TECNOLOGIA BANALE

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Fa caldo, sull'Italia c'é un anticiclone infernale, sono tornato dalle ferie, lunedí ricomincio a lavorare e dunque sono incazzato nero. Queste sono le premesse ideali per scrivere un articolo bello frizzantello, sigla!

Sigla

Vi chiederete cosa mi stia spingendo a scrivere per voi questo tanto breve quanto utile ammasso di parole, che probabilmente verrá letto dai fedelissimi 4 gatti che ogni tanto incappano sul mio profilo Mastodon (sgancia questo follow e nessuno si fará del male).

Beh, miei sventurati amanti dell'orrido, da qualche parte, nelle profonditá delle viscere della mia coscienza c'é un debolissimo senso di altruismo che ogni tanto tiro fuori per fargli prendere aria.

Poi lo ricaccio da qualche parte, nelle profonditá delle viscere della mia coscienza, sennó prende freddo.

Hai rotto, vai avanti!

Oggi vi voglio infondere conoscenza, miei piccoli e ingenui amici. Tutti noi in tasca abbiamo uno smartphone, giusto? E tutti noi ci divertiamo a farcirlo di app sempre piú colorate, giocose e divertenti. Alcune di loro sembrano assolutamente necessarie per accedere a servizi che altrimenti non si potrebbero utilizzare con la stessa facilitá d'uso che solo una app puó garantirci. Vogliamo andare su Youtube senza problemi? C'é l'app; Vogliamo aprire Twitch? C'é l'app anche di quello; Vogliamo fare un giro su Reddit e controllare quanto sia diventata tossica la community? App anche per Reddit.

Di base non sarebbe un male, io stesso sono un sostenitore delle app rispetto all'utilizzo dal browser o dalla webapp.

Ma c'é un problema: avete notato quanto siano pesanti certe app? Avete mai pensato a quanti mega in piú ci siano rispetto a quello che dovrebbe essere il nostro scopo? Voglio dire, devo aprire Reddit, davvero mi serve scaricare 55 megabyte? E cosa? Devo per forza essere loggato per leggerne i contenuti? Non ci siamo.

Ok, quindi?

Direte voi “ma cosa vuoi utilizzare delle app piú leggere, non originali magari e che forse nemmeno funzionano?”. Ebbene, la domanda é pertinente, ma la prossima volta alzate almeno la mano prima di intervenire. L'uso delle app “originali” non sempre (quasi mai) vi garantisce il rispetto della vostra privacy, miei cari esibizionisti in erba.

Paranoia? Questo é il report dell'app di Twitch che ci fornisce il sito del progetto Exodus (per chi non lo conoscesse, qui un approfondimento). Ne volete ancora? Youtube e Reddit. Non male eh?

Le Alternative

Da anni esiste un sito (e successivamente si é poi sviluppata una community molto preparata) che propone alternative free e opensource (a noi che abusiamo di acronimi piace chiamarle FOSS) alle piú conosciute applicazioni attualmente utilizzate dalla stragrande maggioranza delle persone dotate di smartphone: Le Alternative

Il sito é conosciutissimo per chi é interessato all'argomento privacy e FOSS, quindi quello che scrivo é di sicuro una banalitá. Peró, come ormai saprete, non é a voi nerdoni che mi rivolgo, quanto piú a chi non si é mai interessato all'argomento privacy. Siccome di base sono umile, questi ultimi possono considerarmi il messia che li conduce a conoscere il vangelo della privacy.

Basta, ti prego

Lo so, fa caldo e l'aria condizionata costa.

Alla luce di tutto questo lunghissimo pippone, vi condivido quello che ho imparato in questo lungo studio del vangelo delle Alternative, cosí da poter eventualmente regalare qualche spunto.

Partiamo quindi con la lista dei “Con cosa ho rimpiazzato...”:

Youtube

Per Youtube ho virato su NewPipe, app veloce, essenziale e piena zeppa di funzionalitá. La cosa interessante é che non richiede l'accesso e tutti i canali seguiti possono essere gestiti in locale sul proprio dispositivo. Chicca: é possibile collegarsi anche ad istanze PeerTube.

Reddit

Reddit lo uso poco, diciamolo. Peró ogni tanto una sbirciata la do e per farlo non ci penso minimamente ad utilizzare la sua app, date le tante limitazioni. Per aggirare l'ostacolo mi affido a Stealth, graficamente accattivante, e soprattutto libera da alcun vincolo legato ad account e tracker di qualsiasi tipo.

Twitch

Chi mi segue su Mastodon.uno sa che non ho un ottimo rapporto con Twitch. É pur vero peró che ogni tanto anche qui l'occhio ce lo butto, ma non per piú di 60 secondi, sennó va a finire che mi metto ad usare anche io “bro” e “fra” nel mio lessico di tutti i giorni. Per fare il classico vecchietto che disprezza i giovani utilizzo Xtra e posso dire di dormire sereno.

Stockard

Dicevamo, sono un vecchietto dentro. E come tutti i buoni vecchietti che si rispettino, anche io utilizzo le carte fedeltá del supermercato (qui si potrebbe dire che casca il palco per quanto riguarda la privacy personale, eccetera, eccetera). Siccome mi piace essere un vecchietto tecnologico, le mie carte le ho digitalizzate e le sfoggio utilizzando il mio smartphone, credendomi di suscitare sempre un po' di stupore nella cassiera di turno. Mi sbaglio ogni volta. Per fare sfoggio delle mie carte utilizzo Catima, app essenziale, rispettosa della provacy e soprattutto con un nome in grado di generare meno ilaritá rispetto a Stockard.

Speedtest

Ma lo sapevate che anche la famosa app Speedtest é zeppa di traccianti? Ora lo sapete e avete un motivo in piú per sostituirla con Librespeed. Fa bene il suo lavoro e non é zeppa di pubblicitá. Serve altro?

Google Keyboard

Non mi convince che Google mi offra gratuitamente la sua tastiera e non faccia in modo di conoscere le minchiate che scrivo giornalmente. Per questo motivo ho virato su OpenBoard. Adesso mi sento libero di scrivere le peggiori oscenitá senza che ci sia l'occhiaccio di Sauron ad osservarmi. Anche in questo caso potrebbe essere paranoia? La prudenza non é mai troppa, ricordatevelo.

Google Maps

Chiudo col botto. Per chi ha un'automobile con Android Auto sa benissimo quanta sia la frustrazione rispetto al non vedere che tutte le app siano compatibili con questo infame sistema di integrazione. Soprattutto in auto é necessario poter avere qualcosa che possa uscire dal recinto imposto da Google tra GMaps e Waze, i cugini scemi della navigazione GPS. Ebbene OsmAnd é qui per noi. Non solo gode di una perfetta integrazione con Android Auto, ma é uno strumento basato sulle mappe di OpenStreetMaps. Quest'ultimo tema meriterebbe un approfondimento, data la vasta disponibilitá di prodotti basati su questa straordinaria iniziativa, ma mi limito ad OsmAnd per la sua integrazione con il sistema di Android per l'auto. Sappiate che lí fuori ci sono app straordinarie per lo smartphone, vero Organic Maps?

Smettila!

Mi rendo conto di non essere mai stato bravo a chiudere i testi che scrivo. Penso di portarmelo dietro dalle scuole elementari.

Credo di avervi annoiato a sufficienza e una brusca interruzione puó comunque essere meglio di nulla.

Puntualmente peró escono fuori spunti per nuovi articoli e via via sto annotando, quindi materiale per ammorbarvi ancora ne ho.

Considerate che nella lista mancano molte altre alternative, quindi sappiate che una seconda parte di questo articolo é possibile.

Godetevi questa piccola tregua.

#foss #opensource #android #alternative #free


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Finalmente le vacanze. Cosa c'è di meglio di abbandonare la propria quotidianità e lasciarsi coccolare dalle onde del mare, dalla brezza marina e da quel meraviglioso senso di spensieratezza che solo agosto ci sa regalare.

Questo almeno è ciò che pensa ognuno di noi mentre è incastrato nel traffico dell'ennesimo esodo estivo, alla temperatura media di 128 gradi celsius.

In questa estate di calura, di inflazione e di rincari, questo articolo cerca di darvi sollievo con una trovata alla portata di tutti.

Mettetevi comodi e lasciatevi servire questo drink freschissimo.

L'antefatto

Tutti noi ci siamo cascati e ci siamo fatti rapire da quel miracolo tecnologico che una quindicina di anni fa ha rappresentato un discutibile concetto di futuro: il tablet.

Grandi, grandissimi, lucentissimi, con formati sempre diversi e alcuni in grado addirittura di telefonare, i tablet ci hanno fatto capire che avere un dispositivo grande in tasca (per quelli riuscivano ad entrarci con la forza) non era proprio comodissimo e gli schermi di 5 pollici dei nostri smartphone non erano così male dopotutto.

Poi sono arrivati quei simpaticoni di Apple e Samsung e ci hanno insegnato che avere un bozzo nei pantaloni è di gran moda.

Dopo la ubriacatura iniziale, i nostri amati tablet sono stati via via abbandonati come un Buzz Lightyear qualsiasi davanti ad un adolescente. A questo ci aggiungiamo un inesorabile progresso tecnologico che ha destinato all'oblio i nostri ipertrofici amici digitali, rendendoli a tutti gli effetti dei costosissimi taglieri.

Ma se vi dicessi che c'è un modo per riportarli all'attualità, rendendoli utili ad uno scopo nobile?

Se vi dicessi che i tablet che oggi ci sembrano inutili, soprattutto quelli con un polliciame troppo vicino agli attuali smartphone, oggi possono addirittura essere i nostri migliori amici di ogni giorno?

Ebbene, oggi vi racconto di come ho trasformato il mio inutile tablet della Asus da 7 pollici di circa 10 anni fa in un affidabile e roccioso e-book reader.

Tutto nasce un pomeriggio in cui mi ritrovo a fissare questo strano oggetto nero ripescato dal cassetto.

Si tratta di un tablet già di fascia bassa al momento del suo acquisto nel lontano 2013 e, nonostante la sua scarsissima scheda tecnica, me lo sono strapazzato per bene durante alcuni anni dell'Università, in cui PDF e slide erano all'ordine del giorno. Per quei pochi pazzi che se lo stessero chiedendo, il tablet è un K017A della Asus, con uno schermo da 7 pollici e Android 5.0.

Potete già capire come oggi un prodotto del genere sia largamente sorpassato sia a destra che a sinistra e il suo nuovo ruolo designato è facilmente intuibile, andando verso la scelta tra fermaporte, fermacarte o zappetta per tavolini traballanti.

La necessità

Lui ha avuto la fortuna di rientrare nel mio campo visivo in un periodo in cui cercavo un e-book reader al minor prezzo possibile e soprattutto con la bava alla bocca, dato che volevo rientrare anche io nel club di coloro che macinano libri su libri sui loro dispositivi elettronici. Per anni tutti coloro che hanno avuto la sfortuna di parlare con me sull'argomento mi hanno sentito blaterare e partorire elogi sul profumo della carta, sul piacere di sfogliare le pagine e bla bla bla.

Ma io di nascosto al mare vi ho sempre osservati con una punta di invidia, voi, la vostra abbronzatura, i vostri fisici scultorei e il vostro stramaledetto e-book reader.

L'occasione

È stato tutto così fulmineo.

Ho preso per mano questo vecchietto di nome K017A, gli ho detto che aveva un nome insolito per essere un vecchietto, e l'ho collegato al computer con la promessa di non fargli troppo male.

Ovviamente prima mi serviva che il nostro caro vecchietto fosse messo a dieta, quindi ho provveduto a fare un reset di fabbrica e a rimuovere le applicazioni pesanti e il bloatware attraverso ADB da riga di comando (se pensi che abbia scritto delle parolacce, terró presente di scrivere qualcosa in futuro che spieghino queste ultime 10 parole).

Il nostro vecchietto era ringiovanito. Ma mancava ancora qualcosa.

Ed e-book reader sia!

Per rendere il tutto un e-book reader serviva un ingranaggio fondamentale: fare in modo che il vecchietto potesse farmi leggere gli e-book senza affanno e soprattutto garantendomi una certa autonomia.

Dopo un lungo peregrinare, finalmente lei, la app perfetta per il nostro caro vecchietto: ReadEra, ovvero un'applicazione leggera, veloce, essenziale e in grado di portarmi dritto al mio obiettivo.

L'idillio

Ad oggi il tablet ha di fatto trovato una seconda vita, fungendo la pratico e-book reader con schermo a colori e modulo WiFi.

Avendo disabilitato tutto ciò che era possibile disabilitare, ed evitando comunque il rischio di scarnificate troppo per poi andare incontro ad eventuali instabilità di sistema, il tutto sembra sopravvivere sereno e la batteria ne sta trovando grande giovamento, soprattutto grazie alla modalità aereo perennemente attivata.

L'utilizzo di ReadEra è impagabile. Lo schermo da 7 pollici mi permette di tenere il tablet con una sola mano e le possibilità di gesture offerte dall'applicazione mi permettono di starmene bello comodo, sfogliando le pagine con una mano e tenendo un drink nell'altra.

Splendida la possibilità di regolare la visualizzazione del testo. Volete un carattere con grazie? Volete un carattere senza grazie? Lo volete piccolo? Grande? Insomma, c'è grandissima libertà di manovra, così come anche per gestire i colori delle pagine, al fine di stancare il meno possibile la vista.

Ovviamente non può mancare lui, Calibre. Con lui installato sul PC, trasferire e gestire gli e-book è un piacere ed è perfetta la sinergia con ReadEra.

Questo assetto mi ha permesso di finire il mio primo e-book e la sensazione che mi è rimasta addosso è di grande soddisfazione quindi, miei cari abbronzatissimi con l'e-Book, sto venendo a prendervi.

Non sono stato abbastanza caustico oggi, vero? Sarà il caldo.

O sarà forse che mi sto godendo le vacanze alla faccia vostra.

#e-book #ebookreader #riciclo #android #tablet


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Vi credevate fosse finita qua eh? Vi immagino lì, pietrificati davanti al vostro schermetto mentre leggete queste righe e pensate “ma di nuovo questo?”.

Sì, sono di nuovo qui.

Ovviamente da gennaio ad oggi è passata diversa acqua sotto al ponte, ma siccome sono uno psicopatico convinto di piegare le regole dello spazio e del tempo, oggi sono qui a fare finta che non sia successo nulla e a raccontarvi come nel mio smartphone faccia uso di tutte quelle meravigliose estensioni che solo Firefox ci sa regalare.

Vi prometto che poi la smetterò di parlare di Firefox, ma concedetemelo almeno oggi: era l'occasione ideale per riallacciare i fili del passato con quelli del presente.

Poi il blog è mio e faccio come cacchio voglio io.

Prima di partire peró é necessario che siate consapevoli di un paio di cose: la prima è che questo giochino delle estensioni é valido solamente con la versione “nightly” di Firefox. A questo punto la domanda che sorge spontanea é “che cavolo é una versione nighly di Firefox?”. Mi tocca spiegarvelo in soldoni.

In termini informatici si intende “nightly” ció che viene rilasciato ogni notte attraverso processi di pubblicazione automatica. Vale a dire che di base si tratta di software non definitivo e per nulla stabile. Fate conto che si tratti di una bozza non definitiva salvata giornalmente.

Per fortuna nei grandi progetti, come ad esempio quello di Mozilla per Firefox, questo tipo di versionamento non é del tutto inutilizzabile e ci concede anche la possibilitá di accedere a feature in anteprima rispetto ai rilasci ufficiali. C'é comunque da tenere a mente che non si tratta di software stabile e che qui e lí potrebbe capitare di incappare in qualche bug di discreta importanza.

La seconda precisazione da fare è che anche la versione stabile di Firefox permette di installare qualche estensione, ma si tratta di un numero limitatissimo e quasi del tutto superfluo, quindi potete anche dimenticare ciò che avete appena letto in queste ultime righe.

Firefox Nightly

Fatte queste doverosissime premesse, il primo passo é quello di procurarsi la sopracitata versione di Firefox, cercando “firefox nighly” all'interno del Play Store di Google.

Una volta aperto l'app e configurata con i soliti convenevoli iniziali, l'impressione é quella di trovarsi davanti ad una versione di Firefox con il logo blu.

No, miei cari stolti, c'é molto di piú sotto al cofano, ma non starò qui ad annoiarvi a morte sull'argomento.

La Raccolta Personalizzata

Come accennavo qualche riga fa, Firefox Nightly, a differenza della sua incarnazione stabile, permette di installare quasi qualsiasi estensione. Dico “quasi” perchè ovviamente molte sono pensate esclusivamente per la versione desktop e installate su un browser mobile non hanno per nulla senso.

Per andare ad intercettare le estensioni che vogliamo aggiungere al browser è necessario che prima le andiamo ad isolare in una raccolta personale che fungerà da vera e propria repository per la nostra versione installata.

Per fare ciò è necessario seguire i seguenti passaggi: 1. Accedere alle raccolte personalizzate di Firefox e fare login con il proprio account; 2. Creare una prima raccolta con l'ovvio pulsante Crea Raccolta, dandogli successivamente un nome e una descrizione; 3. Attenzione all'indicazione Firefox user e dai numeri che ne seguono. Quel numero ci e utile per agganciarci poi alla raccolta su Firefox Nightly, quindi copiatelo da qualche parte; 4. Dalla pagina dedicata ci sarà possibile cercare tutte le estensioni che desideriamo e ci sarà concesso di aggiungerne quante ne vogliamo alla nostra raccolta;

Installare le estensioni

Dopo una bulimica indigestione di estensioni aggiunte alla nostra raccolta (se non sapete quali scegliere, io una idea ce l'avrei), è necessario fare in modo che queste adesso possano essere installate sul browser.

Andando sulle impostazioni di Firefox Nightly, scorrete in fondo alla voce Informazioni su Firefox Nightly e toccate il logo di Firefox per 5 volte, fino a quando non comparirà la voce Menù di debug attivato. Tranquilli, non avete rotto nulla.

Tornate alla pagina principale delle impostazioni e andate giù fino ad Avanzate e seleziona Raccolta di componenti aggiuntivi personalizzata.

A questo punto tutti i nodi tornano al pettine. Vi verrà chiesto di inserire l'ID utente del proprietario della raccolta e indovinate un po'? È il codice numerico che ci siamo segnati prima. Inseritelo insieme al vostro nome utente e, come per magia, avrete a disposizione le estensioni che avrete inserito nella raccolta.

Utile, no?

Ecco, magari potevo risparmiarvi tutto questo pippone segnalandovi che Mull, un fork di Firefox che trovate su F-Droid già vi propone una serie di estensioni base ben più numerose di quelle di Firefox Stable, ma volete mettere la soddisfazione di aver fatto tutto da soli, razza di sfaticati?

#firefox #browser #estensioni #android #smartphone


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