Guido Priano

Poesie, scritti, pensieri, spiritualità, musica...senza troppe parole – Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Interna

-Guido Priano-

IL DOLORE ULTIMO (Dom. 06-11-16 h 15:57)

Poesie

Ven. 18 03 16 h 07:58

Amore e pensieri si staccano da me come pelle morta

Filo spinato di vecchia ruggine si spezza come vertebre animali

La vita sanguina via pessima poesia e persone con splendidi occhi colmi di colore

Svanisce il profumo delle parole restando un rumore stantìo

Ogni giorno muore in modo diverso...

Lun. 21 03 16 h 08:25

La Musica abbandona le mie dita lentamente

Numeri telefonici si asciugano ed ingialliscono tra le pagine di un libro dimenticato

Ogni sentiero è sommerso di follia rovi e paura

Un deserto ventoso triste di sole e limoni e rumori minacciosi

Le mie braccia rami invernali spezzati

Giov. 31 03 16 h 08:03

Oggi non ascolto i miei occhi e la stanchezza del vuoto

Lun. 18 04 16 h 08:18

Ma provo sulla pelle le urla delle ore e l’urgenza del buio lungo un sentiero abbandonato

Sab. 07 05 16 h 11:20

Il profumo dei tigli pervade il mio cuore scaldato dalla macchia mediterranea brucia il ghiaccio umano e stupidi volti di pietra vengono sfigurati dal tempo

Essenze Sab. 11 06 16 h 07:42

1. chi riesce a scorgere solo la propria immagine riflessa, desidera udire solo l’eco della sua voce.

Merc. 10 08 16 h 08:10

2. Gocce in un sentiero di carne trasudano come ricordi cessando la loro vita nel battito di un cuore

La Terra un vuoto cranio dorato persorso da inarrestabili vane piccole parole

Il Silenzio unica cupa risposta della solitudine di sempre

Merc. 21 09 16 h 10:21

3. Le parole si disperdono nella mente crollano rigide prive di un orecchio e di una penna che le scriva

Si diffonde nella macaja il rumore dei martelli sul legno schiene nude e trascurate scarpe da lavoro.

Annunciano come campane: “La Morte è in questa vita”

Mart. 18 10 16 h 17:26

4. Il dolore divora con avidità gli anni che reputa migliori e rigetta ricordi penosi in questa nebbia di silenzio del sole di tardo pomeriggio

Inclinazione nostalgica poco vento tiepido lo sguardo che si fa severo prima del pianto nascosto

Gli occhi pesanti di pietà.

Questo è l’Uomo?

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TERRA DI Superbia poesie

Mart. 28 07 15 h 07:37

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it

Con tutto il disprezzo, alla decadenza della terra che mi è stata matrigna...

1.

Mart. 28 07 15 h 07:42

Voci senza scopo prive di identità provengono dalle strade sottostanti

Rumori sempre uguali fastidiosi come immobili menti colme all'inverosimile unicamente di sé stesse

Nessuna ragione al vento alla pioggia diagonale battente alle “gelosie” maligne che studiano, gratuite, il vicinato al sorriso che viene fatto sparire nascondendone il cadavere in uffici dal nome idiota

Discorsi liquorosi al condizionale venduti al chilo cadono da molto in alto compiono tortuosi itinerari per arrivare all'abuso edilizio senza condizionale

I Titoli sono utili solo ad insultare l'intelligenza mentre il mare “mugugna” ingrato arrestato dalle colline di cemento e torturato da un sole dialettale minaccioso e polemico invidioso e capace solo di volgere lo sguardo alla valuta pregiata.

2.

Mart. 28 07 15 h 08:34

Moto feroci corrono senza presente ma con il destino segnato immutabile, limitato murato.

Una bestemmia aggredisce una birra perché ha perso ogni cosa alle slot

Muri cupi d'ombra come matrimoni la domenica pomeriggio

Fiumi di stupefacenti vene che esondano lungo le fronti accigliate dei vicoli fatiscenti

Muffe sulle schiene bruciate e un anziano dalla voce stentorea accenna un urlo tremante per anni

Stupide ricchezze avvolte nel cellophane decadono ignoranti masticando a bocca spalancata le loro brioches.

Un povero diavolo ubriaco vomita…

3.

Sab. 15 08 15 h 06:47

Squallore salmastro nelle narici

Vento trasversale come vendette

La Superbia non dimentica mai ciò che ha inteso male: tutta d'un pezzo priva di udito scaglia ferocia e dispettoso rancore sul candore di un pensiero

Convenienze e piani di rientro ad ogni costo per altri a costo zero per sé

Ulivi spietati sfigurati da nodosità simili a tumori nel grigiore di un verde militare mungono vacche avare gravide coniugate con arte ad ottimi partiti.

La Superbia è matrigna dei ricordi: dimenticando di non essere sola abbandona i propri figli in vasi di vetro e ride mentre li osserva soffocare

Il volto sconfitto piange la vita…

4.

Dom. 16 08 15 h 06:07

Le spalle alla finestra?

No.

Le spalle al muro.

Anche il Demiurgo è ormai senza occupazione stabile Platone, il suo pallido domestico cucina e serve all'occhio malvagio pasta al pesto molto scotta basilico svenduto e olio adulterato.

Rex Mundi mangia ungendosi le labbra divino artigiano dalla tuta blu macchiata.

Piove pigramente pessimo formaggio Parmigiano il conto è salato.

Per placare ogni sete bruciante: acqua della mola o infuso di cicuta.

5.

Dom. 16 08 15 h 16:23

Sensazioni dell'infanzia di quando le cose possedevano la logica dei cespugli di fiori rosa e la terra era un mondo ricco e piccolo

Parole generose davano i loro frutti il miele sereno impreziosiva il palato e semplici scampanii di mucche lontane, i rintocchi solitari delle ore profumo del sole nell'aria, la gentilezza dei volti del lavoro il sapore del pane e i disegni dell'olio della focaccia sulla carta

Epoca di pagine fresche di vento quando i cieli commuovevano le navi greche il dialetto settembrino del nonno nella vigna il mosto di uva fragola tanti gattini ancora malfermi sulle zampette

Un mare scolpiva storie di Calvino sui sassi davanti a platee di agavi e cicale e sale grosso sulle acciughe

Il treno fischiava prima del temporale…

6.

Lun. 24 08 15 h 09:15

Albero dell'inverno ti allontani perdendo le tue radici

Non sentirai mai più voci antiche di sorrisi e il vivere ti accecherà di fronte alle gole nebbiose di un tempo

Prigioniero ormai in una caverna senza vento umida e malsana come la Speranza penserai al raggio di sole del pomeriggio che giocava tra i tuoi rami

Terra saccheggiata del futuro dalle passate generazioni pingui oltre il tollerabile capaci solo di insegnare l'ignoranza e la stupida nenia delle carte bollate

Giovani nel deserto ubriachi e drogati di disperazione si uccidono su facebook.

Vi piace?

7.

Mart. 25 08 15 h 07:46

Pochi stracci tremanti campane arroganti dalle scarpe sporche prepuzi impomatati sorseggiano caffè scientifici e fantascientifici rosso e blu cerchiati la colazione dei campioni

Musiche rigorosamente senza scopo fuggono disturbanti dalle auto meglio non parlare al conducente non capirebbe nulla volumi alcolici intollerabili

Polveri sottili, grigie su questo umido presepe Platonico battuto dal mare e dal vento

Sacchetti di plastica fuorilegge sulla testa delle statue che soffocano mute di macaja mentre crolla casa Paganini

Rumore di scooter che investiranno qualcuno sulle strisce di un fumetto tragico

Muschio sul cuore ormai impallidito dalla vergogna…

8.

Mart. 25 08 15 h 09:52

Nonna, tento di scrivere di Te ma le lacrime si asciugano sulla carta o si perdono in questo mare severo

Odore di legna e vino rosso e della salsa a seccare al sole

I Tuoi capelli lunghissimi sciolti, abbandonati sul letto di morte il respiro timido come una luce in una valle notturna un lenzuolo candido che Ti lascia libere le spalle

La lenta certezza della natura che cresce il calore vitale delle uova e i sentieri che incidono con fatica spietate colline erbose su cielo plumbeo

Nel Tuo sguardo turchino le mie parole che cercano le Tue

Il mio tempo non ha più Terra…

Ho tanto freddo.

9.

Giov. 03 09 15 h 06:24

Casa con occhi di bosco

Faggi e foto di marmo altari feriti dai fiori finti e immensi specchi del passato

Dolori e crepe giungono da lontano come quando le campane insultano la vita e il tanto amato buon senso comune taglia corto.

10.

Dom. 06 09 15 h 08:28

Insonne passato remoto che affolla malato ogni zolla di queste terre incolte

Malinconico canto delle scarne vigne ormai invase dalla sterpaglia e dal rumore dell'autostrada

Il sole obliquo sembra tentare di consolare i poveri muri di una coppia di contadini deformati dalle inutili piogge l'edera veste la madonnina di un'edicola d'angolo

La porta d'ingresso sventrata sanguina fantasmi e l'odore della stufa, un gatto sul tavolo marcito attende paziente qualche boccone ghiotto e una carezza.

11.

Lun. 07 09 15 h 07:19 Espressioni scolpite nella roccia sudano erica e vento piangendo miele avvelenato dall'acqua di mare

Rifiuti bevono vino spazzatura sdraiati tra le auto cantando di alberi uccisi dal gelo accatastati in attesa della cremazione

Dentiere che cadono come foglie la sera, prima di coriscarsi l'ennesima Superbia della medicina cure palliative ai capelli bianchi e alla cattiva coscienza della Morte

Verrà la Morte e avrà i tuoi occhi?

I miei occhi la scorgono invece, nel tempo vuoto che si dilata nella smorfia di un sorriso che si trasforma in sofferenza nelle colline senza più sole

l'antico gioco di un bimbo abbandonato nella neve

Molte verità e molti pretesti in un pezzo di legno nel mare...

12.

Giov. 10 09 15 h 07:16

Muto mare increspato di tetti d'ardesia che s'infrangono come la caccia del falco

Uomini in bianco e nero corrono al lavoro indossando camicie a scacchi con gli occhi stanchi della guerra e il profumo del sugo nelle narici

Esportazioni senza filtro dal pacchetto verde speranza veliero nero verso l'oggi

Vermentino piazzetta della chiesina di Polanesi limoni e bouganville gerani invidiosi dalle articolazioni di vecchio

Versi ammuffiti masticati furtivamente dal salino e dalle dolorose piogge autunnali

Ogni sogno è andato in fumo e si scorge lontano un provinciale con gli occhiali valigia di cartone e un pane di Superbia sottobraccio...

13. Lun. 28 09 15 h 08:14

Che cosa resta di noi? La Solitudine.

Siamo un numero cancellato dalla rubrica una foto nella memoria spolverata raramente piccoli egoismi e conti della spesa ansie da pagare risparmiando anni preziosi e ingenui progetti spazzati via da un orario qualsiasi.

Chiudiamo gli occhi spaventati da ciò che pensiamo di scorgere muti alle parole rispondiamo feroci come motori inutili aumentando la velocità per asciugare le lacrime.

Vorremmo scrivere di Musica ma l'inchiostro si trasforma in Rumore nauseante e privo di forma.

Passiamo la vita costretti in noi stessi.

Che cosa resta della Poesia? La Solitudine.

14. Mart. 29 09 15 h 08:19

Accumuliamo carta e sogni piegandoli e riponendoli con cura perché potrebbero servire

Ora si stanno decomponendo in un mare acquitrinoso di polveri sottili osservando da un abbaino il sole

15. Merc. 30 09 15 h 08:14 A Danilo Leonardini con Amicizia Angelo privo di ali le stanche magre spalle cercano sollievo al sole

Il Tuo sorriso immenso e pochi passi che fumano parole gettate via come sigarette finite

Dove stai andando?

Azzurro di antiche case contadine sul mare nel Tuo sguardo che non pone quesiti

Una coppia di tortore balla sui fili della luce

16. Dom. 04 10 15 h 09:34

Morte, con Amore narri le nostre storie più care e fai rinascere il ricordo mentre i nostri corpi vibrano nelle sofferenze

Osservi con compassione la furia impotente dei faraglioni e balli per loro tra gli ulivi delle complesse colline

Pareti diventate mondo silenzio buono nella penombra delicata sussurri di rami sensazioni di erba falciata e di terra e radici il profumo incantevole delle Tue vesti

Nel Tuo abbraccio dolce le sabbie del mare e il segreto del concepimento

17. Lun. 05 10 15 h 06:50

Come è dolce imparare a comprendere il giungere del giorno e della notte e l'odore languido della vecchia carta da lettere con le sue sfumature di silenzio ingiallito

Nuovi inizi di ricordi dolorosi

Arriva un treno indifferente salgono pendolari severi Inferno polveroso di borse e parole umide di noia

Perdere il treno è la vita.

18. Giov. 15 10 15 h 08:18

A Voi che calcolate solo cose certificate e che per ogni domanda avete una risposta possedete solo il silenzio sprezzante, il sorriso ben modulato, la superficialità che rinchiude in bieche stanza di follia che piange al trillo della sveglia come al capezzale di quando sarete moribondi e avrete guadagnato della Vostra vita unicamente qualcuno che Vi piange

19. Ven. 16 10 15 h 04:58

Come è triste donare parole con cuore ed essere costretti a pagare avanzi di numeri mentre il cuore viene pesato.

La Vita sarebbe quindi solo calcolo?

Una persona avrebbe valore solo se conveniente da calcolare?

Quale peso non sarebbe sconveniente per i cosiddetti pilastri della Società?

Cuor leggero Anima pesante Minima utilità ma molti benefit, emolumenti e macelleria sociale.

Quale profondo e umano dolore prova la voce non compresa che si allontana chiudendo un libro privo di valore.

Questa non è Poesia è selezione del Personale.

20. Lun. 19 10 15 h 08:16 Parole lievi sussurrate come un bacio nello sguardo che abbraccia morbidi ricordi durante le tenebre del risposo

Versi di sole invernale impallidito sulle creuze

Minuscoli fiori iridescenti esplodono di dolcezza

21. Lun. 19 10 15 h 09:51

Trasformiamo il nostro presente pensando e vivendo il passato

Stiamo diventando passato

22. Lun. 19 10 15 h 10:10 Non hai da dire che di Te niente altro esiste all'infuori di Te.

Non Ti verrai a noia?

Monologo e dialogo.

Rido di me e di Te.

24. Lun. 02 11 15 h 11:53

Immagini di pensieri ricordati parole smarrite nell'erba troppo alta un violino che prega a Staglieno insieme a Franck.

Rinnego queste radici evitando finte candele nel buio

Le ghiaie dei vialetti bestemmiano scroscianti di pioggia

26. Ven. 20 11 15 h 10:07

Corriamo per tutta la vita non potendo amare e vivere ciò che ogni essere dovrebbe.

Perchè l'uomo condanna la propria esistenza a ricevere un codice a barre e una data di scadenza?

Quale triste miseria...

27. Ven. 20 11 15 h 17:45

Strana amara dolcezza di finestre illuminate nella notte del tardo pomeriggio

La gente rientra stanca sbattendo la porta in faccia al vento e avendo già negli occhi il fumo della minestra

Un ricordo vola alto e lontano attraverso i vetri appannati fuggendo via come la vita

29. Merc. 16 12 15 h 07:50

Grigiore umido e macabra stanchezza di membra

Immobile febbrile movimento…

30. Sab. 02 01 16 h 16:04

Desidero fuggire dalle tue parole di vetro e dalla stupidità della sabbia che hai gettato negli occhi di chi hai costretto al tuo gioco delle tre carte

Mi ossessiona il ritmo delle viti che s'avvitano e svitano continuamente come parole in catene e pensieri pressofusi

Poche foglie remote riscaldano queste povere fasce

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-Guido Priano-

CANTI DI OMAUN e di MATERIE PLASTICHE poesie 2010-2015

ven 29 08 14 h 10:16

Dom. 07 02 10 h 18:26

Si muove il mio tempo, direzioni nuove di passato il ticchettio di suggestioni in sogno una casa dei colori dei miei soli

Poche manciate di riso il sabato dei diciassette anni

Domani sarà lunedì...

Lun. 08 02 10 h 08:07

Foglio nero sul quale poggiano sottili delicate parole macchie su vene d'asfalto chilometri e strade accidentate

una piantina sussurra ostinata accanto ad un vecchio cuore dalla musica che riscalda.

E' lunedì

il traffico scorre conformista

sorride qualcuno ma non so chi sia...

Ven. 19 02 10 h 15:53

SENZA LUCE

Voce dolente la Speranza assorta nell'adorazione dell'Infinito

il piombo grava sull'orizzonte ormai privo di luce mentre lo sguardo segue lento il presente ancora in un angolo nascosto e senza nome

Poche note perdute, lungo il fiume.

Dom. 21 02 10 h 17:09

NON VOLTO

Ricordi si adagiano leggeri sul muschio di questi ciottoli nell'umido pungente del bosco

Il lupo incede sulle pianure future con la fatica di un antico castagno mutilato dal fulmine

Le colpe brucianti chiedono perdono sepolte come un velenoso tesoro in terra consacrata.

Silenzio, tormentoso rumore del mio Nulla

La lama dolce di un taglialegna incide l'umore maligno ascoltando il canto dei gesti antichi di pietra e fango

Poso il cuore nel presente...

Dom. 21 02 10 h 18:09

GRAFFITO CON VOLTO

Sfondo bianco assordante fredda luce traccia suoni di respiro

Un albero di madreperla dilata le sue pupille notturne

Bianco e nero di bellissime foto che nuotano nello stagno e affondano in me

Il mio volto piange sereno d'amore...

Mart. 23 02 10 intorno alle sei del mattino

SENTIMENTO

Nuvolosità su una città irreale. Nessun vento sul grigiore. Un gabbiano si posa su una gru. Sembra osservare il porto poco distante. Arriva una nave. Porta un carico di pioggia macchiata dell'inchiostro delle automobili.

Emerge la luce dal mare: un ragazzo piange di commozione.

Una sua lacrima è caduta in acqua...

IL LUPO CADAVERE (da Lun 22 02 10 a Angoscia)

lun 22 02 10

Nel mio passato ci sono stati errori, alcuni dei quali molto gravi. Vorrei poterli cancellare, ma ormai hanno provocato delle conseguenze negative.

Ho sofferto molto per questi errori. Era giusto che soffrissi. Gli errori devono essere pagati.

Continuo a chiedermi cosa possa io contro l'errore.

Posso prima di tutto non volerlo ripetere. Posso inoltre creare qualcosa di buono da ciò che ho vissuto. La mia esperienza potrà avere un senso se causerà conseguenze positive.

Questo spazio è una parte di me aperta ad un mondo composto da sensazioni e colori pensati per non procurare ferite.

Vorrei anzi cercare di far provare pace, sollievo, soprattutto a chi ha sofferto per causa mia. Nel silenzio del mio anonimato, diventare uno specie di spirito, di trasfigurazione.

Lo spirito di un lupo che non è più...

Non desidero possedere un volto né un nome. Non sarebbe giusto. Desidero essere solo una voce che sussurra suoni appena percettibili...

mart 23 02 10

DEL LUPO

Mi trovo in questo caldo e sicuro rifugio. Le radici di un saggio olmo sovrastano il soffitto. Ritmi minimali ma allegri di insetti che danzano frenetici sul terreno umido. Dall'esterno proviene il canto di una donna dalla voce sottile ed esile. Il vento mi soffia un saluto appena accennato. Poco lontano il mare. Esco. Albeggia. Il cielo è percorso da nubi. Mi dirigo verso la spiaggia. Scorgo in distanza una vecchia casa bianca. Da una finestra fuoriesce della luce. Un pescatore sta calzando gli stivali. Tra poco prenderà il mare. Mi allontano, non voglio essere visto. Nel bosco. Il sole inizia a penetrare tra le fronde.

Mi sveglio nella tana. Riapro gli occhi. Qualcuno mi ha salutato. E' un pescatore... DEL PESCATORE

La mia barba ispida. I capelli lunghi, bianchi, a ricci come quelli di Ulisse. Gli occhi ardenti del sole siciliano. L'inflessione della mia voce vicina alle urla ormai lontane delle tonnare. Le rughe del mio volto si illuminano tra gli alberi di limoni.

Le agavi si protendono verso lo spirito azzurro della felicità...

merc 24 02 10

UN SORRISO

Autentico, non frammentato dal fragore del traffico urbano. Vola il silenzio in me. Percorre ogni gola dei miei monti e trova riposo sulle fronde dell' olmo. Lo spirito del Lupo dimora in questi luoghi incantati.

Un altro sorriso lentamente fiorisce... e altri giungeranno sotto forma di minuscoli cristalli di poesia nati dal muschio e dalla carta ingiallita di vecchie lettere d'amore...

Questa è la vita che desidero.

Un sorriso che sboccia lentamente dopo essere stato deposto sulla tomba del lupo...

HESSE

Ascolto il sonoro delle immagini di sogni mai realizzati e aumenta il desiderio di sognare allontanandomi dalla terra ferma per raggiungere l'isola in fondo agli iris della mia fanciullezza...

SENTIMENTO

Nuvolosità su una città irreale. Nessun vento sul grigiore. Un gabbiano si posa su una gru. Sembra osservare il porto poco distante. Arriva una nave. Porta un carico di pioggia macchiata dell'inchiostro delle automobili. Emerge la luce dal mare. Un ragazzo piange di commozione. Una sua lacrima è caduta in acqua...

ANGOSCIA

Ti prego non provare angoscia Regina di Luce Nera, lascia che il vento agiti dolcemente i tuoi ricci creando una delicata pioggia di lucenti perle azzurre.

Lun. 19 04 10 h 21:23 A Maria Leonardo con tanto affetto

PER MARIA

Dolcezza di fiabe

Suoni che mi abbracciano da sempre caldi delle parole di una madre

Ora il fruscio di una puntina un disco è terminato...

polvere soffiata via dal vento...

Dom. 04 12 11 h 07:35

CANTO

Poesia dimenticata nelle tasche interne della mia voce ferita e privata dello sguardo.

Rinasce un abbraccio di suoni e di farfalle dal silenzio che mi porto addosso malgrado tutto.

Sono vivo ancora.

Tanti fiori nel giardino degli Iris di Seikilos

Dorme sul bagnasciuga lontano il figlio della ragazza dai capelli di lino

Un gallo canta e campane domenicali...

Merc. 13 06 12 h 05:12

DA FIGLIO A PADRE

Di fronte alla Morte le parole perdono ogni suono trasfigurandosi in grigio rumore... nulla sarà più come prima.

Silenzio senza più labbra è tracciato su un foglio da un artista di strada.

Attendiamo mano nella mano con lo sguardo colmo di ricordi che sgorgano lacrime.

Posso solo dirti che ti amo...

Dom. 31 03 13 h 08:26

Trascorse molte foglie di carta lacerata e bruciata come anni.

Gli occhi di un giovane conficcati nel cranio di un vecchio camuso per derubarlo di ogni futuro.

Piego la lettera, la imbusto insieme ai miei capelli e al mio cuore strappato

e la spedisco all'Inferno delle mie radici...

174517 Un sopravvissuto

Dom 21 07 13 h 06:21am da La casa inglese, Vara Superiore

Un silenzio d'Amore è linfa che riprende a scorrere nell'albero delle mani

Il frutto dell'albero un cuore che batte

Canto ed Incanto di foglie...

Merc. 31 07 13 h 16:24 SPLEEN

Consumiamo scavando nel fango con la Timida Ala, Speranza che freme impaziente di raggiungere il cuore solitario nel petto, malato e tormentato dai rumori sinistri dei ganci da macellaio

Un ritmo irregolare, difficile da ripetere, un calore opprimente senza il sollievo del sudore,

Piange il dolore sanguinosa compassione febbrile come gli ultimi istanti come gli ultimi respiri il gemito ultimo, estremo

L'Amore si diffonde negli abissi inutilmente ha vissuto? Sempre solo tormento, corsa, attesa senza sosta, senza pace, senza tempo per il cibo, senza fonti da cui dissetarsi, contemplando il miraggio terribile della serenità lontana delle sabbie del tempo che aleggiano tra le pareti affrescate del Faraone dell'orrore che incide il pallore su poveri corpi assetati inermi in una sterminata distesa di sale di occhi e scarabei...

Improvvisa la pioggia!

L'Amore si smarrisce volatile come la polvere magica delle farfalle

Tante mosche annegano sole tra quattro pareti silenziose di folla.

Abbiamo amato per tutta la nostra vita teneramente, con tutti noi stessi...

Omega

MATERIE PLASTICHE Giov. 14 08 14 h 16:12 vicino a casa di Cesare Pavese

Ven. 15 08 14 h 15:58 Ieri a S. Stefano Belbo Versi mai scritti attraversando strade mai percorse sognando musiche in partitura mai tracciate su carta

E occhi segnati da una Morte che mai arriva ma che da sempre è.

Stracci grondano spargendo parole di dolore sul Candore sull'Amore sul Livore dissolvendo un'esistenza che smarrisce foglie scarlatte dietro di sé

Incisioni sul terreno praticate da immobili lacrime e gocce nel bicchiere di un anziano sanguinano minuti gli ultimi minuti minuti motivi a fil di voce

Ed ecco ancora l'ennesimo foglio bianco il pianto in gola presente di futuro ricordato

Non più desideri che sbocciano ingenui come bimbi la Speranza ha perso il conto o non conta più nulla condannata ad un ergastolo muto

Nulla resta, forse un poco di caffè troppo zuccherato la nostalgia sorridente del sole delle cinque lo spasmodico desiderio di un abbraccio il solo semplice desiderio della vita

Carezzo questi fogli delicatamente...

Abbi cura di Te

Sab. 16 08 14 h 08: 08

Sabbie che dominano i miei sospiri seppellendo ogni voce ogni verde sguardo

In una vecchia scatola si abbandonano sfiniti fili elettrici grigi simili a vasi sanguigni strappati di una declinante prosciugata società ricca ormai soltanto di compulsive ripetizioni registrate, fotografate, sorrise perfino filmate in lacrime dietro pagamento di trenta denari e poche pillole colorate.

Osservo l'arrivo della pioggia e gli olivi dalle foglie rovesciate nodose articolazioni doloranti nelle tempeste del papavero

Trentatré anni precipitano morenti come rondini amare...

Dom. 17 08 14 h 10:42

Non più Musica composta sul corpo preso a calci di un antico pupazzo cucito con Odio inzuppando pochi miseri stracci avanzati nel sangue cattivo e nell'olio che macchia di fatica il cascame da officina

e ancora il chiarore nebbioso proveniente da questa terra indegna capace solo di umiliare ed allontanare i suoi figli della serva, parole in pillole compiacenti che sfrigolano cuocendo a fuoco lento generazioni di cervelli in fuga da sé stessi

Un antico pupazzo violentato dalle polveri di un'attesa infinita affamato di un cibo trasformato in veleno col quale concimano moltitudini di vermi lignei

Pasticcio di cuore adulterato in offerta speciale sconto alla cassa...

Lun. 18 08 14 h 08:41

Le parole scavano nella sabbia come venti di pietra inconsapevole orrori sulle mani e sul volto

Tagli sulla copertina di un libro sanguinano inutili note al margine

Osservo uomini che marciscono invenduti nella cassette amati solo da mosche e vespe in attesa che cupi vermi dai lunghi capelli li riportino a miglior vita e rumore di allegre mandibole di cani e i loro occhi struggenti capaci di commuovere perfino la Morte

Non c'è nulla che io possa fare se non cantare nell'oscurità di un telefono piccole melodie inascoltate.

Non più scatti alla risposta...

Mart. 19 08 14 h 10:39

Volete cucire stomaci di capretto che assumano il vostro latte pesanti triangoli taglienti e moltitudini di molecole

Bicchieri d'acqua per mandare giù a forza la coatta dolcezza di dogmi minacciosi

Scolpite rudemente con severi martelli volti geometrici dotati di idee blindate inattaccabili arse bocche colme di sabbia di clessidra palpebre incollate orecchi feriti dai lamenti e capelli programmati a cadere sotto i colpi di questa guerra.

Voglio vivere lontano dalla sofferenza di un assegno staccato e da grappoli d'uva ridipinta calpestati sull'autostrada

Esistete producendo desideri di acciaio pressofuso orme innaturali e sibilanti dita che si rompono con disinvoltura per impedire il suono del cuore garantendo spirituali operazioni di marketing

Amore fotocopiato riprodotto fedelmente in serie monumentali fabbriche di cervelli svitati che al volante investono in borsa pallidi animali

Quando avrà termine?

Merc. 20 08 14 h 17:46

Gambe che digrignano chilometri spaventate da sfondamenti di timpani sussultando new wave e colore giallo gettato su tela nera nessun freno inibitore solo poche frizioni ai capelli e il volante s'illumina di sangue su vetro una povera tranquilla chitarra sventrata dell'anima le corde pendono come brandelli i ritmi sono serrati come slogan di cortei la veglia insulta pesantemente il sonno affogando sigarette nell'alcol il disordine cresce con la barba i muri avevano orecchie ora sono solamente indifferente cemento armato della dimora di Marte e jeans che si strappano squarciando insanabilmente questo cielo da cartolina.

Giov. 21 08 14 h 08:19

Sorrisi che danzano nell'aria sprecati nelle inutili alchimie tristi delle particelle di tempo piovuto nelle nostre mani o respirato ed espirato tossendolo via

Sghembe monodie seriali tipiche del dormiveglia trasportano dal sogno alla realtà come la fitta sveglia mattutina un crollo di mattoni crudi che cicatrizza la città arginando fiumi di folla delle stazioni

Si sciolgono le parole in saluti rantolati col capo mentre fogli di excel ricordano degli zoo di tacchi a spillo codici fiscali con le calze tessere sanitarie con il rossetto numeri di matricola ben pettinati.

Folle, perchè vorresti “curare” la poesia? Anche Tu dipingi le mutande agli angeli?

Dom. 24 08 14 h 14:32

Inesorabile lentezza di dolore ormai trascorso crollano i cardini delle persiane della mia casa d'Amore d'un tempo farfalle danzano ancora malgrado tutto deridendo serene i sorrisi di teschio e i colori che tutto hanno di umano.

Parole si sciolgono ed evaporano in lontane polveri domenicali...

provo molto dolore, quando avrà fine?

Mart. 26 08 14 h 06:30

Alberi di fogli di carta rubati sui quali sono scritte ovvietà scarabocchiando malamente a penna al telefono la vita.

Frutteti di marmo coperti di graffiti a pennarello stupidi appunti delle persone importanti che rompono le loro dentiere assurdamente.

Mart. 02 09 14 h 13:11

Perchè sorride estranea e muta quella petroliera inchiodata sul mare?

Il sole, inutile, percorre come un tedesco in gita le creuze che salgono derise abilmente dai cani raggiungendo un verde vilipeso dissanguato dai rifiuti devastato da questo perenne presente e dalla retorica di una macchina bruciata.

I miei passi lenti incontrano la tomba di Fabrizio De Andrè si scorge la chitarra coperta di scritte a pennarello e l'umidità dell'entroterra tanto vicino alle lapidi di antichi militari.

Piango incerto della mia vita ammirando al contempo l'arrivo di Settembre...

Ven. 05 09 14 h 08:54

ALLA MIA AMATA MICIA VIOLETTA

Grazie della Tua compagnia dai dolci sguardi mentre mi vegli quando dormo curandomi con il calore morbido del Tuo mantello

Sono riconoscente al saluto quotidiano che mi rivolgi e ai sonori sorrisi che Ti sono tipici

Mi commuovi col Tuo giocare geniale di battute e trovate irresistibili che riescono sempre a restituirmi anni di vita Felice in pochi magici istanti

Ti osservo che ascolti assorta un latrato lontano aspettando che io abbia terminato di scrivere per poi invitarmi a sederti accanto mentre cerchi di agguantare una nuvola di passaggio

Quanto è difficile comprendere l'arcano linguaggio che danzi con le orecchie, ad occhi socchiusi, miagolando senza emettere suono

Ascolto la Tua preghiera e il Tempo abbassa la voce per non disturbarti...

Sab. 06 09 14 intorno alle 4:30 del mattino

IN MORTE DI GATTO CAGLIOSTRO

Povero Amico mio, mi avevi scelto, angelo nero, semplicemente, balzandomi possente sulle spalle ed esultando all'arrivo a casa pugile felino d'altri tempi!

Dai Tuoi occhi buoni sgorgava lo sguardo tenero del prete di campagna che mi donò un bicchiere di vino e il sapore del caffè di mia nonna nelle tazze verdi e i suoni di campanacci delle mucche che affollano questo rarefatto cotone di vecchi gioielli di soffitta

Sono ancora qui accanto a me il sorriso rauco del Tuo miagolare e i chilometri che facevamo insieme mentre parlavo al telefono

Una foto mentre cacci una falena...

Profonda Gratitudine per Te

Il rumore vuoto del frigorifero nella desolazione di questa notte

Una maglia acciambellata sulla poltrona vorrei tanto fossi ancora Tu

Ma questo Dolore lo prova solo chi è stato amato

Gratitudine profonda,

Per Te.

Semplicemente.

Ven. 26 09 14 h 6:42

Essere umano ho terminato le mie parole per Te bevo la cicuta che mi hai preparato con tanto Amore, con tanto Amore per Te.

Osservi compiaciuto il freddo che progressivamente strappa via tutti i giorni del calendario, i libri e i vestiti di un morto donati o ammassati malamente accanto ad un cassonetto, le carte con i suoi scritti riciclate, ricondizionate ad uso fiscale o al massimo perché diventino il “pezzo di carta” di un funzionario idiota che lo porterà al guinzaglio distrattamente solo perché fa curriculum.

Essere umano dalle atrocità alterate muscolo cardiaco dotato di scadenziario compassione ad orologeria ascolti solo su appuntamento il battito di un cuore.

“Vuole la fattura?”

Mart. 30 09 14 h 7:28

Salmone risali una vita che come unico perché ha forse l'esistere

Picasso arancione sul muro capillari in fumo di alimenti bruciati calorie consumate velocemente nei bar e facili slogan divorati mal digeriti vomitati compulsivamente sprecando carta igienica alla inutile ricerca della nostalgica nuvolosità di un tempo.

Scorrono veloci righe mal lette e non capite dissolte nelle menzogne di una pistola di grosso calibro

fumano larve, gettando feti dilaniati, cadaveri che attendono ancora pazientemente il loro turno e il loro perché.

Merc. 22 10 14 h 8:15

Ancora dolore invecchiato e lisciva sorseggiata per provare a lavare via le ferite digerendo stancamente ovvietà e onde sul bagnasciuga che sono riso gettato in una chiesa turbata dal bianco e nero delle fotografie

Odio mordace si divora avidamente come carne macinata da poco prezzo nascosto in ripari di fortuna ottenuti inchiodando malamente pessimi versi recuperati da stupide cravatte macchiate e gettate via

Castelli di carte agghiacciante morire di sillabe impalpabili disciolte nel respiro del silenzio.

Merc. 25 02 15 h 15:50

Vorrei allontanarmi cancellando ogni violenza dai miei abiti di carta

un piatto di riso insaporito con poche note

e un vino nero non adulterato dal nulla

Ritirarmi nel dondolìo placido delle radici antiche mentre nevica sul palmo della mia mano

Non ha termine il mio incanto doloroso umiliato da questo sole dolcissimo

come anche la mia vita senza patria priva di strade e di mete

prosciugata di ogni riposo

resa immobile e deforme dal tenero scorrere delle fonti e dalle sottolineature a matita

invecchiata sorseggiando caffelatte osservando inerme l'addio di un altro incantevole giorno...

nero di due giovani sposi profumo accogliente di caffè appena macinato dipinto in una lacrima di tenerezza

Rami bagnati di rugiada e sole mi sussurrano il loro abbraccio

Ho poche parole che mi ha donato il vento delle colline della mia infanzia le ultime rimaste custodite con ogni cura perché rimangano libere.

Serenità di un respiro lontano...

Mart. 24 03 15 h 10:01

Il dolore interrompe il fluire del respiro con pessime parole livide

Il tichettìo di un silenzio sfigurato ritrae severa fissità

rintocchi stanchi di campane coincidono con i martelli del Golgota il cielo è vermiglio di urla straziate cantano gelidamente gli ultimi secondi fradici dell'odore nero della paura

Nessun essere umano una Morte infinita

Rumore bianco...

Lun. 27 04 15 h 07:53 PATERNITà

Penso a Te bambina mia.

Le manine dalla culla stringono il mio pollice

I Tuoi occhi stupiti della nascita

Una lacrima di pioggia esplode felice su un geranio, e chiede perdono il cielo per il suo grigiore.

Le preghiere di un micio santo accanto a Te

Il Tuo primo sorriso

Rumore bianco

Merc. 06 05 15 h 07:50

Grigiore umido le ossa provate cercano il sorriso delle margherite

Si rompono lontane vecchie bottiglie stanche degradate dell'etichetta

L'arroganza muta di una moto che parcheggia

Il mio sole spiove in pozzanghere di tempo che pallide si dissanguano

Rumore bianco

Giov. 28 05 15 h 09:28

Le guerre quando hanno termine lasciano solo ceneri d'amore.

La sconfitta è guerra...

è dolore e silenzio nelle valli senza più alcun eco bandiere lacere nel presente e tante croci ordinate nel futuro.

Come un soldato corro e marcio perchè non fa pensare nè lascia tempo per piangere.

Ma da dove proviene questa certezza?

Fermarmi non può significare anche e soprattutto piantare l'Amore affinché ripopoli le valli senza eco?

Non voglio più dare ascolto al mio dolore ma osservare un germoglio neonato...

Ven. 29 05 15 h 11:45

E' dolore che se ne va sciogliendosi a donare vigore alla terra nel silenzio di valli lontane del mio sguardo bambino

Ven 05 06 15 h 11:42

La croce diventa umanità che abbraccia umanità legno dal calore che ristora

Merc. 10 06 15 h 07:43

Rondini percorrono instancabili i miei occhi

lo stonato buonumore di dentature artificiali che proferiscono campane

armoniche tra i cespugli di timo selvatico e spontaneità del batticuore di malinconici gattini

una tazza affrescata da bagliori di caffelatte vermiglia come punture di insetti fiscali scaricati dalla compagna di una vita

tutte le ore dormite dall'Umanità riunite come pecore inconscie da cani con barba raccolgono dolcemente il silenzio in attesa ai semafori piovosi

molte mani sporche tentano di vendere l'invendibile

Dom. 14 06 15 h 08:52

Se Tu vuoi essermi Fratello non Ti dirò mai NO.

Dirò sempre NO invece al Dolore che vorrai gettarmi sulle spalle alle Fatiche e ai Silenzi della Tua presunta Superiorità ai sorrisi falsi e corrotti delle Tue cravatte ai Tuoi decreti di Morte compilati in triplice copia

Non affannarTi a spiegarmi con le Tue titolate parole unte di grasso le “complesse” ragioni del Tuo Odio e della necessità politica e religiosa di queste colline di morti

Risparmiami i Tuoi saggi libri sofisticati come il costoso cibo che mi avvelena (per necessità produttiva) e le Tue ben remunerate conferenze di parole vuote come cuori e stomaci

Dirò NO sempre ai Tuoi Dèi che parlano d'Amore al di sopra dell'Amore.

Lun. 15 06 15 h 07:55

Perdi la stima di te stesso come un vecchio albero in attesa dell'Inverno

E' povero e solo l'Inferno InferMo di arti e mestieri

Osservi morire un minuto soffocato sotto ad un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto

Attendi il favore di sopravvivere precariamente come il rantolo dei paesi

Ratti accecati da Baroni dell'acciaio sputano nel piatto dove mangiano

Inni di gloria editoriali a mostri senza più dentatura

Il temporale e una nascita

Merc. 18 06 15 h 13:49

Nei giovani sgualciti dal sonno sprecato la poesia stanca di chi ha cantato del sogno di vivere

Non rimane tempo nella bocca arsa dalla sabbia delle clessidre

Poca musica in questa notte

Dom. 21 06 15 h 08:41

Ci sospinge in questa notte di fango la melma dorata dalle risate finte

Il pettine sintetico sorride benevolo al cospetto dei sassi e salutando si fa da parte

La Solitudine è sorella della difficoltà e non hanno una casa né conoscono il risposo dell'Amore

Merc. 01 07 15 h 07:52

Due cucchiaini di zucchero di canna per tentare un po' di dolcezza tra pallide lenzuola notturne ormai prive di ogni ricordo

Rondini deridono la stanchezza e il cupo dolore che giunge come le nubi della Francia trascinando con sé castelli in rovina nei quali si smarrisce la vita ogni musica, ogni parola provando emozioni che non esistono più

Il vento fa sbattere gli infissi...

Come può sorridere un'anima segnata dalle piaghe e dalle formiche?

Guido Priano – Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

  • Guido Priano -

LA SCATOLA BLU poesie 1997 – 2005

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia.

Sab. 11-09-99 h 21:55

Case dischiudono lentamente sguardi molteplici, mani agitano palpebre di legno.

Una moto annuncia l'inizio di una notte d'esistenze in una pupilla spenta.

Bambini deridono l'opportuno con l'innocenza di ciò che è vero, in attesa del sangue di una rosa marcita.

Molte mani agitano pupille spente...

“Marco! Passa!”

Dom. 19-09-99 h 21:47

Lacrime di fango e pioggia che percuote lamiere arrugginite.

Ma la tela del ragno è distrutta.

Lun. 20-09-99 h 23:28

Ciò che non è percorre un raggio di sole nella nebbia.

Ciò che è di me sverna nell'estate torrida di una notte invernale colando come il sudore pungente dello schiavo.

Istantanea (Lun. 27-09-99 h 1:30)

Chilometri e chilometri nel passato e presente.

Uno zaino nella notte una camicia danza.

La luce trema tra le fronde di un vicolo notturno.

Una stanchezza del Mondo appare sulla strada mentre il sonno si allontana...

Dom. 3-10-99 h 14:08

A volte, raggiunto il tutto il tutto rimane tra dita tremanti di gioia e disperazione.

A volte, tranquillamente, gli unici poi sembrano le sole lacrime di un autunnale corteo funebre.

Gli occhi appesantiti dal silenzio di una pace domenicale...

Mart. 5-10-99 h 13:52

Ti prego, non dimenticare mai il soriso di luna del tuo sguardo.

L'Amore è di te.

Dom. 10-10-99 h 2:25

sul mio volto tracci dipinti d'Amore e le nuvole passano su di noi perdendosi nel sole di un tramonto.

Merc. 13-10-99 h 24:10

Sul cuore muore nuovamente ciò che non sarà MAI.

Nessun vento neanche il più vicino al respiro può guarire il metallo conficcato nelle carni.

Una vite piange di stridore...

Non bianco (Giov. 15-10-99 h 23:36)

Dice e non sa il cadenzato respiro dell'inesistente, orribile presagio d'onnipotenza.

E' stridore di freni sull'asfalto.

Prima il nulla.

Dopo il nulla...

sporco di musica.

Mart. 2-11-99 h 24:22

In quest'ora solitaria come la pioggia ascolto silente in me la tua luce e riesco a sorridere di quella stupida vita che ogni uomo impersona stancamente fino all'Omega.

Il ritmo cambia verso la pace dell'alba.

T.A.

Giov. 4-11-99 h 23:02

E' sempre stato un continuo sbattere di porte.

Il ricordo dipinge perenni tramonti gelide notti e ossessionanti litanie dal sinistro sapore di pazzia.

Quadri sepolti.

Mart. 28-12-99 h 24:43

Non percorro il dolore di una fiaba

non odo lo stridore claudicante del Mondo

e neppure avverto il mattino e i miei occhi feriti.

Ven. 14-01-00 h 23:41

Ascolto il tuo volto in questa notte di vento aspettando il sonno tra le tue braccia.

E' il gesto di armonie presenti e future.

Ma gabbiani volano su di te e posso solo dirti il mio Amore.

Attendi per te stessa.

Te ne prego.

Dom. 30-01-00 h 11:04

Il cane cammina solo.

Armature di cani triangolari e un foro nascosto, molto nascosto, per vomitare.

Dom. 30-01-00 h 23:06

Ascolto finalmente musica nelle notti tranquille di sguardi d'Amore.

Provo ora la vita e piango del mio silenzio incapace.

Prostrato ai tuoi piedi ti amo così: calice stillato nella luce di un sorriso.

Alla Morte (Giov. 10-02-00 h 9:51)

Hai visitato molte volte i natali delle luci e il destino del sonno custodendo sogni e ricordi nel legno e nello zinco

ascoltato parole prive di suoni e poveri respiri sfiniti

dipinto passioni di volti reclinati e scavati e rigati di sangue, privi di sguardo privi di presente, e apparente futuro.

I momenti ultimi sono il passato pianto verso il futuro.

Ossessioni d'immagini.

I momenti ultimi sono il cammino nato e cresciuto da loro.

Amori d'ombre di alberi nella notte non avranno termine

Mai

ma il calore del mattino esiste ancora nel profumo del silenzio

Alfa

FOGLI SPARSI (Giov. 30-09-99 h 20:00)

Rosso (Giov. 30-09-99 h 20:00)

Leggi e guarda con corpo ed anima perchè la Terra è realtà e idea.

La tua forza è sangue che scorre è rosso simbolo del tuo respiro.

Uno specchio rosso uno specchio nero.

Osserva il trascorrere delle sabbie notturne un cupo vento volge al nulla.

La tua vita è rosso simbolo e sangue che scorre nella tua mente.

Capodanno '98 merc. 31-12-97//giov. 1-01-94 h 24:24

La mente è ricordo in fiore il fiore è il ricordo di molte tombe indimenticate.

Il profumo è morte che penetra nella ormai fredda anima.

Non sarai mai più.

Giov. 1-01-98 h 23:30

L'Arte intende perennemente mantenere vivo l'interrogativo.

L'Arte è positiva anormalità.

Ringraziamento (Sab. 3-01-98 h 2:09)

Sguardo del vento e un petalo in una mano tremante.

Un piccolo mare accompagna il mio ringraziamento.

La notte sorride.

Lun. 5-01-98 h 1:43

Osservo un grande mare e vedo solo oscurità muoversi fuori di me.

Nel mio corpo abitano molte vite, troppe vite.

Non posso proseguire verso le latitudini della torrida sete.

La mia anima vive di solitudine.

Sola come un piccolo orologio che attende il termine del giorno per poter osservare il tempo verso il mare aperto...

Sab. 23-05-98 h 9:21 (in un bar vicino all'Ospedale di S. Martino)

Attese di vita o di morte.

Una sola parola vale.

Una filosofia (sab. 14-12-96 h 2:12)

Fazzoletti di carta adorano il soffio del Mondo.

Ma la candela no.

Per entrambi la morte.

IL CASTELLO DI CARTE (Dom. 19-05-02 h 15:05)

La regina parla

Consentitemi il silenzio Di associazioni libere di schiavitù Come riquadri di carte da gioco Re di cuori, Regina di picche.

Forme geometriche regolari un occhio di sole un occhio di pioggia edifici d’antica ardesia mani su piume dai canti d’ebano.

Suscito un fumo lento che inonda lentamente il marmo e l’edera su volti privi di sguardo infelici, inconsapevoli e miserrimi!

Compassione e zucchero e danze macabre di porcellana scorrono nei canali fluviali da dove proviene la Vita.

Un pozzo, un teatro, una carne si consumano nei secoli del bianco lattiginoso arato e seminato nel sangue.

Il Fante mormora

Non desidero essere troppo ascoltato possiedo il pudore della verità, possiedo l’arroganza umile dello sguardo.

La pazzia giunge con il vento di Francesco I cinquecento farfalle di piombo opprimono croci scarlatte un sentiero ameno nella pace.

Nessun ritmo regolare nessun ritmo nessun canto nessun silenzio una, due, tre tre, due, una due, una, tre chiare immagini di sempre affreschi di non chiarezza un eremita ascolta la pioggia con occhio di sole…

Il canto del Due

Adoro intonare, quando è stagione, i canti della Terra nutrendomi delle arance del fuoco del ciocco di faggio e del grido dei gabbiani.

Incido con il mio temperino guanti di merletto che donerò alla mia Signora di Primavera dalle pallide mani insieme a ciclamini, mughetto e lavanda provenzale.

Mi commuovo del pellegrino orientale ascoltando i racconti di viaggio dei suoi sandali graffiati dalla ghiaia scrosciante.

La sabbia marina decora un raro fiore notturno…

Re

Altero e complesso il mio vivere dagli albori delle cronache dalle firme su registri dorati appesantiti dalle stesse polveri che avvelenano il mio banchetto di ogni giorno e dai pessimi compiti di greco della mia gioventù.

Privato di ogni ricordo come il libro dove erano racchiusi delicati fiori essiccati incapace di ogni futuro come il più umile dei miei sguatteri ho conservato un diario marmoreo sul quale, giorno dopo giorno, scrivo: “Oggi nulla è accaduto”.

Questo, il mio futuro mausoleo…

Quattro

Fiori neri serpeggiano sul muschio accanto a vegliarde bottiglie di cognac.

Sono pagani anfiteatri Indù gialli iridescenti gatti accanto al fuoco

attendono le luminescenze del cuoio scorgendo i destini sulle imperfezioni delle loro quattro pareti e leggendo libri mai scritti.

Sei

In Maggio ascolto lo sbattere d’ali delle lenzuola stese al sole e scavo nella mia mente cercando la voce delle emozioni ostinato come il pallido capo del vecchio, o del bimbo.

Le mie note sono smeraldi di mare custoditi in fragili scrigni di cristallo e verdi nubi di porcellana sorvegliano gelose affinchè nessuno oltraggi i modesti e minuscoli quotidiani rituali in stile Liberty di una curva candela che va spegnendosi…

DEL TUTTO (22-02-2004)

Langsam Ruhevoll

Malinconia sconfinata appare frattura del tempo e un momento solo un momento in cui scivola a cui si immola con placida consapevolezza un libro viene aperto lentamente con abbandono.

Pioggia che sembra non esistere come la profondità della Musica e la sua lancinante indefinita sensazione di Morte.

Il silenzio stride vibra e di tramonto sonoro.

Un bacio…

non piangiamo… ascoltiamo il Sole lontano… perché il dolore abbia un senso.

Senza titolo

Ancora qualche attimo e stringiamoci, stringiamoci ancora sempre di più con colori caldi prima deol freddo sole dopo qualche attimo dopo qualche ritmo ripetuto a simbolo di un inverno e lo sguardo perso tra le parole morte nella bocca una bocca amara,colma di lacrime e di ulivi inteneriti dal vento e respiri di fiori lacerati in un sorriso.

Il ritorno nel silenzio una pace che riuscirò ad avere mai?

Un suono? Uno solo?

Il piombo sul cielo saturo di mosche e un paio di occhiali calpestati dal marmo.

Prospettive

Muore soffocata una frase apparsa all’orizzonte e dorme una Felicità impossibile da comprendere.

Tanta merda “non-amici” miei e una chitarra che ti risputa in faccia le tue belle ma false parole.

E’ il momento dell’assolo: Hammond.

Cade una stanchezza simile alla notte affine alla Morte, e dorme una Morte impossibile da comprendere.

La polvere non ha il tempo di posarsi E di arricchire una o più anime Avvolte in coperte sporche Unte di cucina e di belle parole.

Tante brutte parole, accostate per creare dissonanza evidenziano qualcosa che non deve essere MAI che non deve essere ripetuto MAI non deve essere MAI.

Troppo rarefatta quest’aria?

Basta adottare una cucina meno unta più vera una cucina da non dare a bere.

Si diffondono in questa stanza urla e ricordi che hanno il peso del ciotolo scagliato nello stagno e niente è regolare.

Continuano gli scritti ed i lasciti senza rime né articolazioni fratture, capogiri e contratture che catturano minuti preziosi li processano e li schiacciano come insetti ed i minuti diventano ore e le ore giorni e i giorni mesi e i mesi anni e gli anni…una vita e una vita tante vite e tante vite un mondo.

E’ la storia del ragno sulla tela? O dell’insetto sulla tela? Una questione di prospettive…

Decaffeinato

Senza più parola alcuna che l’ascolto di poche immagini ed il paradosso che mantiene qualunque cosa non risolta

un mondo inseguito dalle scorbutiche urla tossite di una femmina confezionata, nessuna vita rimasta solo qualche traccia nella busta delle interiora.

Gatti depilati e stranezze schizofreniche o terapeutiche, non-amici miei?

Tu non parli la Tua stessa lingua anziano figliolo dai neri bottoni provocando il balbettìo del triangolo e costringendo la ragione ad essere considerata “strana” per terapia per insegnare il “corretto” vivere: uomo “corretto” balbettìo!

Uomo non è caffè…

Del Tutto

Riflessione leggera e solitaria gatto sulle ginocchia sole lieve su edificio romantico suoni del mattino e alberi dai disturbi sordi intenti a sopravvivere.

Nulla è più lontano dalla Morte Nulla è più vicino alla Morte

una vita che sembra non appartenermi che sento non appartenermi una vita che sembra escludermi una vita che è di altri di altro da me di altro a me.

Che posso fare?

Vivere ciò che sento appartenermi con l’umiltà, o l’arroganza dei miei suoni di cuore.

Ma non sto “Forse…Sogno” non completamente.

Parlo con me stesso?

No, cerco il calore della parola, di poche strade di campagna ricordate con respiri leggeri lievi di sole romantico.

Gli ultimi pochi frammenti lievi e leggeri che mi appartenevano solo ricordati ormai.

Mi hanno ucciso dentro? Ho lasciato che lo facessero?

Ma dov’era un sorriso? Dov’era una carezza? Dov’era una buona parola?
Dov’era una seranza donata? Dov’era almeno uno sconto di pena? Dov’era la Verità?

Forse…ho sognato una casa nera.

Ma dov’erano le certezze?

Su fogli di carta senza vita!

Bestemmio i Vostri Dèi psicologici le Vostre storture che avevano fatto di me un Maledetto dai Maledetti e un Maledetto dai Benedetti!

Rifletto ora e i miei fogli di carta, anche passati, sono Vita.

Un gatto sulle ginocchia.

Il suono delle fusa E il mio amato Chagall…

Una lacrima in volo.

Non sempre il silenzio piange…

DI ALTRO NULLA (29-03-2004)

MERDA SECCA 1

I denti che si consumano su asfalto privo di senso

esplodono mattoni anch’essi troppo legati al sole non resistono geometrie troppo strutturate per essere autenticamente presenti nell’Uomo.

Pochi passi considerati grandi traguardi sguardi di ottimismo necessari più che reali in ambienti privi di speranza.

Abbiate almeno il coraggio delle Vostre azioni: riconoscete che non c’è niente che si possa fare!

Si può solo ingannare il tempo In attesa della fine.

A volte, l’uomo è la rivista del parrucchiere.

SENZA TITOLO

Nasco Con le parole che mi sono proprie Frasi e richiami in calce Proverbi in mattoni E prigioni legate a toni e timbri di voce In vcemento armato.

La Vita è sopportare e leggere dal parrucchiere smarrendo un pesantissimo capello sull’asfalto sognando i fiori i prati e gli alberi.

Occhiali non dipinti su verde non accompragnano un silenzio raro tipico dei cipressi e dei rovi profumati di sangue.

La Pittura non sa suonare La Musica non sa dipingere ma entrambe hanno occhi e orecchi cavati e mozzati e macchie rosse nella boscaglia.

Si alza la voce cammina ma poi crolla a terra, sulla Terra, uccisa per il tempo di u giorno attimo di sole che piove contorto nel cielo in bagliori di nero totale

Nessun punto

ARCOBALENO SOLO

Le parole sfuggono Le nuvole grigie

Convolvoli canuti agitano una bottiglia di vino invecchiato

la Poesia non ascolta una Vita ma denti di frammenti di vetro finestre sporche di nuvole grigie e verde di scatole con canti d’uccelli.

Arcobaleno grigio oggi ma Arcobaleno.

Arcobaleno solo, ma Arcobaleno.

ESTERNO

La prigionìa è immagine Via Venti nell’aria di fumo di sigarette gettate via o raccolte da mani sporche

Macchine stampate sulla pelle per anni inermi sonno continuo con traffico di fondo voce privata di ogni Musica scordata deformata con il volto occhi sedati mani che tremano un gelato putrefatto in un angolo

fumo di sigaretta da pochi soldi nessun silenzio continuo traffico di fondo nessun silenzio mai.

Anziani edifici nella polvere ai loro piedi
le rughe sul selciato devastazione della pelle ascolto della barba che cresce e dei denti maturi che cadono

un dolore di fondo di poche parole sempre uguali.

Non ha mai termine neppure con la Morte.

Arriva un’ambulanza e carta che vola un panino mutilato dissociazione panno nero coperta d’opedale.

Traffico di fondo Non ha mai termine.

Obitorio Senza nemmeno i poveri stracci addosso E lo sporco.

Non è più nessuno.

Nemmeno selciato.

DI ALTRO NULLA

Inebetito irato contro l’intera città e bulloni di pioggia contro un’officina di tela blu.

Incubi corrotti Assenzio e le frenetiche ritrosie del vetro che s’infrange.

Il culo rotto di una Gran Dama caga un grosso stronzo in Tight pluriaccessoriato, mezzo metro di Avana striscia sul pane di un derelitto ferendolo in maniera maleodorante.

Sedazione del battito di un cuore? Battito del cuore di un sedato accartocciato o usato per i disegni al telefono e giunge il caffè a dissodare immensi campi di patate popolati di pendenti che periodicamente, quasi come le nuvole, spruzzano in faccia alla Gran Dama copiosi getti di inchiostro tipografico.

Presentazione tipografica di mezzo metro di ipocrisia.

Inutile il Bene Inutile il Male quando esiste carta per i disegni al telefono e caffè.

RUMORE DI FONDO (23-04-2004)

QUADRO (Ven. 23-04-2004 h 10:21)

Microscopico verde di un occhio disciolto nel silenzio e rumori di campagna

molto sole attende l’albero permaloso con forchetta

Chagall nella brocca dell’acqua.

Statua della Giustizia Con spada di gomma

Tulipani gialli si descrivono vicendevolmente con grazia nel blu

grigio argentato ovetti di cioccolato

in primo piano e anche sullo sfondo

Amore.

Grazie.

UN GIOCO DELLE PERLE DI VETRO (21-05-2004 h 9:14)

Nessuna musica di pianoforte Il grigio unto da carta cinese e il veleno del respiro sputato agli angoli della strada

Esplode una radio senza punti né virgole squilla il telefono a commento delle scimmie ammaestrate che crepano

Un gioco?

Uomo sottovetro a MOLTO lunga conservazione… E’ MOLTA la letteratura che deve essere ancora venduta: disponibile anche con uomo sottovetro kit autoinstallante

Un verme di troppo nella coscienza liberata, sgravata da ogni responsabilità un verme che nuota con altri vermi tra flutti sillabati in microfoni militari entusiasmo del bicchiere d’acqua frizzante miracoli urlati e “Giuste indignazioni”
che rientrano nel quadro generale della sala d’attesa
di uno studio medico

E per l’ennesima volta: “Vuole la fattura?”

Che belle le perline colorate!

“Fuori va molto bene!”

Urlò con sorrisi accattivanti un retrogusto arrogante e punti e virgole due punti, aperte virgolette e puntini puntini…

Sab. 10-07-04 h 8:30

Grazie per il sorriso delle rondini e per tenere piantine avvolte in carta di caramella durante un mattino piovoso di settembre.

Si staccano dolcemente dagli alberi del tempo fogli di calendario ed ecco una foto di Chagall.

Gatto carta di caramella, si accosta a Marc. e riposa con lui.

Una lacrima lungo un sentiero di sabbia…

Mille fiammelle nelle notti di maggio e canti lontani di contadini prati, fiori, convolvoli e una punta di rosso contenuti nella minuscola scatola di fiammiferi di Hermann Hesse.

Un’altra lacrima lungo il profumo del caffè e buongiorno Amore mio.

DAL CHIOSTRO (6-08-04 h 15:49)

Ad Alessandro Quasimodo
con amicizia

Avrei voluto raccontarti di cemento e ferro gettati sul sorriso di un bambino e il mio mondo più semplice di parole suoni e piccoli ricordi.

Un silenzio. E Buoni sentimenti. Un foglietto con il sorriso della Sicilia di tuo padre.

Strappo delicatamente uno spiraglio prezioso e ascolto la penombra del sole…

Grazie, per me Fratello di poesia

“Altra vita mi tenne: solitaria fra gente ignota; poco pane in dono…”
(S. Quasimodo)

RUMORE DI FONDO (7-08-04 h 6:22)

Il silenzio di formiche gialle Che trasportano inutili carte oleate?

Sofferente continuo lavoro di Male che sussurra come polvere lenta, su false luci d’acqua sporca e ancora di marmo sempre di marmo di Bene affaticato mai bastante a sé stesso complesso come il disegno delle antiche formiche gialle sul percorso obbligato lungo un piccolo cadavere che rabbrividisce nell’incubo: Tutto, privato del suono senza più dita né canto solo un lieve sibilo grigio sofferente continuo privo di sonno e di pensiero per la memoria.

Il Dolore!

Respiro dopo il Dolore poi ancora il Dolore meccanico fissità di un’unghia amputata e il pianto solitario adesso, nel mattino.

Piango!

E sembra la Libertà ancora una volta!

Il sussurro della polvere, ora, ma due note di pianoforte, da lontano sfiorano le piante sil balcone.

Sorge ancora il Suono malgrado tutto…

LA PIANTA LA (8-08-04 h 7:37)

Bagliori di pioggia gatto bianco e nero cerca punto d’osservazione per sé stesso e il suo negativo.

Briciole
sotto ruote di antico vinile ostacolano l’eccesso di velocità.

Il Di rompe ogni incantesimo come i chiodi di Leonardo da Vinci.

Rimane ancora qualcosa da inventare?

Siamo esseri umani.

Troppo spesso invece è acqua con cucchiaino su bicchiere in vano verde.

Invano?

No.

E’ Sempreverde.

Chissà se Maggiore o Minore…

RUMORE DI FONDO (22-08-04 h 0:06)

Rumore, sempre rumore, troppo rumore ma mai troppo forte e terribile da respirare come il dolce sapore di un ricordo.

Ricordi il suono della legna segata lentamente e spaccata con la curva accuratezza delle nodose mani di chi ha amato la terra?

Ricordo le maledizioni al Cielo che lo ha reso storpio e la faticosa dolcezza dei passi lenti dallo sguardo buono.

E piango ora…

Legno, molto legno in questo edificio di sabbia, assemblato con il sole tetro d’Agosto ed il cemento che cade come la Morte che strappa il conto.

Qualcuno è morto.

Adesso.

1:02

OMAGGIO AD UNGARETTI (2-09-04 h 6:14)

Precipitato il sorriso in abissi privi di sonno consumati dalla stanchezza e amare lacrime d’alloro acri di vetro antico.

Si staccano brandelli di muro e resta lo sguardo sul vento dell’alba.

SPERANZA (5-09-04 h 8:48)

Soffoco il dolore che porto addosso intenerito dallo stanco conforto delle parole che abbandono.

Resto nudo d’anima.

Sta avvenendo un funerale di falsa gioia.

Pochi frammenti e qualche risata che ringrazio.

(Nervi, 7-08-04 h 6:22)

Vivo il silenzio alienato
dalla plastica corrotta dal fuoco e le magiche risonanze del bambino di latta.

I momenti di vento della costa decorata e Scriabin attende il treno a S. Ilario.

DIARIO DI SICILIA (Messina, 23-09-04 h 23:59)

Azzurro di aria e di acqua emozioni di gatto rosso il vento dello Stretto.

Nessuna poesia può essere scritta. Perché è Poesia.

Vive il Mare nel silenzio del Pescatore.

Profumi.

Arabeschi d’acqua Lipari luce francese colore pianissimo

Tindari sul mare e nel mare E la severità del pianto nel vento Mentre la sabbia strìde tra le dita.

(Messina, 29-09-04 h 8:29)

E’ trascorso il Sole…

SOUTH OF HEAVEN (Messina, 29-09-04 h 8:49)

Una Musica affolla delicata il silenzio terribile del risveglio.

Un sibilo nero pronto a colpire tra i rumori del mattino.

Violenza dialettale impressa sui muri a volume troppo alto velocità cieca bestialità giocosa della Morte ma nessun dolore né gioia avvertiti.

A Sud del Paradiso…

NOCILIA GENON VA (Genova, 1-10-04 h 6:59)

Commozione di cristallo blu cobalto e il triste desiderio di altre esistenze prive di pettine e di volto scarlatto A verde da nero Tra il manto delle segrete oasi Al silente orgoglio dei due di picche Felicità frementi dell’olio d’oliva sul pane Città che celano, da sempre, parole.

Piombo.

Il NO è di casa.

Ritmi a tasselli…

I cattivi tempi (sab. 9-04-05 h 8:41)

Il Viaggiatore (lun.29-11-04 h 1:08)

Il mio tempo scorre con la sabbia nelle scarpe e il vento sulle rocce

Il profumo della legna tra la luce dei lampioni di Dicembre e l'ombra della parola

Un ritmo nuovo abbozzato su di un lembo di giornale dimentico del sorriso del riposo del riposo del sorriso

Nessuna fine

Gratitudine (dom. 19-12-04 h 8:49)

Ascolto nella notte il sorriso dei tuoi occhi

Mi giunge anche da lontano un bimbo che suona fa diesis e do

Poche briciole sul tavolo ricche della povertà del pellegrino

La gente lungo le luminarie e vetrine che anticamente dovevano essere assediate dai poveri.

Vento di mare.

Il Silenzio della Gratitudine nella mattina.

Non ritmo (merc. 12-01-05 h 9:55)

il Buio accade sempre, tra le onde ed il gatto sereno

il Sole un'ape che sorge dalla sabbia verso la tenda che osserva perenne con l'ingenua curiosità dell'antico popolo.

Gracchia indigesto un avanzo di mela quotidiano modesto sanguinamento prima delle commissioni del mattino.

Non Ritmo.

La tenda...

Ricordo (merc. 12-01-05 h 0:15)

Poche umili luci i mattoni

Vetro che si recide i polsi con la crudeltà armonica del filo d'erba affilato dal vento pomeridiano

Contadini si giocano a carte le lacrime della passata fame e il vino dipinge sul pavimento in cemento un fiasco scagliato all'Inferno.

Non (merc. 12-01-05 h 0:36)

Non è di me la Parola che riesce nel suo cammino ma il riposo a voce bassa e lenta di un piccolo tavolo silenzioso intagliato da un povero vecchio: pochi chiodi per una croce e un sasso ebraico.

Guido Priano – Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

  • Guido Priano -

    RIUM LASCADIE PAAN

    Poesie 1989 – 1999

29/30-01-92

Molte mani agguantano la luna e la spremono facendo cadere sul mondo pallide gocce di malinconia.

Vecchi film colano dalle facce smorte di coloro che sono stati bagnati.

Charlot va a spiaccicarsi sulla Terra.

Dom.01-03-94 h 23:12

CRONACHE

1. BRACCIA AFFERRANO, VOLENDO COSTRINGERE... BRACCIA COSTRETTE...

Questi i titoli per la prima pagina ma il giornalista piange perchè deve parlare di sè stesso denunciando un crimine da lui commesso.

Sab. 30-04-94 h 22:42

2.

In un lurido vicolo, lattine strangolate carte oleate bucce marcescenti umanità divenute compagne di sventura di involucri un tempo pieni di nutrimento bevuto o ingozzato distrattamente.

Dopo il crimine, stomaci sazi uccidono ciò che rimane abbandonandolo morente sul terreno.

Questo povero cronista scriverà il seguente titolo “OMICIDIO A SCOPO DI RAPINA”

Lun. 02-05-94 h 21:51

3.

Titolo: “LA CONSOLAZIONE DI UN PIANTO E’ NEGATA DALLA PRIGIONIA DI LACRIME DERELITTE. COSI’ FORMICHE INARRESTABILI PERCORRONO CORPI OPPRESSI”.

Merc. 20-04-94 h 22:55

PAESAGGI DISTORTI

1. Il nulla, ha lasciato il serpente che non può entrare nella Chiesa.

Il serpente non può entrare nella Chiesa perchè essa è difesa dal nulla.

‘94

2. Molti serpenti sono resi vermi da smisurati viscidi sentieri che fendono in due la foresta.

Molti serpenti cercano di sfuggire alla decapitazione tentando molte strade, ma sono troppo tortuose per loro.

Allora si illudono e diventano a loro volta viscidi sentieri sui quali altri serpenti passeranno innumerevoli volte, alla partenza del viaggio e al loro ritorno.

Poi anch’essi diventeranno sentieri sui quali passeranno altri serpenti resi vermi dai reali viscidi sentieri.

‘94

3. Da tempo immemorabile capita di incontrare nell’incedere un’angusta piazzetta sovrastata da case, sventrata a metà da un’umida buca.

Da tempo immemorabile l’infante dice: -Una volta c’era un albero, poi fu strappato via-

L’adulto dice: -E’ sempre stato così-

L’infante dice allora con angoscia: -E’ così brutto e terribile!- E ancora: -L’albero dovrà nascere, altrimenti mancherà qualcosa. Non può rimanere quella buca per sempre!-

Ma l’albero non è mai esistito e non può esistere in quella angusta piazzetta.

L’infante però lo vedrà ugualmente con il segreto dolore dell’inadeguatezza.

‘94

4. Un piccolo essere ancora immaturo viene decapitato in maniera atroce da un altro essere di dimensioni enormi e già maturo da tempo.

Quando due piccoli fiori innocenti si schiudono dolcemente ai primi raggi di sole, scorgono ancora la visione orrifica.

Rabbia, frustrazione, sete di vendetta!

-Il piccolo essere non dovrà morire perchè non aveva colpe se non quella di essere cresciuto nei meandri più nascosti e caldi della foresta, per poi esserne cacciato via!- Affermano i due piccoli fiori.

-Mentre si allontanava verso l’esilio insicuro voleva tornare nell’interno della foresta percorrendo il viscido sentiero che collegava l’interno con l’esterno, quel viscido sentiero che lo stava cacciando via!-

I due piccoli fiori innocenti allora sentenziano: -Per rientrare il piccolo essere dovrà decapitare a sua volta il grande essere, usurpatore della foresta, il quale ruba a suo piacimento i favori che spetterebbero di diritto al piccolo essere.

MORTE SIA, DUNQUE!-

Mart. 17-10-95 h 22:53

COCKTAIL DI PSICOFARMACI

Cantilena (freneticamente moderato)

2/4: LA-LI-LA LA-LI-LA LA-LI-LA LA

Dov’è il rosso dell’albero? Dov’è l’albero sulla parete blu?

Non c’è rosso! Non c’è albero! Non c’è parete blu!

2/4: LA-LI-LA LA-LI-LA LA-LI-LA LA

Verde novità nessuna novità, verde novità nessuna novità, verde novità nessuna novità, verde novità nessuna novità!

Dov’è il reale intento? Dov’è l’intento di una verità?

Non c’è reale! Non c’è intento! Non c’è una verità!

2/4: LA-LI-LA LA-LI-LA LA-LI-LA LA!!

‘95

Psicovalzer (Presto) Pazzo, velocemente veloce danzare, strano, lentamente lento valzer.

¾: TA-RI-TA TA-TA-TA TA-RI-TA TA-RA-TA-RA-TA

no, non è così no, non è così sì, lo è, rosso albero parete blu blu albero parete rossa, gioiose cancrene di pensieri indispensabili putrefazione, lieto vomitare, quartina: gustoso disgusto valzer appagante catarro robusto molto filante,

¾: TA-RI-TA TA-TA-TA TA-RI-TA TA-RA-TA-RA-TA

su parete blu!! Su parete blu su parete blu!! Su, parete blu su, parete blu!! Indispensabili pensieri sputati, danzare velocemente veloce, pazzo valzer,

¾: TA-RI-TA TA-TA-TA TA-RI-TA TA-RA-TA-RA-TA

lentamente lento strano.

Strano?

No si si no. Nosisino nosinosi sinosino sisinono sinosino.

Sottovoce però.

URLANDO!!!

Sab. 03-06-95 h 22:17

OSSESSIONI

1. Sole rosso striature rosse striature sole.

Cerchio infuocato colori cerchi colori infuocati.

Sfondo nero notte di giorno giorno nero sfondo di notte.

Sogno vero? Sogno falso? Sogno vero? Sogno falso?

Completo niente incompleto tutto incompleto niente completo tutto?

Sfondo nero notte di giorno giorno nero sfondo di notte.

‘95

2. Tante cose tutte vere.

Tante cose tutte false.

Poche cose tutte vere.

Poche cose tutte false.

Cerchi infuocati su sfondo nero cerchi infuocati su sfondo nero.

Mari di nulla tutti veri.

Mari di nulla tutti falsi.

Mari di vuoto tutti veri.

Mari di vuoto tutti falsi.

Cerchi infuocati su sfondo nero cerchi infuocati su sfondo nero.

‘95

3. Ossessione Ossessione Ossessione Ossessione.

Sempre e solo:

Ossessione Ossessione Ossessione Ossessione.

Cerchi infuocati sole rosso cerchi infuocati sfondo nero.

Cerchi infuocati mare di nulla cerchi infuocati striature.

Sempre e solo:

Ossessione Ossessione Ossessione Ossessione ...

Ven. 29-12-95 h 14:53

INCURSIONE

Evoluzione madre di umana verità.

Vivisezione dell’uomo, crudele orrenda! Vivisezione dell’uomo, brutale terrore!

Corruzione masticata ossa massacrate. Bestemmie crepitii.

Incursione... incursione... Razzia...razzia... incursione... incursione... razzia...razzia... incursione... razzia scorreria!

Evoluzione madre di umana verità.

Esplosione di pianto, eterno trapasso! Esplosione di pianto, feroce bagliore!

Zampillare costante di bestiali squartamenti. Stritolare assoluto di rancori strazianti.

Incursione... incursione... Razzia...razzia... incursione... incursione... razzia...razzia... incursione... razzia scorreria!

Sab. 16-07-94 h 23:41

I RICORDI DEL FUTURO

1. Amore, passato e presente.

Pozzanghere di romanticismo su strade parlanti.

Macchie di vivaci colori, lunghe linee terminanti sempre e solo

con

Amore, presente e passato.

Lun. 18-07-94 h 22:59

2.

Silenzio.

Stridori interiori.

Sibilo.

Ferita!

Mart. 19-07-94 h 22:33

3.

Lungo, lungo dondolante languore, nell’intensità di lago di limpidi ma profondi occhi, mentre note respirano.

Ven. 22-07-94 h 23:07

4.

Sospiri.

Poche cose, in realtà molte.

Sospiri.

Molte cose, in realtà poche.

Merc. 03-08-94 h 10:53

5.

Vuoto.

Senza angoscia.

Vuoto di pace.

Lun. 15-08-94 h 23:46

6.

Ricordo

Colori.

Rosa e nero labbra antiche finestre.

Amore flessuoso umido come muri di segrete.

Ancora labbra mani respiri che sono onde mari col loro mugghiare appassionato ascetico.

Rimangono ceneri di un breve incontro e parole mai dette.

Merc. 07-09-94 h 23:01

7.

Notti biancheggiano nell’attesa del pagamento di un antico debito.

Non potrà mai più essere pagato purtroppo.

Notti si fanno scure di sonno.

Ven. 09-09-94 h 23:18

8.

Urla strepiti tragedie scenate insulti!

Che ridere!

Giov. 29-09-94 h 23:15

9.

Graziose movenze: occhi, mani, denti.

Colori emergono da una macchia di nulla e la cancellano.

Occhi, mani, denti e dopo mani, denti, occhi e ancora denti, mani, occhi.

Note corrono come bambine contente, qualcuna cade, piange un po’, poi si rialza e raggiunge le altre.

Sab. 08-10-94 h 11:49

10.

Verbi avverbi congiunzioni preposizioni.

Giro giro tondo...

parole maleodoranti vagano senza meta come barboni, si nutrono di qualsiasi cosa e soddisfano i loro bisogni nel mezzo di una folla deridente e sprezzante.

Una folle filastrocca: giro giro tondo...

Lun. 17-10-94 h 24:00

11.

Omeomerie

Il ragno compie acrobazie in uno degli infiniti microuniversi contenuti fra le quattro mura di una stanza.

Può essere una prigione,

o un sistema solare, il quale è contenuto da una casa la quale è contenuta da un quartiere il quale è contenuto da una città la quale contiene tanti ragni...

che compiono acrobazie...

Mart. 18-10-94 h 24:37

12.

Soli autunnali.

Sudari nei quali si avvolgono prima di trapassare ingiallite cartoline illustrate.

Giov. 22-12-94 h 23:44

13.

Nero e bianco bianco e nero.

Esplosioni di luce accecano la ragione.

Nuovamente nero e bianco bianco e nero.

Deltaplani di carta stagnola spiccano il volo?

No, non ancora però già si avverte il respirare tranquillo di verdi ed infinite distese.

Dom. 01-01-95 h 23:38

14.

Tranquillità.

Serenità.

Nebbie si diradano un caldo raggio di sole filtra.

Parole in attesa della scarcerazione vengono ora finalmente liberate.

Tranquillità.

Serenità.

Sole.

Parole libere.

Merc. 26-04-95 h 23:49

SPIAZZO

In un deprimente spiazzo di periferia.

Siringhe preservativi bottiglie di birra rifiuti.

Un uomo fra essi?

Un rifiuto tra essi?

Merc. 04-10-95 h 23:49

A CHIUSURA ERMETICA

1.

A volte, è solo niente con le gambe.

2.

Vite viola, tumefatte da parole come vespe.

Una farfalla, per pochi istanti su questo viola.

Poi, un volo.

Tornerà?

3.

Invocazioni d’amore.

Pallido amore di morte.

Invocazioni ad un quaderno chiuso e terminato.

Invano.

E’ possibile l’impossibile? E’ impossibile il possibile?

Sì.

E’ il dolore della nascita. Ma quanto è stata desiderata! Quanto!

Invano?

No.

4.

E’ sempre presente chi non c’è.

E’ sempre assente chi c’è.

Non è forse troppo radicale?

Rosso e verde.

Perchè non rosso scuro e verde chiaro o viceversa? E perchè non blu?

Forse tutto è sempre presente quando c’è ed è sempre assente quando c’è.

Non è forse troppo radicale?

Denti ora sorridono soffrendo? Oppure soffrono sorridendo?

Rosso e verde.

E’ un figurativo? Un astratto?

Sì.

E’ un enigma? Non lo è?

Sì.

Ha senso? Non ne ha?

Sì.

21-10-95 h 23:10

MALEDETTO DAI MALEDETTI, MALEDETTO DAI BENEDETTI

Il cerchio

Vedo una croce bruciare, divinità cadere.

Muoiano tutti i macabri vessilli strumenti di morte!

Muoia l’umanità seguace dell’illusione!

Brucino libri ritenuti espressione superiore!

Brucino rappresentazioni superiori!

Brucino templi!

Bruci tutto ciò che è adorato immotivatamente!

Resti solo l’uomo!

Solo l’uomo.

Ven. 27-10-95 h 9:14

La parte oscura del cerchio

L’arrogante provoca urla di furia e tremanti desideri di vendetta.

Attira su di sè scarlatte intenzioni di sangue, volontà di morte.

Nel deserto dell’oppressione, il miraggio di una fresca spremitura di carne!

Ven. 03-11-95 h 10:28

Soul loaf

Gatto bianco! Nuoti in nero di acque.

Equivale a dire che gatto bianco sei gatto nero e nuoti in bianco d’acque?

Essere dagli occhi ironici e seri! Rispondi alla mia domanda con un enigma chiarissimo: -Equivale non equivalendo, non equivale equivalendo!-

Mio socratico amico, dimmi di più te ne prego!

Ma i tuoi occhi ironici e seri, deridendo la mia sete di verità assoluta, parlano dicendo: -Di più!-

Io, ansioso ti chiedo: -Di più cosa?-

Ridendo rispondi: -Tu mi hai pregato di dirti di più. Io l’ho detto. Contento? Se ancora soddisfatto non sei, ti dirò che io non sono nè gatto bianco e nè gatto nero ma sono entrambi al tempo stesso. -

-Ma che significa?- Ti chiedo.

-Significare è verità e verità è non significare. -

Sab. 11-11-95 h 13:16

Verità

Gracile rosa nell’immenso oscuro di crepitio di pioggia.

Ven. 17-10-95 h 1:18

Forse...Sogno...

Forse...

1.

Amore è prima cosa.

Serenità interiorizzata nel cuore?

Forse.

Il futuro può anche essere ricordato.

Ma, a chi giovano paure invisibili urlanti imposizioni di solitudine?

Paura è ultima cosa.

Amore è unica cosa.

Ora e sempre.

2.

Teste cadono per occhi guardati e profondi.

Qualcosa di più?

Forse.

Il futuro può essere, ricordato.

Sab. 18-11-95 h 11:26

3.

Niente di più che niente di meno.

Scontato segnale di verità.

Vicina fine di lungo viaggio.

Intuizioni.

Dom. 19-11-95 h 13:29

...Sogno...

Una casa nera.

Milioni di rilievi.

Ghiaccio.

Fragile oscurità, oscura fragilità.

Una porta della casa si sta aprendo.

Colorate luci suoni di cuore cuccioli di gatto rosso.

Una casa nera ma colorata.

Presto verrà ridipinta con pennelli intinti in colorate luci suoni di cuore cuccioli di gatto rosso.

Colori di rinascita.

Ven. 08-12-95 h 24:41

Dietrologia

Morire A mezzanotte, Luce spettrale Estenuante Di dolore E Terribili Tremori Oscurati dal gelo.

Demoni e Arcaici Incubi.

Maleodoranti verità, Assurdi Liquami Escrementi Deserti Essiccati Tramite Tremori Infernali...

Misurabili Allucinazioni Libere con Eremi Disarticolati ma logici, Ergastoli Tormente con Tranquilli soli Omogenei.

Dietrologie Angeliche ed Infernali.

Biascicate Evanescenze Nervose, Essenze Disincantate Eppure di sogno, Traumi e Tramiti Invernali.

M

Macroscopico Orgoglio Risvegliato, Infelice Riesumazione di una Esistenza ormai polvere.

A

Assoluto niente e l’ universo.

Mediatore Esecrabile Zittito da uno Zaino nero Abbagliante nel centro, Novità Oligofreniche, Tardive Tacite Emozioni.

L

Liriche Unicità umane, Contestate Evidenze poetiche.

Sacro e Profano Estremisti, Turpi Tramonti Riservati A Liriche Evidenze poetiche. E

Errore, Sofferente per Tramonti nel nulla, Evidenziato da Nascoste pretese di Unicità. Amore Nel Tenebroso Eremo.

D

Destino Incompiuto.

Disastrosa verità Ossessionante, Libera di Orgoglio e Repulsione Essiccata.

E

E non rimase nulla.

T

Trovato E perso, Ridicola Ribellione Inconcludente e Biascicante parole Incompiute, Linearità enigmatiche Invernali.

T

Terrore, Ribellione Eremo e Mondo Onirico lontanissimo, Repellente Inferno!

O

Oniriche Sicurezze Chiudono porte Urtate Rischiando dolori Amorosi, Timide sacralità Inespresse.

Destino di Amori Legati. Grandi, Estese Linee Oscurate dal panico.

D

Distinguere Eremo da Morte Oppure Nulla da Incompiuto?

E sia!

A

Antici Rimorsi, Costanti Amori Incompiuti, Costanti Inferni.

I

Inesistenti Notti, Costantemente, Umanità Braccata da Inespressività evidente.

M

Morte A mezzanotte, Luce spettrale Estemporanea Oscurata Dal cielo Dell’aurora, Onirica Rinascita Anteriore al Niente Travestito da Invidia.

Verbi E Ricordi Inseriti in Tremendi Amori.

A

A mezzanotte, Sospensioni, Suscitate da Unicità, Rinascite di Doloranti Intensità.

L

Libertà Incanalata, Quasi Una diperazione Alata, Musica di mari notturni, Infiniti.

E

Estremismo Socializzante Chitarre Repellenti, Maniacale, Estremismo Naturale, Totale Inespressione!

D

Dalla notte Estrema, Suoni di Elevazioni Riprovevoli, Totale Inespressione, invano urla!!

E

Estremismo Solializzante Sonorità Incivili, Costanti Chiusure Amorevoli urla e Totale Inespressione!

T

Terrore Risvegliato per Amore e Morte, Infiniti Tormenti Esecrabili.

T

Terrore Risvegliato E Morte lenta di dolcezza Ossessiva sulla Riva di fiumi Infermi.

I

Inverni Notturni, Fameliche solitudini, Eremi disarticolati, Raccoglimenti in Nulla, Assurda Libertà Incompiuta!

M

Maniacali Inferni Sorseggiano Uomini, Rubati ad Amori Biascicati Inesistenti forse, Latente Impossibilità.

A Anarchia Latente, Libertà Umana Calpestata Impietosamente, Nulla, Assurde Zone Invernali Ormai Notturni Inferni.

L

Latente Impossibilità, Borioso Esecrabile e Repellente Eremo.

Calore Ossessivo del Nulla. E

Ergastoli, Repellenti Ergastoli, Morenti ed Inespressivi.

D

Demoniache Immensità, Sacre Allucinazioni, Ribellioni Tremanti di Inferno e Cielo Oscurato da Lacrime A mezzanotte, Tormente in Invernali evanescenze.

Maledetto, Amore raggelato!

Lontano Ondeggiare Gremito di Inspiegabili Colpe Inesistenti.

E

Esclamazione Recondita e Gracile, Amore Soffocato dalla Tirannia, Opaco Limbo Immeritato.

T

Terrificanti voci Oniriche, Rumoreggiano Malefiche Esortazioni di Negazione e affermazione, Tagliente, Eremo! Tu uccidi!

Consacrati, Olocausti Nell’inferno della devozione filiale.

T

Tacito Risveglio, Assoluto dolore del Nulla, Questa Unica Infernale Luce, Limbo invernale, Immeritata condanna a morte un tempo.

Sanguinoso Olocausto alla Libertà Intirizzita!

O

Oltretomba in vita Morente d’amore, Oscuri presagi e Glauco Eremo Notturno Esteso tra Infernali inverni infiniti.

D

Distese Impossibili E devozioni Tombali, Roventi Orpelli rendono Liriche Opache e Gracili, Innocenza Esangue.

A

Amore Nullo? Grigio ed Esausto Lido ormai Invernale, Che ti Hanno fatto Esile Amore?

Estremo sacrificio, Devozione sanguinante, la tua!

I Invernali Nebbie, Fradice di Eremi nel Rammarico Notturno, Amore sgozzato, Limbo Innocente!

B Bambino Immolato, Amore Sepolto in Cimiteri Invernali, Croci su Amore ormai Tetro E livido. E

Estremo e Vano Amore Notturno, Esilio Sordo, Contrito Eremo Nostalgico Zampillante Esaurimento.

N

Notti Ed aurore Raccapriccianti, Voli Ostacolati da Sepolcri divelti E penosi ricordi.

E

Esecrabile Sottile Sordità, Esteso Nulla di Zone Ermetiche.

D

Destino Invernale, Solitudine Infinita, Nulla Conclamato, Amore Notturno Terribile Amore notturno e Tombale... E vicina morte.

E

Estremo Percorso verso il Patibolo, Ultima volta, Ricordi a vicina dipartita, Epitaffio.

Destino, Incombente di trapasso.

Scheletro Onirico Grida Nudi presagi Odorosi di tomba.

T

Terrore, Remoto, Amore a mezzanotte Unica Morte arcaica, Incombente di trapasso.

E nulla rimarrà.

T

Tremori e Rapidi Amori rubati, Muffe Interiori, Tetro fato Incombente di trapasso.

I

Incombe Nera sorte, Verità Estrema, Ricordi, Nudità Amorose Luce spettrale... Incombe...la ormai defunta promessa alata...

Dom. 17-12-95 H 15:53

“PRELUDIO” E FIGA

Dom. 17-12-95 h 15:53

Paesaggi del pisello fiorito

Palpebre, sbattono candidamente.

Sinfonia Pastorale, Beethoven lo mette in culo ad Apollo.

Un pisello sullo sfondo.

Un pisello verde di rabbia, bonaria irruenza.

Un abile flauto produce un trillo brillante nelle numerose bocche di una donna dal sapore fruttato.

Che idillio!

Lun. 18-12-95 h 10:08

Cazzimbolismo

Il pene è pene.

Il pene è dolore incarnato in umano cazzo.

Distorsione della realtà.

Uno specchio rosa porco con testa rossa di infiammato sangue.

L’ombra del suicidio ripulito è un cazzo contro luce, meridiana molto parziale...

girasoldipendente è pendente gira di solito.

Lun. 18-12-95 h 10:45 Favola

La favola, per alleggerire, è la fava volante!

FLAP-FLAP!

Carlo, direbbe spleeneggiando: “...quando la terra si muta in umida spelonda dove LA FAVA come pipistrello va battendo i muri con la sua timida ala e picchia la testa su fradici soffitti...”

Un cazzo, baritonalmente, cinguetta...

complicato, è il rituale del passero...

Mart. 19-12-95 h 24:17

Amore solitario a due piani

Questi versi sono eiaculati dalla penna.

E’ solo masturbazione poetica.

Fame di vita avvitata...

rimangono macchie spruzzate sul quaderno.

Pazienza!

Ven. 15-12-95 h 13:10

LIRICHE FERROVIARIE

Sab. 09-12-95 h 21:31

Sampierdarena-Voltri

Spugne di freddo in secchi di gente.

Apparenza di un inesistente tutto...

Lun. 11-12-95 h 11:54

Brignole-Voltri

Morte, uccide parole d’amore...

Ven. 15-12-95 h 13:50

Voltri-Brignole

E’ una lettura perenne, questa pioggia frammista a neve, è leggere per non guardare rischiando di essere visti...

Giov. 28-12-95 h 13:45

Voltri-Brignole

Sussurra piano il dolore.

Lo struggimento, silente, ha guanti di pelle...

Giov. 23-11-95 h 7:39 (abbandonate sul treno)

Un viaggio

1.

Taccuino estemporaneo. di sognanti dolcezze.

Lo dono a te.

Petali, sulla chitarra delle tue serenate.

Baci appassionati di fronte agli occhi arrugginiti del tramonto.

Estati, divenute autunni, autunni, divenuti estati.

Amo te.

Dall’alta cima di treni in partenza...

2.

Solare solitudine, veloce e lenta di riflessione.

Il presente ricorda. Il passato piange. Il futuro sorride...

Chi sono io?

Un cuore...

Sab. 06-01-96 h 20:24

FRAMMENTI AD OCCHI APERTI

1.

La ma immagine nello specchio pensa.

2.

Dai pensieri, alcune foglie commosse.

3.

Io, candela rossa presso il feretro.

4.

Io, feretro presso la candela di carne rossa.

5.

Due lacrime e sedici denti.

6.

Rosse candele, consumate.

7.

Dai pensieri, alcune foglie commosse.

8.

Due lacrime e sedici denti...

9.

Sedici denti in catene.

10.

Poesia nella spazzatura.

11.

Spazza via ogni altura.

12.

Solo piano.

13.

Morto il forte! Non più soldati, non più mura.

Solo rovine.

14.

Rovi nel tempio sconsacrato.

15.

Sconvolto, il sacro forte resta ancora perenne niente.

16.

Volto immaginato volto verso il mare ammarato verso il volto.

17.

Spazza via ogni altura.

Spazza via ogni altura.

18.

L’altura ogni via spazza.

19.

Solo forte.

20-

Morto il piano! Non più... che cosa?

Tutti questi versi tra le linee di un pentagramma.

Rantoli tisici versatili e parallele strade.

Asfalto in una tazzina di caffè.

Catrame in una sigaretta.

Strade bevute e respirate.

Giov. 11-01-96 h 13:27

ALL’OCCHIO DI BUE

Battaglia nasale

Caccola a mano.

Lanciata, bomba umana al nasale tritolo.

Su che cosa? Su ciò che non si limita ad esistere.

Sbronza

Vino bianco, ai pensieri acquosi. Troppo acquosi!

Numero uno litri di bianco, niente birra scura prego!

La testa deve ridere dal male, un acuto male alla pancia... il vino gonfia i pensierie che, in questo istante assomigliano maledettamente a delle stronzate!

Molto sensate, molto sensate d’amore decapitato.

La testa, sul vassoio d’argento, ride dal male.

Colpa del fegato indigesto.

Bistecca

Mezzo chilo di me stesso.

Da cucinare al sangue?

NO.

Individualità

Complicate posizioni verbali.

Kamasutra lessicale.

Mandibole velociste ritmico orologio claudicante.

Giov. 21-03-96 h 9:51

AD UNA RAGAZZA SCONOSCIUTA

Cammini davanti a me orribile nella tua bellezza minuscola di volgo.

Le tue spalle quadrate narrano il cappotto intelligente, ma solitario perchè indossato da te.

Mani, le tue? Forse anche quelle copiate da qualche rivista di moda.

Niente di te in te.

Orribile truccata bellezza di volgo.

Niente di te in te.

Esisti?

Ven. 22-01-96 h 14:03

L’ORANGO FURIOSO

L’Orango furioso di Vico Ludico, oste dell’Ari, incatenato al suo pene acefalo, grugniva gergo fuggendo con una sigaretta scroccata, bastoncino fritto di pesce puzzolente in zampa a pollo bollito slavato da Orango!

Il solito brodo.

Sab. 23-03-96 h 23:50 LETTERA A NIETZSCHE

Segni pensieri annuali.

Ossessioni.

Anima rugosa, fronte e tramonto con chitarre.

Abissi metallici mani a e di cieli grigi imprecanti.

La più grande bestemmia è CREDO IN UN SOLO IO ? Oppure CREDO IN UN SOLO DIO ?

Credo io solo uno?

Credo io uno solo?

Credo uno solo io?

Io.

Uno solo.

Credo.

Uno solo.

Calorifero accarezzato come cane.

Articolazioni ricercano amore.

Sab. 30-03-96 h 5:29

STORIA DI UN’EMICRANIA NOTTURNA

Mal di testa per stomaco impietrito e cuore macchiato d’ombra.

Eccesso a fame d’amore.

Testa di male è ressa per inedia.

Ennesima conferma ferma con, dolore.

Sopraggiunge, finalmente, la realtà.

Decomposizione. del male.

E il gallo canta con campane.

Possibili le Laudi.

La finestra ha aperto gli occhi.

Lun. 08-04-96 h 13:49 ( In memoria di Emilio Patrone Michelino Patrone Antonio Siri)

REQUIEM

Tombe coetanee.

Vite che non darà più vino.

Filari sepolti nella neve di una affamata primavera.

Un sole, è viandante con me.

Un sole fu viandante con loro.

Ora con loro in morte.

Così sia.

Ven. 12-04-96 h 23:03

METALLO

1. Esigenza espressiva limitata per paura di sofferenze.

Possibile disillusione e Led Zeppelin.

Sab. 13-04-96 h 23:39

2.

Pantera.

Ruggiti cantati e oscurità e lampioni, luce sezionata.

E occhi e nero e rabbia...per amore.

Sab. 13-04-96 h 23:39

3.

Fanciullo o fanciulla nel tempo, viola profondo nel settantesimo anno dim esistenza di un secolo mostro di bellezza e atrocità.

Merc. 17-04-96 h 23:23

PAPA’

Padre, tra le mie braccia.

Bambino piangevi.

Un doloroso struggimento impotente.

Tuo e mio.

Tutto il mio amore per te, grande genitore sofferente.

Amore.

Sab. 20-04-96 h 15:55

STRAFTKOLONIE

Sogno tra mani tremanti su sguardi colmi di lacrime.

Idee solcate d’anni.

Kafka nella colonia penale assolto condannato in AmeriKA.

ItaliKA Maleur.

E cavalieri politici montano metalmeccanici cavalli.

Sodomie istituzionali.

Sab. 17-02-96 h 11:28

VANGELI PSICHICI

Passione (Matteo 27, 3-53)

Religioso silenzio cantato per una morte a distanza.

Il mio cranio, Golgota in croce.

Divisi le vesti tirandole a sorte.

Ma, giusto che perdessi.

Ogni cosa.

Uccisi desiderando.

Sei in me, lettore?

Ven. 23-02-96 H 1:41

Incisione di solitudine

Solitudine per sempre.

Assordante il verde.

Affrettare nell’ameno respiro gelato per far prima ritorno a domestiche fonti di calore.

Goya, un’ennesima incisione un’ultima follia.

Sei in me, lettore?

Sab. 24-02-96 h 11:11

Allegoria

Dita chiedono amore al rubinetto dell’acqua calda.

Ma esso, ciecamente, scotta.

Dita colpevoli di illusione.

Sei in me, lettore?

Dom. 25-02-96 h 13:28

Polveri

Trascendente.

Augurio di sventura e di morte.

Inquadrature dai lunghi capelli invecchiate dalle forbici e amputate contro ogni male.

Sei in me, lettore?

Sab. 27-04-96 h 22:59

Lazzaro

Ironia, pianto dentale.

Non saggio indagare sotto le bende.

Non saggio.

Ogni ferita deve risanarsi.

dicotomia sempre incombe.

Occorre oculatezza.

Sei in me, lettore?

Merc. 06-03-96 h 24:25

Giuda (ideale tradito)

Onnipresente futuro in abiti, leti e pioggia.

Stremato lontano dentro, avvicinato esternamente.

Abiura del colore stetico e sguardo deflorato da un rozzo vissuto.

Poi, in pagamento, poche monete di stagno.

False.

Sei in me, lettore?

Giov. 16-05-96 h 24:09

ITINERARIO VIOLA

1.

IO è io e io è tu.

Armonia dell’uno con l’UNO universale.

Merc. 22-05-96 h 23:21

2.

Reale.

Essenza di IO armonia sublime di due mondi in carne umana.

IO è universo a sè.

Non possibile la non scelta.

Individuale solitaria via di comunione.

Ascesi d’amore esteso, unica ardua strada.

Ven. 26-04-96 h 22:36

UN LASCITO

Internamento con libertà, nessuna dicotomia peggiore di questa. Ma, nel medesimo istante nessun conflitto nel conflitto più acceso.

Verità!

Termine radicale ed errato.

Verità non verosimile.

Contraddizione? Come è giusto che sia. Come è...VERO che sia.

Dolore!

Termine radicale ma vero.

Un indizio: ciò che è dissonante è reale.

Tasti premuti con speranza, nessuna dicotomia peggiore di questa. Ma, nel medesimo istante esistono collegamenti, fili tra fili.

Essi portano chiunque al suo testamento e a molte iscrizioni su marmi logori.

Idiota!

La vita inizia da un cazzo che vomita in una donna ansimante!

Dio è un sottile burlone!

Grasse risate alle spalle di un’umanità errata come vera.

Un indizio: ciò che è dissonante non è reale.

L’esistenza stessa è dissonante di realtà ed irrealtà.

Ma, dove la ragione?

Dove la pazzia?

In entrambe.

Ragione e pazzia pazzia e ragione.

Verità libertà dolore giustizia speranza.

Carni morte cucinate filosoficamente e divorate crude dal volgo.

Molte mani si masturbano in cessi pubblici con le idee di precursori.

Il genio è solo fantasiosa pornografia e i libri solo fazzoletti macchiati di surrogati di risposte esistenti in una esistenza inesistente di anime nere di anime bianche di processi di condanne di assoluzioni di di di.

Di.

Ma.

E’.

Solo.

“Di” cosa? “Ma” cosa? “E’ “ cosa? “Solo” cosa?

Cosa.

“Cosa” cosa?

Nulla esiste esistendo. Tutto esiste esistendo.

Nulla, tutto,sinonimi.

Distruzione, edificazione, complementari come l’antitesi.

Dio non esiste. Dio esiste.

Dio, Dio, sinonimi.

Una meravigliosa verità intuita in cessi pubblici.

In mano, un fazzoletto macchiato.

DI MORTE.

Dove la ragione?

In ciò che non è codificato e codificabile.

Il mondo sovvertito.

La ragione pazzia!

La ragione è pazzia riconosciuta.

Amarezza, amore oscuro di sonetti spagnoli nella brezza di un dispotico albeggiare.

Io, ai tuoi occhi, sono ciò che tu credi che io sia.

Io, ai miei occhi, sono ciò che credo di essere.

In realtà non è così. In realtà è così. In entrambi i casi.

Realtà!

termine radicale ed errato. Un giusto errore.

Giustizia? Carne morta.

Errore? Carne morta.

L’umanità si nutre di carogne fumiganti.

L’umano a posto e l’umano fuori posto: L’OMAUN!

Verità libertà dolore giustizia speranza.

Il dolore sempre al centro, sepolto tra verità libertà giustizia e speranza.

Carne morta? Carne morta? Carne morta?

Trinità interrogativa.

Res ligo?

Cosa lego?

Qualcosa.

Lego con fili tra fili.

E ancora, nuovamente, iscrizioni su marmi logori.

R.I.P.

Mart. 28-05-96 h 24:15

SOTTOVOCE

L’unica via, severa per me eremita.

Nessun’altra strada.

Ven. 24-05-96 h 11:40

Preghiera ermetica

Ispirata appassionata lode a te Infinito Bene, Sommo Bene.

Abbracci la mia anima prostrata.

Il sole tra i rami della vita.

Nel silenzio di un fiume che scorre, ascolto.

Finalmente.

Mart. 28-05-96 h 13:23

Preghiera ermetica

Un fiore pare cinguettare.

Germogli d’ali scossi da cembali rimbombanti.

Ma l’amore si è posato sulla mia spalla destra, rifugiandomi con Lui nell’Infinito.

Giov. 30-05-96 h 20:17 (A J.S. Bach)

Kothen, Le suites per orchestra.

Dio e profumo d’erba falciata.

Sii benedetto.

Sab. 01-06-96 h 10:44

1970

Smantellamento tentato di una casa delle passioni.

Murales di pace.

Chiamata?

Sab. 01-06-96 h 24:10

1996

Pensiero casa di passioni in me.

Scaccio una mia parte.

Rinnego, empio, me stesso elaborato.

Non sorrido nè piango.

Gelido come l’amore solitario.

Per non continuare ad espiare.

Dom. 02-06-96 h 23:40

1970-1996...

Non è più tempo di giocare.

La vita è stata scherzo quando non lo è stata.

La vita non è scherzo quando lo è.

Meditazione onirica su questi apparenti enigmi.

Meditazione o decisione?

Via intrapresa di vita.

scelta compiuta.

Volontà...di un poi.

Merc. 05-06-96 h 22:39

Fuggire via da me stesso.

Impresa impossibile.

Ferita si apre.

Spaccato il mio cuore per la non vita.

Piango morto.

Sangue rappreso imbratta una parete bianca...

posso solo pronunciare mentalmente la parola amore!

Amare, assonanza con Amaro.

Verso l’inconoscibile.

Giov. 17-07-96 h 11:00 ca.

VIAGGIO DI ANIMA ET DI CORPO

Merc. 10-07-96 h 24:33

Solitario per passare il tempo

La sigaretta mi sta fumando.

Sono senza filtro in questo istante.

Nelle orecchie, un polka infiammata.

Bisogno di sonno.

Un giaciglio cardiaco troppo freddo e troppo vuoto anche stanotte.

Giov. 15-08-96 h 24:49 (Al mio pacchetto di sigarette)

La sega retta

Vado facendomi una Diana.

Il filtro inserito in lei.

Vapori di vizio passano da lei a me da me a lei.

Cinque minuti di gustose boccate e dopo la spiaccico nel portacenere con gli ultimi colpi.

Un giorno di vita suicida per amore.

Viaggio di anima et di corpo

Nuova linfa, minimo Kerouac dito medio al mondo.

Percepite mute voci di targhette di plastica pseudo-spirituali arroganti d’umiltà.

Il rock direbbe semplicemente: “FUCK OFF THE WORLD!”

Tutti al mare tra un’esistenza piana e l’altra, incoscienti di realtà più vere.

Nessuna domanda nessun ardore solo sprezzante indifferenza suicida.

E’ possibile un’esistenza di autodistruzione tra una nascita una crescita e una decomposizione: nessuna domanda semplificazione elisione matematica grossolanità nero bianco o bianco nero nessuna domanda nessuna sfumatura.

Continuerà così.

Sab. 03-08-96 h 24:11

Fantasiestucke

Solarità.

Schumann ascoltato abbracciando un’anguria durante la pioggia.

Maestro Raro odiava sè stesso.

Dom. 04-08-96 h 24:06 (A L.V. Beethoven)

Dai campi di biete

Rinchiuso nel silenzio di Hailingenstadt amavi l’umanità senza riuscirvi.

La tua sorte è amore.

Non corrisposto.

Come potrebbe?

Schubert in lacrime.

Anch’io.

Con te.

L’addio.

L’assenza.

Il ritorno...

Sab. 22-06-96 h 1:45

Dalla pittrice

Minuti quarantacinque, rachitici curvi scorrono su sfondi verdi alghe in montagna fondono dinamiche i Pascoli di Verlaine con il Tasso in un Torquato.

Beethoven sonata n.32 op.111.

In Do minore.

Il senso?

Il senso.

Sab. 09-11-96 h 22:22

EMANCIPAZIONE DELLE DISSONANZE

Sab. 09-11-96 h 22:22

Rapsodia

Diesis acceresce qualcosa.

Sedia pianistica miagola vento di Novembre Amore dolore do re la molo re.

Decomposto qualcosa su e sotto freddi marmi autunnali la pioggia su una iscrizione.

Non rimarrà nulla tema di fuga soggetto cattivo ostinato nella testa di melos DO RE LA DO LA RE DO RE DO LA RE DO RE LA DO.

Il contrario in realtà soggettiva anestetici inefficaci a un morente.

Lun. 04-10-96 h 24:28

Retrospettiva

L’albero di fumo ora nella mia testa passata, nuvola annuale.

diciassette di vita diciotto, non trascorsa, ricordo oppure sì, non vissuta, ma non voglio pensieri di vita... retrospettiva:

albero di fumo ora nella mia testa passata di fumo albero ora nella mia testa passata ora nella mia di fumo albero testa passata, nuvola annuale, testa passata ora nella mia di fumo albero nuvola annuale,

t’amai in contrappunto...

la discesa del tempo salmone nel millenovecentonovantacinque.

Novantasei, temporale di rinascita, ricostruzione affettiva.

Mart. 29-10-96 h 24:33

Archi

Amore, tramonto notturno passato sole primaverile e remoto canto doloroso presagio mortale.

Merc. 16-10-96 h 24:58

Riff

Pronunciate, scritte e parlate, infinite volte niente tutto bianco nero viola soli molti.

Un cimitero del settecento dissociazione delle parole il nodo si scioglie.

Beethoven ha il catarro.

Vento e acqua d’intestini pigri zeta o o il contemporaneo: Mozart ha la diarrea.

Cazzata! Che dolore inguinale si diffonde a causa dell’urto con muri borghesi!

Il maiale è un animale intelligente.

Per questo viene macellato. Vene varicose cancellate dal prosciutto.

Un biglietto per andare a fare in infiniti culi bianchi e neri.

Ma attenzione alle cazzate!

Fanno male.

Disossate le frasi dissodate zolle di solo terreno cerebrale fanale fa male.

Debussy aveva le emorroidi. Grappoli infernali peperoncini macinati e sassi fecali.

Mahler prostatico.

Beethoven e Kafka canone bronchiale a due rantoli dispari.

L’unghia vibra ancora viva amputata.

Molto meglio per l’uom se fosse lavanda vaginale.

Il Signor Chilly!

Buonanotte al sorriso di rugiada di un bimbo.

Un papà passeggia col figlioletto.

Sono mano nella mano.

Una sigaretta ha avuto un incidente.

Fortunatamente è assicurata.

Sai? Rai? Bai?

Il formaggio contadino-industriale in assenza assenzio zio seta i o o... verde sonoro sonoro oronos sputo spato pato PETO!

PRAAA!!!!!!!!

Maleducato! O...maleducata?

E che...

e... che.

E’.

Eccetera eccetera...

Dolore!

Ero lode Erode

L’Erode dall’alito pesante... mangiava bambini morti.

Che schifo la carne frollata!

Vermi sulla terra carnalità sociale. dolore scherzoso amore per lo scontrino languore fiscale morte metafisica alba di quaranta tremanti arcaici assensi. CANE!

Cane cane cane cane rane sane?

Anemone oneroso S.Martino del Carso Carso arso Tagliaunghie nei fumi d’alcol jeans lo zio di Genova gli E.P. Pegli alcolico. Endovena trasfusione di musica iniezione idiomatica Emancipazione delle dissonanze Costanza suonata danza del promontorio costa ligure il collegamento c’è.

Il? Collo e collegamento... sul mento!

Cazzata contro lo spigolo!

Spigola gola spirito dalmata cane cane cane cane. Cane.

Cosa se in si mi modo comprende esprimo così disordinato?

Una più ha terzina movimenti ragione in decomposta d’essere due?

La autentica in vera è forma vita strutturata informale.

Non una una è lettura logica possibile secondo prestabilita.

La autentica nè vera non deve vita può essere ordinata.

Ordine umanità e non nè neppure è vita natura.

o i a c !! C a i o !!

Dom. 10-11-96 h 19:34

Lamento

Riposo la mia stanchezza su violino di Bach.

Pace senza speranza piango foglie sono un triste Novembre oggi.

Abbraccio il Tutto, vieni con me, raccolgo ciò che posso salvare dei miei ricordi vecchi per gioventù.

Ma oggi non salverò ciò che ero.

Forse il significato è vita...

ma oggi non salverò ciò che eri.

Per questo rimango, solo, triste Novembre...

Lun. 11-11-96 h 14:32

Lamento

Un pettirosso morto sul ciglio della strada le nuvole arrabbiate muggiscono come i baffi di Stalin.

La farfalla che passò di qui ha lasciato il suo fantasma su anime sanate da naturali cerchi concentrici.

E guarda ancora i neri trascorsi doloranti di violenze.

Un pettirosso morto sul ciglio della strada...

Merc. 04-12-96 h 24:15

Senza titolo

Ebano Chopin dalla tecnica schizzinosa avorio notte in bianco come contraddizioni nauseanti romanticherie formative.

Spaghetti non sull’argento pianeggiante.

Imberbe profumo stillato nello stagno iridato.

Invece pareti mentali di calce.

Merc. 11-12-96 h 23:07

Schlafen

Quanto odio marcito nel mio legno.

Sono esausto vino d’uva acerba.

Lun. 03-06-97 h 15:20

GIUGLIOSTOSETTE

Lun. 03-06-97 h 15:20

L’essenza dell’ordito

L’umore del sesso e ombra sulla pelle accaldata, il sudore in ogni piega, l’agitazione crescente del canto di febbre.

Nell’estate notturna infinita all’apparire, i corpi mordono ogni loro punto di piacere.

Giov. 03-07-97 h 1:16

L’enigma sotto al tappeto e chiavi sparse.

Zanzare sulla pelle, il sangue di cartacce scarabocchiate e ora sole.

Perchè vivi, suono?

Perchè sono vivi e vivi perchè sono.

Logiche di penna ammutinata.

Sab. 05-07-97 h 2:12

Del nulla

Il mio nome è Niente e muovo passi attraverso il legno di esistenze legate.

Molte cicale interpretano l’ossessione l’ostinato travaglio l’ultimo sole.

Poche tracce di me, silente.

Giov. 10-07-97 h 20:50

Come vorrei tu conoscessi il significato di una penna che scorre sul foglio.

Ma il suono disarticolato regna sulla Terra come binari sull’acqua.

Un mare di cartacce e un vecchio settantaduenne dona a te il suo addio.

Merc. 16-07-97 h 24:10

Stamattina, il gorilla nella caffettiera e l’anello un’anima innocente.

Cri cri...

Lun. 04-08-97 h 22:00

Nodi di lacrime e oscure note silenziose erompono tra le gole della notte abbandonata.

Nel cuore un nuovo seme germoglia.

L’ombra nera fotografie e parole strappate a morsi dall’anima.

Nel cuore nessuna nube passa.

(‘89-’96)

POESIE TRASCURATE

Allegoria

Fermo statico un batterio si fa sospingere insieme a miliardi di suoi simili dalla corrente di un’acqua calma.

Tutto è sospensione ascetica.

Un pittore superiore ha dipinto questo quadro con tinte verdi e nere.

Alcune alghe mettono in risalto la loro sensualità.

Mosche d’acqua prendono in giro tutto questo mondo irreale ed afono saltando disordinatamente e cantando mentalmente la loro gaiezza.

Ma un pesce con un guizzo veloce e flessuoso le divora riportando quella pace che così grossolanamente avevano dissacrata.

Di colpo un altro attacco alla pace viene sferrato ancora più cruento: un ciotolo viene lanciato nell’acqua da un bambino e il caos invade ogni organismo, ovunque è vero terrore.

Ma quando l’acqua torna a stagnare tutto ritorna fermo finchè la notte non porta il sonno, che in questo mondo, è uguale alla morte.

Ven. 03-12-93 h 22:43

Un paesaggio nostalgico

Antichi fardelli si sono accumulati negli anni e poi parole di vecchie menti.

Soffiano gelidi venti di definitiva sconfitta forze vitali si ritorcono contro piccoli uomini come fiumi imprigionati e a causa della loro prigionìa provocano distruzioni inimmaginabili.

Cieli limpidi autunnali leggere brezze e un vecchio seduto su una panchina vede un bambino di fronte a sè.

Ven. 25-08-95 h 10:45

Un epilogo

Amerò sempre in qualunque posto andrò.

Il luogo nel quale mi trovo ora è terribile perchè è in guerra.

Amore contro possesso, ora uno ora l’altro.

Il lupo ulula alla luna d’amore, di possesso di entrambi.

Spengo nel portacenere minuti, uno dopo l’altro, intossicandomi.

La vita non passa mai?

Immobile, la sento arrivare.

E poi la vedo.

Lun. 13-11-95 h 22:04

L’Apollo bestemmiato

Linee di dolori si mescolano ora a linee di gioie contemporanee.

Penne consumate.

Calore scioglie la finta gibbosità di Leopardi.

Werther aveva la pistola caricata a salve.

O nevrotici truffatori! Siate maledetti!

Lun. 27-11-95 h 1:07

Il Calvino poetico

1.

Libro sacro strappato.

soltanto chiesa del serpente.

Panoramica su menti slabbrate di puttana.

Dissacrazione di sacro e maledetto.

Psicologicamente, Dracula dal dentista.

Estrazione di piccoli e dolci cani dai lunghi denti...

Mart. 28-22-95 h 12:38

2.

...la città, oggi, calma di cronologica nuvolosità stratificata.

Cacciaviti, avvitano nuovi occhi.

Orale grancassa, masticata e appiccicata sotto al banco...

Mart. 28-11-95 h 20:02

3.

...e contorte contorsioni in pantaloni stretti.

Stritolato, un fiume di sangue nell’uomo.

No, niente di drammatico.

Solo una prostata visitata da un dito mostruoso e dopo, contorte contorsioni di una vita in pantaloni stretti.

Una delle tante, nulla di accezionale...

Dom. 03-12-95 h 11:03

4.

...sensibile è senso della bile.

Rancori occulti si rispecchiano in torbide sfere gravitanti.

E’ una minuscola casa al maschile...

frequenti, le nostre visite un tempo...

Lun. 04-12-95 h 11:41

5.

...materno e paterno inconsapevole odio imbottigliato nel filiale.

Tappi di sughero, le teste dei bambini.

Inconsapevole, odio d’annata.

Socrate simbolico, perchè il passato ha brindato stappandoti?

Giov. 07-12-95 h 12:45 (dal treno)

Principe-Cornigliano

Un vecchio armadio con cappotto viola, grigio di testa, ante sbottonate.

Aria fresca ai vestiti accanto ad un vespasiano.

Velocemente, sguardo cammina in armonia con piedi freddi.

Una donna legge sul treno nel vento... un treno stampato su di un depliant preso a calci da quattro impiegati affamati di pausa, i loro sorrisi addentano la stanchezza...

un naso gocciola, rubinetto mal chiuso, acqua calda, rovente, di vita.

E’ poesia questa?

Forse tra cento anni....

Merc. 03-01-96 h 13:40 (Spiaggia di Voltri)

Percorsi passati

Il fumo di una sigaretta finita corre sulla sabbia.

Vicino, il flusso e riflusso del mare.

A metri di distanza una pancia con la testa, passeggia.

In me, un’onda s’agita, tranquilla come la fine.

(gennaio ‘96)

Spleen proletario

Cefalee a scatole di latta.

Tormentosi pensieri a perenne terzina di dita.

Accento forte su fradicio elastico mentale.

Troppi, i lavaggi a secco!

(Gennaio ‘96)

Languore selvaggio

Vulcano erutta lava incandescente.

Esplode nel cielo più profondo.

Colano bave infuocate dall’atmosfera dischiusa.

Vulcano separa prepotentemente i lembi dell’aerea rossa ferita.

(Gennaio ‘96)

Elegia mortale

Dolorosa felicità di un naturale suicidio.

Morte brindata in calici colmi di sangue.

Piovoso avvento e viscerali malesseri.

Mal di vivere cancrizzante.

Involuzione.

Giov. 21-03-96 h 12:44

Primavera

1.

Potere ipnotico di muro sanguinante umidità ritmica.

Carne murata, scavata da molti inverni agli sgoccioli.

Occhi per inerzia.

Giov. 21-03-96 h 1:51

2.

Salice umano piangente nel cuore dell’antica chiesa mutata di anni cadenti capelli e seni.

Ritmo irregolare.

Quattro quarti tre quarti quattro quarti.

Cambi di tempo.

Inzuppate modulazioni come fazzoletti.

Chiesa?

Ven. 07-06-96 h 13:14

I SALMI DELLA FOLLIA

1.

Erosione macchina d’anima cuore in gommapiuma liquefatta nel ghiaccio a trenta gradi estivi.

Formica spazzata via! Spazzata via, formica! Via!Formica spazzata!

Incrociate voci di contrappunto variato ABC BCA CAB.

Sfera luminosa il giorno sfera oscurata la notte.

Il mondo metafisico e Bach, immortale defunto.

Armonie dicotomiche.

Ven. 07-06-96 h 14:47

2.

Piramidi gocciolanti lancette calpestate chiodi per muro.

Bianco nero lampada fulminata, sordide intonazioni: diabolus in musica nel medievale monocordo contemporaneo.

Spettacoli di limite abilità manuale di un occhio spento.

Luce mancante.

Orari del Threnos.

Ven. 07-06-96 h 15:04

3.

Giuseppe sconvolto in numeri tre un e gita agl’Inferi umano poetici.

Uomo di pena, non basta un’illusione per il coraggio di tre pellegrinaggi nella nebbia.

Fratello nel colore dolore in quadri.

Giuseppe e un suo fratello.

Uomo di penna.

Ven. 07-06-96 h 18:19

4.

Botteghe oscure estive orario staordinario notturne luminosità e stronzi sull’asfalto, mangia merda un cane.

Sesso sincopato umido di camion alcolici, profilattici resistentissimi per non concepire la vita in un modo così lurido.

Mosche ubriache rosse sul pranzo occasionale del cane.

Piedi si staccano dal corpo ballando sbattuti.

Un rivolo d’orina, da una femmina ritmica sull’umido letto di esplorazioni...

Ven. 07-06-96 h 24.00

5.

Portachiavi?

Sveglia trilla cardellino meccanico, duetto con rana rauca, lancio di dadi stanco azzardo ardente canino su sedia con pantaloni cronici.

Libri colorati d’aperto.

Coltello diatonico uccide una pazzia radiofonica.

Gatti con rana rauca.

Libri porta chiusa.

Troppe macchine contro lo sfondo del quadro uditivo.

Cattiva visibilità evidente.

Le notti bianche hanno termine con Mastroianni che piange disperato.

Spaventosi rumori nella notte di un capello che cade.

Chi porta le chiavi?

Sab. 08-06-96 h 20:01

6.

Levita sulla terra dell’Angelo di roccia.

Il tempio.

Sono un Io?

Sono un Io fuori del loro corpo?

Giustapposizioni corrette di vocaboli enarmonici?

Portafogli massacrato da monete elemosinate e assegni staccati alla vita: al Levita!

Loro, Kinnor scordati dimentichi di corde nuove.

No vibrazioni divertimento guidato dato giù.

Salmodia responsoriale?

Sicuramente no salmodia antifonica.

Monodia nella notte una eco nel rosso.

Per oggi un qualcuno D’Io ha finito una sigaretta d’uomini.

Vizio del Superiore. Dom. 09-06-96 h 9:15

7.

Lotta!

Per il mio paese mentale, fotografia realizzata in sogno attuata osmosi.

Progetto d’invasione della tangibilità.

Finalità di poi.

Dom. 09-06-96 h 13:27

8.

La colpa è snaturata maternità.

Violentata violenza.

E dal nero rosa, mero, sgorga una limpida strada nella carne di un amore inesistente trapassato remoto.

Dom. 09-06-96 h 24:36

9.

Figure retoriche adagio cantabile centrale dolcezza non posso fare a meno di te.

Invece, troppo Kafka è il mondo e suoni di corde calpestate.

Vermi! Perchè fate questo?

Ronzano macchine lontane e qualche vespa.

Ore ventiquattro e trentasei.

Decine di secondi cadono su di me come farfalle morte.

Seppellendomi.

Lun. 10-06-96 h 13:52

10.

Janet Frame, dove sei?

Sorella gemella del lupo della collina, perchè piramidi sono paragoni sospiranti nel profondo di una terra comune, scarlatta solitaria capigliatura?

Perchè l’esistenza piana risponde invariabilmente: “Pazzia nevrosi schizofrenia”?

Malfermo invece, esitante, l’accento dell’idioma di una terra comune.

Nostra patria.

Giov. 13-06-96 h 24:07

11.

Bambolina impiccata di legno.

Adiacente burro cardiaco congelato.

Cocente riflessione salvata rima dalla forca.

Latente pazzia?

Rima assunzione.

Rime occulte questi versi.

Alternate come flusso e riflusso.

Pegno dell’azzurro.

Corrispondenze...caro Rimbaud.

Fu una stagione all’Inferno.

Ven. 14-06-96 h 23:29

12.

Volontà di fuga? No.

Menzogna spudorata!

Scontrini fiscali oppressi tra Seneca stupefacente incenerito.

Intanto Rapallo è tedesco-milanese e scarpe puzzano di ormai sudati sogni.

Dom. 16-06-96 h 13:02

13.

La Domenica dei tre sei.

L’ora del sei.

Giorno del dio del male?

Giorno del dio del bene?

Il cerchio si è chiuso.

Inizio tre più uno più sette.

Inizio. Sei:la prova.

Termine. Undici:due uno.

Vocazioni non percepite.

Dom. 21-07-96 h 24:58

14.

Il male dentro di me?

E deformazione di carne.

Paura!

Vergogna e paura di armi in croce.

Questo il mio attimo presente.

Angoscia di attese indipendenti...

da solo.

Ancora.

Ancora?

Mart. 23-07-96 h 13:25

15.

Un crotalo sul mio letto!

Vorrà mordermi?

Adrenalina in disco veleno sul nemico.

Un crotalo sul mio letto!

Sono un serpente a sonagli.

Io o loro?

Io ho l’oro?

Dom. 15-09-96 h 19:12

PIEMONTE

Pochi alberi pianure pianoforti nella bruma futura poesia e sogni ormai murati.

Merc. 01-01-97 h 1:23

DEI PASSI SULLA NEVE

(Capodanno ‘97 h 1:23 mart./merc.)

Danno al capo

Un desiderio espresso nel Burian russo Faustus Mann pianeta Giove.

Un fuoco fatuo è la neve senza il ritmo lento del tre.

Bara è la Terra.

Chi il caro defunto?

Mart. 07-01-97 h 2:19

Istante di niente

Sono, vedendo disinvoltura successo banale verseggiare canto ciò che logora come nero ambrato pensando nell’inchiostro, con amore intristito, al rancore non mio o alla riva lontana persa per sempre.

Sono canto pensando il gelido soffio che si imprime sulla pelle indifesa.

Il sole, bellissimo, ma inutile oggi.

Ancora una sigaretta.

L’indice su luride verità.

Ven. 31-01-97 h 1:33

Strada

Papaveri luminosi con steli metallici in prati artificiali.

Un ennesimo fiore a tre colori gestisce il sangue del Mondo.

Troppe cellule tumorali.

Metastasi...

Dom. 02-02-97 h 12:32 (Cimitero di Staglieno)

Alla vecchina delle nocciole

Nonna dallo scialle di pietra viva.

Le ciambelle nelle tue mani gonfie di lavoro.

Resti presente anche in morte all’angolo della strada.

Qualche nocciola e infinita tenerezza.

Per te un fiore e la pace.

Grazie di essere.

Dom. 23-02-97 h 23:35

Lutti

Strada percorsa in entrata e in uscita.

La nebbia abbraccia delizie che vibrano come fonti alberi e calde tombe di spiriti antichi.

Clessidre colme di ceneri...

Alfa Omega.

Merc. 12-3-97 h 22:12

E’

Il nero periodico di come nasce e di cosa nasce nell’immensità insensibile al mistico anfratto in ogni dove in similitudini in consuete risonanze.

Omega...

Lun. 17-03-97 h 23:25

E

Ciò che fu scritto resta nel silenzio ambiguo di paura e fragile come una occulta nevrosi.

Il bianco degli occhi uno spettro cartaceo...

Mart. 18-03-97 h 23:35

A

Vestiti abbandonati nella magia fossilizzata l’oscurità perenne compagna di solitudine minima percussione come vino aromatico sorseggiato dalla morte.

Sab. 29-03-97 h 24:48

ALL’UMANITA’

Sab. 29-03-97 h 24:08

Due sole dita pollice ed indice, il tuo sangue scorre come fuoco di foresta e la carne dischiusa assapora aria umida, prima dell’aria torrida di ogni giorno.

Mart. 1-04-97 h 24:52

Fuggono via versi estemporanei la giornata limpida di un passato una tela di ragno una mano l’occhio presente una sabbia.

Mart. 01-04-97 h 1:03

Si è piegato il punto esclamativo in biscroma radente, le tue labbra spaccate dal ricordo perenne.

Giov. 03-04-97 h 2:09

Racconta ciò che è carta della tua vita e ciò che è da sempre fiamma.

Non avrai dove far scorrere la penna.

Ven. 04-04-97 h 23:18

Non desideri più nulla, come sporco sul pavimento e archi sinonimo del respirare inanimato d’esistente.

La mano sulla tempia il piede reclinato scomodamente, un pianoforte e murales fittizi, l’incubo sei tu più nulla.

Uguale sei tu.

Ven. 04-04-97 h 24:03

Una ragnatela in un angolo della tua mente.

Ha significato solo per te.

Attendi la mosca, o la pietra che la distruggerà.

Non sei la ragnatela.

Esisti come lacrima di vetro fragile e azzurra.

Merc. 09-04-97 h 23:18

La malattia lancia sulle carni vibrazioni e freddezza, roventi sul tuo cuore.

Febbri su carta ancora narrano la storia dell’albero estirpato dalla fiamma.

L’angolo ha significato solo per te.

Scomodamente.

Esisti come lacrima di vetro che fugge via.

Racconta il tuo silenzio.

Merc. 09-04-97 h 23:49

Affermi il tuo non essere la mano sulla sabbia e il vento sulla mano, non sei bocca e affermi il tuo non essere.

Il paradosso è la tua carta.

Dom. 13-04-97 h 2:00

Sei fiamma occhio sinuoso movimento come sinfonia perduta e ingordo masticare carne sfinita... come sinTonia perduta.

Mart. 15-04-97 h 24:03

Che cosa scorgi nell’oscurità di chi si proclama sguardo del sole?

Il tuo non essere libertà.

Il tuo non essere, da sempre.

Ven. 18-04-97 h 24:05

Il tuo mondo è rima di dolore.

La storia, ceneri di carta.

E tu sei mondo storia morte vita.

Inizia la tua strada...

Sab. 26-04-97 h 24:18

Calpesta la fredda pioggia universale.

Sei sangue di petali e tu non lo sai.

Giov. 08-05-97 h 24:36

Ricerca la tua paura dell’acqua limpida.

I cristalli fuggono via come versi estemporanei.

Non sei la ragnatela.

PAPA’

Lun.06/04/1998 h 19:00 Dom. 06/04/1986 h 18:00

Ven. 10/04/98 h 23:28

Sei Aprile novantotto ore diciannove

Il dolore mostra il volto rigato di sangue morto.

La terra intona un gelido abbraccio e attende vermi voraci.

Una musica si decompone in incubi piovosi.

Niente più esiste tranne una rosa rossa...

Dom. 12/04/98 h 24:49

Nasce ciò che non fu più.

Alfa.

Sei ancora la vita.

Giov. 16/04/98 h 3:46

Siamo anime impaurite.

La Morte ha lasciato il suo terribile odore di fiori marciti.

Incubo evanescente.

Ven. 17/04/98 h 10:19

Restiamo nel vivere d’amore di coloro che ancora sono.

Alfa...

Mart. 21/04/98 h 24:09

In viaggio sul fiume con te

A fatica la mano afferra il quaderno e la penna.

Stremato dal vuoto e dal silenzio di quiete defunta scrivo. Come descrivere il nulla?

Un metro di terra cela nel suo buio l’eternità.

Papà solo così posso definire il mio nulla presente.

Incubo evanescente, un amore che non è più.

Non sei più.

Tuttavia non riesco a comprendere le mie parole.

Le tue invece sono chiare in me.

Tenerezza e dolci raccomandazioni.

Grazie per sempre...

Merc. 12-08-08 h 24:59

LE VOCI DEI MURI

Merc. 12-08-98 h 24:59

Non

Non serve a nulla scrivere di tempo ritorni e oscurità celate

non esistono più i tempi del ritorno e delle mosche nere

non ci sono più punti nè libri nè strade

esiste una falena?

Non esiste la notte

non il giorno

non una negazione della fine

Dom. 16-08-98 h 1:02

Dopo una morte

Non vorrei dormire la notte

vorrei restare lontano da tutto ciò che è uomo

il giorno è non più parole ma occhi, segnati dall’oscurità solare.

Merc. 23-04-98 h 24:14

Cammina lungo il bordo e lo attraversa

rigenera un’esistenza alterata da molte dita allo specchio e molti suoni vibrano come lame attraverso la carne

verso il sangue di un lamento

Giov. 15-10-98 h 23:07 (Vara Superiore)

E’ innegabile il rantolo dell’Omega nel ruggito sordo del fuoco che nasce da innumerevoli diatribe di ragni vegliardi

il gelido tocco del ghiaccio sull’avorio si fa sentire nell’oblio dell’autunno.

La luce scorre lenta come nebbia e si dipana nell’orizzonte di uno sguardo.

Febbraio ‘99

I lamenti di un cuore spezzato sono imprigionati in una scatola di cartone verde e ascoltano il rumore di camion dai colori scuri e mari come il sole estivo.

Un volto, sfregiato dal peso di una terra consacrata, pronuncia piano, e sempre, parole d’amore.

I sogni vivono e muoiono nell’indifferenza di un acquitrino e l’ombrello si abbandona triste alla pioggia. Non è più tempo di esclamazioni nè di urla nè di azioni. Il cammino è lento come la danza di un crisantemo sfiorato dal vento. E...

Guido Priano – Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.