Un'altra vita

Un giorno moriremo. E dopo l'ultimo respiro ci ritroveremo coscienti. Ma ciechi. Sordi. Muti. Senza alcun contatto. Non sentiremo, non saremo alcun corpo. Nessuna alterità. Ci chiederemo dove siamo, ma non avremo alcuna possibilità di chiederlo ad altri. Solo buio, silenzio e angoscia. Non vi saranno il giorno e la notte, il prima e il dopo, il qui e l'altrove. Saremo pura coscienza del nulla. In eterno. Non può essere, dici. Sarebbe troppo crudele. Non può finire così. Ma di fatto, vedi, tutto può essere, e questo incubo è certo più concreto e possibile del paradiso dei cristiani. Già questo mondo è talmente crudele che quando ce lo raccontavano, prima di nascere, protestavamo: no, non può essere, non può finire cosi.

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