IL NULLA SENZA TEMPO

Un pallido cielo costellato di nubi scruta da lontano l’inquietudine remota di un sogno infranto in una notte d’inverno. Nell’aria dolente una voce brilla frastornata dalla quiete di una croce e dalle poche fiammelle del silente cimitero. Immagini di corpi che non esistono più, battute dal vento della materna terra e contornate da fiori secchi e lacrimanti, narrano ai campi eterni parole che volteggiano nella bruma dell’abbandono e scricchiolano tra i grigi sassi sotto il peso della dimenticanza.

Mentre le lapidi si aggrappano alla nostalgia dei pochi crepuscolari riflessi di vita, mani sospiranti si avvicinano lentamente in attesa di qualcuno che non ritornerà. Tra il nero fogliame dei cipressi qualche gocciola si insinua, la falce si posa sull’agonia di un sorriso, un’altra vita scivola nel nulla senza tempo e si ferma dove abitano tutte le storie custodite dal malinconico vento dell’oblio.

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