μετανοειτε

spiritualità

ovvero, sul perché la chiesa perde la capacità di portare avanti la sua missione.

Riflessioni scaturite dalla stimolante intervista a Vito Mancuso pubblicata sul settimanale La Lettura del 9/11/2025 in riferimento al nuovo libro, in uscita in questi giorni.

Lo scopo della Chiesa è di supportare la venuta del Regno di Dio Per questo la Chiesa, oltre che della Parola si è dotata di struttura e organizzazione, che in prima battuta riteneva fosse essa stessa la struttura del Regno, ma si è rivelata insufficiente a partire dalla modernità.

Oggi la situazione è tale che in occidente la proposta cattolica non è più capace di soddisfare le esigenze spirituali della popolazione. Antropologicamente parlando, con lo sviluppo di una cultura razionalista, la logica del sacrificio e del sacramento come atto “magico” di unione con il divino non convince più le masse.

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di Ken Wilber traduzione dallo spagnolo di @guaspito con il supporto di chatGPT download pdf

Dopo aver letto Lo spettro della coscienza di Wilber ho trovato questa illuminante sintesi di alcuni concetti che egli propone, che condivido a beneficio di ogni ricercatore. Il titolo del blog fa riferimento proprio a considerazioni come queste, che indicano la possibilità e la necessità di una nuova prospettiva sulla realtà.

#filosofia #psicologia #mistica #statidicoscienza #religioni #scienza #spiritualità #metanoeite

L'uroboro in forma di simbolo dell'infinito|200

La Filosofia Perenne è quella visione del mondo condivisa dalla maggior parte dei principali maestri spirituali, filosofi, pensatori e perfino scienziati di tutto il mondo. Viene chiamata “perenne” o “universale” perché appare implicitamente in tutte le culture del pianeta e in tutte le epoche. La ritroviamo tanto in India, Messico, Cina, Giappone e Mesopotamia, quanto in Egitto, Tibet, Germania o Grecia. E ovunque essa si manifesti, presenta sempre gli stessi tratti fondamentali: un accordo universale su ciò che è essenziale.

Per noi, uomini contemporanei, che siamo praticamente incapaci di metterci d’accordo su qualsiasi cosa, ciò risulta difficile da credere. Come ha riassunto Alan Watts: “Siamo appena consapevoli dell’eccezionale singolarità della nostra stessa posizione, e perciò ci risulta assai difficile ammettere il fatto evidente che sia esistito un consenso filosofico unico, di ampiezza universale, sostenuto da molti (uomini e donne) che hanno condiviso le stesse esperienze e trasmesso essenzialmente gli stessi insegnamenti, oggi come seimila anni fa, dal Nuovo Messico nel lontano Occidente fino al Giappone nel lontano Oriente.”

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William Henry Bragg, premio Nobel per la fisica 1915

«Dalla religione deriva lo scopo di un uomo; dalla scienza, il suo potere per realizzarlo. A volte le persone chiedono se la religione e la scienza si oppongano l'una all'altra o meno. Si oppongono: nel senso che il pollice e le dita delle mie mani sono opposti l'uno all'altro. Si tratta di un'opposizione per mezzo della quale tutto può essere realizzato.

From religion comes a man's purpose; from science his power to achieve it. Sometimes people ask if religion and science are not opposed to one another. They are: in the sense that the thumb and fingers of my hands are opposed to one another. It is an opposition by means of which anything can be grasped. (W.H. Bragg The World of Sound (1921), pp. 195-196)

(grazie a Mimma)

L'idea è di aggiornare questo post col tempo... Einstein, Newton e altri :)

#scienza #spiritualità #tecnica #religione

Senso e vita

Raccontando noi diamo senso alla realtà. La Realtà è una, ma il senso che ne diamo è una manifestazione del nostro libero arbitrio.

Il dare senso alla Realtà è una grande libertà e potere dell’essere umano. Nel modo in cui noi (ci) raccontiamo le cose della nostra vita, la nostra vita acquisisce un senso. Noi reinterpretiamo la nostra vita, riflettendo su di essa, valutando le passate esperienze alla luce delle nuove esperienze.

Dando senso alla realtà noi possiamo ricostruire il senso della nostra vita, e in base alla nostra vita diamo, spesso inconsapevolmente, senso alla realtà.

La società di dà un senso precostituito (cultura), noi siamo liberi di accettare o ricostruire questo senso. Il senso migliore vince e diventa, prima o poi, il senso (cultura) dominante.

Nella costruzione del senso la #sincerità è importante, non è sufficiente “raccontarcela” per dare senso alla realtà, è necessario che siamo sinceri, perché mentendo solo una parte di noi viene coinvolta nel senso che stiamo dando, mentre nella sincerità è coinvolta la nostra totalità. Non si finisce mai di imparare la sincerità, ma se la coltiviamo con coraggio, il senso che diamo alla realtà diventa migliore, approssimandosi sempre più all’Assoluto.

(approfondimento tecnico sul rapporto tra esperienza, rappresentazione e cultura)

#cultura #ricerca #spiritualità #complessità #poesia #libertà #senso #narrazione #realtà

Finalmente ho trovato un gruppo “avanti”, nel senso che contenga una filosofia di vita che parta dal valore della Coscienza in quanto tale, e ne faccia discendere delle azioni pratiche, invece di basarsi su credenze di ordine inferiore... se si è dotati di una buona filosofia è possibile essere efficienti, altrimenti si rischia di perdersi.

Dunque, i Creativi Culturali sono un gruppo transnazionale di persone che sono stati identificati da una ricerca svolta in vari paesi. Sono persone che si sono svegliate e che si sono rese conto che per migliorare il mondo è necessario applicare una volontà consapevole partendo da sé stessi, invece di “sperare” che questo miglioramento venga dall'esterno o, ancora peggio, disperare.

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tratto da Internazionale n° 823 Puoi leggere/scaricare il PDF di questo articolo su Scribd o su Mediafire

David Dobbs, The Atlantic, Stati Uniti

La maggior parte delle persone ha dei geni che aiutano ad adattarsi a ogni situazione. Altre sono fragili e instabili, ma nell'ambiente giusto riescono meglio di tutti. Lo sostiene una nuova teoria genetica.

orchidee

Nel 2004 Marian Bakermans-Kranenburg, docente di studi sull'infanzia e la famiglia all'università olandese di Leida, ha filmato la vita di un gruppo di famiglie con bambini di età compresa tra uno e tre anni che avevano un comportamento antagonista, aggressivo, non collaborativo e irritante. Un comportamento che gli psicologi chiamano esternalizzazione: i bambini piangono, urlano, picchiano, fanno capricci, lanciano oggetti e respingono ostinatamente qualsiasi richiesta ragionevole. Un atteggiamento abbastanza normale a quell'età. Ma, secondo alcune ricerche, i bambini che lo fanno troppo spesso rischiano in seguito di essere stressati e confusi, di avere difficoltà nell'apprendimento e nei rapporti con i compagni e di diventare adulti asociali e aggressivi.

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