TECNOLOGIA BANALE

Divagazioni e borbottii sulla tecnologia di tutti i giorni.

Faceva caldo e l'ultima volta che ho scritto un articolo era estate. Amo la mia costanza.

Ma é anche questo il bello di fare come si vuole: sentire scorrere tra le dita quel senso di libertá e di completa autonomia che ci fa fare un po' come caspita vogliamo noi.

Forse la stessa sensazione l'avrá provata TiTiNoNero quando ha deciso di tirare su completamente dal nulla la FBI, ovvero la Federazione dei Blog Indipendenti.

Ammettiamolo, a noi il web degli anni novanta piace e tutti assumiamo una espressione beota quando ripensiamo a quei tempi gloriosi. Intendiamoci, tutto ció che oggi viene dal passato assume d'ufficio questa aura mitica, ma forse é anche giusto cosí, dati tempi attuali e la progressiva enshittification di tutto ció che ci circonda.

La Federazione dei Blog Indipenenti vuole recuperare quello spirito pionieristico e farsi baluardo, nel suo piccolo, di un web libero e soprattutto privo di incursioni pubblicitarie, markette e soprattutto di tracciamento.

Non so voi, ma io non vedo l'ora di mandare a quel paese termini come SEO, KEYWORD, BOUNCE RATE e tanti inutili inglesismi atti a piegare la creativitá del web alle logiche di mercato, quasi fossimo trattati come pecore al pascolo. Facciamo regnare finalmente la libertá di scrivere un articolo ogni 4 mesi, cosí almeno non devo sentirmi in debito con voi.

Io ho deciso di partecipare alla Federazione e se anche tu sei un articolista della domenica come il sottoscritto, puoi aderire compilando il form messo a disposizione.

Passiamo agli RSS

Ma non siamo qui a fare proclami. Qui c'é gente che vuole dare un senso al titolo di questo articolo.

Ebbene, questo nasce con un intento ben preciso: farvi capire come i Feed RSS, sebbene apparentemente siano una tecnologia ormai finita nel dimenticatoio e poco osteggiata dai maggiori spacciatori di contenuti ai tempi della giá citata enshittification, siano in realtá uno strumento straordinariamente attuale e soprattutto in grado di migliorarvi la vita.

Prendo spunto a piene mani da una interessantissima lettura che ho trovato sul sito openrss.org, portale che propone ai massimi livelli il concetto di feed rss come strumento di contrasto alla ormai quotidiana fruizione di notizie attraverso i social network.

Sono infatti loro le principali fonti di informazione oggi e sanno di esserlo. Questo, come abbiamo imparato a capire, comporta scarsissimi benefici e tanti, troppi punti critici, come dimostrato da questo articolo scientifico.

Fortunatamente OpenRSS ci fornisce alcuni spunti di riflessione che possono tornarci utili per considerare la tecnologia dei feed rss come una valida alleata nella fruizione di contenuti quotidianamente. Vediamone alcuni:

Zero distrazioni

Avete mai fatto caso a quanti elementi di distrazione sono presenti in una singola pagina web? Magari apriamo X (quanto odio non chiamarlo piú Twitter) per leggere un tweet completo e alla fine ci ritroviamo incastrati in un turbine di stimoli e di pulsanti da cliccare, con tanti saluti al nostro intento iniziale.

Riprendi da dove hai lasciato

La timeline, che concetto straordinariamente malvagio. Immaginate un vagone di un treno che viaggia all'infinito e che non torna piú indietro. Scendereste mai, sapendo di non mai poter fare marcia indietro? Quanti paesaggi vi perdereste anche solo chiudendo gli occhi? Ecco, la timeline di qualsiasi social é questo, un lungo flusso di notizie che non si puó mai fermare. Questo é ció che in gran parte contribuisce a sviluppare la cosiddetta FOMO, ovvero la paura di perdervi notizie o avvenimenti negli intervalli di tempo in cui non siete collegati.

Niente scrolling infinito

Ovviamente la timeline sa di essere malvagia e cinica e fa di tutto per tenerti incollata a lei. Ti senti immune all'inesorabilitá del suo scorrere? Sei piú veloce del flusso? Lei ti premia: ti regalerá sempre qualcosa da leggere o qualche video breve da guardare. Basti pensare a quanto tempo viene perso dietro a social come Instagram o soprattutto TikTok: quante volte vi siete trovati con le gambe completamente addormentate solo perché avevate voglia di ammazzare il tempo sul vostro trono bianco di ceramica?

Sei il padrone del tuo feed

E proprio qui si lega l'ultimo punto: decidete voi cosa vedere e soprattutto da quali fonti. Questo é il vero atto di dissidenza. La maggior parte dei fruitori di social network oggi é costretta a subire logiche di consumo passivo, tradendo di fatto le aspettative del fu Web 2.0. Non é l'utente a decidere di cosa fruire, ma é il misterioso algoritmo a decidere, rendendoci dei metaforici Alex DeLarge di Arancia Meccanica, legati ai nostri dispositivi e obbligati ad assistere all'ennesima challenge idiota.

Non male eh?

Vi ho dato ben 4 spunti di discussione per ammorbare i vostri amici al prossimo aperitivo insieme. Non ringraziatemi.

Ringraziate invece chi ogni giorno fa di tutto per mantenere Internet un posto vivibile, come i ragazzi di OpenRSS, TitinoNero e chi crede nella sua causa.

Appuntamento al prossimo sproloquio.

#feedrss #fomo #rss #feed #fbi #federazioneblogindipendenti


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Fa caldo, sull'Italia c'é un anticiclone infernale, sono tornato dalle ferie, lunedí ricomincio a lavorare e dunque sono incazzato nero. Queste sono le premesse ideali per scrivere un articolo bello frizzantello, sigla!

Sigla

Vi chiederete cosa mi stia spingendo a scrivere per voi questo tanto breve quanto utile ammasso di parole, che probabilmente verrá letto dai fedelissimi 4 gatti che ogni tanto incappano sul mio profilo Mastodon (sgancia questo follow e nessuno si fará del male).

Beh, miei sventurati amanti dell'orrido, da qualche parte, nelle profonditá delle viscere della mia coscienza c'é un debolissimo senso di altruismo che ogni tanto tiro fuori per fargli prendere aria.

Poi lo ricaccio da qualche parte, nelle profonditá delle viscere della mia coscienza, sennó prende freddo.

Hai rotto, vai avanti!

Oggi vi voglio infondere conoscenza, miei piccoli e ingenui amici. Tutti noi in tasca abbiamo uno smartphone, giusto? E tutti noi ci divertiamo a farcirlo di app sempre piú colorate, giocose e divertenti. Alcune di loro sembrano assolutamente necessarie per accedere a servizi che altrimenti non si potrebbero utilizzare con la stessa facilitá d'uso che solo una app puó garantirci. Vogliamo andare su Youtube senza problemi? C'é l'app; Vogliamo aprire Twitch? C'é l'app anche di quello; Vogliamo fare un giro su Reddit e controllare quanto sia diventata tossica la community? App anche per Reddit.

Di base non sarebbe un male, io stesso sono un sostenitore delle app rispetto all'utilizzo dal browser o dalla webapp.

Ma c'é un problema: avete notato quanto siano pesanti certe app? Avete mai pensato a quanti mega in piú ci siano rispetto a quello che dovrebbe essere il nostro scopo? Voglio dire, devo aprire Reddit, davvero mi serve scaricare 55 megabyte? E cosa? Devo per forza essere loggato per leggerne i contenuti? Non ci siamo.

Ok, quindi?

Direte voi “ma cosa vuoi utilizzare delle app piú leggere, non originali magari e che forse nemmeno funzionano?”. Ebbene, la domanda é pertinente, ma la prossima volta alzate almeno la mano prima di intervenire. L'uso delle app “originali” non sempre (quasi mai) vi garantisce il rispetto della vostra privacy, miei cari esibizionisti in erba.

Paranoia? Questo é il report dell'app di Twitch che ci fornisce il sito del progetto Exodus (per chi non lo conoscesse, qui un approfondimento). Ne volete ancora? Youtube e Reddit. Non male eh?

Le Alternative

Da anni esiste un sito (e successivamente si é poi sviluppata una community molto preparata) che propone alternative free e opensource (a noi che abusiamo di acronimi piace chiamarle FOSS) alle piú conosciute applicazioni attualmente utilizzate dalla stragrande maggioranza delle persone dotate di smartphone: Le Alternative

Il sito é conosciutissimo per chi é interessato all'argomento privacy e FOSS, quindi quello che scrivo é di sicuro una banalitá. Peró, come ormai saprete, non é a voi nerdoni che mi rivolgo, quanto piú a chi non si é mai interessato all'argomento privacy. Siccome di base sono umile, questi ultimi possono considerarmi il messia che li conduce a conoscere il vangelo della privacy.

Basta, ti prego

Lo so, fa caldo e l'aria condizionata costa.

Alla luce di tutto questo lunghissimo pippone, vi condivido quello che ho imparato in questo lungo studio del vangelo delle Alternative, cosí da poter eventualmente regalare qualche spunto.

Partiamo quindi con la lista dei “Con cosa ho rimpiazzato...”:

Youtube

Per Youtube ho virato su NewPipe, app veloce, essenziale e piena zeppa di funzionalitá. La cosa interessante é che non richiede l'accesso e tutti i canali seguiti possono essere gestiti in locale sul proprio dispositivo. Chicca: é possibile collegarsi anche ad istanze PeerTube.

Reddit

Reddit lo uso poco, diciamolo. Peró ogni tanto una sbirciata la do e per farlo non ci penso minimamente ad utilizzare la sua app, date le tante limitazioni. Per aggirare l'ostacolo mi affido a Stealth, graficamente accattivante, e soprattutto libera da alcun vincolo legato ad account e tracker di qualsiasi tipo.

Twitch

Chi mi segue su Mastodon.uno sa che non ho un ottimo rapporto con Twitch. É pur vero peró che ogni tanto anche qui l'occhio ce lo butto, ma non per piú di 60 secondi, sennó va a finire che mi metto ad usare anche io “bro” e “fra” nel mio lessico di tutti i giorni. Per fare il classico vecchietto che disprezza i giovani utilizzo Xtra e posso dire di dormire sereno.

Stockard

Dicevamo, sono un vecchietto dentro. E come tutti i buoni vecchietti che si rispettino, anche io utilizzo le carte fedeltá del supermercato (qui si potrebbe dire che casca il palco per quanto riguarda la privacy personale, eccetera, eccetera). Siccome mi piace essere un vecchietto tecnologico, le mie carte le ho digitalizzate e le sfoggio utilizzando il mio smartphone, credendomi di suscitare sempre un po' di stupore nella cassiera di turno. Mi sbaglio ogni volta. Per fare sfoggio delle mie carte utilizzo Catima, app essenziale, rispettosa della provacy e soprattutto con un nome in grado di generare meno ilaritá rispetto a Stockard.

Speedtest

Ma lo sapevate che anche la famosa app Speedtest é zeppa di traccianti? Ora lo sapete e avete un motivo in piú per sostituirla con Librespeed. Fa bene il suo lavoro e non é zeppa di pubblicitá. Serve altro?

Google Keyboard

Non mi convince che Google mi offra gratuitamente la sua tastiera e non faccia in modo di conoscere le minchiate che scrivo giornalmente. Per questo motivo ho virato su OpenBoard. Adesso mi sento libero di scrivere le peggiori oscenitá senza che ci sia l'occhiaccio di Sauron ad osservarmi. Anche in questo caso potrebbe essere paranoia? La prudenza non é mai troppa, ricordatevelo.

Google Maps

Chiudo col botto. Per chi ha un'automobile con Android Auto sa benissimo quanta sia la frustrazione rispetto al non vedere che tutte le app siano compatibili con questo infame sistema di integrazione. Soprattutto in auto é necessario poter avere qualcosa che possa uscire dal recinto imposto da Google tra GMaps e Waze, i cugini scemi della navigazione GPS. Ebbene OsmAnd é qui per noi. Non solo gode di una perfetta integrazione con Android Auto, ma é uno strumento basato sulle mappe di OpenStreetMaps. Quest'ultimo tema meriterebbe un approfondimento, data la vasta disponibilitá di prodotti basati su questa straordinaria iniziativa, ma mi limito ad OsmAnd per la sua integrazione con il sistema di Android per l'auto. Sappiate che lí fuori ci sono app straordinarie per lo smartphone, vero Organic Maps?

Smettila!

Mi rendo conto di non essere mai stato bravo a chiudere i testi che scrivo. Penso di portarmelo dietro dalle scuole elementari.

Credo di avervi annoiato a sufficienza e una brusca interruzione puó comunque essere meglio di nulla.

Puntualmente peró escono fuori spunti per nuovi articoli e via via sto annotando, quindi materiale per ammorbarvi ancora ne ho.

Considerate che nella lista mancano molte altre alternative, quindi sappiate che una seconda parte di questo articolo é possibile.

Godetevi questa piccola tregua.

#foss #opensource #android #alternative #free


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Finalmente le vacanze. Cosa c'è di meglio di abbandonare la propria quotidianità e lasciarsi coccolare dalle onde del mare, dalla brezza marina e da quel meraviglioso senso di spensieratezza che solo agosto ci sa regalare.

Questo almeno è ciò che pensa ognuno di noi mentre è incastrato nel traffico dell'ennesimo esodo estivo, alla temperatura media di 128 gradi celsius.

In questa estate di calura, di inflazione e di rincari, questo articolo cerca di darvi sollievo con una trovata alla portata di tutti.

Mettetevi comodi e lasciatevi servire questo drink freschissimo.

L'antefatto

Tutti noi ci siamo cascati e ci siamo fatti rapire da quel miracolo tecnologico che una quindicina di anni fa ha rappresentato un discutibile concetto di futuro: il tablet.

Grandi, grandissimi, lucentissimi, con formati sempre diversi e alcuni in grado addirittura di telefonare, i tablet ci hanno fatto capire che avere un dispositivo grande in tasca (per quelli riuscivano ad entrarci con la forza) non era proprio comodissimo e gli schermi di 5 pollici dei nostri smartphone non erano così male dopotutto.

Poi sono arrivati quei simpaticoni di Apple e Samsung e ci hanno insegnato che avere un bozzo nei pantaloni è di gran moda.

Dopo la ubriacatura iniziale, i nostri amati tablet sono stati via via abbandonati come un Buzz Lightyear qualsiasi davanti ad un adolescente. A questo ci aggiungiamo un inesorabile progresso tecnologico che ha destinato all'oblio i nostri ipertrofici amici digitali, rendendoli a tutti gli effetti dei costosissimi taglieri.

Ma se vi dicessi che c'è un modo per riportarli all'attualità, rendendoli utili ad uno scopo nobile?

Se vi dicessi che i tablet che oggi ci sembrano inutili, soprattutto quelli con un polliciame troppo vicino agli attuali smartphone, oggi possono addirittura essere i nostri migliori amici di ogni giorno?

Ebbene, oggi vi racconto di come ho trasformato il mio inutile tablet della Asus da 7 pollici di circa 10 anni fa in un affidabile e roccioso e-book reader.

Tutto nasce un pomeriggio in cui mi ritrovo a fissare questo strano oggetto nero ripescato dal cassetto.

Si tratta di un tablet già di fascia bassa al momento del suo acquisto nel lontano 2013 e, nonostante la sua scarsissima scheda tecnica, me lo sono strapazzato per bene durante alcuni anni dell'Università, in cui PDF e slide erano all'ordine del giorno. Per quei pochi pazzi che se lo stessero chiedendo, il tablet è un K017A della Asus, con uno schermo da 7 pollici e Android 5.0.

Potete già capire come oggi un prodotto del genere sia largamente sorpassato sia a destra che a sinistra e il suo nuovo ruolo designato è facilmente intuibile, andando verso la scelta tra fermaporte, fermacarte o zappetta per tavolini traballanti.

La necessità

Lui ha avuto la fortuna di rientrare nel mio campo visivo in un periodo in cui cercavo un e-book reader al minor prezzo possibile e soprattutto con la bava alla bocca, dato che volevo rientrare anche io nel club di coloro che macinano libri su libri sui loro dispositivi elettronici. Per anni tutti coloro che hanno avuto la sfortuna di parlare con me sull'argomento mi hanno sentito blaterare e partorire elogi sul profumo della carta, sul piacere di sfogliare le pagine e bla bla bla.

Ma io di nascosto al mare vi ho sempre osservati con una punta di invidia, voi, la vostra abbronzatura, i vostri fisici scultorei e il vostro stramaledetto e-book reader.

L'occasione

È stato tutto così fulmineo.

Ho preso per mano questo vecchietto di nome K017A, gli ho detto che aveva un nome insolito per essere un vecchietto, e l'ho collegato al computer con la promessa di non fargli troppo male.

Ovviamente prima mi serviva che il nostro caro vecchietto fosse messo a dieta, quindi ho provveduto a fare un reset di fabbrica e a rimuovere le applicazioni pesanti e il bloatware attraverso ADB da riga di comando (se pensi che abbia scritto delle parolacce, terró presente di scrivere qualcosa in futuro che spieghino queste ultime 10 parole).

Il nostro vecchietto era ringiovanito. Ma mancava ancora qualcosa.

Ed e-book reader sia!

Per rendere il tutto un e-book reader serviva un ingranaggio fondamentale: fare in modo che il vecchietto potesse farmi leggere gli e-book senza affanno e soprattutto garantendomi una certa autonomia.

Dopo un lungo peregrinare, finalmente lei, la app perfetta per il nostro caro vecchietto: ReadEra, ovvero un'applicazione leggera, veloce, essenziale e in grado di portarmi dritto al mio obiettivo.

L'idillio

Ad oggi il tablet ha di fatto trovato una seconda vita, fungendo la pratico e-book reader con schermo a colori e modulo WiFi.

Avendo disabilitato tutto ciò che era possibile disabilitare, ed evitando comunque il rischio di scarnificate troppo per poi andare incontro ad eventuali instabilità di sistema, il tutto sembra sopravvivere sereno e la batteria ne sta trovando grande giovamento, soprattutto grazie alla modalità aereo perennemente attivata.

L'utilizzo di ReadEra è impagabile. Lo schermo da 7 pollici mi permette di tenere il tablet con una sola mano e le possibilità di gesture offerte dall'applicazione mi permettono di starmene bello comodo, sfogliando le pagine con una mano e tenendo un drink nell'altra.

Splendida la possibilità di regolare la visualizzazione del testo. Volete un carattere con grazie? Volete un carattere senza grazie? Lo volete piccolo? Grande? Insomma, c'è grandissima libertà di manovra, così come anche per gestire i colori delle pagine, al fine di stancare il meno possibile la vista.

Ovviamente non può mancare lui, Calibre. Con lui installato sul PC, trasferire e gestire gli e-book è un piacere ed è perfetta la sinergia con ReadEra.

Questo assetto mi ha permesso di finire il mio primo e-book e la sensazione che mi è rimasta addosso è di grande soddisfazione quindi, miei cari abbronzatissimi con l'e-Book, sto venendo a prendervi.

Non sono stato abbastanza caustico oggi, vero? Sarà il caldo.

O sarà forse che mi sto godendo le vacanze alla faccia vostra.

#e-book #ebookreader #riciclo #android #tablet


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Vi credevate fosse finita qua eh? Vi immagino lì, pietrificati davanti al vostro schermetto mentre leggete queste righe e pensate “ma di nuovo questo?”.

Sì, sono di nuovo qui.

Ovviamente da gennaio ad oggi è passata diversa acqua sotto al ponte, ma siccome sono uno psicopatico convinto di piegare le regole dello spazio e del tempo, oggi sono qui a fare finta che non sia successo nulla e a raccontarvi come nel mio smartphone faccia uso di tutte quelle meravigliose estensioni che solo Firefox ci sa regalare.

Vi prometto che poi la smetterò di parlare di Firefox, ma concedetemelo almeno oggi: era l'occasione ideale per riallacciare i fili del passato con quelli del presente.

Poi il blog è mio e faccio come cacchio voglio io.

Prima di partire peró é necessario che siate consapevoli di un paio di cose: la prima è che questo giochino delle estensioni é valido solamente con la versione “nightly” di Firefox. A questo punto la domanda che sorge spontanea é “che cavolo é una versione nighly di Firefox?”. Mi tocca spiegarvelo in soldoni.

In termini informatici si intende “nightly” ció che viene rilasciato ogni notte attraverso processi di pubblicazione automatica. Vale a dire che di base si tratta di software non definitivo e per nulla stabile. Fate conto che si tratti di una bozza non definitiva salvata giornalmente.

Per fortuna nei grandi progetti, come ad esempio quello di Mozilla per Firefox, questo tipo di versionamento non é del tutto inutilizzabile e ci concede anche la possibilitá di accedere a feature in anteprima rispetto ai rilasci ufficiali. C'é comunque da tenere a mente che non si tratta di software stabile e che qui e lí potrebbe capitare di incappare in qualche bug di discreta importanza.

La seconda precisazione da fare è che anche la versione stabile di Firefox permette di installare qualche estensione, ma si tratta di un numero limitatissimo e quasi del tutto superfluo, quindi potete anche dimenticare ciò che avete appena letto in queste ultime righe.

Firefox Nightly

Fatte queste doverosissime premesse, il primo passo é quello di procurarsi la sopracitata versione di Firefox, cercando “firefox nighly” all'interno del Play Store di Google.

Una volta aperto l'app e configurata con i soliti convenevoli iniziali, l'impressione é quella di trovarsi davanti ad una versione di Firefox con il logo blu.

No, miei cari stolti, c'é molto di piú sotto al cofano, ma non starò qui ad annoiarvi a morte sull'argomento.

La Raccolta Personalizzata

Come accennavo qualche riga fa, Firefox Nightly, a differenza della sua incarnazione stabile, permette di installare quasi qualsiasi estensione. Dico “quasi” perchè ovviamente molte sono pensate esclusivamente per la versione desktop e installate su un browser mobile non hanno per nulla senso.

Per andare ad intercettare le estensioni che vogliamo aggiungere al browser è necessario che prima le andiamo ad isolare in una raccolta personale che fungerà da vera e propria repository per la nostra versione installata.

Per fare ciò è necessario seguire i seguenti passaggi: 1. Accedere alle raccolte personalizzate di Firefox e fare login con il proprio account; 2. Creare una prima raccolta con l'ovvio pulsante Crea Raccolta, dandogli successivamente un nome e una descrizione; 3. Attenzione all'indicazione Firefox user e dai numeri che ne seguono. Quel numero ci e utile per agganciarci poi alla raccolta su Firefox Nightly, quindi copiatelo da qualche parte; 4. Dalla pagina dedicata ci sarà possibile cercare tutte le estensioni che desideriamo e ci sarà concesso di aggiungerne quante ne vogliamo alla nostra raccolta;

Installare le estensioni

Dopo una bulimica indigestione di estensioni aggiunte alla nostra raccolta (se non sapete quali scegliere, io una idea ce l'avrei), è necessario fare in modo che queste adesso possano essere installate sul browser.

Andando sulle impostazioni di Firefox Nightly, scorrete in fondo alla voce Informazioni su Firefox Nightly e toccate il logo di Firefox per 5 volte, fino a quando non comparirà la voce Menù di debug attivato. Tranquilli, non avete rotto nulla.

Tornate alla pagina principale delle impostazioni e andate giù fino ad Avanzate e seleziona Raccolta di componenti aggiuntivi personalizzata.

A questo punto tutti i nodi tornano al pettine. Vi verrà chiesto di inserire l'ID utente del proprietario della raccolta e indovinate un po'? È il codice numerico che ci siamo segnati prima. Inseritelo insieme al vostro nome utente e, come per magia, avrete a disposizione le estensioni che avrete inserito nella raccolta.

Utile, no?

Ecco, magari potevo risparmiarvi tutto questo pippone segnalandovi che Mull, un fork di Firefox che trovate su F-Droid già vi propone una serie di estensioni base ben più numerose di quelle di Firefox Stable, ma volete mettere la soddisfazione di aver fatto tutto da soli, razza di sfaticati?

#firefox #browser #estensioni #android #smartphone


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E così scopro che l'ultimo post ve lo siete letti per bene, eh? E bravi i miei masochisti! Per premiare la platea di nerdoni che si è affacciata da queste parti, soddisferó la vostra vena voyeuristica con un articolo noiosissimo in cui racconto quelle che sono le mie estensioni preferite per Firefox (sì, ancora lui).

Pronti per questa meravigliosa sequenza da leggere tutta d'un fiato? Ovviamente, siccome sono un pazzo sadico, la successione delle estensioni sarà in ordine inverso rispetto a quanto queste siano imprescindibili per me. Allacciate le cinture, controllate lo specchietto e mettete il braccio fuori. Si parte.

Bypass Paywalls Clean

Quante volte vi siete trovati nella situazione in cui finalmente avete trovato l'articolo che stavate cercando da settimane. Ce lo avete lí, splendente, pronto a portata di click. Lo aprite, le pupille si dilatano e... basta, fine dei giochi. Sulla vostra bella paginetta si materializza un messaggio che vi ricorda quanto siete taccagni e che il vostro guardonismo deve essere monetizzato. Quella sensazione di frustrazione e rabbia si chiama “paywall” ed é uno strumento malefico che molti gestori di siti web adottano per scucirvi la sottoscrizione di un abbonamento in grado di permettervi la lettura dei materiali pubblicati. Bypass Paywalls Clean, per quanto eticamente possa essere immacolata o no come estensione, permette in misura del tutto automatizzata di superare questi ostacoli e lasciarvi alle spalle quella detestabile sensazione di coitus interruptus.

New tab override

Siamo onesti, Firefox ha un problema con l'apertura di una nuova tab. E' da parecchio tempo che Mozilla propone quell'obrobrio di pagina riassuntiva in cui mi viene rinfacciato che cosa ho fatto negli ultimi mesi, manco fosse un processo per direttissima in una contea del Maine. New Tab Override, come il fantasioso e creativo nome di questa estensione suggerisce, non fa altro che sostituirsi a questa inquisizione, lasciando che all'apertura di una nuova scheda possa essere richiamata una pagina a nostra scelta. Tanto semplice quanto efficace.

SmartReferer

Internet é un posto meraviglioso, fatto di tecnologia meravigliosa, di contenuti meravigliosi e di persone meravigliose. Tutte queste cose meravigliose peró lo sono un po' troppo e ultimamente oltre ad essere cosí meravigliose si stanno facendo anche piuttosto invadenti. Smart Referer va ad agire su quello che comunemente é conosciuto come “HTTP referer” ovvero “ehi, benvenuto nella mia pagina! So che sei passato da quello specifico sito per arrivare qui, quindi adesso so che sei qui, ma anche che sei stato lí! Buona permanenza!”. Che simpatico padrone di casa, vero? Ecco, fate conto che dietro di lui ci sia una vecchina di paese che vi sta guardando da dietro la tenda. Di quella vecchina conosciamo nome e cognome: Google Analytics. Anche se si fa chiamare Maristella.

Auto Tab Discard

La RAM, che magnifica invenzione. Si dice che originariamente il detto “gli dai un dito e si prende il braccio” sia nato originariamente negli uffici di Mozilla sotto forma di “gli dai un tab aperto e si prende un giga di RAM”. Questa potevo risparmiarmela. Firefox é ingordo di RAM, cosí come lo é Chrome, Vivaldi, Brave, Chromium e compagnia cantante. Volete sapere perché? Perché oggi i browser sono programmi complessi. Immaginate voi di stare tutto il giorno a interpretare e renderizzare cose sempre piú complicate e difficili. Voglio vedere se per lo stress non vi mettete a mangiare in cerca di energia, aumentando il vostro volume a vista d'occhio! Il fatto é che da molti anni ormai la navigazione su tab é uno standard minimo (oltre che essere comodissima) e questo comporta che il browser debba tenere a mente piú cose contemporaneamente: normalmente ci mettiamo un sottofondo da Soundcloud o da Youtube, ci apriamo la casella di posta in webmail (di questo potremmo discuterne), ci apriamo il nostro bel social di riferimento e ci apriamo anche in diverse schede tutti i vari link che troviamo interessanti via via che scorriamo le notizie o i post. Avete fatto il conto di quante tab avete aperto? E avete considerato che Firefox deve tenere aperti piú siti complessi contemporaneamente? E dove credete venga immagazzinato il tutto? Esatto, nella RAM. Auto Tab Discard non fa altro che assistere la vostra RAM, facendo in modo che le tab non attive vengano congelate. Questo implica che l'uso sulle risorse del browser sia piú contenuto, portando il programma a mantenere in memoria solamente quello su cui effettivamente avete l'attenzione.

Firefox Multi-Account Containers

Facebook, Google, Amazon, Twitter e Microsoft. Loro sono i tuoi 5 vicini di casa ficcanaso che origliano dietro le pareti e cercano di sapere tutto di te. Non solo cercano di carpire informazioni quando parli direttamente con loro, ma ti seguono con lo sguardo quando ti allontani e cerchi di farti gli affari tuoi. Questi 5 buontemponi sono praticamente ovunque e con la loro aria affabile fanno finta di nulla. Stai cercando un regalo da fare all'amico nerd? Loro lo sanno. Sei seduto sul trono da ore e mentre la tua compagna chiama i Vigili del Fuoco per sfondare la porta tu sei a guardare gattini che ballano a tempo di musica? Loro lo sanno. Stai cercando una nuova porta del bagno? Loro lo sanno. Piú avanti vi racconteró il modo di alzare un vistoso medio ai vostri vicini, ma Firefox Multi-Account Containers fa in modo che questi non vi seguano nelle vostre avventurose ricerche sul web. Poniamo il caso abbiate Facebook aperto in una tab e nell'altra stiate facendo una ricerca di un prodotto da un sito di bricolage. Apparentemente cosa puó esserci di male? Sono due tab aperte e nessuno puó mai pensare che Facebook in qualche modo sia in grado di cogliere quella vostra ricerca. Sbagliato. La chiave di tutto risiede nei vostri cookie. Ogni pagina ne raccoglie e Facebook (come gli altri 4 amichevoli spioni di quartiere) é in grado di leggerli. Firefox Multi-Account Containers lo impedisce, chiudendo ciascuna sessione di navigazione su determinati siti a propria scelta in una scatola e facendo in modo che i cookie di navigazione ne siano confinati dentro. Questo vuol dire che i miei 5 vicini curiosi li posso far divertire con i miei racconti ma, una volta salutati, posso permettermi di chiudere le tende e farmi beatamente gli affari miei.

Canvas Blocker

Alzi la mano chi di voi conosce la tecnica del Fingerprinting. Voi dalle ultime file, non ridete, tanto so che avete pensato a qualche strana pratica amorosa. Bene, non vedo mani alzate, quindi ve la devo spiegare io come al solito, brutti ignoranti. Fate conto di visitare il vostro sito preferito. E' il vostro posto del cuore su Internet e siete felici. Magari in voi piano piano sta germogliando l'idea che non vi piace essere spiati e dunque (erroneamente) siete anche nella modalitá anonima del vostro browser. Certo, state evitando che vengano salvati i cookie nel vostro computer, che come abbiamo visto poco fa hanno un valore inestimabile, ma al web che siate felici e spensierati di non essere individuabili non interessa nulla. Nell'esatto momento in cui siete entrati nel vostro sito preferito, questo ha stilato un rapporto completo su di voi, raccogliendo informazioni sul sistema operativo utilizzato, la risoluzione dello schermo, il browser e persino le sue impostazioni, comprese le estensioni che avete installato. Non ci credete? Cliccate qui. Antipatica questa cosa, vero? Canvas Blocker serve a contrastare questo comportamento e la conseguente sensazione di fastidio alla base del cranio.

I still don't care about cookies

Cookies, cookies e ancora cookies. Tutto gira intorno a loro. Apri una pagina e ti chiedono se vuoi accettarli, ne apri un'altra e accade di nuovo, stessa cosa su un'altra ancora. Ma che cosa volete da me? Non bastano i venditori di rose e di braccialetti in centro durante l'orario di aperitivo? All'origine di questo proliferare di banner e popup c'é una regolamentazione dell'Unione Europea che obbliga i siti web europei a seguire le sue linee guida in materia di privacy e protezione dei dati personali. Fine nobilissimo e utile, peccato che molti siti ci prendano per sfinimento al fine di farci accettare le condizioni da loro proposte in merito alla gestione dei cookie, rendendo vano qualsiasi tentativo di regolamento. In questo marasma, “I still don't care about cookies” si rivela preziosissimo in quanto automaticamente rifiuta qualsiasi richiesta da parte dei siti, nascondendoci alla vista questa operazione e permettendoci una navigazione pulita e senza fastidi. Piccola nota aggiuntiva: questa estensione non va confusa con “I don't care about cookies”. Sebbene svolgano esattamente la stessa funzione, quest'ultima é stata acquisita da Avast, la compagnia del famoso antivirus, e c'é il sospetto che voglia monetizzare in qualche modo a nostra insaputa.

Ublock Origin

Ed eccoci arrivati al tanto meritato finale. Questo é il famoso dito medio ai vicini spioni che citavo poc'anzi. Magari i piú perspicaci di voi potevano giá esserci arrivati, ma quando parliamo di Ublock Origin parliamo dell'imperatrice delle estensioni, colei che tutto sa e tutto puó. Difatti basta fare una velocissima ricerca su qualsiasi motore di ricerca per capire quanto questa estensione sia diffusa e soprattutto raccomandata. Stiamo parlando di un vero e proprio scudo in grado di tenerci lontano da quasi la totalitá dei pericoli della navigazione giá dalle impostazioni base dei suoi settaggi. E tutto questo come é possibile, direte voi? É semplice, blocca qualsiasi cosa non sia utile alla navigazione. Banner pubblicitari, cookie traccianti, script malevoli? Addio, addio e addio. E volete sapere una cosa molto carina? Pesa pochissimo su CPU e RAM e soprattutto, alleggerendo di molto le pagine web, queste si aprono piú velocemente e pesano molto meno sulle risorse del computer. Pensate a quel povero laptop datato che state usando come fermaporte perché lento come la digestione la sera del 25 dicembre. Ovviamente si sta parlando di una estensione molto potente e dall'alta personalizzabilitá, quindi é probabile che vi dedicheró un leggero approfondimento in seconda battuta (pensavate di cavarvela cosí eh?).

Quanto mi avete fatto scrivere oggi, maledizione. Adesso mi tocca rileggere tutto in cerca di refusi. Queste sono le estensioni che obbligatoriamente installo sui miei computer (e anche sullo smartphone, un giorno vi spiegheró come) e che faccio installare con la forza delle minacce anche a chi mi chiede come poter utilizzare al meglio il proprio browser. Da adesso in poi potró usare le minacce fisiche solamente per fare aprire questo post.

#firefox #browser #estensioni


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Avanti, ditemi che browser usate sul vostro computer. Chrome, vero? No? Edge? Ah, siete attenti alla privacy e usate Brave? Complimenti, state ammazzando Internet.

Ma cosa stai dicendo? Come ti permetti, brutto spocchiosetto insolente? Mi permetto perché Chrome, Edge, Brave e Vivaldi sono praticamente lo stesso browser, funzionalità più, funzionalità meno. Questo perché sono basati tutti sul progetto open source Chromium. E volete sapere chi c'é alla base del progetto Chromium? Bravi, Google.

Utilizzando uno dei browser citati in apertura vi ritrovate ad usare Chrome, senza usare Chrome, non so se mi spiego.

Probabilmente dedicheró una mia filippica sul perché ho smesso di usare Chrome da diverso tempo in un secondo momento, ma ciò che è importante ora è sapere che Google ha tutti gli interessi nel fare in modo che lo standard del web sia sotto il suo monopolio.

Con oltre il 77% del marketshare, i browser Chromium occupano indiscutibilmente una posizione di assoluta dominanza, portando gli sviluppatori web a testare i propri siti solamente sullo standard imposto da questa ingente fetta di mercato. E dunque da Google. Tutto ció che ne rimane fuori viene tralasciato, spingendo l'utenza ad un effetto gregge che alimenta e mantiene vivo questo dominio: se un sito non funziona bene su Firefox, questo spinge l'utente medio ad abbracciare uno strumento di sicuro funzionante e aderente ad uno standard condiviso in larga parte. Il povero browser di Mozilla rimane alla porta, in quanto il sito in questione semplicemente non é stato ottimizzato anche per il motore di rendering di quest'ultimo, alimentando la spirale vista prima.

tratto da https://backlinko.com/browser-market-share

Ora, una situazione del genere a cosa puó portare? Ve lo dico io: Assenza di innovazione (ricordate come era internet ai tempi di Internet Explorer?) e potenziale monopolio degli standard del web.

Su quest'ultimo punto vorrei che ci soffermassimo un secondo. Credo abbiate capito che Google abbia tra le mani praticamente quasi tutto di ció che ha a che fare con il web. Pensate a tutti i servizi pubblicitari basati su Adsense, i servizi di produttivitá della Gsuite, Youtube e soprattutto il browser attualmente piú utilizzato al mondo. Se domani Google decidesse di definire un proprio standard non condiviso con la comunitá di sviluppatori sapete cosa succederebbe? Che dovranno essere i siti ad adattarsi al browser e non piú viceversa. Con buona pace degli standard comuni sul quale il web poggia e lasciando tutto nelle mani di un solo attore sul mercato.

Vi ho attaccato un bel pippotto, vero? E pensate che non é ancora finito qui, ma ritorneró sull'argomento nei prossimi post. Vi basti sapere che ancora non vi ho raccontanto come lo uso io e quali estensioni consiglio ogni volta.

Quando vi ritroverete davanti alla domanda “quale browser scarico adesso”, pensate a queste righe e alla noia che vi ho provocato. Non ve ne accorgerete, ma farete un gran bene ad Internet.

#Firefox #Browser #Chrome #Google


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Partiamo da un presupposto: questo post, cosí come probabilmente tutti gli altri che verranno in seguito, verrá letto in pochi. Anzi, forse nemmeno quello.

Ed é questo ad avermi spinto a scrivere queste righe.

Lo so bene, tutto questo puó sembrare intriso di un pateticume bello denso e compatto, ma l'idea di sentirmi libero di buttare giú le minchiate che mi vengono in mente senza farmi troppi problemi é impagabile.

Prima che vi venga in mente no, non sto manifestando un pesante disturbo narcisistico, ma anzi, l'idea è quella di aiutare chi magari è in cerca di spunti nell'uso del computer di tutti i giorni.

E dunque non mi rivolgo a voi amati nerdoni stereotipati, ma do la precedenza a chi magari ha un rapporto meno passionale con il proprio computer. Sia ben chiaro, il tutorial su come accendere il computer lo lascio al Leader Maximo del tutorial italiano, ovvero Salvatorone Aranzulla, così come la guida alla configurazione di Nginx la cedo volentieri a chi sa di cosa sta parlando. Quindi anche per te, mia cara nonnetta che vuoi imparare a cercare le anticipazioni delle telenovele nostrane scusami, ma non c'é trippa per gatti.

Io racconto delle mie esperienze e delle mie scelte, così che possa risultare utile a qualcuno che è in cerca di nuove idee o che è alla disperata ricerca di qualcuno che gli dica cosa fare. Da una parte massaggio il mio ego, sfogandomi e ammorbandovi con i miei pipponi e dall'altra magari risolvo un grattacapo di chi si é ritrovato a passare da queste parti senza capire come ci sia arrivato.

Anche perché ci siamo passati tutti: chiunque di noi ha avuto bisogno di un Virgilio e questo solitamente si manifesta con le sembianze di un collega smanettone, un conoscente che importuniamo con la promessa di un caffè pagato o nel cuginetto tanto adolescente quanto spocchioso.

Quindi benvenuto a corte, mio caro navigante. Mettiti comodo, fai come fossi a casa tua e divertiti a spulciare tra le mie elucubrazioni, figlie di innumerevoli volte in cui ho sentito il bisogno di raccontare a qualcuno quanto l'ultima delle mie scoperte mi sia sembrata magnifica. Non puó essere solo la mia ragazza ad avere questo privilegio, soprattutto quando sento il bisogno di raccontarle nel cuore della notte di quanto sia eccezionale l'ultima genialata trovata su Github.

Poi sia chiaro: siamo tutti ben consapevoli che di blog come questi ce ne sono a migliaia solo in Italia, ma forse è anche questo ad avermi spinto a scrivere.


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