Il nuovo negazionismo climatico: “ambientalisti ideologici!”
L'“ambientalismo ideologico” non esiste
Chi ha affibbiato questo attributo all'ambientalismo è un negazionista del climate change. Al contrario, non esiste nulla di più ideologico di sostenere che l'ambientalismo e le politiche di mitigazione del cambiamento climatico debbano essere subordinate alle esigenze dell'economia, dell'industria e del benessere di ciascuno di noi. Non ci sarà nessuna economia, nessuna industria, nessun benessere se non tiriamo il freno a mano ora.
Il cambiamento climatico è un fenomeno epocale di scala globale, che la scienza planetaria ha definito “la più grave minaccia esistenziale che l'umanità si sia mai trovata ad affrontare”. Il cambiamento climatico risponde unicamente a una legge che si compone di 3 grandi articoli: la Termodinamica. Ma la Termodinamica è anche la legge immutabile e inesorabile che regola l'Universo, e con esso le nostre esistenze e le conseguenze delle nostre azioni.
Il climate change è lo scenario di fondo su cui le nostre azioni, o la nostra inazione, produrranno i loro effetti e dal quale saranno modellate.
I tempi li detta il climate change
Determina che cosa si deve o non si deve fare ora, quali strategie di adattamento e mitigazione è necessario adottare subito, senza sprecare tempo e risorse in fantasiose, costose e insostenibili soluzioni tecnologiche. Parlo per esempio dell'inesistente “nuovo” nucleare, degli SMR (Small Modular Reactors), del CCS (Carbon Capture and Storage).
Noi dobbiamo prenderne atto e concentrarci sul fattore tempo. Secondo la scienza planetaria unanime, l'umanità sta percorrendo velocemente la traiettoria dei +3,7-4,5 °C al 2100, rispetto all'era pre-industriale.
Questo significa che i primi pesanti effetti li vivremo noi e poi i nostri figli in età adulta e che gli effetti più catastrofici ricadranno sui nostri nipoti e pro-nipoti. Nel 2100 la Terra sarà un pianeta che molti scienziati non esitano a definire “ostile alla vita”, non solo quella umana ma di ogni essere vivente, animale e vegetale.
Perciò facciamola finita con la bugia semi-assolutoria e antropocentrica “siamo noi ad essere in pericolo, non dobbiamo salvare la Terra. La Terra può farne a meno di noi e sopravviverà e continuerà ad esistere”: ciò che noi abbiamo causato e stiamo continuando imperterriti a peggiorare sarà catastrofico anche per tutte le altre ignare e incolpevoli specie viventi del pianeta, per tutta la biosfera nel sua meravigliosa complessità.
La variabile T(tempo) del sistema, imposta dal cambiamento climatico, non fa altro che confermare in ogni analisi seria, realmente concreta e pragmatica (non ideologica come quella di coloro che accusano gli altri di essere ideologici, per intenderci) che tutto ciò che dobbiamo fare adesso e subito, è investire ogni centesimo di euro/dollaro/yuan nelle tecnologie green che abbiamo già, sviluppandole e migliorandole alla velocità maggiore possibile. Ogni altra soluzione proposta è soltanto l'ennesima nuova forma del mutevole e opportunista negazionismo climatico.
Neutralità tecnologica un piffero
Un'altra faccia del negazionismo è l'invocazione della neutralità tecnologica. La verità è che ci sono tecnologie economicamente, socialmente e ecologicamente più o meno vantaggiose a seconda del contesto attuale, dei tempi e degli obiettivi da raggiungere. Nessuna tecnologia è neutra e la tecnologia da sola non risolve i problemi. Ogni tecnologia esprime il sistema di valori della società che l'ha sviluppata. Senza un cambiamento del sistema di valori, del modello di sviluppo, di intero paradigma su cui si fonda la civiltà umana, ogni nuova tecnologia promuoverà quegli stessi valori e non farà altro che peggiorare e amplificare i problemi che invece dovrebbe risolvere. Purtroppo le energie rinnovabili stanno per diventarne un esempio: sono la soluzione ottimale, la migliore tra tutte quelle oggi disponibili, o disponibili nel brevissimo periodo (ricordate la variabile T), ma applicate con l'attuale modello di sviluppo e sistema valoriale creeranno nuovi array di problemi.
Now playing: “Black Friday” Sol Invictus – Faith No More – 2015
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“Andare al di là di fascismo e antifascismo ha, intenzionalmente o no, un’unica conseguenza, che è quella di mettere fascismo e antifascismo sullo stesso piano.” Norberto Bobbio