ᗩᐯᗩIᒪᗩᗷᒪᗴ

immagine

Quante volte ci si chiede se un musicista ormai datato della scena artistica mondiale, con decine e decine di album pubblicati, abbia ancora qualcosa di nuovo da farci sentire? E' molto probabile che, se il musicista non appartiene alla nostra sfera di preferenza, lo si liquidi subito, a volte ancor prima di ascoltarlo, con un bel “niente di nuovo”, “album inutile”, “ormai finito” ecc. ecc.; se invece è un nostro beniamino o ancor meglio apparteniamo alla sfera dei suoi fans incalliti, è molto probabile che il nostro giudizio sia “oscurato” dal classico velo affettivo che, per carità non è “pietoso”, ma senz'altro poco obbiettivo. Ecco, tutta questa premessa per arrivare a dire che, personalmente, pur appartenendo alla seconda sfera, quella dei fan incalliti e non da tempi recenti, serenamente affermo che Wrecking Ball è un buon album e il nostro sessantatreenne “The Boss” riesce a dirci ancora molto!... https://artesuono.blogspot.com/2014/07/bruce-springsteen-wrecking-ball-2012.html


Ascolta: https://album.link/i/581786624


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit

immagine

Il panorama musicale di questo duemiladodici non brilla certo di nuove stelle se, dopo Bruce Springsteen, Willie Nelson, Patti Smith ora è il turno di Neli Young... Nel bene o nel male comunque, se riescono a far parlare di sè, un motivo ci sarà, e, molto probabilmente, questo motivo è dato dalla non banalità dei loro dischi. Dopo il bel “Le Noise” del 2010 in collaborazione con Daniel Lanois e dopo “A Treasure” (un bootleg) del 2011, questa volta Neil Young si fa aiutare dai suoi Crazy Horse (Billy Talbot, Ralph Molina e Poncho Sampedro) amici che non si vedevano in studio dai tempi di Greendale del 2003... https://artesuono.blogspot.com/2014/10/neil-young-crazy-horse-americana-2012.html


Ascolta: https://album.link/i/515557754


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit

immagine

Ci siamo spostati decisamente a nord rispetto alla latitudine originaria della cittadina di confine tra Messico e California. Della Calexico polverosa e ranchera sublimemente trascritta in quel documento leggendario e indimenticabile che è “The Black Light” (1998, Quarterstick) rimane ben poco. Ed in questi casi è veramente difficile riuscire a capire e spiegare le motivazioni e la bontà di intenti di una svolta tanto radicale... https://www.distorsioni.net/canali/dischi/algiers


Ascolta: https://album.link/i/1721053604


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit

immagine

Vedder è un grande musicista, una grande voce, un grande leader (I Pearl Jam sono uno dei gruppi più importanti e più amati degli ultimi decenni), ci ha regalato la splendida colonna sonora del film “Into the wild” ma questo secondo album; ‘Ukulele Songs’, non convince del tutto. Nei trentacinque minuti del disco ci sono brani prevalentemente già pubblicati dai Pearl Jam e altri già sentiti perché sono cover o presentati in tournée con il gruppo, solo alcuni sono originali... https://silvanobottaro.blog/2024/01/02/eddie-vedder-ukulele-songs-2011/


Ascolta: https://album.link/i/1440665545


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit

immagine

Il coraggio è una virtù di pochi e i Wilco sono tra questi. I fan di vecchia data, dopo un primo ascolto rimarranno molto probabilmente spiazzati. The Whole Love abbandonando la strada di Sky Blue Sky (2007) e dell’ultimo Wilco (2011), dimenticando i suoni di Yankee Hotel Foxtrot (2002) e A Ghost Is Born (2004), si inerpica in nuovi territori e, questo, non può che far bene. Si perchè, al di la che il disco possa piacere o meno, quello che conta per un gruppo ormai sulla breccia dal 1995 (senza contare la parenesi “Uncle Tupelo” dei primi anni novanta) è il saper rinnovarsi, evitando così la noia del ripetersi. The Whole Love è un ponte, l’inizio probabilmente di un nuovo corso dei Wilco. Non che Jeff Tweedy non sia stato incline a sperimentazioni e a ricerche sonore, anzi, fatto sta che questo ultimo lavoro suona come un manifesto di cambiamento. Un cambiamento che sa di abbandono ai vecchi cliché e di abbraccio a nuove esperienze musicali senza preclusioni di ordine commerciale, non a caso l’album è prodotto proprio da Tweedy... https://artesuono.blogspot.com/2014/08/wilco-whole-love-2011.html


Ascolta: https://album.link/i/1810628579


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit

immagine

Dire che con questo quindicesimo lavoro i R.E.M. ritornano alle origini, è assai azzardato. Eguagliare ottimi dischi e capolavori come Document dell ’87, Green dell '88, Out of Time dell ’91 e Automatic for the People dell '92, non è cosa semplice. Personalmente, dopo il buon New Adventures in Hi-Fi dell '96, li avevo trascurati se non per qualche ascolto di Up dell '98 e Reveal del 2001. In realtà in questi “anni duemila” il loro suono è diventato “piatto” e privo di emozioni, un continuo girare e rigirare nella stessa pentola di note. D'altronde in trent’anni di carriera non è facile rimanere in auge e sfornare nuovi lavori originali. Proprio per questo qualche maligno aveva simpaticamente consigliato di sciogliersi [sic!] Per pura curiosità ho voluto mettere il naso, o meglio le orecchie, su queste dodici tracce e, ascolto dopo ascolto, con meraviglia il disco mi ha preso come mai avrei pensato... https://artesuono.blogspot.com/2014/07/rem-collapse-into-now-2011.html


Ascolta: https://album.link/i/1440943959


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit

immagine

Nella seconda metà degli anni ottanta i fratelli Timmins si fecero conoscere grazie ad una manciata di buoni dischi, tra cui gli ottimi The Caution Horses, Black Eyed Man e il superlativo The Trinity Session dell’88. Negli anni successivi, per una serie di coincidenze, non ultima la mancanza di “creatività” sonora, non li ho più seguiti se non “per sentito dire”. Ora, come è successo per i R.E.M., ho ascoltato questo loro ultimo lavoro e la sorpresa è stata più che buona. Il disco in origine doveva essere una collaborazione con l’amico Vic Chesnutt ma, la sua morte avvenuta prematuramente il giorno di Natale del 2009, ne ha cambiato le sorti, facendolo diventare un tributo allo stesso artista canadese... https://artesuono.blogspot.com/2014/07/cowboy-junkies-demons-2011.html


Ascolta: https://album.link/i/1688324744


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit

immagine

Dopo l’ennesimo ascolto di Emmaar, il parallelo con Tassili, ultimo lavoro uscito nel 2011, è inevitabile. Il gruppo maliano che ha fatto, e continua a far conoscere la cultura tuareg in giro per il mondo, con questo disco, non si discosta di molto dal suo predecessore. Due sono soprattutto gli elementi in comune: deserto e messaggio. Il primo è stato registrato nel deserto algerino, Emmar invece, in quello nord americano del Joshua tree. Il messaggio: la musica come strumento di ribellione... https://silvanobottaro.blog/2024/09/10/tinariwen-emmaar-2014/


Ascolta: https://album.link/i/671816602


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit

immagine

E’ un buon ritorno questo di Paul Simon che, dopo diverse pubblicazioni di non grande valore, ritorna finalmente con un disco sopra la media, anche se lontano dall’ultimo suo capolavoro solista che è Graceland. So Beautiful Or So What è il dodicesimo lavoro in studio del settantenne cantautore americano famoso anche per il duo con Art Garfunkel. Nei testi è la spiritualità l’elemento predominante, ecco infatti cosa dice in una sua intervista: “Spiritualità sì, tanta, anche se in senso non religioso. Credo sia connessa con i tempi, con i problemi economici in America; c'è tanta gente che ha perso e perde il lavoro. Quel che capita nel mondo, e anche nella mia vita, finisce sempre nelle canzoni. Ma direi che sarebbe troppo appioppargli il titolo “Now i sing God”; il soggetto Dio appare in 4 o 5 canzoni, non l'ho fatto intenzionalmente”, un disco quindi, che approfondisce il significato della vita... https://artesuono.blogspot.com/2014/07/paul-simon-so-beautiful-or-so-what-2011.html


Ascolta: https://album.link/i/1416977100


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit

immagine

A parte la collaborazione con Roky Erickson nel suo bellissimo True Love Cast All, gli Okkervil River mancavano dalla scena musicale da tre anni e questo nuovo album si preannunciava come un album ‘difficile’. “Voglio fare un disco di suoni per me stesso e non per la massa” disse a suo tempo Will Sheff, compositore e cantante del gruppo, e così è stato. Il termine ‘difficile’ in questo caso non è da intendersi come poco accessibile, ma soprattutto come ‘spiazzante’... https://silvanobottaro.blog/2023/09/25/okkervil-river-i-am-very-far-2011/


Ascolta: https://album.link/i/433193695


HomeIdentità Digitale Sono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit