Diversi esperti sostengono che tenere un diario offre immensi benefici: accresce l'autoconsapevolezza, riduce lo stress, migliora la scrittura e aiuta a mantenere ordinati i propri pensieri. Molto probabilmente, il beneficio più importante della scrittura diaristica è quello di fissare i nostri pensieri, creare una memoria, e la memoria è probabilmente quanto di più umano possa esistere.
Cosa ci distingue dagli altri animali? L'anima, come affermano alcune religioni? L'intelligenza, come suggeriscono certe teorie scientifiche? Come se l'essere umano fosse l'unico capace di contare, risolvere problemi o provare emozioni. Chiunque conviva con un cane o un gatto sa bene che non è così. Piuttosto, è la nostra memoria e la capacità di trasmetterla attraverso il linguaggio e la cultura a renderci davvero unici, fornendoci un evidente vantaggio evolutivo. Senza memoria non esisterebbero né la religione né la scienza.
In Ignazio Denner di E.T.A. Hoffmann, il brigante che dà il nome al racconto commette ogni sorta di nefandezza, incluso l'infanticidio del figlio di Andrea, il guardacaccia protagonista della storia, e di sua moglie Giorgina. Prima che la coppia si renda conto della vera identità dell'uomo che ospitano occasionalmente, scambiandolo per un mercante di passaggio, Denner si mostra sinceramente interessato al bambino. Manifesta ai genitori l'intenzione di sottrarlo alla miseria in cui vive, di offrirgli un'educazione, lo vezzeggia e lo tratta quasi come un figlio, giustificando il suo comportamento con il fatto di non aver egli stesso dei figli.
Come spesso accade, i criminali amano comportarsi e mostrarsi come padri amorevoli. Questo atteggiamento, così come il professarsi profondamente religiosi, probabilmente nasce dal bisogno di mascherare la loro natura malvagia e di aggrapparsi a qualcosa che renda sopportabile una vita vissuta negli abissi più oscuri dell'animo umano. Di certo non si tratta di amore sincero o di rispetto, considerando che alcuni di questi cosiddetti padri amorevoli non esitano a sciogliere bambini nell'acido o a ripudiare, e persino uccidere, il proprio figlio per convenienza o per non infrangere le regole del crimine.