Imparo Qualcosa Ogni Giorno

Ciao e benvenuto nel mio blog. Qui documenterò le mie scoperte. Lo sto già facendo nei miei appunti personali, ma non seguo un ordine ben preciso.

Quando sono incazzato ho diversi stati: vediamoli assieme.

Capitolo 1: Genesi

Non mi innervosisco subito, lo faccio solo se l'altro dimostra di non avere un'elevata capacità di discussione e fa i capricci.

La cosa che mi fa incazzare più di tutte è il fare i capricci: ho la netta sensazione che se un domani dovessi diventare padre potrei incazzarmi tantissimo con i miei figli, se non dovessi riuscire a gestire i capricci.

Ma in ogni caso cerco di capire il problema, e trovare una soluzione. Se l'altro si incazza, mi incazzo anche io, divento molto ostile tanto quanto l'altra persona. Se riconosco che l'altra persona è tranquilla anche quando si incazza, difficilmente esploderò anche io.

Capitolo 2: Barriere filosofiche, il tunnel oscuro

Ecco allora che, nei casi dove l'altra persona non è pacata, mi stra-incazzo anche io.

Quando mi incazzo voglio essere lasciato in pace: cerco in tutti i modi di distrarmi e pensare ad altro; prima o poi mi passerà.

Prima che riesca a fare questa cosa, ecco che mi vengono in mente domande filosofiche come “mi sono comportato bene? perché mi sono incazzato? in base a quale morale ho risposto, e seguendo quali principi?”

La verità tipicamente è che non c'è una verità, ma a volte ho dei pensieri molto auto-distruttivi che mi portano a buttare tutto quello che ho costruito e sto costruendo. A volte ho addirittura pensieri abbastanza intrusivi, come l'avere il desiderio di lanciare oggetti o avere reazioni considerate “esagerate” perché l'altra persona smetti di parlare.

Mi dà fastidio quando è stato fatto presente un problema e si continua a polemizzare o rivangare altre cose passate: è più costruttivo trovare una soluzione anziché lamentarsi.

La soluzione tipicamente implica il fatto di dover stare in silenzio e accettare qualunque cosa venga detta dall'altra persona, cosa che a me non sta bene.

Reputo questa cosa abbastanza dittatoriale: il problema non è accettare l'altra parte, è lo stare in silenzio. A me sta bene accettare quello che è stato detto dall'altra parte, purché sia una soluzione effettiva al problema e avendo avuto la possibilità di dire la mia e avere la mia idea considerata. Insomma mi sta bene considerare un insieme di opportunità e valutarle.

Per concludere le mie funzioni cognitive si abbassano: non riesco a ragionare o a fare qualsiasi altra attività ad alta intensità (reputo normalmente “dialogare con qualcuno” un'attività di questo tipo). Sono incapace di guardare al futuro con occhi diversi da quelli che ho e ho un muro nero davanti a me.

Capitolo 3: una via di uscita

Il modo per uscire da questa situazione arriva nel momento in cui faccio altro e mi distraggo completamente a tal punto che venga assorbito dall'attività in quel momento. Può essere la scrittura (come in questo caso), oppure un'attività manuale o altro.

Vengo talmente preso che mi “scordo” cosa è successo in precedenza: non è che mi dimentichi davvero, ma passa molto in secondo piano.

Questa fase è molto positiva per me: vado nuovamente alla seconda fase, ma con un po' più di lucidità. Se ho sbagliato ti vengo a chiedere scusa, a patto che tu sia una persona degna delle mie scuse, ossia, mi hai trattato con rispetto. Non dò rispetto a chi non me l'ha dato o mi ha trattato molto male quando ho discusso e non si è pronunciato “avendo ragione a prescindere”, senza prendere in considerazione quello che ho detto.

Se ho di nuovo a che fare con la persona in questione e nulla cambia, ricado nello step 1, soprattutto se la cosa parte da lei. Tendenzialmente non rivango mai cose passate, e se ho un problema al limite quando mi sono calmato ti vengo a dire “guarda, ok questa cosa, però mi ha dato fastidio quest'altra”.

Se ciò succede con persone che non sanno discutere e hanno sempre ragione, ecco che questa parte viene a mancare: salto completamente questo step perché tanto “avranno sempre ragione loro”.

Il mio tempo è importante, e non voglio perderlo in attività inutili come litigare su un litigio.

Ciao! In questo blog voglio parlare delle mie scoperte giornaliere che vanno dalla finanza alle conoscenze personali (concetti, appunti ecc).

Questo perché mi piace condividere quello che faccio e le risorse che uso.

Ecco le due cose che ho imparato oggi: 1. NoBlogo.org il servizio che sto usando adesso per questo blog 2. Barrier: hai un server da una parte, il quale si aggancia agli eventi di tastiera, mouse, clipboard e drag'n'drop e dei client su altri PC. Il server ha tastiera e mouse, ed è la macchina “principale”. Ogni volta che arrivi su un bordo (configurato) passi al computer che hai su quel bordo, come se fosse uno schermo aggiuntivo MA è proprio un altro PC. Il bello è che condividi clipboard e file, quindi è come se fosse un solo PC. Raggiungibile a questo link: https://github.com/debauchee/barrier