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Un oltre in sé, quella “Casa in mare aperto” di F. Serino – Fernanda Ferraresso

L'epigrafe di apertura, ripresa dalla dedica di Raffaele Crovi , a Flavio e Teresio, pare individuare con precisione quale sia la scialuppa di salvataggio per praticare quel mare aperto e arrivare a casa.

La poesia allena l' “analfabeta”/ancora vergine di conoscenza / a “disincagliarsi dalla vita” /e a viaggiare dentro il mistero/(che è la somma delle verità).

Ma si tratta di trasparenze lacere,    così le chiama Felice Serino, queste visioni , o voci, che arrivano da quel mare di cui dice e non ha nome, se non umanità, storia, e sembrano voci lacerate dalle perdite. I testi evocano, in questa    silloge breve, altre parole, messe nell'acqua del linguaggio da altri , sin dal titolo del libro, che riprende una frase di Piernico Fè, come cita nella prefazione Marco Nuzzo: -creando una sorta di sprazzo sui diversi moti del mondo, ornato dalle molte sfaccettature e che ne compongono, malgrado tutto, una visione d'insieme talvolta succube delle vicissitudini carnali, umane. -E dovunque nel libro si sentono questi echi da terre senza nome, dispersi nei moti dei venti e tra le orme liquide dei naviganti, che hanno messo in mare i loro legni, le loro sementi, portando anche all'autore ulteriori germinazioni. Ciò che mira l'occhio di Serino non è direttamente il viaggio, ma il viaggiatore, poiché, come dice Pessoa,    è lui    il cammino. E qui , proprio riportando al suo piede e al suo occhio, al suo orecchio interiore, le voci degli altri, facendone terra del suo essere, Serino moltiplica questo andare in sé, lui terra e osservatorio di quel territorio senza fine, ma anche angusto, per la grevità dei gesti che si ripetono, e    sono gesti umani, stratificazioni del pianeta e della memoria, miseria e guerra    e    preghierecome pietre che sembrano infossarsi più che elevarsi se non partono dalle più oscure profondità di ciascuno. In quelle stesse profondità, oscure, spesso minacciose, esiste un altrove, a cui abbiamo accesso, in cui esiste un rifugio durante la navigazione ed è quello che è casa aperta nel cuore del mare. Serve viaggiare, serve andarci e la poesia aiuta a fare vela fino a quel continente che, alla fine, dopo una vita intera di rotte praticate , si scopre essere un oltre in sé.

fernanda ferraresso

Casa di mare aperto

di Felice Serino

Recensione a cura di LORENZO SPURIO

E' una poesia dotta, filosofica e ricca di rimandi alla letteratura europea quella di Felice Serino contenuta nella sua ultima raccolta dal titolo enigmatico “Casa di mare aperto”. Ed è un po' tutta la poetica di Serino ad essere attraversata da un certo ermetismo che si realizza in un criticismo del linguaggio, in una frantumazione dell'identità e in numerosi squarci visionari e addirittura onirici. Serino parte dal mondo che lo circonda, ma non è quello il suo interesse nell'arte della scrittura, perché l'intenzione è altra. La poetica si trasfonde a un livello più alto, a tratti irraggiungibile a tratti difficile da capire, ma l'artifizio della poesia sta anche in questo: nel dire e nel non dire, nell'utilizzare un concetto per elevarlo a qualcosa d'altro, metafisico, che non può aver concretezza proprio perché ha a che fare con la coscienza dell'uomo.

Importanti e degni di rispetto le poesie d'impianto civile, che nascono cioè dal voler ricordare alcuni personaggi centrali nel processo di crescita e progresso storico com'è lalirica dedicata al Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi nella quale Serino utilizza l'isotopia del sangue e della violenza per tratteggiare il clima d'odio, repressione e vendetta nei confronti della statista appartenente all'opposizione: “Dal suo sangue si leva alto/ il grido d'innocenza/ a confondere intrighi di potenti” (p. 20). La condanna alla tirannia, alla democrazia messa a tacere è evidente anche se il linguaggio di Serino evita la durezza e si contraddistingue sempre per una certa armonia e levità, anche quando parla di drammi in piena regola. Ma ci sono anche poesie in cui il poeta mette allo scoperto terminazioni nervose dolorose dal puntodi vista sociale, come è il caso della poesia “A ritroso” ispirata al fenomeno poco noto degli hikikomori in Giappone che riguarda dei giovani che si auto-recludono letteralmente in casa evitando una vera vita sociale.

Centrale anche il tema della morte che ritorna in varie liriche come pensiero spesso assillante, altre volte come semplice dato di fatto dal quale bisogna partire con consapevolezza nell'impostazione del proprio progetto di vita. L'interesse per il mondo, per la socialità, la vicinanza all'altro e la riflessione sulla nostra esistenza fatta di giorni che sembrerebbero identici ma che non lo sono, trova ampiezza in una lirica in particolare, “In questo riflesso dell'eterno” dove il poeta con sagacia e freddezza verga la carta scrivendo: “imbrigliati noi siamo in un tempo/ rallentato/ noi spugne del tempo/ assediati da passioni sanguigne” (p. 61) in cui si ritrovano molti temi/aspetti che contraddistinguono la vita dell'uomo d'oggi: il tempo che scorre in maniera rallentata, troppo lenta, forse perché non è più in grado di vivere i momenti che riceve in maniera autentica, ma forse perché l'uomo senza lavoro, precario, disoccupato o immigrato che sia, senza una occupazionenon può che vedere il suo tempo scorrere in maniera lenta, dolorosa e oziosa; l'uomo è una spugna nel senso che riceve dal mondo, ma è sempre meno in grado di dare; che assorbe, si assoggetta, accetta e che, al contrario, non fa, non dà, non propone. Il mondo frenetico e alienante chepropone una società sempre più efficiente, veloce e altamente tecnologizzata in realtà provoca un certo indolenzimento che si ravvisa nel sonnambulismo etico e pratico dell'uomo. Infine gli uomini sono “assediati da passioni sanguigne”: amore e sesso che, come si sa, non sono la stessa cosa e che spesso possono portare alla follia, al delirio, allo spargimento di sangue, inun doloroso banchetto in cui Eros e Thanatos giocano beffardi ignari di cosa stanno combinando. In “L'alba che sa di nuovo” Serino esordisce con versi acuminati: “la si vive nel sangue la nottata” (p. 89).

Numerosissimi i riferimenti e le citazioni a numerosi padri della letteratura europea, tra cui Mallarmé, Ungaretti, Zanzotto, Pessoa che, oltre a sviscerare il grande amore di Serino nei confronti della letteratura e la sua profonda conoscenza, rendono l'opera un gradevole e profumato percorso in altre storie, tempi e luoghi.

Lascio ai lettori di questa recensione un'ultima lirica del Nostro nella quale si respira un senso d'incertezza e un sentimento di sospensione che non è dato all'uomo capire; il serpente presente quale immagine di fondo della lirica alla quale si tende analogicamente (si richiama il verde e il serpeggiare), rimanda ancora una volta all'immagine del peccato, dell'avvelenamento e dunque della morte. Ma la cosa curiosa è che in questo caso non vi sono vittime, se non la serpe stessa:

Di un altrove (p. 78)

d'un altrove

striscia

di luce verde la mente

l'interrogarsi serpeggia

si morde la coda

LORENZO SPURIO

-scrittore, critico letterario-

Jesi, 1 Agosto 2013

FELICE SERINO è nato a Pozzuoli nel 1941; autodidatta, vive a Torino.

Ha pubblicato varie raccolte: “Il dio-boomerang” (1978), “Cospirazioni di Altrove” (2011).

Ha ottenuto importanti riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici.

E' stato tradotto in sei lingue. Intensa anche la sua attività redazionale.

https://blogletteratura.com/2013/08/04/casa-di-mare-aperto-di-felice-serino-recensione-di-lorenzo-spurio/

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Intervista a Felice Serino (flymoon) 24/02/2012

Felice Serino, alias flymoon, è nato a Pozzuoli nel 1941. Attalmente vive a Torino. Copiosa e interessante la sua produzione letteraria, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.

E' stato tradotto in sei lingue.

Intensa e prolifera la sua attività redazionale visibile anche on-line.

Scrive su vari blog, fra cui su My Space, sul trascorso Splinder e su WordPress al presente indirizzo

https://sestosensopoesia.wordpress.com/

Alcune opere sono state pubblicate nel blog de La Mente e Il Cuore, prima che si trasferisse nella rosa degli autori del nostro Salotto di Poesia e Letteratura La Mente e il Cuore

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PREMI PRINCIPALI DI POESIA:

2° Premio Arno d'argento 92, Firenze, Entel Mcl

I° Premio Un Poeta per l'Europa 96, Firenze, Entel Mcl

I° Premio assoluto al Premio per la Pace 01, Cultura e Società, Torino

2° Premio al Concorso Omero-magna graecia 03, Napoli

3° Premio Santo Gringeri 03 – I luoghi del cuore, Pellegrino-Me

2° Premio al Concorso Artenuova 2004, Propata-GE

2° Premio Santo Gringeri 04 – I luoghi del cuore, Pellegrino-Me

I° Premio al Concorso Naz.le Ibiskos 2006, Empoli

2° premio a pari merito al “Premio Renato Milleri (Remil) – Poeta dell'anno” 2007, per merito acquisito nel campo artistico-letterario

2° classificato ex aequo del gruppo dei finalisti al IV Premio “Per non dimenticare Enrico Del Freo” – Centro ENTeL M.C.L. Massa – Carrara 2009

3° Premio Il Golfo 2010, Napoli

I° classificato “Il Golfo”, Napoli, febbraio 2011

Tra i vari critici hanno scritto di lui:

Isabella Michela Affinito, Giorgio Bárberi Squarotti, Enrico Besso, Nunzia Binetti, Reno Bromuro, Antonio Catalfamo, Maurizio Cucchi, Ezio Falcomer, MarieChristine Fournier, Silvia Denti, Fabio Greco, Stefano Jacomucci, Maria Lampa, Antonino Magri, Marco Merlin, Carlo Molinaro, Sandro Montalto, Vincenzo Muscarella, Antonio Pugiotto, GianCarla Raffaeli, Filippo Solìto Margani, Luciano Somma, Michela Zanarella, Teresio Zaninetti.

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Dopo aver letto alcune sue opere, ho desiderato conoscere meglio la sua personalità.

Gli ho scritto, invitandolo a concedermi un po' del suo prezioso tempo, ha accettato con mia grande soddisfazione e gioia.

Fra poco sarà qui tra noi e nell'attesa rileggo qualche sua poesia.

Proletari

distinzioni di classi

niente di nuovo la storia si ripete

noi pendolari voi vampiri

dell'industria che evadete il fisco

(imboscando capitali sindona insegna)

ed esponete le chiappe al solleone

sulla costa azzurra o smeralda

(lontani dal nostro morire –

in città-vortice sangue solare

innalziamo piramidi umane

per l'alba di mammona)

dopo aver fatto il bello e il cattivo tempo

(burattinai per vocazione

di questa babele tecnocratica)

averci diseredati crocifissi

con bulloni a catene di montaggio

Da: IL CALENDARIO DEL POPOLO – Poeti operai

[numero monografico n. 730, maggio 2008]

Un'opera che, sebbene risalga al 2008, è sempre attuale per la forte denuncia e la profonda sofferenza espressa, oggi più che mai sentita dai lavoratori.

Nonostante sia rapita e assorta dalle mie riflessioni, odo suonare alla porta de La Mente e il Cuore, vado ad aprire.

Ciao Felice, aspettavo la tua gradita visita, prego accomodati, conosci già la strada.

Sono onorato della gentile accoglienza.

Il camino è acceso, fuori si gela ma qui il calore ammanta il nostro salotto come le nostre anime, è davvero piacevole e confortevole quest'atmosfera, non trovi?

Mi ci trovo veramente a mio agio. E' un calore particolare, tra amici di penna.

Sei una persona e uno scrittore molto conosciuto e stimato, immagino che la mia intervista non ti sorprenda…

Sinceramente un po' sì.

Allora cominciamo, ti confesso che provo una certa emozione. Cosa ti ha indotto a scrivere la tua prima poesia?

Volevo provarlo a me stesso; ma i primi tentativi sono iniziati un po' tardi, verso i 28 anni.

Quali sono stati i sentimenti e le emozioni che hai provato in quel momento e per chi?

Ero mosso da una strana spinta interiore, mai provata prima. I sentimenti che sentivo di esprimere erano dettati da un momento triste della mia vita: la perdita di mio padre.

Puoi citarla?

Veramente non ricordo un solo verso di quella poesia (se vogliamo chiamarla poesia).

Ho letto alcune tue opere ed ho notato che spesso il soggetto è l'amore, definisci questo sentimento e cosa rappresenta per te.

Vorrei definirlo con questi versi; amore come dono di sé, ma anche sacrificio e senso di giustizia.

come un bosco devastato

intristirono la tua infanzia

di pochi sogni

tra trame di tappeti e catene

ancora grida il tuo sangue nei piccoli

fratelli – il tuo sangue che lavò la terra

quel mattino che nascesti in cielo – dimmi –

chi fu a cogliere il tuo dolore adulto

per appenderlo ad una stella?

Questa splendida poesia, dal titolo Iqbal, dimostra una profonda attenzione verso i temi sociali, è un interessamento che ti rende onore.

Cosa potremmo fare, secondo te, perché il mondo sia migliore e non dimentichi nessuno?

Potremmo, e non solo a parole, immedesimarci negli altri, gli abbandonati, i derelitti, i senza tetto, i senza lavoro…preoccuparci di più di essi con opere benefiche e di volontariato, anche se le soluzioni ai problemi mondiali dovrebbero partire dall'alto…

Può la poesia rappresentare un messaggio per il nostro prossimo?

ti so dolce presenza

-tu che visitavi i giardini

del cielo- ti so

dentro di me come

un amico o un figlio

( dal brano A Carlo Acutis)

Una magnifica dedica che ci fa comprendere il tuo credo, quindi hai fede in Dio?

Il messaggio, in qualsiasi modo lo trasmetti, e specialmente nell'arte della scrittura, si può riassumere nella parola amore, come condivisione con l'altro, come fede nella vita e nella creazione, nell'essere spirituale, in Dio.

Hai mai incontrato un angelo su questa terra? In chi l'hai visto?

Un angelo non l' ho mai incontrato, ma l' ho visto nello sguardo di un mendicante all'angolo della strada, con ali invisibili e con un cane a fargli compagnia.

A quale personaggio femminile della storia o della letteratura scriveresti d'amore?

A Simone Weil, che ammiro moltissimo e la cui figura mi ha ispirato più di una poesia.

La vita è poesia, sei d'accordo?

Certamente, meravigliosa e drammatica insieme.

Ed è anche un insieme di momenti di luce ed ombra, qual è il tuo attimo impresso nella mente e nel cuore in modo particolare?

Non saprei. Ma un attimo particolare impresso nel cuore resta senz'altro il momento (tardivo) in cui ho conosciuto mia moglie, e la mia vita ha avuto una svolta.

Hai scritto una poesia a riguardo? Vuoi condividerla?

Certo. Eccola:

MOMENTO

ad Angela

[ispirata in dormiveglia il 28.10.2007, a 48 ore dal mio 66° genetliaco]

torpore:

velo di tenebra sugli occhi

mano che ti muore nella mano

ed è bellezza anche questa:

minimo ritaglio dell'eterno

Attribuisci un aggettivo o una sensazione ai quattro elementi, fuoco, terra, aria, acqua.

Mi sono interessato un po' di astrologia, anni fa. Gli elementi, in sintesi, sono la vita, l'universo: il fuoco è ardore, la terra concretezza, l'aria dispersione, l'acqua introspezione e sensibilità.

Quale di questi elementi paragoneresti a te stesso, al tuo poetare e perché?

Senza dubbio all'elemento acqua (appartengo al segno dello scorpione, acqua come elemento): sensibilità e profonda introspezione sono peculiarità del mio poetare.

Se dovessi rivolgerti ai tuoi lettori, a cuore aperto, cosa gli diresti?

Mi sento gratificato della vostra attenzione e dei vostri elogi, che non sento di meritare.

E ai giovani?

La cultura è un elemento basilare nella vita; non si finisce mai di imparare, di conoscere. Leggere sempre, non disperdersi in cose futili che lasciano il tempo che trovano.

Quanto ti ha dato la poesia?

Tanto. Da oltre quarant'anni mi dedico alla poesia, dalle prime stroncature di giudizi ad alcune affermazioni in concorsi, che mi hanno dato lo sprone dopo periodi di delusioni. Devo dire che sono stato ripagato abbondantemente. La poesia mi ha sollevato anche da alcuni periodi di depressione, quindi sono io che devo molto a lei.

A quale scrittore ti senti più vicino e perché?

Mi sento vicino, con le debite distanze, al grande Jorge Luis Borges. Un poeta surreale e visionario, i cui temi riconducono all'Enigma, all'Infinito, al chi-siamo-dove-andiamo (“… presto saprò chi sono” è un suo verso che mi affascina).

La MC ti gratifica?

Si, mi gratifica molto perché ho incontrato persone speciali con cui confrontarmi.

Cosa vorresti esprimere alla nostra redazione?

Un semplice ma grande grazie insieme a molta riconoscenza a tutto lo staff!

Felice, secondo te cosa è preferibile, amare e soffrire o non amare per non penare?

Certamente amare anche soffrendo, altrimenti la vita non avrebbe finalità né senso.

C'è davvero una netta differenza fra sogno e realtà?

No, secondo il mio sentire, non esiste una netta differenza, dal momento che ritengo la realtà nient'altro che un'apparenza (“la scena del mondo”, come dicono i Vangeli), una rappresentazione, come il sogno, appunto.

Immagina di dover partire improvvisamente, cosa porteresti con te?

La Bibbia.

Ed ora donaci un pensiero…

Ecco un pensiero di “lettura/scrittura” di un po' di tempo fa:

Capita, a volte, leggendo un brano di trovarti specchiato nella profondità di quel pensiero espresso dall'autore e di riconoscervi quanto si era agitato nella tua anima attendendo di adagiarsi sul bianco della pagina: proprio perché quel pensiero, collimando col tuo, ha reso più chiara e più forte la profondità di quella intuizione che hai colto dal tuo inconscio, esplorando gli anfratti della tua memoria sensoriale, ed affermandola nel portarla alla luce.

E' però significativo (ed è più che naturale) che ciò avviene dopo, in una verifica a posteriori, e non prima quando potresti lasciartene influenzare, col risultato di una cosa artefatta, mancante di originalità.

E' una sorta di transfert – comunicazione misteriosa e inconscia della creatività.

Traspare chiaramente dalle tue risposte, una grande personalità, pregna d'amore, d'attenzione verso il prossimo e alle problematiche sociali, arricchita da una profonda sensibilità verso la vita, i sentimenti e i valori che associ a ogni sua singola espressione.

Riconosci l'essenza del sentimento puro negli occhi di un mendicante, di chi soffre ai confini della società, per questa ragione ami la natura nella sua variegata complessità, sapendone cogliere l'attimo e il senso.

Sei un uomo saggio, raccogli nella tua anima, come gemme preziose, le esperienze altrui e ne fai frutto intrecciandole umilmente alla tue.

Hai la capacità di alleviare il dolore attraverso la poesia, sempre guidato dalla fede che ti fa corazza.

Posso affermare, con certezza, che sei un uomo e un poeta d'Amore, ed è sicuramente per questo che sei riuscito a esprimere ciò che di più bello palpita nel tuo cuore, perfettamente compreso e ammirato da coloro che hanno inteso premiare più volte, e in diverse occasioni, le tue opere, tutte d'elevato spessore emozionale, artistico e lessicale.

Come un irradiarsi di cieli

chiedere a Dio quella protezione

che il mondo non può dare

rifugiarti a quel nido dove

Egli attende come una madre

il suo piccolo perduto

nuda allo scoperto

sei creatura nata per la terra

-ma del cielo dove

sempiterna dimora

Compassione

Ringrazio di cuore Felice Serino per avermi concesso l'onore di approfondire la conoscenza del suo sconfinato spirito di uomo e poeta, astro d'un cosmo tutto da scoprire e contemplare.

Gelsomina Shayra Smaldone

….

Eccellente intervista ed eccellente Shayra! Voglio esprimere la mia riconoscenza a MC per aver permesso di farmi conoscere un po' più a fondo.

Un grande abbraccio!

Felice

Intervista splendida questa tua Shayra, che mi permette di scoprire un autore a me conosciuto solo attraverso i suoi profondi quanto interessanti e bellissimi versi e che invece ora posso “vedere” anche come persona dalle mille sfumature e prospettive di poeta. Un graze ad entrambi e complimenti!

NellAnimaMia

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Molto bella questa intervista, che sembra fatta davanti ad un camino dove scoppietta allegramente la legna che arde. Più che un'intervista una vera chiacchierata confidenziale dove Felice si apre con tanta semplicità e ci da modo di conoscere la sua persona in maniera più approfondita, visto che fino ad ora era celata dietro al suo nick ed alle sue splendide poesie. L'ho letta con moltissimo piacere e grande interesse.

Complimenti ad entrambi

Patrizia

Cara Shayra, è una bellissima intervista quella che ti ha concesso Felice. E mi fa piacere conoscere meglio la persona che si cela dietro il suo nick flymoon, perchè finora il tutto era limitato ai suoi, seppur splendidi, versi.

Complimenti ad entrambi.

Dany

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LA MENTE E IL CUORE (BLOG)

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FELICE SERINO (intervistato da Gioia Lomasti) November 5, 2022 .

A che età' hai cominciato a scrivere?

Scrivo da autodidatta dall'età di 24 anni, su internet solo dal 2001, quando, andato in pensione, imparai ad usare il computer.

Come scrivi le tue opere? Di getto?

No, solo qualche rara volta mi riescono di getto; l'elaborazione di un testo può durare dai due tre giorni fino a due tre settimane; qualche poesia in particolare la posso riprendere e rielaborare anche dopo anni.

Qual è la tua atmosfera ideale per la scrittura?

La mia atmosfera ideale è generalmente la mattina presto, o anche appena semi-sveglio, quando qualcosa mi ispira quasi inconsciamente, come fosse il proseguimento di un sogno.

In una parola, cos'è per te la scrittura?

Per me la scrittura è come l'aria che respiro; non potrei farne senza; è esprimere ma mai appieno il mio io interiore.

Cosa traspare dalle tue poesie?

Dalle mie poesie lascio trasparire sentimenti di amore, di scavo interiore, di ricerca dell'uomo e del trascendente.

Perché, secondo te, la poesia ha minor pubblico rispetto alla narrativa, tanto da esser considerata di nicchia?

La poesia, in linea di massima, è per gli addetti ai lavori, i poeti leggono i poeti, è quindi un circolo vizioso, senza sbocchi per la commercializzazione; ma in alcuni paesi non è così, godendo della giusta considerazione.

Forse rispetto alla narrativa è meno “accessibile”, perché a volte un po' ostica o ermetica.

A tuo parere, cosa occorre per diventare un bravo scrittore?

Per essere un bravo scrittore bisogna innanzitutto leggere molto, come consigliano sempre “i grandi”, e poi avere quel quid del dire non dire, un pizzico di mistero che rapisce tenendo in sospeso il fruitore.

Hai nuovi progetti in cantiere? Puoi svelarci in esclusiva delle news?

I miei progetti? Pubblicare sillogi senza pretese, anche poche copie. La prossima uscirà a breve per Vitale Editore, Sanremo, e s'intitola “Lacere trasparenze”. E continuare a espandermi in rete.

Ritieni che internet sia un buon strumento di visibilità' ?

Internet offre moltissime possibilità per farsi conoscere; si, è un ottimo veicolo di diffusione, oggi che i media indiscutibilmente risultano essere il deus ex machina.

Tra poesia e narrativa, cosa scegli e perché?

Tra poesia e narrativa scelgo naturalmente la prima, ce l'ho nel mio dna.

Cosa pensi delle pubblicazioni indipendenti che non fanno capo ovviamente ad una casa editrice ma all'autopubblicazione?

Ho scelto l'autopubblicazione per tre mie sillogi, un bel po' di anni fa. Credo che sia un mezzo ugualmente efficace se ricevi gratificazioni e buone recensioni.

Hai un sogno nel cassetto?

Un sogno nel cassetto? In particolare direi nessuno; spero solo di vivere ancora un po' di anni per affermarmi di più e perfezionarmi.

Grazie per avermi concesso quest'intervista!

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MICHELA ZANARELLA (intervistata da Felice Serino) November 12, 2022 by Felice Serino.

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A che età hai scritto la prima poesia?

Mi sono avvicinata alla scrittura poetica non molto tempo fa, infatti la mia prima poesia risale al 2004, all'età di 24 anni. Ho sempre letto molto sin dall'infanzia, ma non avrei mai pensato di riuscire ad esprimermi in versi. Quest'esigenza è nata quasi per gioco, dopo un tragico episodio, un incidente stradale, che mi ha letteralmente cambiato e stravolto la vita. E' stata una sorta di riscatto alla mia voglia di vivere.

Da allora il mio amore per questa forma di scrittura non è mai cambiato, anzi si è radicato in me, diventando sempre più concreto.

Scrivere è una necessità dell'anima e della mente.

Scrivi di getto o per ispirazione?

La maggior parte delle mie poesie nasce d'istinto, non c'è uno studio particolare del linguaggio e della forma, lascio andare le emozioni in modo spontaneo.

Le immagini e le metafore che vedo, sono un ciclo di sensazioni che si integrano tra di loro, fino ad assumere la struttura di versi e parole.

Ogni simbolo si nutre di me, della mia personalità, della quotidianità che vivo.

Quali poeti preferisci e a chi di essi ti ispiri?

Il mio poeta preferito in assoluto è Salvatore Quasimodo.

Sono affascinata dall'essenzialità estrema del suo scrivere. Mi sono avvicinata alla sua poesia dopo aver ricevuto da un amico un libro con tutte le sue opere.

Tant'è vero che passo passo ho iniziato ad approfondire con attenzione la sua tecnica e lo studio sulla parola.

L' ermetismo che lo caratterizza, il modo uniforme e perfetto di fare versi, mi ha così coinvolto, da generare in me una sorta di “dipendenza” al suo stile.

Quasimodo rappresenta una guida necessaria per continuare a rinnovarmi ed aprire nuovi orizzonti

discorsivi.

Non dimentico certo la mia passione per il Decadentismo, movimento letterario sorto nell'ambiente parigino con un preciso programma culturale, in cui il poeta diventa “veggente”, raggiunge dimensioni nuove, vaghe, misteriose.

E Paul Verlaine è il poeta che mi ha fatto scoprire la “poesia pura”, la poesia svincolata da ogni logica.

Da dove nasce la tua passione per lo scrivere?

La passione per lo scrivere nasce da un desiderio di esprimere in libertà il mio amore per la vita. Bisognosa di lasciare una traccia del mio esistere tra i ricordi del passato, gli attimi del presente, i sogni del futuro.

Un cambiamento interiore mi ha portato a raccontarmi in versi per superare le debolezze e le difficoltà di ogni giorno.

Cos'è che ti ispira nelle tue poesie? ad esempio, la natura o il trascendente?

La natura ed i sentimenti accompagnano fedelmente la maggior parte dei miei componimenti. Le radici venete, i luoghi dove ho trascorso l'adolescenza, i paesaggi provinciali, alimentano costantemente i testi stabilendo un'intesa particolare tra lessico e ambiente.

E l'amore, l'amore fa sempre da protagonista…

Cosa pensi dei concorsi di poesia? E di quelli a pagamento? E delle recensioni?

I concorsi di poesia sono una buona opportunità per mettersi in gioco con se stessi e con gli altri, un modo per affrontare una “prova” sulle proprie capacità di scrittura.

Non sempre dietro ad ogni concorso letterario, c'è la serietà giusta.

Di concorsi a pagamento ce ne sono in quantità, sta al poeta decidere se è giusto o meno dare una quota per la partecipazione.

Personalmente sono più propensa a fare i concorsi gratuiti.

Le recensioni sono un compito abbastanza impegnativo, chi si accinge a farle, deve cercare di esprimersi in modo completo e critico, analizzando in modo esaustivo e soddisfacente il libro.

E degli e-book che ne pensi?

Non sono una grande lettrice di e-book, e forse questo è un limite, perché comunque credo sia un modo pratico ed efficace per avvicinare le persone alla lettura.

L'e-book è un veicolo moderno espressivo che consente al lettore una visione “futurista” della cultura.

Leggi più su cartaceo o in rete?

Io sono ancora la classica lettrice in cartaceo, che ama andare in libreria a scegliere con calma, per me è fondamentale annusare la carta dei libri e toccare con mano la consistenza delle copertine.

Pensi che internet sia un buon veicolo per la poesia?

Internet è un ottimo veicolo per la poesia, e non solo per la poesia.

Dà spazio e voce a chi vuole proporsi e farsi conoscere in tutti i campi.

Ha un meccanismo veloce di spiegare e illustrare con chiarezza ogni argomento, per questo penso che al giorno d'oggi Internet sia indispensabile.

Ti fa piacere che ti leggano o scrivi più per te stessa?

Mi fa piacere che mi leggano, anche se scrivo principalmente per me stessa, per sentirmi una persona libera e autentica.

Non voglio prevalere o oscurare gli altri.

Cosa ti senti di consigliare a un esordiente nel campo della scrittura?

A chi vuole avvicinarsi a questo mondo direi soltanto di scrivere con passione, dimostrando la propria umiltà e la voglia di crescita interiore, senza troppe pretese.

Stai preparando qualcosa? Hai opere nel cassetto?

Vorrei fare qualche altro libro di poesia, e perché no, più avanti provare a cimentarmi in qualcosa di diverso, un romanzo è tra i miei sogni nel cassetto.

Quali pubblicazioni hai al tuo attivo?

Al mio attivo ho quattro pubblicazioni, tre raccolte poetiche ed un libro di racconti. Il primo libro “Credo”, ed. MeEdusa, edito nel 2006, il secondo libro “Risvegli”, ed. Nuovi Poeti, edito nel 2008, il terzo “Vita, infinito, paradisi”, edizioni Stravagario, edito nel 2009 e l'ultimo, la raccolta di racconti “Convivendo con le nuvole”, edizioni GDS, pubblicato sempre nel 2009, distribuito solo recentemente.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Per il futuro mi auguro di riuscire a realizzare altri libri di poesia e di evolvermi in altri generi di scrittura.

Grazie per la tua disponibilità!

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Intervista di Raffaella Amoruso su Plauso

Plauso è lieta di ospitare: FELICE SERINO

FELICE SERINO è nato a Pozzuoli nel 1941. Autodidatta. Vive a Torino. Ha pubblicato varie raccolte: “Il dio-boomerang” (1978), “D'un trasognato dove” (2014).Ha ottenuto importanti riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici. E' stato tradotto in sette lingue. Intensa anche la sua attività redazionale.

PUBBLICAZIONI Il dio-boomerang (1978), Frammenti dell'immagine spezzata (1981), Di nuovo l'utopia (1984), Delta & grido (1988), Idolatria di un'assenza (1994), Fuoco dipinto (2002), La difficile luce (2005, anche in e-book), Il sentire celeste (2006, in e-book), Dentro una sospensione (2007, anche in e-book), In una goccia di luce (2008), Cieli interiori (2010, in e-book, raccolta di riflessioni e articoli), Poesie (2010, in e-book), Lacere trasparenze (2010), Cospirazioni di Altrove (2011), Casa di mare aperto (2012), Magnetici occhi ha la notte (2012, in e-book).La luce grida (2012), In sospeso divenire (2013, in e-book), Un lembo di cielo (2013, in ebook), Gli anni ci diranno (2013), Frammenti di luce indivisa (2014, in e-book), D'un trasognato dove -poesie scelte- (di prossima pubblicazione).

Che cosa fai? Sono in pensione dal 2001 (ex operaio metalmeccanico) Come ti definisci? Una persona semplice, modesta. Qual è il tuo messaggio? Il mio messaggio vuole comunicare solidarietà con chi soffre, tramite volontariato. Come nasce un'idea? Un'idea può nascere da qualsiasi cosa o situazione, che sorprende e ti sorprende. Che cos'è per te l'ispirazione? L'ispirazione è uno stato di grazia. Che cos'è l'arte? L'arte per me è la bellezza, comunicazione ed espressione che avvicina al divino. In che circostanze ti vengono le migliori idee? Le migliori idee mi sorprendono il mattino presto, qualche volta anche in dormiveglia. Come si deve valutare un'opera artistica? Un'opera la si deve valutare dal suo pregio di creatività ed originalità. L'artista deve reinventarsi ogni giorno? Certamente, reinventarsi per reinventare la vita nella sua arte di scrittura. Che artisti ammiri e in che modo hanno influenzato le tue opere? Artisti che mi hanno influenzato per il fatto che i loro scritti concordano col mio sentire: Jorge Luis Borges, Fernando Pessoa, Tahar Ben Jelloun, Alberto Bevilacqua. Quanto conta per te pubblicare? Pubblicare certamente conta e molto, per il fatto che puoi far conoscere ed apprezzare la tua opera tenuta nel cassetto, ed espanderti in campo culturale. Quanto conta la copertina in un libro? La copertina di un tuo libro è il tuo biglietto da visita, e certamente è apprezzabile se si presenta bene artisticamente. Parlaci della tua ultima creazione. La mia più recente creazione consta in una scelta di una novantina di poesie tratte dalla mia intera produzione quarantennale, che vedrà la luce in una imminente pubblicazione. Programmi per il futuro? Per un prossimo futuro conto di bissare con una altrettanto nutrita scelta di poesie per una nuova pubblicazione. Grazie Raffaella per questa opportunità.

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FELICE SERINO

RICONOSCIMENTI – PREMI PRINCIPALI

2° Premio Arno d’argento 92, Firenze, Entel Mcl (Denuncia)

I° Premio Un Poeta per l’Europa 96, Firenze, Entel Mcl (A Davide)

I° Premio assoluto al Premio per la Pace 01, Cultura e Società, Torino (Iqbal)

2° Premio al Concorso Omero-magna graecia 03, Napoli (Iqbal)

3° Premio Santo Gringeri 03 – I luoghi del cuore, Pellegrino-Me (Nel perdurare la luce)

2° Premio al Concorso Artenuova 2004, Propata-GE (Iqbal)

2° Premio Santo Gringeri 04 – I luoghi del cuore.

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