Come mi sono costruito un e-book reader
Finalmente le vacanze. Cosa c'è di meglio di abbandonare la propria quotidianità e lasciarsi coccolare dalle onde del mare, dalla brezza marina e da quel meraviglioso senso di spensieratezza che solo agosto ci sa regalare.
Questo almeno è ciò che pensa ognuno di noi mentre è incastrato nel traffico dell'ennesimo esodo estivo, alla temperatura media di 128 gradi celsius.
In questa estate di calura, di inflazione e di rincari, questo articolo cerca di darvi sollievo con una trovata alla portata di tutti.
Mettetevi comodi e lasciatevi servire questo drink freschissimo.
L'antefatto
Tutti noi ci siamo cascati e ci siamo fatti rapire da quel miracolo tecnologico che una quindicina di anni fa ha rappresentato un discutibile concetto di futuro: il tablet.
Grandi, grandissimi, lucentissimi, con formati sempre diversi e alcuni in grado addirittura di telefonare, i tablet ci hanno fatto capire che avere un dispositivo grande in tasca (per quelli riuscivano ad entrarci con la forza) non era proprio comodissimo e gli schermi di 5 pollici dei nostri smartphone non erano così male dopotutto.
Poi sono arrivati quei simpaticoni di Apple e Samsung e ci hanno insegnato che avere un bozzo nei pantaloni è di gran moda.
Dopo la ubriacatura iniziale, i nostri amati tablet sono stati via via abbandonati come un Buzz Lightyear qualsiasi davanti ad un adolescente. A questo ci aggiungiamo un inesorabile progresso tecnologico che ha destinato all'oblio i nostri ipertrofici amici digitali, rendendoli a tutti gli effetti dei costosissimi taglieri.
Ma se vi dicessi che c'è un modo per riportarli all'attualità, rendendoli utili ad uno scopo nobile?
Se vi dicessi che i tablet che oggi ci sembrano inutili, soprattutto quelli con un polliciame troppo vicino agli attuali smartphone, oggi possono addirittura essere i nostri migliori amici di ogni giorno?
Ebbene, oggi vi racconto di come ho trasformato il mio inutile tablet della Asus da 7 pollici di circa 10 anni fa in un affidabile e roccioso e-book reader.
Tutto nasce un pomeriggio in cui mi ritrovo a fissare questo strano oggetto nero ripescato dal cassetto.
Si tratta di un tablet già di fascia bassa al momento del suo acquisto nel lontano 2013 e, nonostante la sua scarsissima scheda tecnica, me lo sono strapazzato per bene durante alcuni anni dell'Università, in cui PDF e slide erano all'ordine del giorno. Per quei pochi pazzi che se lo stessero chiedendo, il tablet è un K017A della Asus, con uno schermo da 7 pollici e Android 5.0.
Potete già capire come oggi un prodotto del genere sia largamente sorpassato sia a destra che a sinistra e il suo nuovo ruolo designato è facilmente intuibile, andando verso la scelta tra fermaporte, fermacarte o zappetta per tavolini traballanti.
La necessità
Lui ha avuto la fortuna di rientrare nel mio campo visivo in un periodo in cui cercavo un e-book reader al minor prezzo possibile e soprattutto con la bava alla bocca, dato che volevo rientrare anche io nel club di coloro che macinano libri su libri sui loro dispositivi elettronici. Per anni tutti coloro che hanno avuto la sfortuna di parlare con me sull'argomento mi hanno sentito blaterare e partorire elogi sul profumo della carta, sul piacere di sfogliare le pagine e bla bla bla.
Ma io di nascosto al mare vi ho sempre osservati con una punta di invidia, voi, la vostra abbronzatura, i vostri fisici scultorei e il vostro stramaledetto e-book reader.
L'occasione
È stato tutto così fulmineo.
Ho preso per mano questo vecchietto di nome K017A, gli ho detto che aveva un nome insolito per essere un vecchietto, e l'ho collegato al computer con la promessa di non fargli troppo male.
Ovviamente prima mi serviva che il nostro caro vecchietto fosse messo a dieta, quindi ho provveduto a fare un reset di fabbrica e a rimuovere le applicazioni pesanti e il bloatware attraverso ADB da riga di comando (se pensi che abbia scritto delle parolacce, terró presente di scrivere qualcosa in futuro che spieghino queste ultime 10 parole).
Il nostro vecchietto era ringiovanito. Ma mancava ancora qualcosa.
Ed e-book reader sia!
Per rendere il tutto un e-book reader serviva un ingranaggio fondamentale: fare in modo che il vecchietto potesse farmi leggere gli e-book senza affanno e soprattutto garantendomi una certa autonomia.
Dopo un lungo peregrinare, finalmente lei, la app perfetta per il nostro caro vecchietto: ReadEra, ovvero un'applicazione leggera, veloce, essenziale e in grado di portarmi dritto al mio obiettivo.
L'idillio
Ad oggi il tablet ha di fatto trovato una seconda vita, fungendo la pratico e-book reader con schermo a colori e modulo WiFi.
Avendo disabilitato tutto ciò che era possibile disabilitare, ed evitando comunque il rischio di scarnificate troppo per poi andare incontro ad eventuali instabilità di sistema, il tutto sembra sopravvivere sereno e la batteria ne sta trovando grande giovamento, soprattutto grazie alla modalità aereo perennemente attivata.
L'utilizzo di ReadEra è impagabile. Lo schermo da 7 pollici mi permette di tenere il tablet con una sola mano e le possibilità di gesture offerte dall'applicazione mi permettono di starmene bello comodo, sfogliando le pagine con una mano e tenendo un drink nell'altra.
Splendida la possibilità di regolare la visualizzazione del testo. Volete un carattere con grazie? Volete un carattere senza grazie? Lo volete piccolo? Grande? Insomma, c'è grandissima libertà di manovra, così come anche per gestire i colori delle pagine, al fine di stancare il meno possibile la vista.
Ovviamente non può mancare lui, Calibre. Con lui installato sul PC, trasferire e gestire gli e-book è un piacere ed è perfetta la sinergia con ReadEra.
Questo assetto mi ha permesso di finire il mio primo e-book e la sensazione che mi è rimasta addosso è di grande soddisfazione quindi, miei cari abbronzatissimi con l'e-Book, sto venendo a prendervi.
Non sono stato abbastanza caustico oggi, vero? Sarà il caldo.
O sarà forse che mi sto godendo le vacanze alla faccia vostra.
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