è
Oggi – senti – ho visto un serto luminoso di parole appeso lì nell'aria, appena mosso dal tremore dei mondi, pieno-vuoto una rete leggera che suonava anzi no sussurrava e sospirava esseri e cose e connessioni: ed altro.
Ho preso carta e penna e in un momento s'è infranta ed è crollata e n'è rimasta una cosa soltanto che leggera s'è posata sul foglio nereggiando: è.
Completa la faccenda cancella tu quel segno, per favore: a me non basta il cuore.