Privacy -04

Segue da Privacy – 03

Proverò a descrivere più da vicino questa invasione della privacy, che, ripeto,per esser mitigata necessita di strumenti diversi rispetto alla ricerca di anonimato. Tenete presente che oggi i dati online, informatici, quelli che si creano ogni giorno usando internet e lo smartphone, sono considerati il nuovo petrolio. Valgono un sacco di soldi. Le aziende che riescono a raccoglierli in gran quantità e ad analizzarli efficacemente hanno un enorme potere, non solo economico. Se vi vengono in mente un famoso motore di ricerca ed un diffuso social network che sta cambiando nome in questi giorni, indovinato ! Ma ovviamente non ci sono solo questi nomi famosi. E i governi, in particolar modo laddove non vige una democrazia, fanno la loro parte ampiamente. Un esempio per tutti : nel 2019 il governo egiziano ha monitorato attivisti online tramite un apparentemente innocuo add-on per Gmail. Prometteva di migliorare la sicurezza dell’account, ma in realtà regalava la password dell’utente al Governo. Fonte TheRegister.com Vogliamo scommettere che se formulo un elenco di nomi di servizi in rete hai un account su almeno un paio di queste piattaforme ? Proviamo : Facebook, Google, Youtube, Instagram, Whatsapp, Amazon, TikTok, Microsoft Outlook, LinkedIn, AppleID, Twitter, Pinterest, Spotify...

Vogliamo anche scommettere che con ogni probabilità hai utilizzato il medesimo account email per iscriverti a questi servizi, magari lo stesso che usi per scrivere ad esempio alla banca, ai colleghi ecc. ? Magari Gmail o direttamente l’account Facebook ove possibile ? E, cosa ancor più grave, magari anche la medesima password per accedere a tutti questi servizi ? O una semplice variante di una password debole ? Ad esempio Stefi1995 per la mail e Stefi_95 per Fb ? Magari salvandole nelle note del tuo iphone o fra i contatti ? Se rientri in questa casistica, sei, purtroppo, in larghissima compagnia. Chi ti scrive prova faticosamente a non far parte di questo dubbioso club, che ha come obiettivo quello di far incetta di qualsiasi dato o informazione ti riguardi, anche lontanamente. Non che io non usi nessuno di questi servizi, ma come potrai leggere più avanti, provo a utilizzarli con particolari accorgimenti volti a proteggere un po' la mia privacy. Ed alcuni servizi non li uso proprio, anche quando mi potrebbe far comodo usarli. O mi farebbe risparmiare dei soldi rispetto a servizi equivalenti, ma a pagamento.

Prima di proseguire vorrei aggiungere una nota che deriva dalle esperienze personali con i miei amici meno “tecnici”. Gli americani usano spesso l’espressione “normies” (normali) per indicare utenti che usano il PC per ovvia necessità (lavoro, Netflix, home banking, scuola, prenotare le vacanze ecc.), ma non sanno assolutamente nulla di informatica. Diciamo che imparano ad usare il PC più o meno come imparano ad usare i programmi di lavaggio della lavatrice nuova o la smart tv. Userò anche io questa espressione perché più breve di “utenti normali” e rende l’idea. Leggete bene il seguito perché trovo che sia importante se siete giunti fino a qui. Ai “normies” tutte le varie precauzioni che si possono prendere per proteggere la propria privacy e sicurezza informatica sembrano, spesso, paranoie al limite della psicopatologia:

-“Ma che cavolo di password usi per il wifi ? Mi ci vuole mezz’ora a scriverla e la sbaglierò mille volte…tu sei paranoico !” (non è colpa mia se inserire un simbolo tipo # per te è complicato…)

-”Non usi Windows (Mac) ???? Linuuux ??? ecchecavolo è ?” (ma su internet guardi solo consigli di cucina e/o di moda o cavolate sui VIPS quando hai finito di lavorare e prenotare le ferie ? )

-“Si ma perché ogni volta non parte il video/audio, o questo sito non funziona sul tuo pc ? “ (parte parte, ma prima devi cambiare browser e usare quello nella sandbox... sandboooox ? fai i castelli di sabbia alla tua età ?...lascia perdere, faccio io)

-“Cosaaaaaa non hai Fb ???? E io come ti scrivo su messenger dove c’è il gruppo del calcetto?” (usa Signal o Telegram per il gruppo del calcetto…)

Il problema (perché è un problema!) è che hanno trasformato internet in un posto poco simpatico per la tua privacy e la tua sicurezza informatica. Non doveva necessariamente essere così, ma gli interessi economici dei giganti del web hanno portato internet ad essere ciò che è. A noi non resta che scegliere: o ci arrendiamo e lasciamo che ci monitorino 24/24h e 7/7gg, e continuiamo ad usare per comodità Fb come login per ogni sito che lo permetta, e ci teniamo la password facile facile che scriviamo in mezzo secondo; oppure iniziamo ad imparare qualcosa in più (non serve certo diventare sistemisti o sviluppatori) e mettiamo in atto delle contromisure che non sono misure da psicopatici, ma delle sane e normalissime pratiche per evitare di essere vittime di qualunque porcheria che qualcuno ai vertici di una corporation (o un malintenzionato) decida di implementare. It’s as easy as that. Non è colpa nostra se hanno reso internet quel che è oggi. E tanto più i normies resteranno attaccati in massa a mille piccole comodità, magari per pigrizia, e magari al grido di “tanto non ho nulla da nascondere” (prova a cercare “coperta di Linus” su internet, e magari usa DDG invece di Google) , tanto peggio diverrà internet col passare del tempo, secondo me…. Quindi casomai è nostro interesse applicare qualche misura “psicopatica”, che psicopatica non è per nulla, e imparare qualcosa…

(segue) ______

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