Con il quarto episodio della versione video-podcastica di particelle musicali si conclude anche la prima miniserie della rubrica. L'episodio è incentrato sulla generazione della musica tramite l'intelligenza artificiale.
La versione video/podcastica di particelle musicali arriva alla sua seconda puntata. Come spiegavo nel post di settimana scorsa, è venuto il momento di svelare il motivo per cui ho dato il via in questo periodo alla serie: il video di oggi, Musica frattale, prende le mosse da Dirk Gently, agenzia investigativa olistica, romanzo di Douglas Adams. E domani è il Towel Day, che quindi ho voluto in qualche modo anticipare di un giorno con l'uscita del video odierno.
Ho deciso di iniziare una nuova serie di video. Non avevo intenzione di partire subito, ma per alcune valutazioni che spegherò con la prossima uscita (spero settimana prossima), ecco il primo episodio della versione video di Particelle Musicali.
Questa è una serie di articoli su DropSea in cui mescolo musica e scienza in molti modi disparati. Era da tempo che volevo portarla su YouTube, e alla fine ho colto l'occasione dei miei primi esperimenti con l'uso delle reti neurali per la produzione di musica per dare il via alla serie con un primo gruppo di video.
Apprendo, giusto poco prima delle 21 (poco dopo l'uscita del post odierno su DropSea), della scomparsa di Peter Higgs. Mi ha colpito, ma forse per via della veneranda età, non come mi aspettavo, però il suo nome è legato a molti ricordi personali, che cercherò di raccontare nel seguito.
Non è forse ogni religione un contratto tra l'uomo... e Dio? Quindi, dopotutto, cosa ci chiede Hersh? Ci chiede di fornirgli un documento di riferimento... affinché egli possa vivere in armonia con Dio... e chi siamo noi per negarglielo??
(Reb, uno dei tre anziani)
Questo primo romanzo a fumetti di Will Eisner fuori dalla tipica produzione supereroistica non può solo essere consoderato il primo dei graphic novel in assoluto, ma anche il primo vero tentativo di portare le persone comuni, la loro vita, le loro passioni in un fumetto (almeno in America).
Fino ad allora, infatti, la vita vera era entrata solo per caso nelle storie dei supereroi, quando questi si erano, nel corso della loro decennale continuity, imbattuti nei problemi della gente comune, dimenticandosene dopo alcuni mesi (almeno nella maggior parte dei casi). Eisner, invece, decide di confrontarsi proprio con la vita di tutti i giorni, quella delle strade e dei sobborghi, quella che sta alla base della società, affrontando la sfida con uno stile autorale, tipico delle migliori produzioni europee.
Così, dopo anni di Spirit, il suo personaggio di maggior successo, Eisner inizia da qui il suo percorso nel fumetto di ampio respiro, una sfida che, a ogni tavola, lo vede vincitore.
La primissima versione del mio blog (su archive.org la versione del 12 giugno 2008) era costruita con un software realizzato dal programmatore Fahim Farook, che lo aveva chiamato con grande originalità Blog, con il quale generavo un file html che poi veniva caricato tramite ftp sullo spazio hosting messo gratuitamente a disposizione da interfree, che era il mio provider internet (motivo per cui lo spazio era gratuito).
Ovviamente da nerd non mi ero accontentato di ciò, ma avevo smanettato con il css e sistemato la visualizzazione dell'homepage con due frame, quello di sinistra che presentava un menù, e quello di destra, più spazioso, dove c'era il blog vero e proprio, con la sua brava blogroll, il link al feed rss e altre cosettine varie.
Tra le varie voci del menù c'era anche una sezione dedicata a Will Eisner, in particolare ai suoi romanzi a fumetti, che non sono mai finiti all'interno della sezione del blog vero e proprio. E, ovviamente, il frame di sinistra non è più visualizzabile, quindi risulta un po' complicato recuperare quelle proto-recensioni. Ma non impossibile!
La giuria ci aveva odiati fin dal primo momento perché eravamo contro la guerra. La giuria non si rendeva conto che c'è della differenza tra un uomo che è contro la guerra perché ritiene che la guerra sia ingiusta, perché non odia alcun popolo, perché è un cosmopolita, e un uomo invece che è contro la guerra perché è in favore dei nemici. Noi non siamo uomini di questo genere. Katzmann lo sa molto bene. Katzmann sa che siamo contro la guerra perché non crediamo negli scopi per cui si proclama che la guerra va fatta. Noi crediamo che la guerra sia ingiusta e ne siamo sempre più convinti dopo dieci anni che scontiamo le conseguenze e i risultati dell'ultimo conflitto.
Il pendolo di Foucault al Pantheon di Parigi — via commons
Poiché ho deciso, nel frattempo, di iscrivermi su Lore, ho pensato di tirare fuori dal cassetto la ripubblicazione del mio primo post su Medium: una recensione de Il pendolo di Foucault di Umberto Eco. Originariamente pubblicata in 6 parti su DropSea, ho opportunamente riscritto la recensione per renderla un tutto unico. Spero che il risultato alla fine sia gradevole per il lettore.
Questa mattina è scomparso Alfredo Castelli, uno dei più importanti e amati autori di fumetti in Italia, nonché, tra le altre cose, creatore di Martin Mystère. Ne abbiamo dato notizia su Lo Spazio Bianco. Alla fine dell'articolo che vi ho linkato trovate una serie di recensioni dedicate ad alcune delle sue opere.