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Blog pacifista

Imparare a resistere

Segnaliamo il libro “Imparare a resistere, per una pedagogia della resistenza” di Raffaele Mantegazza.

Il libro esplora i seguenti percorsi di riflessione:

  • Pedagogia della resistenza come pratica educativa

  • Modalità di apprendimento della resistenza

  • Analisi delle forme di sopraffazione e oppressione

  • Strategie per contrastare l'annientamento individuale e collettivo

  • Riflessioni sulle esperienze storiche di resistenza

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A Padova: no atomiche

Vi invitiamo a partecipare all’iniziativa promossa dalle Associazioni padovane riunite sotto la sigla “Uniti per la Pace” e aderenti alla Rete Italiana Pace e Disarmo. L’evento consiste in un sit-in che si terrà domani, mercoledì 22 gennaio, dalle ore 12:00 alle ore 13:00, di fronte a Palazzo Moroni, in occasione del 4° anniversario dell’entrata in vigore del Trattato TPNW (Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari).

Contatti: Denis Cagnoli Ufficio Pace, Diritti Umani e Cooperazione Internazionale – Settore Gabinetto del Sindaco – Comune di Padova Via del Municipio, 1 – 35122 Padova​ Tel. 049 820 5629 Email: cagnolid@comune.padova.it;

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Leonard Peltier: le sue parole

Dall'ergastolo ai domiciliari, una parziale vittoria della campagna in suo sostegno. Amnesty International ne sosteneva l'innocenza. Anche #PeaceLink ha partecipato alla campagna promossa in Italia da Peppe Sini (Centro Ricerche per Pace di Viterbo). Queste le sue prime parole (al telefono) https://youtube.com/shorts/eVmWW1V7jqU?si=w99Ix0MMWjzhM38e

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Trump/2

Uscita dall’OMS: la salute globale abbandonata

Trump ha ribadito la sua posizione di sfida alle istituzioni multilaterali annunciando il ritiro degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In un mondo ancora vulnerabile a pandemie e crisi sanitarie globali, questa decisione rischia di indebolire la cooperazione internazionale e lasciare scoperti milioni di individui, soprattutto nei paesi in via di sviluppo che beneficiano del supporto statunitense in ambito sanitario.

Fine dello ius soli: un’America più chiusa

L’addio allo ius soli segna un colpo duro ai principi fondamentali dell’inclusività e dei diritti civili. Negare la cittadinanza automatica ai nati sul suolo statunitense trasforma gli Stati Uniti in una nazione ancora più ostile nei confronti dell’immigrazione e delle minoranze.

Emergenza nazionale al confine: una cortina di ferro a sud

La dichiarazione di emergenza nazionale al confine con il Messico rappresenta un ritorno al nazionalismo sfrenato e alla militarizzazione delle frontiere. Una strategia che non risolve le cause strutturali delle migrazioni, ma che invece alimenta divisioni e disumanizza intere popolazioni.

Clima e ambiente: un colpo al futuro

L’uscita dagli Accordi di Parigi per il clima, già avviata durante il primo mandato, sarebbe un passo indietro devastante nella lotta globale contro il cambiamento climatico. Con gli Stati Uniti fuori dai giochi, gli sforzi internazionali per ridurre le emissioni di gas serra perderebbero uno dei principali attori, compromettendo l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C.

Grazia ai rivoltosi di Capitol Hill: l’erosione della democrazia

Tra i provvedimenti più inquietanti c’è la promessa di graziare i rivoltosi responsabili dell’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Questo atto rappresenta un chiaro segnale di legittimazione della violenza politica e un pericoloso precedente per il futuro della democrazia statunitense.

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Trump/1

Trump e il ritorno dell’”America First”: l’impatto su ambiente, diritti e politica globale

Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca significa un’accelerazione drastica di politiche già ampiamente contestate nel suo primo mandato. Sin dal primo giorno di insediamento, Trump ha dichiarato la sua intenzione di ribaltare le principali riforme del suo predecessore, firmando oltre 100 decreti esecutivi in tempi record.

Le decisioni anticipate lasciano intravedere un’America sempre più protezionista sul piano internazionale, meno attenta ai diritti umani e all’ambiente, e orientata a una gestione autoritaria del potere.

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Davos

Secondo una nuova analisi di Greenpeace International, infatti, solamente in Europa si potrebbero raccogliere 185 miliardi di euro all’anno tassando i super-ricchi. Le entrate generate potrebbero essere investite in interventi a beneficio delle persone e del pianeta, come per esempio il risparmio energetico, i trasporti pubblici e le case green a prezzi accessibili.

La protesta di Greenpeace a Davos giunge a pochi giorni dalla conferma che il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato.

Continua su https://www.alternativasostenibile.it/articolo/davos-protesta-di-greenpeace-%C2%AB%C3%A8-ora-di-tassare-i-super-ricchi-ottenere-giustizia-climatica

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Marina Militare: “Molestie sessuali a bordo”

TARANTO. Rischia di finire a processo l'ex comandante di nave Martinengo, unità della Marina militare a bordo della quale, secondo la procura di Taranto si sarebbero consumati abusi e violenze ai danni di una parte dell'equipaggio. È stato il pubblico ministero Marzia Castiglia, nei giorni scorsi a chiedere il rinvio a giudizio per il capitano di fregata Roberto Carpinelli e per altri due e sottocapi in servizio sulla stessa unità navale. Violenza sessuale e maltrattamenti sono i reati contestati dalla procura di Taranto a cui si aggiungono quelli ipotizzati dalla Procura militare che ha trasferito il fascicolo ai magistrati ionici.

Si tratta di episodi avvenuti quando l'unità della Marina era impegnata in acque internazionali in un una missione anti pirateria nel Golfo Persico tra agosto e dicembre 2021. Le denunce delle vittime, assistite tra gli altri dagli avvocati Antonella Notaristefano e Giovanni Vinci, raccontano storie agghiaccianti. A una delle donne in servizio a bordo, il comandante Carpinelli aveva attribuito un nomignolo che ricordava un sex symbol di un vecchio telefilm e soprattutto l'aveva costretta a subire molestie sessuali: approcci fisici, mani sul corpo e sfioramenti al punto da costringere la marinaia a dichiararsi lesbica per sottrarsi a quelle continue vessazioni. Un improvvisato coming out che aveva però generato nuove minacce: in un'occasione, secondo quanto la donna ha denunciato, il comandante le aveva infatti puntato contro un paio di forbici facendola indietreggiare fino a chiuderla in un angolo della mensa per provare a tagliarle i capelli senza riuscirci. La giovane militare avrebbe supplicato di smetterla, appelli disperati che l'hanno esaurita al punto da accasciarsi a terra per lo sforzo e la tensione emotiva: a salvarla era intervenuto un altro marinaio, anche lui poi finito nel mirino offensivo del comandante.

Francesco Casula Gazzetta del mezzogiorno 19 dicembre 2024

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Pedagogia della resistenza

Occorre costruire comunità di resistenza, evitare di cadere nelle solitudini e nella rassegnazione. Resistere è la difficile missione della nostra vita e richiede una pedagogia della resistenza.

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Leonard Peltier: dal carcere ai domiciliari

Leonard Peltier non è stato completamente liberato, ma la sua pena detentiva è stata commutata in detenzione domiciliare. Questo significa che continuerà a scontare la sua pena presso la sua abitazione a partire dal 18 febbraio 2025, invece che in carcere. Tuttavia, gli altri componenti della sua condanna rimangono invariati, quindi non si tratta di una grazia totale.

Soddisfazione, quindi, ma non piena soddisfazione.

Questa è stata la campagna di Peppe Sini (Centro Ricerche per la Pace di Viterbo) degli ultimi mesi.

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Armi all'Ucraina?

Il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia aderisce e diffonde l’allegato appello contro l’invio di armi in Ucraina. Per un grande movimento trasversale e plurale contro la guerra!

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