Cooperazione Internazionale di Polizia

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Dallo skimming fisico a quello digitale: occhio alla truffa delle carte di pagamento.

skimming_digitale

Avete mai sentito parlare di skimming digitale? O magari di web skimming, online card skimming, e-skimming, formjacking o Magecart? Ebbene si tratta della stessa medesima azione fraudolenta: rubare i dati della carta di credito o della carta di pagamento ai clienti di un negozio online.

Le fasi dello #skimmingdigitale appaiono semplici: prima I criminali ottengono l'accesso al codice sorgente/server di un negozio online, quindi malware viene inserito nel flusso di pagamento ed infine i dati del cliente e dei pagamenti sono duplicati. I dati possono essere raccolti immediatamente o nascosti nel server e raccolti in un secondo momento per ridurre al minimo il rischio di scoperta. Le informazioni delle carte di pagamento o di credito rubate a seguito di questi atti criminali vengono spesso offerte in vendita su mercati illeciti nel darknet. I clienti che hanno effettuato l’acquisto online non sono a conoscenza del fatto che la loro carta è stata copiata (“scremata”). Dal loro punto di vista, l'ordine è stato effettuato e l'articolo verrà ricevuto, senza lasciare spazio al sospetto che qualcosa sia andato storto.

A ben vedere si tratta di una evoluzione dello skimming “fisico” sugli sportelli bancomat: in questo caso, installando un lettore (per l’appunto skimmer) nella parte dove si inseriscono le carte negli sportelli automatici, ed una tastiera “segreta” sulla tastiera dell’ATM (ovvero lo sportello bancomat), viene memorizzato il codice PIN che l’ignaro utente immette per ritirare il denaro dallo sportello automatico. In alternativa i criminali applicano una micro camera che punta sulla tastiera del bancomat, per poi recuperare la registrazione. Queste informazioni saranno poi utilizzate per rubare denaro dal conto del malcapitato. Tornando agli attacchi di skimming digitale sono in aumento, e – per altro – possono passare inosservati per molto tempo.

Nello scorso mese di dicembre si è conclusa un’azione durata due mesi, con il supporto dei Team Nazionali di Risposta agli Incidenti di Sicurezza Informatica (#CSIRT), ha permesso a #Europol e ai suoi partner di notificare a 443 commercianti online che i dati delle carte di credito o di pagamento dei loro clienti erano stati compromessi con la tecnica dello skimming digitale. Non vi è dubbio che questa azione contro lo skimming digitale evidenzia l’importanza della collaborazione internazionale e del supporto tecnico per combattere efficacemente la criminalità informatica e proteggere i consumatori e le aziende online. Per difendersi dagli skimmer digitali, Europol ha rilasciato una guida (in inglese), che è scricabile qui –> https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/documents/Digital%20Skimming.pdf.


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Giocattoli falsi e pericolosi. Una guida di Europol per riconoscerli

sequestro nel porto di Palermo di giocattoli pericolosi

I giocattoli scadenti e illeciti, compresi quelli non sicuri o addirittura tossici, rappresentano un pericolo nei nostri mercati e nelle nostre case ed espongono i nostri bambini a rischi per la salute. EUROPOL (l'Agenzia dell'Unione Europea che supporta gli Stati membri nella prevenzione e nella lotta contro tutte le forme gravi di criminalità organizzata e internazionale, criminalità informatica e terrorismo), interviene sull'argomento – di interesse non solo per le forze di polizia, ma anche per le Agenzie destinate alle verifiche delle merci di ingresso nell'Unione Europea e nei singoli Stati Membri – con una guida di agevole consultazione, disponibile anche in italiano, e reperibile a questo indirizzo –> https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/documents/Prevention%20Guide%20-%20Fake%20Toys%20-%20ITA.pdf .

In Italia questo settore è presidiato in particolare da Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalla Guardia di Finanza: le ultime attività portate a termine nel dicembre scorso indicano sequestri notevoli di giocattoli falsi e pericolosi, portati a termine a Foggia e provincia (oltre 21mila articoli, comprese luminarie natalizie) e Palermo (oltre 2000 giocattoli provenienti dalla Cina sequestrati presso il porto).

La marcatura «CE» che, come indicato nell'immagine in apertura, deve comparire sui giocattoli, per altro spesso è falsificata dai produttori (vedi gli esempi nella immagine appena soprastante): in questo caso – lo afferma la Cassazione in una sentenza – questi rispondono anche della violazione dell'articolo 512 del Codice Penale (frode nell'esercizio del commercio).

#EUROPOL #MarchioCE #ADM #GDF #GuardiadiFinanza


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I truffatori online generano ogni anno miliardi di profitti illeciti. Dall'ingegneria sociale allo shimming: il Rapporto IOCTA 2023.

I sistemi di frode online rappresentano una grave minaccia criminale nell’UE. Il rapporto di #Europol sulle frodi online evidenzia che i truffatori online generano ogni anno miliardi di profitti illeciti a scapito di individui, aziende e istituzioni pubbliche.

Gli schemi di frode vengono perpetrati con l'intento di frodare le vittime dei loro beni utilizzando pretesti falsi e ingannevoli, o con l'uso di tecniche di attacco informatico. Ciò comporta il trasferimento volontario o involontario ai criminali di informazioni personali o aziendali, denaro o beni.

Europol ha recentemente pubblicato il rapporto #IOCTA sui sistemi di frode online (per saperne di più https://www.europol.europa.eu/publication-events/main-reports/internet-organised-crime-assessment-iocta-2023; per scaricare il rapporto – in inglese – il link diretto è https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/documents/Spotlight-Report_Online-fraud-schemes.pdf) .

Dagli attacchi agli sportelli bancomat, alle appropriazioni di conti, allo skimming e allo shimming, l'ampia disponibilità del crime-as-a-service ha reso questa attività criminale più accessibile. Gli hacker mettono infatti a disposizione gli strumenti pronti all’uso, fornendo anche le istruzioni e il supporto per usarli al meglio a chi non ha competenze particolarmente evolute. I criminali inoltre mostrano grande versatilità nell'adattarsi e nel modellare il loro modo di agire in base alla situazione socio-economica, alle tendenze economiche così come le crisi attuali, approfittando delle situazioni di emergenza per creare truffe.

Il rapporto è il secondo di una serie di rapporti pubblicati da Europol nell’ambito dello IOCTA (Internet Organised Crime Threat Assessment) 2023. Ciascuno di essi esamina più da vicino le tendenze emergenti in un’area specifica della criminalità informatica. Altri rapporti dell’IOCTA 2023 esaminano infatti gli attacchi informatici e lo sfruttamento sessuale dei minori.

Aspetti chiave del rapporto sulle frodi informatiche:

  • Vengono rilevati sempre più spesso attacchi di tipo shimming, ovvero attacchi informatici che prendono di mira le misure di sicurezza di un sistema. Si tratta di una forma di software dannoso progettato per aggirare le misure di sicurezza e ottenere l'accesso al sistema, spesso utilizzato per rubare dati o accedere a informazioni sensibili.

  • Sono aumentate le truffe così dette «di beneficenza», che sfruttano le situazioni di emergenza. Ciò è stato visibile durante la pandemia di COVID-19, l’invasione russa dell’Ucraina e il terremoto in Turchia e in Siria.

  • Si verificano ancora attacchi agli sportelli bancomat, con le reti criminali che sperimentano modi per sfruttare le nuove vulnerabilità degli sportelli bancomat presi di mira.

  • I truffatori manifestano modi operandi sofisticati, che di solito sono una combinazione di diversi tipi di frode.

  • Le tecniche di ingegneria sociale (una pratica in cui gli attaccanti cercano di manipolare le persone per ottenere informazioni riservate, indurre le vittime a compiere azioni o sfruttare la fiducia delle persone) utilizzate dai truffatori sono diventate sempre più complesse. I criminali adattano le loro tecniche al profilo della vittima e alla tipologia della frode.

Interessante rilevare che sin dal 2013 Europol ha istituito il Centro europeo per la criminalità informatica (EC3) per fornire supporto dedicato alle indagini sulla criminalità informatica nell’UE per contribuire a proteggere i cittadini europei, imprese e governi dalla criminalità online. EC3 offre supporto operativo, strategico, analitico e forense alle indagini degli Stati membri.


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L'impegno delle polizie europee contro i “crimini d'odio” (hate crimes)

spesso i crimini d'odio sono perpetrati online

Nel dicembre che si sta per chiudere alcune Forze di Polizia europee (Italia compresa) sotto il coordinamento di Europol hanno operato una giornata di azione comune contro i crimini d’odio violenti, online ed offline. In cabina di regia l'ONDOD spagnolo (Ufficio nazionale contro i crimini legati all'odio) (il cui sito Internet è raggiungibile attraverso il link https://oficinanacional-delitosdeodio.ses.mir.es/publico/ONDOD/en/), per le attività svolte dagli spagnoli, come detto dagli italiani e da Austria, Francia, Germania. Le attività hanno mirato alla proliferazione online e offline di discorsi di odio razzista e xenofobo, di incitamenti alla violenza e a commettere diversi crimini.

Sono finite nel mirino complessivamente 209 persone, principalmente estremisti di destra e di sinistra, per il loro presunto coinvolgimento in reati gravi legati alla diffusione di discorsi di odio violento, incitamento a commettere crimini di odio violenti e minacce di morte, in particolare attraverso i social media, i forum online e altre piattaforme online. Alcuni di loro sono legati all'estremismo di matrice religiosa, mentre altri si ritiene abbiano incitato alla violenza contro i politici, ad atti violenti contro il sistema politico e comunità specifiche. Sono stati sequestrati dispositivi elettronici, telefoni cellulari, armi e materiale di propaganda.

In particolare le autorità italiane hanno indagato, su ordine dell'Autorità Giudiziaria di Monza, un individuo che incitava altri a commettere reati diffondendo propaganda razzista, xenofoba e suprematista. L’uomo è stato individuato nel corso di una mirata attività: sono stati individuati vari account social a lui riconducibili, e molteplici post dal contenuto antisemita, neonazista e di discriminazione razziale. E' stato così disposto il sequestro preventivo del canale Telegram e dei profili Instagram e Facebook da lui utilizzati. Le autorità spagnole hanno invece arrestato due individui per atti criminali contro comunità vulnerabili, e altri due individui sono indagati per violenza motivata dall'odio che avrebbe provocato lesioni personali.

Le azioni delle forze dell’ordine hanno preso di mira anche la diffusione dell’incitamento all’odio, che va oltre il mondo online. Ad esempio, le autorità francesi sono intervenute contro un individuo che prendeva di mira e frequentava uomini per truffarli e sottrarli denaro.

Forze dell'ordine coinvolte: Austria: Direzione dei servizi di protezione e intelligence dello Stato (Direktion Staatsschutz und Nachrichtendienst) Francia: Gendarmerie Nazionale (Gendarmerie Nationale/OCLCH), Polizia Nazionale (Police Nationale), autorità di polizia locali Germania: polizia criminale federale (Bundeskriminalamt), autorità di polizia locali Italia: Polizia di Stato (Polizia di Stato / DCPP (Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione) e DIGOS di Monza-Brianza) Spagna: Ufficio nazionale per la lotta ai crimini ispirati dall’odio (Oficina Nacional de Lucha Contra los Delitos de Odio / ONDOD), Guardia civile (Guardia Civil) e Polizia regionale della Navarra (Policía Foral).

Per saperne di più sui “crimini d'odio”, un interessante articolo del 2020 della rivista della Polizia di Stato, “Polizia Moderna”, reperibile qui: https://poliziamoderna.poliziadistato.it/articolo/3535e186033b0f9d263164252

#criminidodio #ONDOD #Europol #poliziadistato #razzismo #xenofobia


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Venti paesi dell'UE hanno firmato a Roma presso la Scuola Superiore di Polizia una dichiarazione sulla lotta al traffico di esseri umani. A sostegno Europol, Eurojust e FRONTEX

Il 12 dicembre 2023, 20 paesi dell’Unione Europea (#UE) hanno firmato la Dichiarazione congiunta di intenti (JDoI) in una riunione della Task Force sui Balcani occidentali (#TFWB) tenutasi a Roma. Le agenzie #Europol, #Eurojust e #FRONTEX opereranno come partner mentre sarà l' #Austria ad assumere il sostegno delle misure operative agli Stati dei Balcani e agli Stati dell'UE nella lotta contro il traffico illegale di esseri umani.

L'Austria ha un ruolo di primo piano nella lotta alla mafia della tratta di esseri umani
A tale proposito il ministro dell'Interno Gerhard Karner ha affermato “L’Austria svolge da tempo un ruolo pionieristico nella lotta contro la brutale e disumana mafia del contrabbando. Grazie all'ufficio di coordinamento per la lotta alla tratta di esseri umani, Vienna è diventata un importante centro informativo. Vorrei ringraziare tutti gli investigatori coinvolti per la maggiore cooperazione internazionale nella lotta contro la mafia del contrabbando”.

La Task Force sui Balcani occidentali
La Task Force sui Balcani occidentali fu lanciata il 7 giugno 2018 dai ministri degli Interni dei paesi europei Austria, Croazia, Slovenia, Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord, Serbia, Ungheria, Grecia e Kosovo.
Da allora, la cooperazione internazionale nella lotta contro la tratta di esseri umani gode di grande riconoscimento da parte dei soggetti coinvolti. La TFWB ha il mandato dei decisori politici e solide risorse finanziarie. La task force è incardinata nell'ambito dell'Ufficio federale di polizia criminale austriaco.

Attività della Task Force Balcani occidentali
La TFWB si caratterizza in particolare per le reazioni rapide e il lavoro strategico e operativo, volto a prevenire i crimini nel campo della tratta di esseri umani. La tecnologia all’avanguardia abbinata all’elevato livello di conoscenza specialistica da parte di esperti è stato il fattore decisivo perché l’Austria ha registrato una significativa diminuzione degli arresti di trafficanti nel 2023. Le riunioni periodiche degli Stati membri della TFWB consentono lo scambio bilaterale e lo sviluppo di altre misure importanti nella lotta al traffico di esseri umani.

Dichiarazione congiunta di intenti
Uno dei risultati di una riunione della TFWB tenutasi all’inizio del 2023 in Albania e Montenegro fu la necessità di un impegno dei vertici/leadership delle rispettive unità di polizia e dei decisori politici nei confronti della task force sui Balcani occidentali. Per implementare i contenuti è stata ora redatta una Dichiarazione congiunta di intenti.

Il JDoI è un “progetto faro”, parte del più ampio progetto da 36 milioni di euro dell'Unione Europea titolato “Sostegno al rafforzamento della lotta contro il traffico di migranti e la tratta di esseri umani nei Balcani occidentali” (#EU4FAST).

Il 12 dicembre 2023, 20 stati europei, supportati da Europol, Eurojust e dai membri FRONTEX del TFWB, hanno firmato a Roma la dichiarazione congiunta di intenti.

Obiettivi della Dichiarazione congiunta di intenti

Oltre alla creazione di un sistema di allarme rapido che dovrebbe reagire a determinati indicatori, nonché alla creazione di rapporti sulla situazione strategica e operativa, due obiettivi sono particolarmente importanti nell’attuazione del JDoI:

  • L'istituzione di un “meccanismo di risposta rapida” è intesa a garantire in futuro che le forze di reazione forniscano il più rapidamente possibile un sostegno attivo nella gestione dei casi di traffico sul posto .

  • L'istituzione di un punto di contatto unico (SPOC) che sarà costantemente accessibile per le questioni relative alla TFWB e quindi alla tratta di esseri umani.

Attualmente fanno parte del TFWB 22 paesi europei nonché le agenzie Europol, Eurojust e FRONTEX. I Paesi Bassi si uniranno dal 2024.


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#UE, #Brasile, #CostaRica e #Panama uniti contro la criminalità ambientale

Nello scorso mese di novembre #Europol ha fornito sostegno operativo (attraverso un posto di comando virtuale) ed ha coordinato un'operazione internazionale (convenzionalmente denominata #Madeiradelei) che ha coinvolto per la parte europea #Francia, #Germania, #Italia (con la partecipazione dell' #Armadeicarabinieri), #PaesiBassi, #Portogallo e #Spagna, ma anche le autorità brasiliane, e le forze dell'ordine di Costa Rica e Panama. Le attività hanno mirato a contrastare la criminalità ambientale, il disboscamento illegale, il contrabbando, la frode documentale, il riciclaggio di denaro e l'evasione fiscale. Una fase dell'operazione.jpg Una fase dell'operazione.jpeg

L'operazione si è sviluppata attraverso 226 ispezioni e sequestri, che hanno riguardato legname proveniente dal Myanmar (valore stimato di 12.000 euro), e brasiliano – equivalente a 2 container marittimi – per un valore stimato di 67.000 euro.

E' stato calcolato che il commercio illegale di legname equivale al disboscamento di un'area di foresta equivalente a un campo da calcio ogni due secondi in tutto il mondo. Impoverisce inoltre le risorse naturali dei paesi di origine e ha un impatto diretto sulla deforestazione e, di conseguenza, sul cambiamento climatico.

Allo stesso tempo, è una delle attività criminali transnazionali più redditizie dal punto di vista finanziario, generando circa 7 miliardi di dollari. I gruppi criminali organizzati camuffano l'origine del legname attraverso la falsificazione di documenti e la corruzione per superare i controlli doganali e raggiungere la loro destinazione.

Il teak, il palissandro, l'ipé e il pernambuco sono molto richiesti nei paesi europei, dove possono essere utilizzati per molteplici scopi, tra cui la creazione di ornamenti e l'edilizia.

Prima dell'operazione, le autorità impegnate si sono riunite in un seminario inforativo, dedicato a condividere le conoscenze e le migliori pratiche per combattere il commercio illegale di legname.

Le Autorità e le polizie partecipanti:

  • Brasile: Polizia Federale (Polícia Federal);
  • Francia: Gendarmeria nazionale francese (Gendarmerie Nationale) – Ufficio centrale per la lotta contro gli attentati all'ambiente e alla salute pubblica (Office central de lutte contre les atteintes à l'environnement et à la santé publique OCLAESP);
  • Costa Rica: Dipartimento di Investigazione Criminale (Departamento de Investigaciones Criminales) e Procuratore;
  • Germania: polizia criminale federale (Bundeskriminalamt);
  • Italia: Carabinieri (Arma dei Carabinieri);
  • Paesi Bassi: Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo (Nederlandse Voedsel- en Warenautoriteit);
  • Panama: Polizia Nazionale (Policía Nacional) e Procuratore;
  • Portogallo: Guardia Nazionale Repubblicana – SEPNA (Guarda Nacional Republicana – SEPNA).
  • Spagna: Guardia Civil spagnola (Guardia Civil – SEPRONA) e SVA della dogana spagnola (Servicio de Vigilancia Aduanera).

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Anche le Forze speciali italiane nel Centro Antiterrorismo europeo

Quest’anno si è svolta a Komárom ai confini tra Slovacchia ed Ungheria l’annuale esercitazione delle forze speciali europee anti-terrorismo “Atlas common challenge 2023”. L'esercitazione è stata organizzata dalla polizia slovacca. Tra le altre, simulazioni la liberazione di ostaggi da un edificio (vedi immagine sottostante; il video rilasciato da Europol lo trovi su #Neptube qui https://www.neptube.io/w/wqrPUyv1psSZRSm2s3x8yi).

All'attività hanno preso parte ben 150 membri delle unità speciali “Atlas” provenienti da Belgio, Grecia, Irlanda, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Malta, Portogallo, Austria, Romania, Irlanda del Nord, Slovenia e Italia. Ricordiamo che le Forze Speciali italiane si riconoscono nel #GIS dell’ #Armadeicarabinieri (approfondisci qui Gruppo d'Intervento Speciale (carabinieri.it) ) e nel #NOCS della #PoliziadiStato (approfondisci qui NOCS | Polizia di Stato ).

il capo della #polizianazionaleslovacca István Hamran ha dichiarato:” Tali unità speciali devono incontrarsi e addestrarsi insieme, perché in molti casi rappresentano l'ultima linea che può aiutare a proteggere le persone quando si trovano in situazioni di vita difficili, ad esempio in una situazione causata da terroristi”.

### ECTC, il Centro europeo antiterrorismo

È dal gennaio 2016 che #Europol ha creato il Centro europeo #antiterrorismo (#ECTC), un centro operativo e un polo di competenze che riflette la crescente necessità dell’UE di rafforzare la sua risposta al terrorismo e di garantire una risposta efficace a queste sfide.

L’ECTC è stato istituito sulla scia della serie di attacchi terroristici che hanno scosso l’Europa nel 2015. Questi attacchi hanno dato un impulso senza precedenti alla cooperazione tra gli Stati membri e i partner dell’UE e rappresenta una pietra miliare nella cooperazione a livello dell’UE negli sforzi nazionali di lotta al terrorismo.

Negli ultimi anni l’ECTC ha esteso il suo sostegno agli Stati membri dell’UE e ai partner esterni nella lotta contro l’estremismo violento di sinistra e di destra, nonché contro il terrorismo di matrice religiosa.

L’ECTC facilita inoltre il collegamento delle autorità competenti negli Stati membri dell’UE attraverso le piattaforme antiterrorismo di Europol, un contributo inestimabile alla lotta al terrorismo.

L’ECTC funziona come centro informativo di #Europol per la lotta al terrorismo, con capacità uniche di condivisione di informazioni e intelligence per le autorità di contrasto. L'ECTC effettua controlli incrociati dei dati operativi in ​​tempo reale con quelli già in possesso di Europol, portando rapidamente alla luce le piste e analizza tutti i dettagli investigativi disponibili per contribuire a compilare un quadro strutturato della rete terroristica.

Il compito principale dell’ECTC è fornire supporto operativo su misura alle autorità antiterrorismo degli Stati membri dell’UE. Per adempiere a questo compito, l’ECTC ha sviluppato un approccio basato su quattro pilastri:

  • Facilitazione dello scambio di informazioni e della cooperazione transfrontaliera;

  • Supporto operativo, coordinamento e competenze efficaci per le indagini degli Stati membri dell’UE;

  • Mitigazione proattiva dell’uso dei social media a fini di radicalizzazione e supporto all’analisi operativa nelle indagini online;

  • Capacità di supporto strategico centrale.

I servizi chiave forniti dall'ECTC includono:

  • sostegno in loco – dispiegamento di squadre operative;

  • supporto analitico operativo;

  • individuazione del finanziamento del terrorismo;

  • sostegno alle indagini online degli Stati membri dell’UE;

  • fornire competenze CBRN-E;

  • risposta alle crisi attraverso la squadra di collegamento congiunta antiterrorismo;

  • dispiegamento di agenti ospiti negli hotspot migratori;

  • accesso alle tecnologie e alle competenze dei centri europei per la criminalità informatica.

Ogni anno, l’ECTC pubblica il Rapporto sulla situazione e sulle tendenze del terrorismo nell’UE (TESAT), il suo rapporto completo sulla situazione, che descrive in dettaglio la situazione del terrorismo, compresi i dati relativi agli attacchi terroristici e agli arresti nell’UE.

La sintesi del TESAT in lingua italiana è reperibile qui https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/files/documents/TE-SAT%202023%20-%20Sintesi.pdf

#ATLAS #TESAT #Belgio #Grecia #Irlanda #RepubblicaCeca #Croazia #Ungheria #Malta #Portogallo #Austria #Romania #IrlandadelNord #Slovenia #Italia

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Monete da due euro false pagate ... in bitcoin.

E' intervenuta a supporto anche Europol nella attività svolta dai Carabinieri, che ha consentito di smantellare un gruppo criminale italiano coinvolto nella produzione e distribuzione di monete in euro contraffatte. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha coinvolto anche il Centro tecnico e scientifico europeo della Commissione europea.

carabinieri ed Europol collaborano in operazione contro i falsari di monete in euro

L'indagine è stata avviata sin dall'aprile 2021, quando i Carabinieri hanno sequestrato 668 monete da due euro false e arrestato due persone per detenzione di valuta falsa. Le analisi tecniche delle monete sequestrate, effettuate dal Centro Nazionale di Analisi delle Monete Italiane (CNAC) e dal Centro Tecnico Scientifico Europeo (ETSC) della Commissione Europea, hanno collegato le monete sequestrate ad una nuova e insidiosa classe di monete da due euro contraffatte.

I falsari avevano distribuito le monete false in diversi paesi dell'UE, principalmente Francia, Germania, Lituania, Portogallo e Spagna, nonché in Svizzera. La qualità delle monete contraffatte era buona e aveva caratteristiche molto simili a quelle autentiche.

L'indagine ha rivelato che un fornitore che gestiva un canale su un'applicazione di messaggistica aveva impostato la catena di produzione. Sul suo canale, il venditore ha venduto queste valute contraffatte per il 50% del loro valore, ricevendo i pagamenti in criptovaluta. I membri della rete criminale hanno spedito i pacchi contenenti le monete false ai clienti tramite servizi postali internazionali privati.

Gli inquirenti sono riusciti a identificare i sospetti attraverso la crittoanalisi delle transazioni blockchain. Durante le indagini, i carabinieri hanno rintracciato 60 spedizioni di pacchi contenenti monete contraffatte. Questi pacchi erano destinati, tra l'altro, all'Italia, alla Francia e alla Svizzera. Pesavano quasi 100 000 kg e avevano un valore totale di circa 102 000 euro in monete da due euro contraffatte.

Europol ha agevolato lo scambio di informazioni e ha finanziato e coordinato diverse attività operative. Europol ha inoltre fornito un supporto analitico per individuare il paese in cui sono state distribuite le monete. Durante la giornata di azione, Europol ha inviato un esperto in Italia per fornire supporto tecnico e confrontare le informazioni operative con le banche dati di Europol e i sistemi della Banca centrale europea.

L'attività è consistita in sintesi di: – 12 perquisizioni in Italia (Taranto, Roma, Matera e Perugia) – 4 persone arrestate – Il sequesto di: 107.000 Euro in bitcoin, monete contraffatte e parte della pressa per monete utilizzata per la produzione.

#Armadeicarabinieri #Europol #blockchain #bitcoin #CNAC #ETSC

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Olio di oliva contraffatto nel mirino di Guardia Civil spagnola e carabinieri italiani

Vi è stata una prosecuzione dell' operazione #OPSON (ne abbiamo parlato qui) , lo sforzo coordinato di #Europol per combattere le frodi e la contraffazione alimentare. L'interesse si è concentrato sull'olio d'oliva contraffatto. L'attività è stata avviata dalla #GuardiaCivil spagnola, che ha unito le forze con i Carabinieri italiani. L'attività ha portato a 11 arresti e al sequestro di oltre 260 000 litri di olio d'oliva non adatto al consumo.

La contraffazione dell'olio extra vergine di oliva è una pratica comune, motivo per cui la lotta contro di esso è una priorità delle forze dell'ordine, soprattutto nei paesi di produzione. In questa operazione di frode alimentare, gli investigatori hanno scoperto che i criminali utilizzavano il cosiddetto “olio lampante”, la variante di qualità inferiore dell'olio d'oliva, per diluire il loro prodotto. L'olio d'oliva lampante è caratterizzato da elevati livelli di acidità, un sapore indesiderato e un odore decisamente sgradevole, che lo rendono inadatto al consumo. Lo stesso termine “lampante” trae origine dal suo uso storico come combustibile nelle lampade ad olio.

L'inflazione dei prezzi, la riduzione della produzione di olio d'oliva e l'aumento della domanda, hanno creato il terreno fertile perfetto per i produttori fraudolenti. La miscelazione dell'olio d'oliva con alternative di qualità inferiore ha permesso ai criminali di offrire prezzi competitivi. Questa pratica illegale può non solo causare un rischio per la salute pubblica, ma anche minare la fiducia dei consumatori e quindi avere ulteriori ripercussioni economiche.

Nel novembre 2023, in un'azione coordinata, le forze dell'ordine spagnole e italiane hanno condotto perquisizioni in varie località. Nei dintorni di Ciudad Real, in Spagna, sono stati arrestati 11 sospetti e sono stati sequestrati 12 barili contenenti 260 000 litri di olio adulterato. Gli agenti hanno inoltre sequestrato quattro veicoli e 91 000 EUR in contanti, oltre a documenti di fatturazione ed e-mail.

In province italiane di Sicilia e Toscana, i carabinieri dei NAS (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) hanno ispezionato tre fabbriche di olio sospettate di essere coinvolte nelle pratiche illegali. Sono stati acquisiti diversi documenti fiscali e liste di clienti, sono stati raccolti campioni di olio e una società è stata sanzionata per l'etichettatura irregolare dei suoi prodotti.

#NucleoAntisofisticazioneSanità #NAS #ArmadeiCarabinieri #GuardiaCivil #oliolampante


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Anche le Forze di polizia italiane per le giornate coordinate di azione comune dell'EMPACT nell'Europa sudorientale (EMPACT JAD SEE)

Hanno partecipato anche le Forze di polizia italiane alle giornate coordinate di azione comune dell'EMPACT nell'Europa sudorientale (EMPACT JAD SEE). Complessivamente 26 paesi europei (vedi l'elenco nella nota a pie' di pagina), con il sostegno di #Europol, #Eurojust, #Frontex, #INTERPOL hanno preso parte ad attività operative coordinate su larga scala tra il 13 e il 18 novembre 2023 per contrastare il traffico di armi da fuoco, il traffico di stupefacenti, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani e le reti criminali.

Sulla base di un approccio guidato dall'intelligence si sono unite forze di polizia, dogane, agenzie per l'immigrazione e agenzie di controllo delle frontiere con il coordinamento della Spagna e di Europol, che ha curato lo scambio di informazioni operative tra le parti coinvolte, da un centro di coordinamento internazionale istituito a Skopje, nella Macedonia del Nord.

Questa giornate d'azione comune #EMPACT hanno incluso controlli intensificati alle frontiere esterne dell' #UE e operazioni speciali nei paesi interessati. Ciò ha comportato sforzi congiunti da parte di oltre 22 000 funzionari delle autorità partecipanti.

Sono stati inoltre inviati: da Europol esperti sul campo per fornire supporto analitico in tempo reale, dai Paesi Bassi due squadre con speciali apparecchiature di scansione ai valichi di frontiera in Grecia e Montenegro, da Frontex esperti e attrezzature alle frontiere esterne.

Di particolare interesse appare il pattugliamento cibernetico, istituito durante la fase operativa del JAD SEE 2023, concentratosi sul monitoraggio e sulle attività investigative su diversi siti web, forum e marketplace sul clear e dark web, nonché su applicazioni di messaggistica e reti di social media. Le attività operative sono state finalizzate all'individuazione del traffico illecito di armi da fuoco e alla raccolta di ulteriori informazioni sugli obiettivi individuati.

Durante le attività di pattugliamento informatico, gli investigatori hanno identificato 120 obiettivi (account e/o individui) legati al traffico di armi da fuoco, 94 dei quali su un'applicazione di messaggistica, 11 su marketplace e 10 su altri siti web chiari e 5 sul dark web.

Paesi partecipanti

Stati membri dell'UE: Austria, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna e Svezia.

Paesi extra UE: Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo*, Moldavia, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia, Ucraina e Regno Unito.

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