PAESE SMARRITO

Un cane disteso dorme sotto il peso dell’arsura estiva, mentre qualche sospettosa lucertola guizza tra fili d’erba e mattoni. In una lenta e soffocante solitudine, budelli di ripide strade si inerpicano senza pietà, tra vecchi portoni inanimati. Abbandonate ad un cupo destino, da grandi valigie di colore ocra, le vallate sono spente e silenti come gli ultimi petali di sole. Vaghe ombre nella sera, consumate da infiniti rosari e riverse su polverose piazze, ballano intorno ad una fontana sbiadita, invocando i tempi di un tempo. Nessuno ascolta il suono della notte che porta il pianto. Nessuno vede il volto della Luna che annuncia la fine.

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