Dieci righe 64

(T.S. Eliot)

“Siamo gli uomini vuoti Siamo gli uomini impagliati Che appoggiano l'un l'altro La testa piena di paglia. Ahimè! Le nostre voci secche, quando noi Insieme mormoriamo Sono quiete e senza senso Come vento nell'erba rinsecchita O come zampe di topo sopra vetri infranti Nella nostra arida cantina

Figura senza forma, ombra senza colore, Forza paralizzata, gesto privo di moto;

Coloro che han traghettato Con occhi diritti, all'altro regno della morte Ci ricordano – se pure lo fanno – non come anime Perdute e violente, ma solo Come gli uomini vuoti Gli uomini impagliati..“.

Da “Gli uomini vuoti”, di #ThomasStearnsEliot – 1925.

Un solo pensiero, oggi (per qualcuno sarebbe tanto in qualsiasi giorno): il rispetto si può imparare e darlo a -quasi- tutti. La stima no. Non è cosa semplice. Va meritata e mantenuta. (D.)

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