Cerco strade diverse

Riflessioni di un vecchio brontolone

Mi chiedo come sia possibile che la nostra società, nonostante tutti i progressi della scienza e della tecnologia non sia riuscita ancora ad elevarsi un poco sopra il fango primordiale da cui è nata. Siamo ancora qui a farci la guerra, nazione contro nazione, città contro città quartiere contro quartiere persino casa contro casa. Gente che viene uccisa perché crede in un dio diverso, perché vive in un paese diverso, per invidia, gelosia, stupidità. Continuiamo a dare poteri illimitati a dei pazzi paranoici per le cui idee insensate tanti giovani vanno a combattere. Ma possibile che nessuno apra gli occhi e si renda conto della pochezza di tanti dittatori? O forse siamo pecore che in cambio della promessa di una protezione dai lupi veniamo poi sbranate proprio dal pastore. Ma un poco siamo migliorati, adesso mandiamo a combattere le macchine, però non per motivi umanitari, i vari tiranni si sono accorti che addestrare un soldato, un pilota magari, costa molto di più che costruire un drone in termini di tempo ma sopratutto di spesa. Tanto i civili che ci vanno di mezzo sono solo «danni collaterali» non importa quasi a nessuno, poi hai visto mai che qualcuno si sveglii e cominci a porsi qualche domanda del tipo perché sto combattendo? Ma a me che mi frega degli ordini del capo? Meglio far finta che ci tengano i tiranni alla pelle della carne da cannone. Siamo passati dalle clave ai droni ma se questa è la civiltà secondo me ci siamo imbarbariti. Sulla stupidità delle guerre di religione preferisco stendere un velo pietoso. Ma come si fa a voler imporre una religione a qualcuno se essa stessa è una questione di fede? Fede, credere senza prove; puoi anche costringere una persona a dire che hai ragione ma dentro di se penserà sempre che sei un cretino a credere a certe cose. Ci si uccide per la fede, è una cosa talmente assurda che solo gli uomini possono farlo. E così siamo ancora qui dopo migliaia di anni ad ucciderci a vicenda per futili motivi, da che con un po' di impegno riusciamo anche ad estinguerci, ho letto che dopo di noi il mondo potrebbe venir dominato dalle piovre, spero saranno un po' più sagge.

Più mi guardo intorno e più mi sembra di vivere in uno di quei villaggi del vecchio west che vengono costruiti per le riprese cinematografiche. Finché rimani sulla main street vedi le case, i negozi, il saloon, il barbiere e l’ufficio dello sceriffo con la prigione; gente indaffarata, cavalli e carri sembrano dimostrare che qui ferve l’attività. Però, se ti allontani un poco dalla strada, se cambi la prospettiva, ti accorgi che gli edifici sono in realtà solo facciate tenute in piedi da pali e la gente non fa altro che girare a vuoto da un punto all’altro. Ecco, questa è l’Italia in cui mi pare di vivere, conta solo l’apparenza, la facciata. Non importa se non si arriva alla fine del mese, se si muore sul lavoro, se i cervelli fuggono all’estero insieme alle aziende, l’importante e’ far vedere che siamo sereni,felici e agiati anche se non è vero. I politici si agitano, si indignano e “lavorano” per noi, ma tanto è tutta scena, tutta apparenza, in realtà le decisioni si sono già prese dietro le quinte, il regista ha già dato gli ordini e i burattini che si muovono sulla main street non lavorano sul serio. E’ soltanto un film dove vincono i buoni ed i cattivi fanno una brutta fine…poi, però, il film finisce e noi, gli Italiani reali, ci ritroviamo con gli stessi problemi irrisolti. Non hai un lavoro, non arrivi a fine mese, tuo figlio è morto sul lavoro e non sai come mantenere la famiglia? Ci stiamo impegnando per risolvere i tuoi problemi, vedi come ci agitiamo come formichine operose, certo non abbiamo la bacchetta magica, un po’ di pazienza ed aiuteremo anche te. Nel frattempo siediti davanti alla TV, guarda un po' di grande fratello, una partita, un varietà e dimenticati i tuoi guai. Evidentemente molti non colgono la differenza tra apparire ed essere. Ci sono persone che si vergognano di dire che sono operai, che con il loro stipendio non riescono a campare, ma noi Italiani vogliamo essere rassicurati, non preoccuparci, nascondere la testa sotto la sabbia e lasciar prendere le decisioni a qualcun'altro. A noi servono i capi per non aver l'impiccio di dover pensare, che se la sbrighino loro a mandare avanti il paese . Così la recita continua, “The show must go on”, l’importante è sembrare un popolo felice che si diverte, che non ha problemi, che conduce una vita agiata. Sembra sempre di aver raggiunto il fondo ma poi ci mettiamo con grande impegno a scavare agli ordini del capetto di turno. Il mondo sta diventando un'enorme polveriera, tutti contro tutti in una guerra continua ma non importa, basta credere che non sia vero e tutto si risolverà per magia perché le cose alla fine vanno sempre a posto. Se questa è la civiltà non siamo migliorati dalla preistoria, proprio per niente.

Sono un viaggiatore sedentario, non amo spostarmi ma viaggio moltissimo con la mente. Hai presente il Nero Wolfe magistralmente interpretato da Buazzelli verso la fine degli anni '60? Ecco, io sono così, un viaggiatore elucubrante ma che raramente si sposta dalla sua organizzatissima dimora. Certo mi manca il genio del grande investigatore ma la fantasia, quella no. Non credo che questo blog possa competere con altri molto più interessanti e avvincenti, ma nemmeno mi interessa. Dopotutto l'importante è viaggiare, continuare a muoversi, a pensare e anche se sarò l'unico a leggermi va bene così.