NOTE ETERNE
Bicchieri vuoti e libri malati travolti da un fiume in piena, si infrangono su logori pavimenti, mentre una serica chioma, sorpresa nella notte singhiozzante da un vento impaziente, osserva una vacillante clessidra e racconta con supplice emozione ansie passate e dubbi presenti. Come schizzi disordinati e maliziosi, torbide passioni ricoprono le pareti in cerca di un abile burattinaio che ricomponga la Storia. In lontananza una pieve nascosta da misteriose spine attorcigliate, dietro mattoni cadenti e immobili, intona le note illogiche dell'universo. Stordite dalla libertà degli eventi, confuse tracce di una fragile luce rincorrono il lento e leggero passo, appoggiato dall'ultimo pellegrino sul turbamento di avvilite preghiere che ricordano la fatica dell’essere e l'eterno sgomento della fine.