La patrimoniale è morta! Viva la patrimoniale!

Inevitabilmente le tasse patrimoniali saranno introdotte, o modificate al rialzo dove sono già in vigore, in tutti i Paesi ancora un po' democratici. Sarà impossibile evitarlo se le classi dirigenti vorranno continuare a detenere il potere e evitare non solo forti tensioni sociali (queste ci sono già), ma vere e proprie rivolte e ribellioni alle disuguaglianze crescenti e al costante e inesorabile impoverimento di larga parte dei popoli dei Paesi Occidentali.

L'altra alternativa, che è in preparazione in Italia, semi-realizzata negli USA e in Polonia, quasi conclusa in Ungheria, compiuta in Russia, è l'instaurazione di dittature e autocrazie repressive e violente (guidate più o meno manifestamente da plutocrati), capaci di soffocare con la falsa propaganda e se necessario con la forza ogni possibile dissenso e tentativo dei popoli di ribellarsi alla loro condizione.

In uno Stato ci sono solo tre modi di distribuire la ricchezza:

Balza subito all'occhio quanto l'Italia sia ipso facto uno dei Paesi in cui le disuguaglianze, l'impoverimento generalizzato e l'assenza di prospettive concrete per gran parte degli Italiani siano una condizione cronica e, spiace dirlo, ormai irreversibile.

La CGIL ha proposto una Tassa patrimoniale dell'1,3% sui patrimoni superiori a 2 milioni di euro, un contributo di solidarietà che sfido chiunque non abbia un tale patrimonio e anche chi lo supera a condannare perché lesivo di qualche diritto, perché iniquo, perché troppo comunista.

Ad essere interessati da questa patrimoniale sarebbero circa 500 mila cittadini italiani, l'1% della popolazione, l'1% più ricco. L'1% più ricco del pianeta possiede più ricchezza del 95% più povero della popolazione mondiale messo assieme.

In un Paese come il nostro, dove gli imprenditori investono l'80% degli utili delle loro aziende in rendite finanziarie (dati Banca d'Italia) e non per creare nuovo lavoro con investimenti e innovazione di processo e di prodotto,

A parte le prevedibili reazioni indignate di tutta la destra, capeggiata dai sovvenzionatori Berlusconi, con annesse accuse di bolscevismo e la minaccia di aumento generalizzato delle tasse per tutti, a cui qualche milione di beoti semi-analfabeti di ritorno ha creduto, anche il PD (ma era altrettanto prevedibile) con il megafono dell'80% della stampa e dei media nazionali, ha stroncato la proposta con argomentazioni puerili e false. Invece la realtà fattuale dei Paesi europei in cui una patrimoniale è già in vigore (e da cui gli investitori NON sono scappati) smentisce le loro menzogne senza possibilità di appello.

Il PD è il partito della finta-sinistra, della sinistra annacquata e faccendiera, che si contraddistingue anche in UE con recenti e eclatanti casi di corruzione.

A New York sbanca le elezioni il “socialista” (almeno così si definisce lui) Mamdani, che parla di distribuzione della ricchezza, di sussidi, di case popolari, di istruzione e sanità gratuite per i poveri e di tassare maggiormente i ricchi. Proprio a New York, la Grande Mela, la capitale simbolo del capitalismo mondiale, dell'alta finanza e dell'economia di mercato. A votare in massa Mamdani sono stati i giovani. In Italia, se si candidasse uno come Mamdani sarebbe demolito mediaticamente e politicamente in tempo zero, cannoneggiato e annichilito dopo la prima apparizione e il primo comizio, da parte di tutto l'arco costituzionale e da tutti i media di proprietà dell'1% più ricco.

Chi non è ricco, se ha a cuore non solo se stesso ma tutta la società in cui vive e da cui dipende, non può non votare una sinistra radicale. Deve votare radicale e mandare al macero i campi larghi, se vuole avere qualche speranza di migliorare la propria condizione e lasciare ai suoi figli e nipoti, per il cui bene investe gran parte delle energie e delle possibilità economiche, reali prospettive di una vita futura dignitosa.

Quando la classe lavoratrice smetterà di votare i partiti dei suoi padroni, le sinistre radicali passerebbero dal 3% al 15%. E ci sarebbero vere politiche sociali. La ricchezza deve essere distribuita, altrimenti ci sarà il collasso delle società oppure arriveranno le peggiori dittature. E in entrambi i casi domineranno insicurezza, terrore e conflitti.

Il voto utile è una menzogna di chi ci vuole sudditi e poveri. Si deve votare radicale per battere il capitalismo radicale e predatorio, da sempre rappresentato dalle destre. E oggi più che mai. Votare è l'unica potente arma non-violenta che abbiamo. Farlo sempre significa vincere la guerra contro chi vuole opprimere i popoli.

Now playing: “Don't Call Me White” Punk in Drublic – NOFX – 1994


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“Andare al di là di fascismo e antifascismo ha, intenzionalmente o no, un’unica conseguenza, che è quella di mettere fascismo e antifascismo sullo stesso piano.” Norberto Bobbio