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Restiamo negli anniversari con questo disco trentenne (che porta bene i suoi anni) Reggatta de Blanc, probabilmente il loro capolavoro uscito nel ’79 dopo “Outlandos d’amour” del ’77.

All’inizio c’è il punk, anche se per sottrazione: ”Il punk mi interessa come fatto di costume, la musica invece mi fa veramente schifo”, osserva Sting mentre sfrutta lo stesso circuito di club utilizzato da Clash, Stranglers e Sex Pistol. E’ il 1977, e il fenomeno Police esplode in Inghilterra. Sting avverte che è giunto il momento per esprimere cose originali, per superare il guado in cui s’è cacciato il movimento punk, cui per altro non appartiene. Sente di avere un mucchio di cose nuove da dire. Ci crede, e con lui Stewart Copeland. Ha anche dato un calcio alla sua carriera di insegnante per dedicarsi alla musica. Scrive di getto una ventina di pezzi in vista prima dell’esordio e di questo “Raggae dei Bianchi” poi... https://www.silvanobottaro.it/archives/3677


Ascolta il disco: https://album.link/i/1440744161


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È un pezzo che i Faust sono faustiani. Che non ci stupiscono. Probabilmente, dopo You Know Faust – dove c’era il beneficio del dubbio – niente è stato davvero memorabile, con qualche eccezione, evidentemente (Kundalini Tremolos nel peraltro evitabile C’est Com Com Complique, per esempio). In j US t – leggasi Just Us – lo fanno, ossia tornano a stupirci, per almeno due motivi... https://artesuono.blogspot.com/2014/12/faust-j-us-t-2014.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/4DcvDWM5nqG3lZIXNjkiAK


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I Glass Animals sono l’ennesimo prodotto di un filone britannico che strizza l’occhio a un genere spesso definito art pop, che ha avuto un grande successo all’inizio degli anni zero. La band di Oxford ha debuttato nel 2012 con un decoroso EP, Leaflings, e con tutta calma ha atteso due anni per presentarsi alla grande con il primo album. Zaba è un disco corposo e di buon livello nonostante gli eccessivi richiami ai promotori del genere, primi fra tutti gli Alt-J. Undici brani ben costruiti in uno stile senz’altro compiuto e coerente col rischio di risultare ripetitivo... https://artesuono.blogspot.com/2014/07/glass-animals-zaba-2014.html


Ascolta il disco: https://album.link/s/14IOe7ahxQPTwUYUQX3IFi


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Assai gradito il ritorno dei Pere Ubu in una veste magnetica che spiega in maniera adeguata il valore dei quaranta anni di carriera del gruppo. Carnival Of Souls è il diciottesimo disco della band di Cleveland, in Ohio, che ha portato un contributo decisivo allo sviluppo dell’art-rock e che continua a regalare piccole perle che nulla hanno a che fare con l’asfittica realtà mainstream dell’indie-rock in genere (sapete benissimo a cosa mi riferisco)... https://artesuono.blogspot.com/2014/09/pere-ubu-carnival-of-souls-2014.html


Ascolta il disco: https://album.link/i/1668464356


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Dopo l'ennesimo ascolto di Emmaar, il parallelo con Tassili, ultimo lavoro uscito nel 2011, è inevitabile. Il gruppo maliano che ha fatto, e continua a far conoscere la cultura tuareg in giro per il mondo, con questo disco, non si discosta di molto dal suo predecessore. Due sono soprattutto gli elementi in comune: deserto e messaggio. Il primo è stato registrato nel deserto algerino, Emmar invece, in quello nord americano del Joshua tree. Il messaggio: la musica come strumento di ribellione... https://artesuono.blogspot.com/2014/06/tinariwen-emmaar-2014.html


Ascolta il disco: https://album.link/i/1119276994


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Da poco mamma, l’eterna ribelle di Buffalo, Ani DiFranco torna a far sentire la sua stupenda smania di essere contro, magari lo fa con un po di tacche in meno, un “anti” pensiero che in questo suo Allergic To Water è molto più ammorbidito dei precedenti lavori, ma questo non significa arrendevolezza solamente che l’artista americana si concede una riflessione interiore, See see see see, uno scandaglio nella sua interiorità soul, Tr’w, e un interesse per una bellezza quasi primitiva della vita, Genie, cose e terreni di gioco in cui DiFranco riversa poesia e viaggi mentali molto lontani dai frenetismi in cui l’abbiamo conosciuta, ora per lei la cosa preponderante è arrivare dentro gli ascolti in maniera confidenziale e col cuore in mano... https://artesuono.blogspot.com/2014/10/ani-difranco-allergic-to-water-2014.html


Ascolta il disco: https://album.link/i/1208721371


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Lungo viaggio attraverso le parole e l'anima di Joe Henry, Invisible Hour è quello che si potrebbe facilmente definire il personale stream of consciusness del folksinger americano, insomma quel famigerato “flusso di coscienza” che dal padre James Joyce a Van Morrison si è spesso trasposto anche nella musica popolare, con risultati “astrali”. L'idea non è forzata, a patto certo di distinguere linguaggi e stili, che nel caso di Henry significano una forma di ballata elegante e scarna al tempo stesso, una perfezione quasi formale raggiunta dal suo modo di cantare, mai troppo lodato eppure riconoscibilissimo, e di raccontare i versi, tra schegge acustiche e delicate decorazioni degli strumenti a fiato... https://artesuono.blogspot.com/2014/06/joe-henry-invisible-hour-2014.html


Ascolta il disco: https://album.link/i/1752488198


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Efrim Menuck, David Payant, Jessica Moss, Sophie Trudeau e Thierry Amar, ovvero la line-up attuale dei Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra, uno dei tanti germi dei Godspeed You! Black Emperor. Il collettivo canadese più creativo e originale degli ultimi anni giunge a un nuovo capitolo della sua complessa e articolata produzione discografica. Per chi non li conoscesse, basti sapere che la loro musica è una liturgia, un post-rock aspro dove i violini e le chitarre stridono con la stessa intensità poetica del canto delle megattere: “Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything” è il loro album, diciamolo subito, dove il gruppo mette in atto la miglior rappresentazione della sua arte... https://artesuono.blogspot.com/2014/11/thee-silver-mt-zion-memorial-orchestra.html


Ascolta il disco: https://album.link/i/786546748


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Il decimo lavoro in studio di Morrissey, “World Peace Is None Of Your Business”, segna il passaggio dell’artista all’etichetta Harvest e vede Joe Chiccarelli (U2, Beck, White Stripes) alla produzione. L’album arriva a poco più di nove mesi di distanza dalla pubblicazione della sua “Autobiography” uscita per la casa editrice Penguin, la quale aveva immediatamente inserito il libro nella collana “Classics” attirando qualche polemica... https://artesuono.blogspot.com/2014/07/morrissey-world-peace-is-none-of-your.html


Ascolta il disco: https://www.youtube.com/watch?v=hr1fFVS6oSU


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La “danza moderna” opera prima dei Pere Ubu, rimane a distanza di trent’anni un disco straordinario. Ecco sì, straordinario è l’aggettivo che più gli si addice. Straordinario il nome Pere Ubu (Ubu Roi, pièce teatrale del commediografo francese di fine ‘800 Alfred Jarry), che non diceva niente a nessuno ma aveva un bel ’suono’. Straordinaria la voce di David Thomas, un gigante con i capelli a cespuglio che cantava con un vocione da orco. Straordinari i musicisti Revenstine, un cercarumori quando l’elettronica era tutt’altro che facile, il chitarrista Herman, un trasformatore elettrico da 125 in 380volts, la sezione ritmica di Krauss alla batteria e Maimone al basso che scandiscono una musica complessa e alienata. Straordinario il suono, un turbinio di note, con scenari post-industriali, schizofrenici e avanguardistici... https://www.silvanobottaro.it/archives/3673


Ascolta il disco: https://www.youtube.com/watch?v=Leax63ullPE&list=PLMxy067kbpQihe6kPCGpT2v2icM8bc4aF


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