Una tipica giornata estiva

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Come ho già avuto modo di raccontare, durante la mia infanzia trascorrevo le vacanze estive nella baita in montagna con i miei nonni. Oggi voglio raccontarvi com'era una tipica giornata di quel periodo in montagna.

Normalmente i nonni si alzavano molto presto e per prima cosa iniziavano ad accudire gli animali della stalla: gli davano da mangiare e mungevano le mucche. Terminati questi lavori, il nonno si incamminava verso il paese, dove l’attendevano altri lavori da svolgere; mentre la nonna si intratteneva ancora alla baita per terminare altre faccende casalinghe e, infine, svegliare me che ero ancora a letto. La mia giornata iniziava sempre con il risveglio provocato dalla voce della nonna che mi chiamava dal piano di sotto. Il risveglio era dolce perchè nella cameretta, le tende lasciavano filtrare la luce del sole, trasformando la stanza in un luogo accogliente.

Dopo essermi svegliato, la nonna mi portava sempre a letto una colazione speciale: un uovo sbattuto con lo zucchero nel caffè, un profumo delizioso che riempiva la baita. Consumata, con calma, questa colazione, mi alzavo dal letto, indossavo abiti caldi e comodi e scendevo subito in cucina.

uovosbattuto-e-caff.jpg l'uovo sbattuto con il caffè

Li mi lavavo la faccia da una bacinella piena di acqua tiepida scaldata sulla stufa a legna. Dopo di che, uscivo alla ricerca di un primo raggio di sole, che al mattino faceva capolino dalle cime dei monti vicini. Al calduccio di questo raggio di sole aspettavo che la nonna chiudesse bene la casa, per poi incamminarci anche noi alla volta del paese dove si trova la casa invernale dei nonni. Il viaggio verso il paese si faceva a piedi percorrendo un sentiero che si snodava attraverso il bosco, eravamo accompagnati dal canto degli uccelli e dal profumo degli alberi e dei fiori estivi. Giunti in paese, io mi ritrovavo subito con gli amici nella piazzetta per iniziare una giornata di giochi e divertimenti. La mattinata era dedicata alle sfide: corse nei prati e arrampicate sugli alberi. Il pomeriggio, invece, era dedicato ad attività più tranquille, come riunirci in cerchio e raccontarci storie di fantastiche avventure. Mentre io e miei amici ci divertivamo per i vicoli della borgata, i nonni si occupavano di vari compiti a seconda del momento della stagione: poteva essere il giorno di bucato, oppure il raccolto del fieno, oppure ancora andare al mercato a fare la spesa per tutta la settimana in baita. Quando il sole iniziava a calare, era il momento di tornare a casa. Salutavo gli amici e, con i nonni, risalivamo il sentiero attraverso il bosco per raggiungere la baita, mentre il tramonto colorava la montagna. A casa, la cena era un momento di riunione familiare, con i sapori di montagna che riempivano la tavola, e i racconti di come era andata la giornata che animavano l'atmosfera. Dopo cena, trascorrevo del tempo fuori, aspettando che l'aria si impregnasse dell'atmosfera magica dell'imbrunire. Quando finalmente giungeva la notte, la nonna accendeva la lucerna a petrolio, creando così, un'atmosfera calda e avvolgente che illuminava la piccola cucina nella baita. Quella piccola luce ci permetteva di attardarci ancora un po' e di impegnare il tempo con qualche lettura. In ogni caso la stanchezza della giornata si faceva sentire presto, quindi ci prepareremo per andare a letto. Prima di salire in camera, però, il nonno si assicurava che le mucche nella stalla fossero al sicuro, la nonna andava a chiudere il pollaio per proteggere le galline dagli animali notturni. E così, immersi nella tranquillità della montagna, concludevamo una giornata ricca di momenti indimenticabili.


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