Ora

Ora. Questa immagine, questa sensazione, questa voce. Un suono. Un dolore. Un piacere. La vita che si dà, ora con una carezza, ora graffiando la pelle. Ora: io che vedo questa immagine, ho questa sensazione, provo questa voce. E dietro tutto questo la mia opacità. Il tempo che passa, la vita che diventa fragile, gli anni che si accumulano e premono. Il fastidio di essere me, l'impressione di essere chiuso in un guscio da cui non posso sfuggire. Qualunque cosa accada, accade a me, e questo rende miserabile qualunque cosa. Miserabile e dolorosa. Basterebbe lasciar accadere l'ora. L'immagine, la sensazione, la voce. Ognuna per sé, così come si presenta. Senza giudizio, senza opacità. Non l'occhio che guarda l'immagine, ma l'immagine che è nell'occhio. Bisognerebbe lasciarsi squarciare dal mondo. Essere io è soffrire. Quale oscura dannazione ci spinge a dire di continuo io?

#loingpres