto alla natura e alla funzione del mostro sembra essere legata alla fine dei tempi. Il mostro, cioè, sarebbe un messaggero, una sorta di cavaliere dell’Apocalisse. In tal senso sembra condurre, ad esempio, la storia del reverendo che soggiornava alla Fattoria Mallory.

Fattoria Mallory, storie dell’Apocalisse

Ma come sappiamo certe cose? Ad esempio, tutti conoscono la storia del reverendo, della sguattera, dell’ingenuo, del padrone. Nessuno però sa il motivo per il quale tali storie siano fra i ricordi di tutti noi. Nessuno sa perché non siano state più trascritte. Nessuno sa perché, da qualche anno a questa parte, il loro ricordo si affievolisca sempre più, i dettagli scompaiano, le vicende si facciano nebulose. Il mostro squamato e la sua apocalisse sembrano riguardare le nostre menti e, in qualche modo, ciò che certa psicologia ha chiamato “coscienza collettiva” e certa scienza di confine ha provato ad indagare attraverso il concetto di “campi morfici”. In altre parole, il mostro squamato parrebbe un fenomeno quasi esclusivamente mentale e l’apocalisse che porta con sè riguarderebbe le nostre coscienze.

La nebbia mostruosa

Nebuloso è il ruolo e il significato del mostro e nebuloso l’aspetto. Letteralmente. Una nebbia fittissima avvolge il suo corpo e i racconti dell’Apocalisse lasciano intendere che gli abitanti della Fattoria Mallory conoscano esattamente l’aspetto del mostro pur non avendolo visto. Il mostro potrebbe essere allora quella che molti chiamano “forma pensiero”, una presenza inconcepibile che una pietosa nebbia riesce a celare, allo scopo di preservare la sanità mentale di chi la osserva, abituando gradualmente la psiche a elaborarla e accettarla. Se questo è il significato e la funzione della nebbia, gli abitanti della Fattoria Mallory furono semplicemente coloro che raggiunsero l’illuminazione, che riuscirono cioè a dissipare la nebbia e a guardare il mostro in faccia. Allo stesso modo gli sho-shep, ovvero le squame viventi che si distaccano dall’immonda cute del mostro divenendo febbrili e scomposti grumi organici di energia cinetica allo stato caotico puro, potrebbero essere forme pensiero minori, scarti mentali che, come le idee folli vagano e si ripropongono in forma disarticolata e ossessiva.

L’enigma temporale

Il tempo è un elemento cruciale anche se spesso sottovalutato in questa vicenda. La prima domanda attiene agli eventi originari, ovvero: quando il mostro squamato fece la sua apparizione nel cielo della Fattoria Mallory? Le storie dell’Apocalisse sembrano raccontare una vicenda dalla collocazione storica indecifrabile. In questa fase a cavallo tra la precedente manifestazione esplicita (quella raccolta ed elaborata dai blogger del 2005) e la prossima ancora da comporsi, i ricordi affievoliti delle storie non ci aiutano a trovare elementi decisivi per una corretta e indubbia identificazione cronologica. Da vari elementi si può tuttavia desumere che le vicende della Fattoria Mallory siano avvenute in un’epoca indefinita prima del 1900. Una delle storie che molti ricordano più vividamente in questi recentissimi e confusi tempi (il racconto del c.d. “folle”) ci suggerisce che la propagazione della storia e della “forma pensiero” avvenga in un universo regolato da un tempo circolare e non lineare e avanzi rimbalzando come un sasso piatto sullo specchio d’acqua della nostra realtà, provocando increspature e distorsioni. Secondo una chiave di lettura ormai acclarata pare poi che nuove manifestazioni seguano intervalli regolari di un certo numero di anni. Quantificare il numero esatto è tuttavia difficile e complicato per l’assenza di altri episodi noti di manifestazione della “forma pensiero”. Ancora una volta dobbiamo quindi affidarci alle sensazioni e ai ricordi inconsci: molti ricordano o sembrano considerare come dato acquisito per queste ricorrenze arcane le frequenze a base del numero 19, altri del numero 15. Il fatto che tra i più giovani sia la frequenza dei 15 anni ad essere ritenuta quella valida, mentre tra i più anziani quella dei 19 anni, porta qualcuno a ritenere che stiamo assistendo ad una escalation degli eventi che è legata a doppio filo ad un fenomeno di velocizzazione del tempo, sempre più percepito, in generale, come accelerato. Questa accelerazione produce oggi in varie parti del mondo, ma senza un preciso pattern spaziale, l’esplicarsi di numerosi fenomeni visivi inspiegabili collegati all’appararizione degli sho-shep, fenomeni che, ovviamente, essendo riconducibili a forme pensiero, non possono in alcun modo essere ripresi dagli obiettivi fotografici o altro strumento elettronico di cattura delle immagini.

La prossima manifestazione

L’accelerazione delle manifestazioni e anche degli eventi storici dà credito alla sensazione che già in molti provano: quella che a breve possa aver luogo una nuova manifestazione del mostro squamato. In particolare prende forza, in coloro che tornano a ricordare le vicende della Fattoria Mallory, la componente apocalittica. Ancora il ruolo del mostro non viene percepito nitidamente come del tutto positivo o del tutto negativo. Acquista vigore però un’espressione, un concetto, un refrain ossessivo che risuona in testa: “si squarcerà un velo”. Non a caso, Apocalisse vuol dire Rivelazione. In qualcuno sta montando l’idea che la vicenda della Fattoria Mallory troverà piena compiutezza e si legherà indissolubilmente alla risposta alle grandi domande sulla nostra natura e sul segreto della vita. Tali testimonianze si stanno assommando lentamente dall’inizio del 2020 e vedranno forse, in futuro, la composizione di un disegno più coerente e intellegibile.

Gippo for Comitato Yamashita