La favola del carrello ribelle

#storie #morale #società C'era una volta un carrello di metallo di quelli alti, che si usano nei magazzini dei supermercati per trasportare le merci e che tecnicamente si chiamano roll container. Stanco di sottostare al volere dei magazzinieri e di venir caricato tanto da far cigolare le sue grosse ruote di acciaio e gomma piena, sfruttò il vento della libertà che quel giorno soffiava forte dal mare e fuggì dal suo posto vicino alla porta del magazzino. Aiutato dalla gravità e dal basso coefficiente d'attrito, scese la rampa di metallo, oltrepassò il marciapiede e scese in strada, andando a fermarsi proprio sulla linea di mezzeria, vicino all'incrocio con la via principale. roll container

Quello però non era proprio un buon posto dove stare, va bene la lotta di classe carrellistica, ma così in mezzo rischiava di causare un incidente. La prima auto arrivò dal lungomare, imboccò la stradina e si ritrovò il carrello proprio davanti, immobile in mezzo alla strada. Esitò, rallentò e rallentò fino a fermarsi. Aggirò il carrello passando sulla destra, lentamente, cercando di non toccarlo per non rigarsi la preziosissima carrozzeria. Anche la seconda auto arrivò dal lungomare, ma decise, forse spinta da un moto di anarchia, di aggirare il carrello a sinistra, invadendo la corsia opposta e rischiando un frontale con la terza auto che, ignara dello scontro tra teorie politiche in atto e girò l'angolo all'incrocio con troppa irruenza. Scongiurato l'incidente, le due auto si fronteggiarono per interminabili istanti, le mani dei conducenti che sfioravano i clacson come pistoleri in un duello a mezzogiorno di fronte al saloon, finché l'ultima arrivata non decise di cedere il passo. La quarta auto affrontò il carrelo da sola, arrivando dal lato della città, e lo aggirò con naturalezza, come se i carrelli in mezzo alla strada fossero un evento consueto, e si allontanò in direzione del mare. A quel punto il ragazzo del supermercato mise fine alla breve ribellione del carrello, afferrandolo e trasciandolo nel buio del magazzino. La strada fu così di nuovo libera. La morale della favola è che puoi essere come il carrello e ribellarti, o come il ragazzo del supermercato e riportare le cose com'erano, ma se stai sulla tua macchinetta e ti basta solo andare per la tua strada, sei proprio una persona di merda.


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