Ok, sono arrivato finalmente a scrivere il mio primo articolo sul blog, ma di che cosa parlo? Ho fatto un'ampia premessa dei temi a cui sono appassionato ma il problema è sempre iniziare per cui ho pensato: “perché non raccontare proprio il momento in cui stai scrivendo?”. Sempre un racconto ricorsivo: scrivi ciò che stai scrivendo. Facile no? 😄

Ho aperto la pagina per scrivere e ho buttato giù una scaletta degli argomenti da scrivere, giusto per evitare di scrivere per ore un testo lunghissimo senza capo nè coda, e mi è venuta in mente questa scaletta: – Blog – Social network – Tempi cambiati – Fretta e poco tempo – Sfruttamento della distrazione (l'ho tolto alla fine)

Non credo di scrivere tantissimo, ma neanche poco come un messaggio privato, per cui se non hai 5 minuti di tempo per leggere e un po' di curiosità abbandona già qui.

Blog

Il blog è una specie di sito web organizzato ad articoli. Questa forma di comunicazione è nata nel 1997 negli U.S.A.. Nei successivi 10 anni si è visto un crescere di questa tendenza a voler aprire blog, poi come tante mode ha subito una crisi dovuta alla nascita dei social network che hanno rubato la scena al blog classico, permettendo a chiunque di aprirsi un account sui vari Facebook, Twitter, ecc.

Social Network

Questo ha permesso a chiunque di scrivere non nel proprio blog ma su una piattaforma gestita da aziende che hanno cavalcato il momento per creare business enormi. Gli spazi per scrivere le proprie opinioni e pensieri sono cambiati, infatti la propria pagina di Facebook non può essere paragonata a un blog, però è funzionale per scrivere il proprio pensiero, condividere un articolo di giornale, senza poter organizzare i contenuti come un blog ma in modo “sparso”. Questo però aggiungeva una novità rispetto ai blog: con i social network si può interagire meglio con le altre persone su Internet.

Mentre nei blog l'autore scrive, i lettori leggono ed eventualmente commentano la notizia, nei social network la priorità è commentare e dire la propria. L'altra novità dei social network è che ogni secondo vengono commentati e pubblicati una marea di post incalcolabile. La terza novità è che i tempi sono cambiati e le persone escono di meno e socializzano di più nel mondo digitale (vedi riferimenti nel link di Wikipedia a fine articolo).

Tempi cambiati

I tempi sono cambiati e molte generazioni nascono e crescono con l'idea che il social network è uno dei principali strumenti di comunicazione e di socialità. Molte volte si naviga nei social anche per noia, forse un po' come quando si esce per vedere chi c'è in giro. D'altronde un po' di tempo libero ce l'abbiamo tutti, l'importante è che questa noia non diventi negativa e induca le persone a uscire ancora meno o isolarsi. In alcuni casi si è parlato di come il fenomeno Hikikomori (persone che vogliono isolarsi dalla società) sia legato all'aumento di utilizzo di Internet che ha allontanato fisicamente le persone, ma in realtà sembra che l'uso di Internet sia “solo” una conseguenza poiché queste persone rimarrebbero rinchiuse in casa e Internet rimane l'ultima via di fuga.

Fretta e poco tempo

Fatto sta che l'uso di tanti strumenti digitali, sempre pronti e veloci da usare, ha causato secondo me uno sfruttamento sbagliato del tempo a nostra disposizione. Ogni giorno ci sono 24 ore a disposizione. Il nostro corpo ha bisogno di riposarsi fra le 7 e le 9 ore circa, un po' di tempo per i pasti e il resto è tempo utile da usare.

Tempo per lavorare, studiare, informarsi, socializzare, fare sport, ecc. Ampia scelta.

Qual è il problema allora? Cosa è andato storto?

Il tempo è uguale per tutti. C'è chi vuole sfruttarlo tutto per lavorare più ore possibili così da riuscire a fare più cose degli altri, ma alla fine questo porta a stancarsi di più, fare quindi errori e perdere il vantaggio delle ore in più a disposizione che serviranno probabilmente per riparare ai danni creati dalla fretta. La stessa cosa vale per lo studio: la nostra mente ha bisogno di riposare, non può funzionare sempre al massimo della qualità. Cosa dobbiamo fare quindi? Fare poco di ogni cosa? Fare il giusto? E quanto è il giusto? C'è per caso una nuova concezione del giusto? No, i tempi sono bene o male quelli che rientrano nella normalità, ad esempio le 8 ore a lavoro sono un tempo accettabile. In alcuni casi possono essere sufficienti anche meno, ma di più diventa pesante per il corpo, senza pensare che poi non rimarrebbe tempo per la socialità o per spendere i soldi guadagnati, per cui le ore necessarie per ciascuna attività dovrebbero essere equilibrate per permettere di fare ciò che vogliamo fare nelle nostre giornate.

E allora qual è il problema? La distrazione.

La distrazione è un evento che porta la tua attenzione su un'attività diversa da quella che stavi facendo. Può anche essere utile in certi casi per aiutare a fare delle pause, ma cosa centrano i social network e gli strumenti digitali con la distrazione? Se dico che gli strumenti digitali sono una distrazione dico qualcosa di sbagliato?

Non voglio scendere nel dettaglio in questo articolo sul come le distrazioni portano via la nostra attenzione e come preservarla, ma di sicuro sono un problema, soprattutto quando sono tante. Con gli smartphone ogni notifica diventa un bip che cattura la nostra attenzione, mette in moto la nostra curiosità che non si placa finché non andiamo a vedere chi ci ha scritto o cosa è successo. Questo di giorno, al lavoro, a pranzo, la sera quando ci si riposa e a volte anche di notte quando si lascia il telefono acceso.

Questi dispositivi non ti stanno portando via tempo perché abbiamo visto che il tempo a disposizione in un giorno è sempre lo stesso per tutti, ma ti sta rovinando il tempo dedicato alle attività che stai facendo e che magari ti piacciono. Bip continui, interruzioni/distrazioni continue, articoli letti di fretta (magari solo i titoli) per cui ci si informa anche male (altro tema che tratterò più avanti).

Che cosa fare?

Mi sembra di essere a lavoro, ma quello che sto per dire purtroppo dovrebbe essere considerato anche nella vita di tutti i giorni, almeno per le cose più importanti: il tempo va gestito!

Il tempo per fare le cose c'è sempre, basta volerle fare, capire più o meno quanto tempo occorre per farle e decidere quando dedicare il tempo necessario per farle. E' una regola basilare che funziona sempre.

Che cosa ho fatto

Personalmente ho disattivato il suono di tutte le notifiche nel mio smartphone, e proprio disattivato le notifiche per alcune app come Instagram che uso solo per scrivere a nome della mia squadra di calcio, Facebook che uso ogni tanto da browser senza nessuna app installata, Twitter che leggo quando ho tempo per informarmi. Per Telegram e Mastodon, piattaforme dove ho meno contatti e più importanti, tengo le notifiche sempre senza suono ma che illuminino il led di notifica, il mio livello massimo di notifica arriva qui 🙃

Solo quando ho tempo di guardare il telefono (colazione, pausa pranzo e dopo cena) guardo le notifiche e interagisco. Qualche volta anche 1-2 volte durante l'arco della giornata. Per il momento guardo qualche volta in più Whatsapp perché purtroppo (ancora per poco) ho dei contatti di lavoro che mi scrivono lì, ma è in arrivo una nuova SIM con nuovo numero che darò solo a contatti stretti, disattivando fra un mesetto al massimo l'attuale numero di telefono, così i clienti mi potranno contattare solo tramite email o i canali ufficiali dell'azienda, non più personalmente perché ricevo messaggi da qualche cliente anche in giorni festivi o fuori orario di lavoro, ed è una cosa molto fastidiosa per 2 motivi: primo perché non sono a lavoro e quando è sabato, domenica o fuori orario di lavoro vorrei dedicarmi ad altro e non pensare al lavoro, e inoltre perché se un cliente mi scrive fuori orario di lavoro significa che sta valutando nel tempo libero il lavoro che gli ho/abbiamo fatto, il che mi fa capire che lo sta considerando un lavoro non così importante dato che lo guarda e mi dà riscontri in momenti extra-lavoro. Capisco invece i clienti che mi scrivono di giorno su Whatsapp perché hanno il mio contatto personale e quando hanno necessità di qualcosa di urgente mi scrivono lì (ok, in realtà anche quando non è urgente), però non sanno che quando sono a lavoro guardo il 95% delle volte le email e il 5% il telefono, per cui quella scorciatoia non serve 😒

Conclusione

Questi strumenti sono diventati una fonte di distrazione continua che non permette di mantenere il focus sulle nostre attività, che siano lavorative, studio o tempo libero. Questo ha esaltato fenomeni come il consumismo e le fake news.

Il consumismo perché navigando in rete siamo costantemente tracciati per proporci prodotti da acquistare su una marea di siti web che consultiamo, e non è una supposizione ma un dato di fatto che tratterò nei prossimi articoli.

Le fake news sono un'altra piaga della società seppur non siano nate oggi ma se ne è discusso di più in quest'ultimo anno e mezzo grazie al Covid-19. Il termine “fake news” è ormai di moda, ma vorrei discuterlo nei prossimi articoli sotto un'altra forma diversa dal “questo è giusto e quello è sbagliato”, quanto piuttosto dal punto di vista di chi ci guadagna. E ci tengo a precisare che credere alle fake news è legato al tempo libero gestito male, interrotto da continue notifiche, superficialità nel comprendere e zero voglia di approfondire un argomento ma bersi invece i riassunti dei guru della rete.

Che cosa è successo? Una volta eravamo tutti ignoranti e ora con la rete sono tutti più intelligenti? Semplicemente oggi riusciamo a leggere più cose, ma questo non vuol dire comprenderle. Se non siamo esperti di un argomento, leggere qualcuno che ne parla in modo realistico (attenzione, ho detto realistico, non reale) non rende vero ciò che leggiamo.

Sotto trovi un po' di riferimenti e approfondimenti.

Vorrei ringraziare l'associazione Devol che ha messo a disposizione questo blog gratuito e decentralizzato per scrivere e leggere senza distrazioni, utilizzando software libero.

Alla prossima! 😀

Riferimenti

https://it.wikipedia.org/wiki/Blog https://it.wikipedia.org/wiki/Servizio_di_rete_sociale https://www.studenti.it/tema-social-network.html https://www.hikikomoriitalia.it/p/chi-sono-gli-hikikomori.html https://www.greenstyle.it/sonno-una-tabella-indica-quante-ore-bisogna-dormire-135861.html https://it.wikipedia.org/wiki/Distrazione