Lettera a te, che non invierò mai
E sai, alle volte vorrei scriverti e dirti che mi manchi e mi chiedo se mi manchi tu o cosa eravamo. Però dopo che ti ho lasciata sono successe tante cose, tantissime, ho fatto tutte quelle cose che non facevo quando stavamo insieme, che mi impedivo da solo di fare pensando che non potessi farle perchè tu non potevi, visto il tuo problema di salute, ma forse ero più io che ti limitavo di quanto non fossi tu stessa limitata. Ti vedevo fragile e da proteggere e l'ho fatto a lungo, con tutte le mie energie, ma facendo questo ho trascurato me stesso e mi sono privato di essere felice. Non che ora sia felice, perchè spesso mi piacerebbe averti ancora accanto, avere il tuo supporto, raccontarti tutto quello che faccio, che penso, le novità. Non sai che sono stato in quel paese all'estero dove tutti vorrebbero andare, che ho usato il passaporto, che facemmo entrambi ma non abbiamo mai usato. Sono stato in campeggio, dove nessuno di noi sarebbe mai andato e mi è piaciuto tanto. Ho fatto sport estremi che tu non avresti mai fatto. Ho comprato di nuovo la moto, una scomoda, non pensata per due persone, perchè è diventata una cosa mia. Sto bene anche da solo, anche se con gli amici fin troppo spesso si fanno battute sul fatto che sia single. E non mi voglio accontentare, non voglio un'altra tipa qualsiasi che può rendermi solo parzialmente felice. Io voglio tutto, voglio una persona con cui essere sempre felice. Mi manca il nostro sesso, eravamo bravi, e ci divertivamo molto a fare le nostre porcherie e solo tu mi facevi eccitare così tanto. Ma io continuo a chiedermi se fossi proprio tu o semplicemente io volevo “qualcuno”. Non ti ho sostituita, ci ho provato. Sono uscito con qualcun'altra. E' stato carino ma non mi sono comunque sentito completo. Sto bene anche da solo, ho degli amici che mi vogliono bene, altre nuove comitive con cui faccio cose “divertenti”. Però boh, ma forse la vita è questo. Ogni giorno mi sveglio e mi chiedo come dare un senso alla giornata. Il lavoro ultimamente è spesso poco soddisfacente e passo la giornate annoiato. Forse è il destino di chi non è povero ma nemmeno troppo ricco. Devo lavorare per vivere, ma allo stesso tempo posso cader quasi sempre in piedi. Mi sento quasi in colpa per questo. Alle volte dimentico il privilegio che ho. Vorrei di più forse, ma per farmene cosa. Ho un'auto, una moto, una famiglia che mi vuole bene, degli amici, un lavoro discreto, una bella casa (a scrocco dai miei genitori) eppure spesso mi sento insoddisfatto dalle cose che ho. Ho pensato di scriverti più volte, ma non lo faccio, non voglio illuderti, non voglio farti soffrire ancora. Alla fine ti ho voluto bene, tanto, tantissimo, e vorrei tu possa trovare qualcuno che ti possa far sentire come meriti. Ci sono cose che hai iniziato a fare, lo vedo, mi fa molto piacere, sono orgoglioso di te. Cioè da un lato penso siano un po' da sfigata, io sono abituato a fare le cose solo se riesco a raggiungere il top, e spesso mi privo di farle perchè ho paura di non riuscire a farle nel migliore dei modi. Ma ho imparato un po' ad essere imperfetto, a fare le cose di pancia, cosa che non è assolutamente da me. Eppure ti invidio, hai sempre fatto le cose in modo entusiasta nel tuo piccolo, senza ambire chissà a che cosa. Un giorno, spero tu possa riuscire invece a raggiungere il top ed avere in cambio tutto ciò che la vita non ti ha donato. Lato mio boh, ho paura della mediocrità, mediocrità in cui ricado. Non sento di avere uno scopo, ho ridotto le mie ambizioni perchè forse non mi frega più tanto far faville. Chissà cosa mi piace, le piccole cose, le esperienze semplici con gli amici. Una passeggiata e quattro chiacchiere di sera con un amico; una escursione in montagna, un panorama sul mare. Dovrei farlo ogni giorno eppure spesso mi blocco, resto a casa e sento di sprecare le mie giornate. Mi fa male la schiena. Ieri sono uscito in bici, non lo facevo da una decina di giorni. Ho ripreso a fumare un po', l'elettronica, ma fa lo stesso.. Sono forse tecniche per darmi un piccolo scopo, dei piccoli obiettivi. Ho cancellato l'app di instagram, ero diventato un tossico, la aprivo in automatico in continuazione e impegnavo il mio tempo, forse per sentirmi meno annoiato, meno solo. Ma forse siamo tutti soli. Mi sono chiesto se e quando conoscerò qualcuno, ma se continuo a non uscire non succederà. Dove si conosce la donna della propria vita a 30 anni? Vedo da un lato amici accasati con le loro vite che puntano a metter su famiglia di qui a poco ed altri scapestrati che hanno 40 anni e giocano a fare ancora gli hippie. Io non sento di appartenere a nessuno dei due gruppi e questo è ancora peggio perchè mi sento privato di una identità. O meglio la ho, ma sento che è così anomala che boh, forse difficilmente troverò qualcuno compatibile. La palestra, la dieta, esser figo per attrarre più donne, boh, non so se lo voglio. Cioè mi piace scopare, come a tutti, mi piace essere coccolato, ma io penso anche al lungo termine, se quella persona andrà bene, riuscirà a soddisfarmi anche quando sarà difficile. Tu lo facevi, però io mi sentivo limitato. Il fatto che non hai un lavoro e non potevamo costruire insieme qualcosa perchè avevo paura e non potevo prendermi in carico entrambi, te con i tuoi problemi di salute, ed io con le mie fisime mentali, tu che studiavi ancora, io che non mi sono laureato e sono terrorizzato dal rimanere disoccupato e non riuscire a fare molto nella mia vita. Non so bene cosa pensare, penso solo che oggi, al posto di lavorare, sto vomitando su internet i miei pensieri, le mie paure e comunque resto bloccato, senza far davvero qualcosa per me, lasciando che il destino, in qualche modo, possa sistemare tutto, o almeno, lo spero.