ETTORE SCOLA
“Perché c’è un ordine segreto. I libri non puoi metterli a caso. L’altro giorno ho riposto Cervantes accanto a Tolstoj e ho pensato: se vicino ad Anna Karenina c’è Don Chisciotte, di sicuro quest’ultimo farà di tutto per salvarla”
[Ettore Scola]
In realtà troppa gente pensa di salvare altri quando sarebbe bene si guardasse allo specchio: finché non si è “risolti” i rapporti che si avranno saranno basati sulla dipendenza. Brutta roba.
INTENTI
Cerco sempre di comunicare qualcosa di non comunicabile, di spiegare qualcosa di inspiegabile, di parlare di ciò che ho nelle ossa e che soltanto in queste ossa può essere vissuto. [Franz Kafka]
MILLERIGHE
Non parlo di tessuti, particolari meccanici o carte da imballaggio, alludo letteralmente alla quantità di righe scritte su fogli bianchi: l'inchiostro buttato su linee scandite può descrivere una vita se non parte di essa.
In fondo basta poco per rendere un'idea anche precisa di ciò che si prova, di ciò che si è davvero. Frasi liofilizzate, compresse in quelle millerighe che vanno poi bagnate dal “sentire” del lettore per espandere sensazioni e rimpianti, emozioni oppure orgasmi.
Vivendo il tutto con occhi diversi.
COSÌ
I colpi bassi della vita possono renderti aspro come il monte o l'agrume, i dolori farti roccia di vetta ma se hai un minimo di caldo nel cuore non saranno le angherie patite a renderti bastardo.
Tutt'altro.
VAPORE
Siamo fatti per gran parte d'acqua e quando troviamo chi, fatto raro, riesce a scaldarci nel modo giusto, giusto per noi...ecco...da acqua diveniamo vapore in grado d'entrare ciascuno nell'altro per “sentire dentro” una parte di chi vorremmo vivere.
Vivere fuori.
FORSE
E poi, noi, a volte non siamo altro che polvere da gettare in occhi altrui sperando di confondere e confonderci.
Dimenticando chi siamo per divenire ciò che vorremmo.
BLACK
Estraggo un brano scritto da Catherine Black e ritrovo l'ottimismo utile, non la stupida speranza nel domani dorato bensì la costruzione attiva che cerca di “cavare” dalle schifezze qualcosa di buono.
“Ma il dolore non ha uno scopo, bambina mia. Succede e basta, e non puoi farci nulla però puoi decidere come usarlo, questo sì. Devi lasciarlo parlare, senza aver paura di ascoltare quello che dice. Di solito urla, sappilo. E poi, dopo che ha urlato e ha bruciato e ha spezzato, quando di lui è rimasta solo una brutta cicatrice che fa male col vento da cui escono fantasmi durante la notte – usalo. È una leva.
Può servire per scardinare gabbie, per saltare fossi o anche solo per sbattere via la polvere dalle tue ali come se fossero tappeti. Ti ha mangiato un pezzo di anima , li senti gli spifferi gelidi che entrano?
Te ne serve uno nuovo, deve ricrescere e non può ricrescerti un pezzo di anima nuova se continui ad alimentarla di cose vecchie. Il dolore è come il ghiaccio d'inverno e tu sei un seme rannicchiato nel terreno: puoi morirci in quella morsa fredda oppure puoi diventare più forte e sbocciare a primavera. Scegli tu.”
Catherine Black
Ecco: scegliere anche quando sembra non sia possibile.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare: non le hai scelte e nemmeno le vorresti ma arrivano e dopo non sei più uguale.
A quel punto le soluzioni sono due: o scappi cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga ti cambia e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male.
Giorgio Faletti
Il libero arbitrio consiste nel destreggiarsi tra i sentieri che ci si parano davanti.
1956 > OGGI
′′Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna agire violentemente. I metodi come quelli di Hitler sono superati.
Basta creare un condizionamento collettivo talmente potente che l'idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini. L' ideale sarebbe formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate.
In secondo luogo, si prosegue il condizionamento riducendo drasticamente l'istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale.
Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può ribellarsi.
Occorre garantire che l'accesso alla conoscenza diventi sempre più difficile ed elitario.
Che il divario si aggravi tra il popolo e la scienza, che le informazioni destinate al grande pubblico siano anestetizzate da qualsiasi contenuto sovversivo.
Soprattutto niente filosofia. Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta: diffonderemo massicciamente, attraverso la televisione, intrattenimento lusinghiero sempre emotivo o istintivo. Faremo gli spiriti con ciò che è inutile e divertente.
È buono, in una chiacchierata e in una musica incessante, evitare che lo spirito pensi (NdR mojto docet!).
Metteremo la sessualità in prima fila negli interessi umani: come tranquillante sociale, non c'è niente di meglio.
In generale si farà in modo di bandire la serietà dell'esistenza, di trasformare in derisione tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza in modo che l'euforia della pubblicità diventi lo standard felicità umana e modello di libertà.
Il condizionamento produrrà così da sé una tale integrazione, che l'unica paura – da mantenere – sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità.
L' uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello e deve essere sorvegliato come deve essere un gregge.
Tutto ciò che permette di addormentare la sua lucidità è socialmente buono, ciò che minaccia di svegliarla deve essere ridicolizzato, soffocato, combattuto. Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve essere prima designata come sovversiva e terrorista e chi la sostiene dovrà poi essere trattato come tale.”
L' Obsolescenza dell'uomo 1956
Günther Anders
LUCIO
Finisce il tributo televisivo per Lucio Battisti mentre inizia il mio viaggio nei ricordi tra note e sassi, nel mare nero dei dolori mentre navigo sulle emozioni dell'amarsi un po', dell'amare un po'. Il mondo, la vita, una donna fosse per un minuto o per ciò che mi resta da vivere.
E morire.