Dieci righe 59

(Migrazioni)

A questo mondo ci sta tutto. Tutto ci deve stare. La fotografia dell'#Italia a Pasqua è quella di due diritti, agli opposti: quello dei #migranti alla ricerca di una vita (“vita” e basta, non serve altro) e quello delle persone a muoversi per turismo, benessere, cultura. Se sembra una dicotomia, uno sfregio alla sofferenza umana messa in parallelo con una floridezza diffusa, di massa, non siamo corretti. Mentre si muore e si cerca di sopravvivere (qui) sul mare, milioni di persone vivono vacanze e “relax” nei luoghi deputati o meno: non vi è posto, ormai, che non sia invaso dal turismo, non più. La riflessione dovuta è che, come si diceva nelle prime righe, se questo ci può stare, in un certo senso ci “deve” stare, non significa che sia giusto. Lo è perchè ogni essere umano ha diritto ad una vita dignitosa, confortevole e serena, ma se nasci in certi Stati è il contrario. Ecco: siamo nati dalla parte giusta, ma che così giusta non è più, non come prima. Illudersi serve a poco. Le migrazioni sono un monito che ancora non ascoltiamo. (D.)

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