Educazione e AI: chi guida chi?
Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato le linee guida 2025 sull’uso dell’intelligenza artificiale nella scuola. È un passaggio che apre una domanda cruciale: cosa significa educare in un tempo in cui anche le macchine imparano?
L’intelligenza artificiale non è neutrale. Dentro ogni algoritmo ci sono scelte: valori, priorità, visioni del mondo. Proprio come un libro di testo, anche un sistema informatico non descrive: interpreta.
L’AI è un prodotto culturale. Cambia le abitudini, ridisegna le relazioni, sposta equilibri. E tutto ciò che cambia la quotidianità finisce per cambiare la società.
La domanda, allora, non è solo dove ci porta questa trasformazione, ma se ci sta portando dove vogliamo andare. E ancora prima: abbiamo un’idea della società in cui vogliamo vivere, o stiamo lasciando che sia la tecnologia a scriverla?
In questo scenario non basta preparare le nuove generazioni all’uso dell’AI: serve educarle allo spirito critico, all’immaginazione politica e a una visione più ampia della vita.
In definitiva, il modo in cui educhiamo le nuove generazioni all’AI rivela l’idea di società che vogliamo per il nostro futuro.