Un bilancio

Se tentassi un bilancio etico, per così dire, dovrei ammettere di aver fatto più male che bene. Non intenzionalmente: per ruvidezza, goffaggine, scarsa chiarezza con me stesso, scarsa capacità di comprendere l'altro, distrazione. Mi rendo conto, soprattutto, di aver probabilmente fatto più male alle persone cui più volevo bene, e alle quali avrei voluto dare il meglio di me. In qualche caso renderle addirittura felici. Ora penso che si debba piuttosto cercare di non fare il male. Dire all'altro: guardami, sono qui, sono un essere umano in difficoltà come tutti, ho una fottuta paura di morire, di invecchiare, di ammalarmi, ho un passato pieno di cose che fanno male e un futuro incerto, sono esposto a ogni impurità psicologica, mi ammalo di rabbia di tristezza di indolenza di noia, sono spesso confuso, il corpo mi fa male e mi sottrae ogni energia, a volte ho voglia di passare la frontiera, e per tutte queste ragioni non sono sicuro di riuscire a farti del bene; ma so con certezza che non voglio farti alcun male.

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