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chi non muore si...permette di vivere ancora [out] La verità è figlia del tempo [F. Bacon]

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Ti ascolto, mi dici “chiedimi qualunque cosa” mentre osservo il mare, le onde che portano e prendono sabbia come il tempo fa con i nostri attimi di vita.

PASSI

Capita d'aver la sensazione d'essere all'inizio di un percorso infinito perché forse nemmeno la morte potrà concluderlo. E ti viene da sorridere: come potrebbe esser altrimenti di fronte a tanta meraviglia?

Non resta altro che viverlo, passo per passo, gesto per gesto, con l'idea (forse realtà) di non essere più soli.

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Vieni qui, abbracciami senza parole, il tuo corpo sul mio: involucri d'emozioni e sangue che non hanno avuto bisogno di suoni per comprendersi, bastava la pelle.

Vieni qui e...addio ai per sempre

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Il titolo richiama esattamente ciò cui penso: sole dentro e fuori. Capita ma non spesso di vivere una tale sintonia climatica tra intus (corporis) e meteo, tra l'insolito tepore dell'aria e quello dell'anima eppure è successo. Altra stranezza tra il collimare di verbo e sostantivo quasi che l'accadere di quella sintonia sia sinonimo se non garanzia di una vittoria. Sulla vita o meglio della vita intesa come dono da sfruttare per cavarne il meglio possibile: non come lotta per giungere alla morte ma come gioia da spremere in ogni modo, fino alla fine.

Parlarsi, l'incedere lento figlio di una notte di fuoco rilassante, risate e riflessioni mentre le dita s'incrociano quanto gli sguardi a volte muti, altre fragorosi. Passano così ore come minuti, il sole cade nel mare ma resta un calore che accompagnerà notte e pensieri. Forse sogni.

CREDO

Incontrando la persona giusta dovresti ritrovarti all'improvviso Altro e Oltre. Naturalmente.

Sono apparentemente due spazi che in realtà credo rappresentino una sola area mentale&corporea nella quale scoprire un sé diverso, più pieno. Compiuto.

Una specie di progresso evolutivo cui non tendiamo perché non ci appare finché non ci cadiamo dentro, da lì in poi tutto sarà diverso. Se fosse così ecco spiegato lo strazio [presumo lo si provi] qualora la storia dovesse finire: torneresti in situazione quo ante avendo però l'idea vissuta con anima&pelle di ciò che si è perso.

LA PRIMA VOLTA

Quella per antonomasia si perde nel secolo scorso, una notte d'estate in cui Manu decise che mi voleva, povero quattordicenne implume fagocitato da una maturanda molto hard che, da allora, rese tale pure me. Hard intendo perchè maturando lo sono ancora inside.

Qui vorrei parlare non tanto della “primavoltatecnica” ma delle mille primevolte che ognuno vive quando incontra un nuovo partner, quando si scoprono di lei/lui non solo lembi&lombi ma soprattutto meningi&sangue, quando ne scopri il colore [mi piace rosso vivo] ed il calore, quando labbra e lingua si fondono per fondersi.

Ogni tanto ripenso alle mie primevolte e sempre socchiudo gli occhi, spesso sospirando, perchè come altrove ho scritto e pensato, in realtà la veraprimavolta ancora non l'ho vissuta.

Parlo della primavolta che sarà anche l'ultima.

...

“Stare dentro i margini non mi viene bene ma magari insieme...”

Dammi la mano, andiamo, piano... insieme...

Qui c'era molto di me, se non tutto. C'era il noi, il chiedere di percorrere i passi del futuro per quanto lungo o breve esso potesse essere.

SARTO (ner buio)

Capita di mettersi addosso storie che senti scomode come le spalline delle giacche anni ottanta [non i miei, intendo il periodo]. Provi a scostarti un po', lei s'impegna con ago e filo ma tu lo sai, nemmeno Valentino riuscirebbe. Garavani, non Rodolfo.

REFLEX

Se fosse possibile [credo lo sia] ogni tanto si dovrebbe osservare la vita come dal mirino di una reflex e poi...poi...rivederla in attimi, fotogrammi. Solo i migliori, quelli da tenere.

ACCANTO

A volte nasce all'improvviso quella strana sensazione di volersi non più “solo”, vedi il bello di un percorso insieme, non sai bene di quale tipo. Ti vedi accanto.