Cambiare
Bisogna cambiare la società. Perché? Perché è ingiusta, perché troppe persone sono sfruttate, perché alcuni hanno troppo ed altri troppo poco. Ma è tutto qui? No: bisogna, soprattutto, cambiare la società perché è falsa. Perché è fondata sulla menzogna, sull'ipocrisia, sulla rimozione. E per questo è infelice. Saremmo infelici anche se fossimo tutti perfettamente uguali dal punto di vista economico. C'è una sofferenza sorda, antica, legata alla nostra stessa condizione, ed è una sofferenza che taciamo, anzi cerchiamo di esorcizzare nella nostra vita sociale (Michelstaedter chiamava rettorica questo reciproco rassicurarsi, e ne fece una analisi che resta insuperata). E c'è poi il desiderio. Anzi: i desideri. Che ci spaventano, e che perciò poniamo fuori dalla scena sociale. La quale diventa, dunque, un palcoscenico reale. Recitiamo le nostre vite sociali, e al di fuori della scena spesso non c'è che un vuoto spaventoso. Perché abbiamo bisogno di dirci, e di dirci autenticamente. Ma la vita sociale è fondata sulla rimozione sistematica di ciò che più urgentemente abbiamo bisogno di dire: il nostro dolore e il nostro desiderio.