Privacy – 03

Segue da Privacy – 02

Ho concluso il post precedente scrivendo: “Da quanta privacy vogliamo ottenere ( o equivalentemente a quanta privacy siamo disposti a rinunciare).” Vorrei scrivere due parole a proposito del triste ritornello che sento spesso recitare : “tanto non ho nulla da nascondere”, seguito spesso da qualcosa di simile a : “ chissenefrega se mi tracciano, questo servizio è utile, tutti i miei amici sono su questo social/chat ecc., mi serve per comunicare con loro, ecc.”. Ricordate quanto ho scritto alla fine di Privacy – 01: una volta che i nostri dati sono online, nel 99,9% dei casi sono fuori dal nostro controllo. E aggiungo adesso : i dati online hanno la potenzialità di venir conservati per sempre . Quel che postate oggi, o i dati che riescono a carpirvi oggi, anche (e spesso) a vostra insaputa, hanno il potenziale di rimanere online per sempre. Non hanno una data di scadenza. Ai giganti del web non costa molto conservarli per sempre. Avete idea di quanto sia mastodontico un data center di quei colossi ? Cosa significa ? Faccio un esempio volutamente banale, per provare ad illustrare la portata dell’eternità potenziale dei dati. Se siete giovanissimi e postate su un social un video, o una foto, in cui non state commettendo niente di lontanamente illegale, ma neanche nulla di entusiasmante per la vostra dignità/immagine, insomma qualcosa di cui un giorno potreste vergognarvi… quella foto o video potrebbe rimanere online per sempre. Anche fra vent’anni i vostri datori di lavoro, i colleghi, i vostri figli, un avvocato che cerchi qualcosa contro di voi, potrebbero imbattersi, per caso o dopo accurata ricerca, in quella foto/video. Vent’anni prima non è successo nulla, al massimo qualche battuta da un amico. Vent’anni dopo quel dato su di voi potrebbe mettervi in serio imbarazzo, in difficoltà, e non vi è modo di cancellarlo, di farlo sparire. Vi sono attori di Hollywood che hanno tolto mandato ai loro legali di far togliere foto imbarazzanti rubate dai loro smartphones riconoscendo che è solo uno spreco di denaro. Quelle foto e video continueranno a circolare per sempre. Certo si tratta di foto di attori/attrici famosi, ma anche i vostri dati, sebbene circoleranno infinitamente di meno, resteranno online. Se ogni nostro singolo passo è “registrato” in rete, e una persona un giorno cerca un modo per “danneggiarci” o anche solo metterci in imbarazzo, in rete potrà trovare quasi sicuramente del materiale utile, specialmente se sa cercare bene (tecniche Osint ad esempio, ne parleremo). Non dico che questi dati sian semplici da trovare e che chiunque possa trovarli. Non è così facile e probabilmente un utente medio non ne sospetta neppure l’esistenza, figuriamoci saperli ritrovare. Ma quei dati esistono, come esistono persone (ed organizzazioni) capaci di ritrovarli se hanno sufficiente motivazione a farlo. Fate un giro su Twitter e guardate a quanti politici vengono rinfacciati Tweet di anni prima in cui scrivevano l’esatto contrario di quanto fanno o dicono oggi...(sì lo so, mi piace vincere facile)

Qualora vi capitasse di pensare : “ma sì, non ho nulla da nascondere, che mi traccino pure” riflettete bene. Forse quel che appare innocuo o insignificante oggi, potrebbe rivelarsi dannoso un domani.

Chiudo citando Edward Snowden (tradotto in italiano) :

“ Ribattere che non vi interessa il diritto alla privacy perché non avete nulla da nascondere è come dire che non vi interessa il diritto alla libertà di espressione perché non avete nulla da dire.”

(segue)

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